Cerimoniale dei Vescovi

Indice

Capitolo II - Il sacramento dell'Ordine

Premesse

478. « Cristo Signore, per pascere e sempre più accrescere il popolo di Dio, ha istituito nella sua Chiesa vari ministeri, che tendono al bene di tutto il corpo ».310

Infatti lo stesso « Cristo, consacrato e mandato nel mondo dal Padre, per mezzo dei suoi apostoli ha reso partecipi della sua consacrazione e della sua missione i loro successori, cioè i vescovi, i quali hanno legittimamente affidato, secondo diversi gradi, l'ufficio dei loro ministero a vari soggetti nella Chiesa.

Così il ministero ecclesiastico di istituzione divina viene esercitato in diversi ordini, da coloro che già dall'antichità sono chiamati vescovi, presbiteri, diaconi ».311

I vescovi, insigniti della pienezza dei sacramento dell'ordine, sono i distributori della grazia dei supremo sacerdozio, e reggono le Chiese particolari loro affidate, come vicari e delegati di Cristo, insieme al loro presbiterio.312

« I presbiteri, pur non possedendo il vertice del sacerdozio e dipendendo dai vescovi nell'esercizio della loro potestà, sono tuttavia a loro uniti nell'onore sacerdotale e in virtù del sacramento dell'ordine, a immagine di Cristo, sommo ed eterno sacerdote, sono consacrati per predicare il vangelo, pascere i fedeli e celebrare il culto divino, quali veri sacerdoti del nuovo testamento ».313

« In un grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani non per il sacerdozio, ma per il servizio.

Infatti, sostenuti dalla grazia sacramentale, nel servizio della liturgia, della parola e della carità sono al servizio del popolo di Dio, in comunione coi vescovo e il suo presbiterio ».314

I. Alcune norme generali riguardanti la disposizione dei riti delle sacre ordinazioni

479. L'ordinazione sia dei diaconi, sia dei presbiteri, sia soprattutto del vescovo sia compiuta con la maggiore partecipazione possibile dei fedeli, in domenica o in un giorno festivo, a meno che ragioni pastorali non consiglino un altro giorno, ad esempio, per l'ordinazione dei vescovo, una festa degli apostoli.315

Si escludano tuttavia il triduo pasquale, il mercoledì delle ceneri, tutta la settimana santa e la commemorazione di tutti i fedeli defunti.

480. L'ordinazione deve essere compiuta durante la celebrazione solenne della messa, celebrata secondo il rito stazionale, generalmente nella chiesa cattedrale.

Tuttavia per ragioni pastorali può essere celebrata in un'altra chiesa o in un oratorio316

481. L'ordinazione di norma avvenga alla cattedra; se la partecipazione dei fedeli lo richiede, avvenga davanti all'altare o in un altro luogo più adatto.

Le sedi per gli ordinando siano collocate in modo tale che l'azione liturgica possa essere vista bene dai fedeli.

482. Al dì fuori dei giorni indicati ai nn. 1-4 della tabella delle precedenze dei giorni liturgici317 e delle feste degli apostoli, si può celebrare la messa rituale per il conferimento degli ordini sacri.318

Le letture siano prese fra quelle indicate nel "Lezionario" per queste celebrazioni.319

Nella preghiera eucaristica si fa la commemorazione degli ordinati, proclamando la formula proposta nel "Messale Romano".

Se tuttavia, in altri giorni, non si celebra la messa rituale, una delle letture può essere scelta fra quelle proposte nel lezionario per la medesima messa.

Quando invece ricorrono i giorni indicati ai nn. 1-4 della tabella dei giorni liturgici, o le feste degli apostoli, per l'ordinazione dei vescovo, si celebra la messa dei giorno, con le sue letture.

II. L'ordinazione del Vescovo

483. È assai conveniente che l'ordinazione dei vescovo avvenga nella sua chiesa cattedrale.

In questo caso viene esibita e letta la lettera apostolica e il vescovo ordinato siede alla sua cattedra, come è detto più sotto ai n. 573 e n. 589.

484. Il vescovo ordinante principale deve associarsi nel celebrare l'ordinazione almeno altri due vescovi, che concelebrano la messa con lui e con l'eletto; conviene tuttavia che tutti i vescovi presenti conferiscano all'eletto l'ordinazione con il vescovo ordinante principale.320

485. È assai conveniente che tutti i vescovi che conferiscono l'ordinazione e i presbiteri che assistono l'eletto, concelebrino la messa con il vescovo ordinante principale e con l'eletto.

Se l'ordinazione avviene nella chiesa propria dell'eletto, concelebrino anche alcuni presbiteri del suo presbiterio.

Tuttavia bisogna fare in modo che la distinzione fra vescovi e presbiteri appaia con evidenza anche dalla disposizione dei posti.

486. Due presbiteri assistano l'eletto.321

487. Il vescovo ordinante principale, i vescovi e i presbiteri concelebranti indossano le sacre vesti richieste rispettivamente per la celebrazione della messa.

L'eletto indossa tutti i paramenti sacerdotali, la croce pettorale e la dalmatica.

I vescovi ordinanti che per caso non concelebrano, indossano il camice, la croce pettorale, la stola e, secondo l'opportunità, il piviale e la mitra.

I presbiteri che assistono l'eletto, se per caso non concelebrano, indossano il piviale sopra il camice o la cotta sopra la veste talare.

Le vesti siano del colore della messa che viene celebrata; diversamente ci si serva di vesti di colore bianco o festive ossia più nobili.322

488. Oltre ciò che è detto più sopra e ciò che è necessario per la concelebrazione della messa stazionale, si preparino:

a) il Libro dell'Ordinazione;

b) i libri con la preghiera di ordinazione per i vescovi ordinanti;

c) un grembiale di lino;

d) il sacro crisma;

e) il necessario per la lavanda delle mani;

f) l'anello, il pastorale e la mitra per l'eletto, e, se è il caso, il pallio.323

489. Le insegne, eccettuato il pallio, non necessitano di una benedizione previa, venendo esse consegnate nel rito stesso dell'ordinazione.324

490. Oltre alla sede per il vescovo ordinante principale, le sedi per i vescovi ordinanti, per l'eletto, per i presbiteri concelebranti, siano preparate in questo modo325:

a) durante la liturgia della parola il vescovo ordinante principale siede alla cattedra; gli altri vescovi ordinanti vicino alla cattedra, da una parte e dall'altra; l'eletto invece fra i presbiteri assistenti, nel luogo più adatto, in presbiterio;

b) l'ordinazione dell'eletto si faccia normalmente alla cattedra; se la partecipazione dei fedeli lo richiede, le sedi per il vescovo ordinante principale e per gli altri vescovi ordinanti si preparino davanti all'altare o in un altro luogo adatto; le sedi per l'eletto e per i presbiteri che lo assistono siano collocate in modo tale che l'azione liturgica possa essere vista bene dai fedeli.326

491. Quando tutto è preparato, si inizia la processione attraverso la chiesa verso l'altare secondo la forma consueta.

L'eletto fra i presbiteri assistenti segue i presbiteri concelebranti e precede i vescovi ordinanti.327

492. I riti iniziali e la liturgia della parola si svolgono nel modo consueto, fino a vangelo incluso.328

493. Se l'ordinazione avviene nella chiesa cattedrale dell'eletto, dopo il saluto al popolo, uno dei diaconi o dei presbiteri concelebranti, alla presenza dei cancelliere della curia che poi farà il verbale, esibisce al collegio dei consultori la lettera apostolica che poi legge dall'ambone.

Tutti siedono e ascoltano, e alla fine acclamano dicendo: Rendiamo grazie a Dio o un'altra acclamazione adatta.

Invece nelle diocesi di nuova erezione la lettera viene comunicata al clero e al popolo presente nella chiesa cattedrale.

Il verbale viene redatto dal presbitero più anziano fra i presenti.329

494. Dopo la proclamazione dei vangelo, il diacono depone di nuovo sull'altare il libro dei vangeli; qui rimane fino a che non verrà posto sul capo dell'ordinato.330

495. Dopo la proclamazione dei vangelo, inizia il rito di ordinazione dei vescovo.

Mentre tutti stanno in piedi, si canta l'inno Veni, creator, o un altro inno analogo, secondo le consuetudini dei posto.331

496. Quindi il vescovo ordinante principale e gli altri vescovi ordinanti si avvicinano, se è necessario, alle sedi loro preparate per l'ordinazione dell'eletto, siedono e mettono la Mitra.332

497. L'eletto viene accompagnato dai presbiteri che l'assistono dinanzi al vescovo ordinante principale, al quale fa la riverenza.

Uno dei presbiteri assistenti chiede al vescovo ordinante principale di procedere all'ordinazione dell'eletto.

Il vescovo ordinante principale ordina che venga letto il mandato apostolico, che tutti ascoltano seduti.

Alla fine, tutti, in segno di assenso all'elezione, rispondono: Rendiamo grazie a Dio, o in un altro modo, secondo gli usi del luogo.333

498. Quindi il vescovo ordinante principale tiene l'omelia nella quale, prendendo spunto dal testo delle letture della sacra scrittura proclamate nella messa, parla al clero, al popolo e all'eletto del ministero del vescovo.

Può fare ciò dicendo le parole proposte nel pontificale o parole proprie simili a queste.334

499. Dopo l'omelia soltanto l'eletto si alza in piedi e si pone davanti al vescovo ordinante principale che lo interroga, come è previsto nel pontificale, sul suo proposito di conservare la fede e adempiere il suo ministero.335

500. Quindi i vescovi depongono la mitra e si alzano; allo stesso modo si alzano anche tutti gli altri.

Il vescovo ordinante principale, stando in piedi, con le mani giunte, rivolto verso il popolo proclama la monizione: Preghiamo, fratelli carissimi.

Quindi il diacono, se è il caso, dice: Mettiamoci in ginocchio.

Allora il vescovo ordinante principale e i vescovi ordinanti si inginocchiano davanti alle loro sedi; l'eletto invece si prostra, mentre gli altri si mettono in ginocchio.

Tuttavia nel tempo pasquale e nelle domeniche, si omette la monizione: Mettiamoci in ginocchio; l'eletto però si prostra, mentre gli altri rimangono in piedi.

Allora i cantori iniziano le litanie, nelle quali si possono aggiungere, a suo luogo, i nomi di alcuni santi: per esempio del patrono, del titolare della chiesa, del fondatore, del patrono di colui che deve ricevere l'ordinazione.

Si possono anche aggiungere particolari invocazioni maggiormente adatte alle singole circostanze: infatti le litanie tengono il posto della preghiera universale.336

501. Terminate le litanie, il vescovo ordinante principale, in piedi e a mani allargate, proclama l'orazione: Ascolta, o Padre, la nostra preghiera, dopo la quale il diacono, se prima delle litanie aveva invitato a mettersi in ginocchio, soggiunge: Alzatevi.

E tutti si alzano.337

502. L'eletto si alza, si avvicina al vescovo ordinante principale e si inginocchia davanti a lui.

Il vescovo ordinante principale, con la mitra, impone le mani sul capo dell'eletto senza dire nulla.

Quindi tutti i vescovi, avvicinandosi uno dopo l'altro all'eletto, gli impongono le mani, senza dire nulla, e rimangono attorno al vescovo ordinante principale fino a che non sia terminata la preghiera di ordinazione.338

503. Quindi il vescovo ordinante principale prende da un diacono il libro dei vangeli e lo impone aperto sul capo dell'eletto; due diaconi, stando in piedi alla destra e alla sinistra dell'eletto, tengono il libro dei vangeli sul suo capo fino a che non sia terminata la preghiera.339

504. Allora il vescovo ordinante principale, dopo aver tolto la mitra, avendo vicino a sé gli altri vescovi ordinanti, anch'essi senza mitra, canta o dice, con le braccia allargate, la preghiera: O Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.

La parte della preghiera, dalle parole Effondi ora sopra questo eletto fino alle parole a gloria e lode perenne del tuo nome viene detta da tutti i vescovi ordinanti sottovoce, a mani giunte.

La restante parte della preghiera di ordinazione invece viene detta dal solo vescovo ordinante principale.

Alla fine tutti acclamano: Amen.340

505. Terminata la preghiera di ordinazione tutti siedono.

Il vescovo ordinante principale e gli altri vescovi mettono la mitra.

I diaconi ritirano il libro dei vangeli che tenevano sul capo dell'ordinato e uno dei diaconi lo tiene in mano fino a che non sarà consegnato all'ordinato.341

506. Il vescovo ordinante principale si cinge di un grembiale, prende il vasetto dei sacro crisma da uno dei diaconi e unge il capo dell'ordinato inginocchiamo davanti a lui, dicendo: Dio che ti ha fatto partecipe del sommo sacerdozio di Cristo.

Alla fine dell'unzione si lava le mani.342

507. Poi, ricevendo dal diacono il libro dei vangeli, lo consegna all'ordinato, dicendo Ricevi il vangelo; quindi il diacono riprende il libro dei vangeli e lo porta al suo posto.343

508. Infine il vescovo ordinante principale consegna all'ordinato le insegne pontificati.

Innanzitutto mette l'anello nel dito anulare della mano destra dell'ordinato, dicendo: Ricevi l'anello, segno di fedeltà.

Se l'ordinato ha diritto al pallio, il vescovo ordinante principale, prima di imporgli la mitra, gli consegna il pallio, dicendo: Ricevi il pallio, imponendoglielo sulle spalle.

Quindi gli impone la mitra, dicendo: Ricevi la mitra e risplenda in te il fulgore della santità.

Poi gli consegna il pastorale, dicendo: Ricevi il pastorale, segno del tuo ministero di pastore.344

509. Tutti allora si alzano.

Se l'ordinazione è fatta nella chiesa propria dell'ordinato, il vescovo ordinante principale lo invita a sedersi sulla cattedra, conducendovelo.

Al di fuori invece della propria chiesa, il vescovo ordinato è invitato dal vescovo ordinante principale a sedersi al primo posto fra i vescovi concelebranti.345

510. Alla fine l'ordinato, deposto il pastorale, si alza e riceve dal vescovo ordinante principale e da tutti i vescovi il bacio di pace.

Frattanto fino alla fine di questo rito, si può cantare il salmo 96 con l'antifona Andate in tutto il mondo o un altro canto adatto dei medesimo genere in sintonia con l'antifona.346

Il canto prosegue fino a che tutti si sono scambiati il segno di pace.

511. Se l'ordinazione è stata fatta entro i confini della diocesi propria del vescovo appena ordinato, conviene che il vescovo ordinante principale lo inviti a presiedere da li in avanti la concelebrazione, per la liturgia eucaristica.

Se invece l'ordinazione è stata fatta in un'altra diocesi, presiede la concelebrazione il vescovo ordinante principale; in questo caso il vescovo appena ordinato tiene il primo posto fra gli altri concelebranti.347

512. Si dice il simbolo secondo le rubriche; si omette invece la preghiera universale.

513. Nella liturgia eucaristica tutto si svolge secondo il rito della concelebrazione della messa stazionale.

Nella preghiera eucaristica uno dei vescovi concelebranti fa la commemorazione dell'ordinato, proclamando la formula proposta nel pontificale.348

I genitori e i parenti dell'ordinato possono ricevere la comunione sotto le due specie.349

514. Terminata l'orazione dopo la comunione, si canta l'inno Te Deum o un altro canto analogo, secondo le consuetudini locali.

Nel frattempo l'ordinato riceve la mitra e il pastorale e, accompagnato da due vescovi ordinanti, percorre la navata della chiesa, impartendo a tutti la benedizione.350

515. Terminato l'inno, l'ordinato, stando all'altare o, se è nella Chiesa propria, alla cattedra, può rivolgere brevemente la parola al popolo.351

516. Quindi il vescovo che ha presieduto la liturgia eucaristica imparte la benedizione.

Stando in piedi, con la mitra, rivolto verso il popolo, dice: Il Signore sia con voi.

Allora uno dei diaconi può dire l'invito alla benedizione, e il vescovo, tenendo le mani distese sul popolo, proclama le invocazioni della benedizione.

Quindi riceve il pastorale e dice: Vi benedica, tracciando un segno di croce sul popolo.

Il testo delle invocazioni cambia, a secondo che chi presiede sia l'ordinato o il vescovo ordinante principale.352

517. Data la benedizione e dopo che il diacono ha congedato il popolo, si fa la processione nel secretarium nel modo consueto.353

III. L'ordinazione dei Presbiteri

518. Tutti i presbiteri nella messa della loro ordinazione, concelebrano con il vescovo.

È molto conveniente che il vescovo ammetta alla concelebrazione anche altri presbiteri; in questo caso i presbiteri appena ordinati tengono il primo posto davanti agli altri presbiteri concelebranti.354

519. Gli ordinandi indossano amitto, camice, cingolo e stola diaconale.

Inoltre si preparino le casule per i singoli ordinandi.

Le vesti siano dei colore della messa che viene celebrata, o di colore bianco, oppure si adoperino vesti festive o più nobili.355

520. Oltre a quanto è ricordato più sopra e a quanto è necessario per la celebrazione della messa stazionale, si preparino:

a) il pontificale;

b) le stole per i presbiteri non concelebranti, che imporranno le mani agli ordinandi;

c) un grembiale di lino;

d) il sacro crisma;

e) il necessario per la lavanda delle mani sia per il vescovo che per gli ordinati;

f) la sede per il vescovo, se l'ordinazione non avviene alla cattedra;

g) un calice di sufficiente grandezza per la comunione dei concelebranti e degli altri a cui compete.

521. Nella processione di ingresso, gli ordinandi seguono gli altri diaconi e precedono i presbiteri concelebranti.

522. I riti iniziali e la liturgia della parola, fino al vangelo incluso, si svolgono nel modo consueto.356

523. Dopo la proclamazione del vangelo, ha inizio l'ordinazione dei presbiteri.

Il vescovo siede alla cattedra o alla sede preparata per lui e riceve la mitra.

524. Gli ordinandi sono invitati dal diacono in questo modo: Si presentino coloro che devono essere ordinati presbiteri.

E subito vengono chiamati singolarmente per nome dal diacono; chi è chiamato risponde: Eccomi, e si avvicina al vescovo facendogli riverenza.357

525. Quando tutti sono disposti davanti al vescovo, il presbitero designato dal vescovo li presenta come è indicato nel pontificale.358

Il vescovo conclude dicendo: Con l'aiuto di Dio, e tutti dicono: Rendiamo grazie a Dio, oppure danno il loro assenso alla elezione in un altro modo determinato dalla Conferenza Episcopale.

536. Quindi, quando tutti sono seduti, il vescovo, con mitra e pastorale, se non ritiene opportuno fare diversamente, tiene l'omelia, nella quale, prendendo spunto dal testo delle letture sacre proclamate nella messa, parla al popolo e agli eletti del ministero del presbitero; può farlo dicendo le parole del pontificale ( n. 123 ) o parole proprie.359

527. Dopo l'omelia gli eletti si pongono davanti al vescovo che li interroga tutti assieme come è prescritto nel pontificale.360

528. Quindi il vescovo depone il pastorale.

Ciascuno degli eletti si avvicina al vescovo, si inginocchia davanti a lui e pone le proprie mani congiunte tra quelle del vescovo.

Il vescovo chiede a ciascuno la promessa di obbedienza, secondo le formule proposte.

Nel caso in cui il rito di porre le mani congiunte tra quelle del vescovo sembrasse meno conveniente, le Conferenze Episcopali possono stabilire diversamente.361

529. Quindi il vescovo, tolta la mitra, si alza, e con lui si alzano tutti.

Stando in piedi rivolto verso il popolo, a mani giunte, il vescovo dice l'invito: Preghiamo, fratelli carissimi.

Allora il diacono dice: Mettiamoci in ginocchio; e subito il vescovo si inginocchia davanti alla propria sede, mentre gli eletti si prostrano; gli altri si inginocchiano al loro posto.

Nel tempo pasquale e nelle domeniche, il diacono non dice: Mettiamoci in ginocchio; gli eletti si prostrano ugualmente, mentre gli altri rimangono in piedi.

Allora i cantori iniziano le litanie, nelle quali si possono aggiungere, a suo luogo, i nomi di alcuni santi: per esempio del patrono, del titolare della chiesa, del fondatore, dei patrono degli ordinandi.

Si possono anche aggiungere particolari invocazioni maggiormente adatte alle singole circostanze:362 infatti le litanie tengono il posto della preghiera universale.

530. Terminate le litanie, si alza solo il vescovo e, a mani allargate, proclama l'orazione Ascolta, o Padre, la nostra preghiera; al termine dell'orazione il diacono soggiunge: Alzatevi ( se prima delle litanie aveva invitato a mettersi in ginocchio ), e tutti si alzano.363

531. Ciascuno degli eletti si avvicina al vescovo e si inginocchia davanti a lui.

Il vescovo, ricevuta la mitra, impone le mani sul capo di ciascun eletto, senza dire nulla.364

532. Quindi i presbiteri concelebranti e tutti gli altri presbiteri, purché siano rivestiti di stola sopra il camice o abbiano la veste talare con la cotta,365 impongono le mani ai singoli eletti, senza dire nulla.

Dopo l'imposizione delle mani i presbiteri restano attorno al vescovo finché sia terminata la preghiera di ordinazione.366

533. Quindi il vescovo, senza mitra, mentre gli eletti stanno in ginocchio davanti a lui, con le braccia allargate canta o dice la preghiera di ordinazione.367

534. Terminata la preghiera di ordinazione, il vescovo siede e riceve la mitra.

Gli ordinati si alzano.

I presbiteri presenti tornano al loro posto; alcuni di loro tuttavia aiutano ciascun ordinato a rivestire la stola al modo sacerdotale e ad indossare la casula.368

535. Poi il vescovo si cinge di un grembiale di lino e unge con il sacro crisma le palme delle mani di ciascun ordinato inginocchiato davanti a lui dicendo Signore Gesù Cristo.

Quindi il vescovo e gli ordinati lavano le mani.369

536. Mentre gli ordinati indossano la stola e la casula, e mentre il vescovo unge loro le mani, si canta il salmo 110 con l'antifona indicata o un altro canto adatto.370

Il canto prosegue finché tutti gli ordinati sono ritornati al proprio posto.

537. Quindi i fedeli portano il pane sopra la patena e il calice che contiene il vino e l'acqua per la celebrazione della messa.

Il diacono li riceve e li reca al vescovo che li mette nelle mani di ciascun ordinato genuflesso davanti a lui dicendo: Ricevi le offerte del popolo santo.371

538. Infine il vescovo accoglie ciascun ordinato per il bacio di pace, dicendo: La pace sia con te.

L'ordinato risponde: E con il tuo spirito.

Se le circostanze lo permettono, almeno alcuni presbiteri presenti possono dare il bacio di pace ai presbiteri appena ordinati, per indicare che essi sono stati associati al loro ordine.

Frattanto si può cantare il responsorio Non vi chiamo più servi o il salmo 100 con l'antifona Vos amici mei o un altro simile canto.372

Il canto prosegue finché tutti si sono scambiato il bacio di pace.

539. Il simbolo si dice secondo le rubriche; si omette invece la preghiera universale.373

540. La liturgia eucaristica si svolge secondo il rito della concelebrazione della messa; tuttavia si omette la preparazione del calice.374

541. Nella preghiera eucaristica vengono commemorati gli ordinati, proclamando le formule proposte nel pontificale.

542. I genitori e i parenti degli ordinati possono ricevere la comunione sotto le due specie.375

Terminata la distribuzione della comunione, si può eseguire un canto di ringraziamento.376

Al posto della consueta benedizione si può impartire la benedizione indicata nel pontificale.

I riti di conclusione si svolgono nel modo consueto.

IV. L'ordinazione dei Diaconi

543. Gli ordinandi rivestono amitto, camice e cingolo.

Si preparino inoltre per i singoli ordinandi le stole e le dalmatiche.

Le vesti siano del colore della messa che si celebra, o di colore bianco, oppure si adoperino vesti festive o più nobili.377

544. Oltre a quanto è detto più sopra e a quanto è necessario per la celebrazione della messa stazionale, si preparino:

a) il pontificale;

b) la sede per il vescovo, se l'ordinazione non avviene alla cattedra;

c) un calice di grandezza sufficiente per la comunione sotto le due specie.

545. Quando tutto è stato preparato, si avvia la processione attraverso la chiesa verso l'altare nel modo consueto.

Gli ordinandi precedono il diacono che reca il libro dei vangeli che si usa nella messa di ordinazione.

Seguono gli altri diaconi, se ve ne sono, i presbiteri concelebranti e infine il vescovo e un poco dietro di lui i due diaconi che lo assistono.378

546. I riti iniziali e la liturgia della parola, fino al vangelo incluso, si svolgono nel modo consueto.

Dopo la proclamazione del vangelo, il diacono depone nuovamente sull'altare con riverenza il libro dei vangeli, dove rimane fino quando viene consegnato agli ordinati.379

547. Terminata la proclamazione del vangelo, inizia l'ordinazione dei diaconi: il vescovo siede alla cattedra o alla sede preparatagli e riceve la mitra.380

548. Gli ordinandi sono invitati dal diacono in questo modo: Si presentino coloro che devono essere ordinati diaconi.

E subito vengono chiamati singolarmente per nome dal diacono; chi è chiamato risponde: Eccomi, e si avvicina al vescovo facendogli riverenza.381

549. Quando tutti sono disposti davanti al Vescovo, il presbitero designato dal vescovo li presenta, come è indicato nel pontificale.

Il vescovo conclude dicendo: Con l'aiuto di Dio, e tutti rispondono: Rendiamo grazie a Dio, oppure danno il loro assenso alla elezione in un altro modo determinato dalla Conferenza Episcopale.382

550. Quindi, quando tutti sono seduti, il vescovo, con mitra e pastorale, se non ritiene opportuno fare diversamente, tiene l'omelia, nella quale, prendendo spunto dal testo delle letture sacre proclamate nella messa, parla al popolo e agli eletti del ministero diaconale.

Può farlo con le parole del pontificale ( n. 199 ) o con parole proprie, tenendo presente anche la condizione degli ordinandi, se si tratta cioè di eletti coniugati e non coniugati, oppure soltanto di eletti non coniugati, oppure soltanto di eletti coniugati.

551. Il vescovo, una volta termina l'omelia, interroga tutti assieme in una volta sola gli eletti che stanno davanti a lui, secondo il testo del pontificale, interrogando anche i religiosi professi circa l'impegno del celibato, e omettendo invece questa domanda sul celibato se vengono ordinati soltanto eletti coniugati.383

552. Infine il vescovo depone il pastorale.

Ciascuno degli eletti si avvicina al vescovo, si inginocchia davanti a lui e pone le proprie mani congiunte tra quelle del vescovo.

Il vescovo chiede a ciascuno la promessa di obbedienza, secondo le formule proposte.

Nel caso in cui il rito di porre le mani congiunte tra quelle del vescovo sembri meno conveniente, le Conferenze Episcopali posso stabilire diversamente.384

553. Quindi il vescovo, tolta la mitra, si alza, e con lui tutti fanno lo stesso.

Stando in piedi rivolto verso il popolo, a mani giunte, il vescovo dice l'invito: Preghiamo, fratelli carissimi.

Allora il diacono dice: Mettiamoci in ginocchio; e subito il vescovo si inginocchia davanti alla propria sede, mentre gli eletti si prostrano; gli altri invece si inginocchiano al loro posto.

Nel tempo pasquale e nelle domeniche, il diacono non dice: Mettiamoci in ginocchio; gli eletti si prostrano ugualmente, mentre gli altri rimangono in piedi.

Allora i cantori iniziano le litanie, nelle quali si possono aggiungere, a suo luogo, i nomi di alcuni santi: per esempio dei patrono, del titolare della chiesa, del fondatore, del patrono degli ordinandi.

Si possono aggiungere particolari invocazioni maggiormente adatte alle singole circostanze: infatti le litanie tengono il posto della preghiera universale.385

554. Terminate le litanie, si alza solo il vescovo e, a mani allargate, proclama l'orazione Ascolta, o Dio, la nostra comune preghiera; al termine dell'orazione il diacono soggiunge: Alzatevi ( se prima delle litanie aveva invitato a mettersi in ginocchio ), e tutti si alzano.386

555. Ogni eletto si avvicina al vescovo, che sta in piedi davanti alla sede con la mitra, e si inginocchia davanti a lui.

Il vescovo impone le mani sul capo di ciascuno senza dire nulla.387

556. Quindi il vescovo depone la mitra.

Mentre tutti gli eletti stanno in ginocchio davanti a lui, con le braccia allargate, canta o dice la preghiera di ordinazione.388

557. Terminata la preghiera di ordinazione, il vescovo siede e riceve la mitra.

Gli ordinati si alzano e alcuni diaconi o altri ministri impongono a ciascuno la stola in modo diaconale e li rivestono della dalmatica.

Frattanto si può cantare l'antifona Beati coloro che abitano con il salmo 84 o un altro simile adatto canto che si accordi con l'antifona.

Il canto prosegue fino a quando tutti gli ordinati hanno indossato la dalmatica.389

558. Gli ordinati, indossate le vesti diaconali, si avvicinano al vescovo che consegna il libro dei vangeli a ciascuno inginocchiato davanti a sé, dicendo: Ricevi il vangelo di Cristo.390

559. Infine il vescovo accoglie ciascun ordinato per il bacio di pace, dicendo: La pace sia con te.

L'ordinato risponde: E con il tuo spirito.

Se le circostanze lo permettono, i diaconi presenti possono dare il bacio di pace ai diaconi appena ordinati, per indicare che essi sono stati associati al loro ordine.

Frattanto si può cantare l'antifona Se qualcuno vuol essere mio ministro con il salmo 145 o un altro simile adatto canto che si accordi con l'antifona.391

560. Il simbolo si recita secondo le rubriche; si omette invece la preghiera universale.392

561. La liturgia eucaristica si svolge secondo il rito della messa.

Alcuni degli ordinati recano le offerte al vescovo per la celebrazione della messa; almeno uno di loro presta servizio al vescovo all'altare.

562. Nella preghiera eucaristica vengono commemorati gli ordinati, proclamando la formula proposta nel pontificale.393

563. I diaconi appena ordinati si comunicano sotto le due specie.

Il diacono che ha prestato servizio al vescovo all'altare, serve come ministro del calice.

Alcuni dei diaconi appena ordinati aiutano il vescovo nella distribuzione della comunione ai fedeli.394

Possono ricevere la comunione sotto le due specie anche i genitori e i parenti degli ordinati.

Terminata la distribuzione della comunione, si può eseguire un canto di ringraziamento.

Al posto della consueta benedizione si può impartire la benedizione indicata nel pontificale.395

I riti di conclusione si svolgono nel modo consueto.

V. L'ordinazione dei Diaconi e dei Presbiteri in un'unica azione liturgica

564. Per la preparazione degli ordinandi e della celebrazione, si osservino le indicazioni date più sopra ai nn. 543-544 e 518-520.396

565. Nella processione di ingresso, coloro che devono essere ordinati diaconi precedono il diacono che porta il libro dei vangeli, mentre coloro che devono essere ordinati presbiteri, seguono gli altri diaconi e precedono ì presbiteri con celebranti.397

566. I riti iniziali e la liturgia della parola, fino al vangelo incluso, si svolgono nel modo consueto.398

567. Allora gli eletti al diaconato vengono chiamati dal diacono e presentati dal presbitero a ciò designato, nel modo più sopra descritto ai nn. 548-549; poi gli eletti al presbiterato, nel modo indicato ai nn. 524-525.

Dopo la proclamazione del vangelo ha inizio l'ordinazione.

Il vescovo siede alla cattedra o alla sede preparata per lui e riceve la mitra.

568. Poi, quando tutti sono seduti, il vescovo, con mitra e pastorale, se non ritiene opportuno fare diversamente, tiene l'omelia, nella quale, prendendo lo spunto dal testo delle letture sacre proclamate nella messa, parla al popolo e agli eletti del ministero diaconale e presbiterale tenendo presente anche la condizione degli ordinandi, se si tratta cioè di eletti coniugati e non coniugati, oppure soltanto di eletti non coniugati, oppure soltanto di eletti coniugati.

Può farlo con le parole indicate nel pontificale o con parole sue proprie.399

569. Quindi si avvicinano soltanto gli eletti al diaconato e stanno in piedi davanti al vescovo che li interroga tutti assieme in una volta sola secondo il testo indicato nel pontificale.400

570. Infine il vescovo depone il pastorale.

Ciascuno degli eletti al diaconato si avvicina al vescovo, si inginocchia davanti a lui e pone le proprie mani congiunte tra quelle del vescovo.

Il vescovo chiede a ciascuno la promessa di obbedienza, secondo la formula proposta nel pontificale.

Nel caso in cui il rito di porre le mani congiunte tra quelle del vescovo sembri meno conveniente, le Conferenze Episcopali posso stabilire diversamente.401

571. Terminati questi riti, gli ordinandi diaconi si mettono un poco in disparte e si alzano gli ordinandi presbiteri che si pongono davanti al vescovo.

Il vescovo li interroga tutti assieme e poi ciascuno si avvicina al vescovo, si inginocchia davanti a lui e con il medesimo rito descritto più sopra, il vescovo chiede a ciascuno la promessa di obbedienza, proclamando le formule proposte nel pontificale.402

572. Quindi il vescovo, tolta la mitra, si alza e con lui si alzano tutti.

Si dicono le litanie con la loro monizione introduttoria e l'orazione conclusiva come è indicato più sopra ai nn. 529-530, proferendo i testi che si trovano nel pontificale.403

Terminate le litanie, gli eletti al presbiterato si fanno da parte e si svolge l'ordinazione dei diaconi.404

573. L'ordinazione dei diaconi si svolge secondo le indicazioni date più sopra ai nn. 555-558.

Il bacio di pace viene dato dopo che è terminata l'ordinazione dei presbiteri.

574. Terminata l'ordinazione dei diaconi, i diaconi tornano al loro posto e si avvicinano gli eletti al presbiterato.

Il vescovo, deposta la mitra, si alza, e con lui si alzano tutti.

Il vescovo stando in piedi, a mani giunte, rivolto verso il popolo proclama la monizione: Preghiamo, fratelli carissimi, e tutti pregano in silenzio per un po' di tempo.

575. Quindi segue l'ordinazione dei presbiteri secondo le norme descritte più sopra ai nn. 531-537.

576. Il vescovo poi dà ai singoli ordinati, prima ai presbiteri e poi ai diaconi, il bacio di pace.

Similmente tutti o almeno alcuni dei presbiteri presenti possono dare il bacio di pace ai presbiteri appena ordinati per indicare che essi sono stati associati al loro ordine.

A loro volta fanno lo stesso tutti o almeno alcuni dei diaconi presenti con i diaconi appena ordinati.

Frattanto si può cantare il responsorio Non vi chiamo più servi o l'antifona Voi siete amici miei con il salmo 100 o un altro simile adatto canto che si accordi con il responsorio o con l'antifona.405

577. Il simbolo si dice secondo le rubriche; si omette invece la preghiera universale.406

578. La liturgia eucaristica si svolge secondo il rito della concelebrazione della messa; tuttavia si omette la preparazione del calice.

Uno dei diaconi ordinati presta servizio al vescovo all'altare.407

579. Nella preghiera eucaristica vengono commemorati gli ordinati, proclamando le formule proposte nel pontificale.408

580. I diaconi appena ordinati ricevono la comunione sotto le due specie.

Il diacono che ha prestato servizio al vescovo all'altare, serve come ministro del calice.

Alcuni dei diaconi appena ordinati aiutano il vescovo nella distribuzione della comunione ai fedeli.

Anche i genitori e i parenti degli ordinati possono ricevere la comunione sotto le due specie.

Terminata la distribuzione della comunione, si può eseguire un canto di ringraziamento.

Al posto della consueta benedizione, si può impartire la benedizione indicata nel pontificale ( n. 299 o n. 340 ).

I riti di conclusione si svolgono nel modo consueto.409

VI. L'ammissione tra i candidati al diaconato e al presbiterato

581. Il rito di ammissione tende a questo, che colui che aspira al diaconato o al presbiterato, manifesti pubblicamente la sua volontà di offrirsi a Dio e alla Chiesa per esercitare l'ordine sacro; la Chiesa, da parte sua, ricevendo questa offerta, lo sceglie e lo chiama perché si prepari a ricevere l'ordine sacro e sia in tal modo regolarmente ammesso tra i candidati al diaconato e al presbiterato.410

Non sono tenuti a questo rito i professi delle religioni clericali, i quali si preparano al presbiterato.

582. Il rito di ammissione tra i candidati al diaconato e al presbiterato si celebra quando risulta che il loro proposito, convalidato dalle doti richieste, ha raggiunto una sufficiente maturazione.

583. Il rito è celebrato dal vescovo o dal superiore maggiore di un Istituto religioso clericale o dal loro delegato, secondo la condizione dell'aspirante411

584. Il rito di ammissione si può celebrare in qualsiasi giorno, eccettuati il triduo pasquale, la settimana santa, il mercoledì delle ceneri, la commemorazione di tutti i fedeli defunti, durante la messa o la liturgia delle ore nella chiesa o nell'oratorio del seminario o dell'istituto religioso, o nella celebrazione della parola di Dio, in occasione, per esempio, di qualche riunione di presbiteri e diaconi.

Tuttavia data la sua indole particolare, questo rito non si unisca mai con il conferimento degli ordini sacri o con il rito per l'istituzione dei lettori o degli accoliti.412

585. Il vescovo abbia con sé un diacono o un presbitero deputato a chiamare i candidati, e convenientemente altri ministri.

586. Se il rito è celebrato durante la messa, il vescovo indossa le vesti sacre richieste per la celebrazione eucaristica e porta mitra e pastorale; se invece è celebrato al di fuori della messa, può indossare la croce pettorale, la stola e il piviale di colore conveniente al di sopra del camice, oppure assumere soltanto la croce e la stola sopra il rocchetto e la mozzetta: in questo caso non porta mitra e pastorale.

587. Se il rito è celebrato durante la messa, si può dire la messa per le vocazioni agli ordini sacri, con le letture proprie413 del rito di ammissione, usando il colore bianco.

Quando ricorrono i giorni indicati ai nn. 2-9 della tabella dei giorni liturgici,414 si dice la messa del giorno.

Quando non si dice la messa per le vocazioni agli ordini sacri, una delle letture può essere presa fra quelle proposte per il rito di ammissione, a meno che non ricorra un giorno fra quelli indicati ai nn. 2-4 della tabella dei giorni liturgici.415

588. Se invece si fa soltanto la celebrazione della parola di Dio, questa può iniziare con una antifona adatta e, dopo il saluto del vescovo, con l'orazione colletta della medesima messa.

Le letture sono scelte fra quelle indicate nel legionario per questa celebrazione.416

589. Quando il rito è celebrato durante la liturgia delle ore, inizia dopo la lettura breve o quella più lunga.

Nelle lodi e nei vespri, al posto delle intercessioni o delle preci si possono proclamare le invocazioni della preghiera universale proposta nell'appendice del pontificale.

590. Il vescovo, convenientemente con mitra e pastorale, seduto in cattedra, tiene l'omelia, concludendola con l'esortazione che si trova nell'appendice del pontificale o con altre parole simili.417

591. Quindi il diacono o il presbitero incaricato fa l'appello nominale dei candidati.

Ognuno risponde: Eccomi.

Quindi va davanti al vescovo e gli fa riverenza.418

592. Il vescovo interroga i candidati con le parole proposte nell'appendice del pontificale o con altre stabilite, secondo l'opportunità, dalla Conferenza Episcopale.

Inoltre, se lo si ritiene opportuno, il proposito dei candidati può essere ricevuto dal vescovo anche con qualche segno esterno fissato dalla Conferenza Episcopale.

Il vescovo conclude dicendo: La Chiesa accoglie con gioia, e tutti rispondo: Amen.419

593. Allora il vescovo depone pastorale e mitra e si alza; ugualmente si alzano con lui tutti gli altri.

Si dice il simbolo, se, secondo le rubriche, si deve dire.

Quindi il vescovo invita i fedeli a pregare dicendo: Fratelli carissimi, supplichiamo il Signore, mentre il diacono o un altro ministro idoneo annunzia le intenzioni di preghiera, alle quali tutti rispondono con una acclamazione adatta.

Infine il vescovo proclama l'orazione: Ascolta, Padre santo, oppure Concedi, Signore, a questi tuoi figli.420

594. Se l'ammissione avviene durante la messa, questa continua nel modo consueto e i candidati, i loro genitori e parenti possono ricevere la comunione sotto le due specie.421

595. Se invece avviene durante la celebrazione della parola di Dio, il vescovo saluta e benedice l'assemblea; il diacono poi la congeda dicendo: Andate in pace, a cui tutti rispondono: Rendiamo grazie a Dio.422

596. Se poi il rito è celebrato durante la liturgia delle ore, tutto ciò che segue si svolge nel modo consueto.423

597. « I candidati al diaconato, sia permanente che transitorio, e al presbiterato debbono ricevere, se non l'hanno già fatto, i ministeri di lettore e di accolito, ed esercitarli per un conveniente periodo di tempo, al fine di disporsi meglio ai futuri servizi della parola e dell'altare ».424

Il rito dell'istituzione dei lettori e degli accoliti è descritto più sotto ai nn. 769-799.

Indice

310 Conc. Vat. II, Costituzione dogmatica sulla Chiesa, Lumen gentium, n. 18
311 Ibidem, n. 28
312 Cf. ibidem, n. 26, n. 27;
Decreto sull'ufficio pastorale dei vescovi nella Chiesa, Christus Dominus, n. 1
313 Conc. Vat. II, Costituzione dogmatica sulla Chiesa, Lumen gentium, n. 28
314 Ibidem, n. 29
315 Cf. Pontificale Romano, Ordinazione del vescovo, dei presbiteri e dei diaconi, nn. 22,109,182,250
316 Cf. ibidem, nn. 21, 108, 182, 248
317 Cf. più sotto, Appendice II
318 Cf. Pontificale Romano, Ordinazione del vescovo, dei presbiteri e dei diaconi, capitolo V, I.
Messa per il conferimento degli ordini sacri, nn. 342-345
319 Cf. Messale Romano, Ordinamento delle letture della messa, nn. 70-74
320 Cf. Pontificale Romano, Ordinazione dei vescovo, n. 16
321 Cf. ibidem, n. 17
322 Cf. ibidem, n. 30
323 Cf. ibidem, n. 28
324 Cf. ibidem, n. 28, f
325 Cf. ibidem, n. 29
326 Cf. ibidem
327 Cf. ibidem, n. 31
328 Cf. ibidem, n. 32
329 Cf. ibidem, n. 33
330 Cf. Ibidem, n. 34
331 Ibidem, n. 35
332 Ibidem, nn. 36
333 Cf. ibidem, nn. 37-38
334 Cf. ibidem, n. 39
335 Cf. ibidem, n. 40
336 Cf. ibidem, nn. 41-42
337 Cf. ibidem, n. 43
338 Cf. ibidem, nn. 44-45
339 Cf. ibidem, n. 46
340 Cf. ibidem, n. 47
341 Cf. ibidem, n. 48
342 Cf. ibidem, n. 49
343 Cf. ibidem, n. 50
344 Cf. ibidem, nn. 51-54
345 Cf. ibidem, n. 55
346 Cf. ibidem, n. 56-57
347 Cf. ibidem, n. 27
348 Cf. ibidem, n. 59
349 Cf. ibidem, n. 60
350 Cf. ibidem, n. 61
351 Cf. ibidem, n. 62
352 Cf. ibidem, n. 63
353 Cf. ibidem, n. 64
354 Cf. ibidem, n. 114
355 Cf. ibidem, n. 117
356 Cf. ibidem, n. 119
357 Cf. ibidem, n. 121
358 Cf. ibidem, n. 122
359 Cf. ibidem, n. 123
360 Cf. ibidem, n. 124
361 Cf ibidem, n. 125
362 Cf. ibidem, nn. 126-127
363 Cf. ibidem, n. 128
364 Cf ibidem, nn. 129-130
365 Cf. S. Congregazione per il Culto divino, Istruzione terza ad Constitutionem de sacra Liturgia recte ordinandam, 5 settembre 1970, n. 8 c: A.A.S. 62 (1970), p. 701
366 Cf. Libro dell'Ordinazione, n. 130
367 Cf. ibidem, n. 13l
368 Cf. ibidem, n. 132
369 Cf. ibidem, n. 133
370 Cf. ibidem, n. 134
371 Cf. ibidem, n. 135
372 Cf ibidem, nn. 136-137
373 Cf ibidem, n. 138
374 Ibidem, n. 139
375 Cf. ibidem, n. 141
376 Cf. ibidem, nn. 143-144
377 Cf. ibidem, nn. 190 e 192
378 Cf. ibidem, n. 193
379 Cf. ibidem, nn. 194-195
380 Cf. ibidem, n. 196
381 Cf. ibidem, n. 197
382 Cf. ibidem, n. 198
383 Cf. ibidem, n. 200
384 Cf. ibidem, n. 201
385 Cf. ibidem, nn. 202-203
386 Cf. ibidem, n. 204
387 Cf. ibidem, nn. 205-206
388 Cf. ibidem, n. 207
389 Cf. ibidem, nn. 208-209
390 Cf. ibidem, n. 210
391 Cf. ibidem, nn. 211-212
392 Cf. ibidem, n. 213
393 Cf. ibidem, n. 214
394 Cf. ibidem, n. 215-217
395 Cf. ibidem, n. 218
396 Cf. ibidem, nn. 257-259
397 Cf. ibidem, n. 260
398 Cf. ibidem, n. 261
399 Cf. ibidem, nn. 267 e 308
400 Cf. ibidem, n. 268
401 Cf. ibidem, n. 269
402 Cf. ibidem, nn. 270-272
403 Cf. ibidem, nn. 272-274
404 Cf. ibidem, n. 274
405 Cf. ibidem, n. 291
406 Cf. ibidem, n. 292
407 Cf. ibidem, n. 293
408 Cf. ibidem, n. 294
409 Cf. ibidem, nn. 295-298
410 Cf. Paolo VI, Lettera apostolica Ad pascendum, 15 agosto 1972
411 Cf. Libro dell'Ordinazione, Appendice II, Rito dell'ammissione fra i candidati agli ordini sacri, Premesse, nn. 1-2
412 Cf. ibidem, n. 3
413 Cf. Messale Romano, Ordinamento delle letture della messa, nn. 75-79
414 Cf. più sotto, Appendice II e Pontificale Romano , Ordinazione, Appendice II,
Rito di ammissione fra i candidati agli ordini sacri, Premesse, n. 4
415 Cf. ibidem
416 Cf. ibidem, n. 5
417 Cf. ibidem, n. 8
418 Cf. ibidem, n. 9
419 Cf. ibidem, n. 10
420 Cf. ibidem, nn. 11-14
421 Cf. ibidem, n. 15
422 Cf. ibidem
423 Cf. ibidem
424 Cf. Paolo VI, Lettera apostolica Ad pascendum, 15 agosto 1972
401