Presbyterorum ordinis |
Il popolo di Dio viene adunato innanzitutto per mezzo della parola del Dio vivente
( 1 Pt 1,23;
At 6,7;
At 12,24 )1
che tutti hanno il diritto di cercare sulle labbra dei sacerdoti.
( Ml 2,7;
1 Tm 4,11-13;
2 Tm 4,5;
Tt 1,9 )
Dato infatti che nessuno può essere salvo se prima non ha creduto,
( Mc 16,16 ) i presbiteri,
nella loro qualità di cooperatori dei vescovi, hanno anzitutto il dovere di
annunciare a tutti il Vangelo di Dio
( 2 Cor 11,7 )4 seguendo il mandato del Signore: « Andate
nel mondo intero e predicate il Vangelo a ogni creatura »
( Mc 16,15 )5 e possono così costituire e incrementare il popolo di Dio.
Difatti, in virtù della parola salvatrice, la fede si accende nel cuore dei non credenti si nutre nel cuore dei credenti, e con la fede ha inizio e cresce la comunità dei credenti, secondo quanto ha scritto l'Apostolo: « La fede è possibile per l'ascolto, e l'ascolto è possibile per la parola di Cristo » ( Rm 10,17 ).
Pertanto i presbiteri sono debitori verso tutti, nel senso che a tutti devono comunicare la verità del Vangelo ( Gal 2,5 ) di cui il Signore li fa beneficiare.
Quindi, sia che offrano in mezzo alla gente la testimonianza di una vita esemplare, che induca a dar gloria a Dio ( 1 Pt 2,12 ) sia che annuncino il mistero di Cristo ai non credenti con la predicazione esplicita; sia che svolgano la catechesi cristiana o illustrino la dottrina della Chiesa; sia che si applichino a esaminare i problemi del loro tempo alla luce di Cristo: in tutti questi casi il loro compito non è di insegnare una propria sapienza, bensì di insegnare la parola di Dio e di invitare tutti insistentemente alla conversione e alla santità.8
Inoltre se la predicazione sacerdotale, che nelle circostanze attuali del mondo è spesso assai difficile, vuole avere più efficaci risultati sulle menti di coloro che ascoltano, non può limitarsi ad esporre la parola di Dio in termini generali e astratti, ma deve applicare la perenne verità del Vangelo alle circostanze concrete della vita.
In tal modo il ministero della parola viene esercitato sotto forme diverse, in rapporto alle diverse necessità degli ascoltatori e secondo i diversi carismi dei predicatori.
Nelle regioni o negli ambienti non cristiani, per mezzo del messaggio evangelico gli uomini vengono attratti alla fede e ai sacramenti della salvezza; ( Mt 28,19; Mc 16,16 )9 e nella comunità dei cristiani, soprattutto per quanto riguarda coloro che mostrano di non capire o non credere abbastanza ciò che praticano, la predicazione della parola è necessaria per lo stesso ministero dei sacramenti, trattandosi di sacramenti della fede, la quale nasce e si alimenta con la parola.10
Ciò vale soprattutto nel caso della liturgia della parola nella celebrazione della messa, in cui si realizza un'unità inscindibile fra l'annuncio della morte e risurrezione del Signore, la risposta del popolo che ascolta e l'offerta con la quale Cristo ha confermato nel suo sangue la Nuova Alleanza; offerta cui si uniscono i fedeli sia con i loro voti e preghiere sia con la ricezione del sacramento.11
Indice |
1 | « Praedicaverunt (Apostoli) verbum veritatis et genuerunt Ecclesias »: S. Agostino, Enarr. in Ps. 45,23 |
4 | Dei Presbiteri in quanto sono cooperatori dei Vescovi, possono dirsi le stesse cose che si dicono dei Vescovi; Statuta Ecclesiae Antiqua, c. 3 ( ed. Ch. Munier, Paris 1960, p. 79 ); Decretum Gratiani, C. 6, D. 88 (ed. Friedberg, 1, 307); Conc. Trid. Sess. V, Decr. 2, n. 9; Sess. XXIV, Decr. de reform., c. 4; Lumen gentium 25 |
5 | Constitutiones Apostolorum, II, 26,7: « ( Presbyteri ) sint doctores scientiae divinae, cum et ipse Dominus nos mandaverit
dicens: Euntes docete etc. »: ed. F.X. Funk, Didascalia et Constitutiones Apostolorum, I, Paderborn 1905, p. 105. Il Sacramentarium
Leonianum e gli altri Sacramentari, fino al Pontificale romanum, Praefatio in Ordinatione Presbyterorum: « Hac providentia, Domine,
Apostolis Filii tui Doctores fidei comites addidisti, quibus illi orbem totum secundis praedicatoribus ( vel: praedicationibus ) impleverunt ». Liber Ordinum Liturgiae Mazarabicae, Praefatio ad ordinandum Presbyterum: « Doctor plebium et rector subiectorum, teneat ordinate catholicam fidem, et cunctis annuntiet veram salutem »: ed M. Férotin, Le Liber Ordinum en usage dans l'Eglise Wisigothique et Mozarabe d'Espagne: Monumenta Ecclesiae Liturgica, vol. V, Paris, col. 55, lin. 4-6 |
8 | Il Rito dell'Ordinazione del Presbitero nella Chiesa Alessandrina dei Giacobiti: « ... Congrega populum tuum ad verbum doctrinae, quemadmodum nutrix, quae fovet filios suos »: H. Denzinger, Ritus Orientalium, Tom. II, Wurzburg 1863, p. 14 |
9 | Tertulliano, De baptismo 14, 2 ( Corpus Christianorum, Series latina, I, p. 289, 11-13 ); S. Atanasio, Adv. Arianos, 2, 42: PG 26, 237; S. Girolamo, In Matth. 28, 19: PL 26, 226: « Primum docent omnes gentes, deinde doctas intingunt aqua. Non enim potes fieri ut corpus baptismi recipiat sacramentum, nisi ante anima fidei susceperit veritatem »; S. Tommaso, Expositio primae Decretalis, § 1: « Salvator noster discipulos ad praedicandum mittens, tria eis iniunxit. Primo quidem ut docerent fidem; secundo ut credentes imbuerent sacramentis »: ed. Marietti, Opuscula Theologica, taurini-Romae 1954, 1138 |
10 | Sacrosanctum Concilium 35,2 |
11 | Sacrosanctum Concilium 33; Sacrosanctum Concilium 35; Sacrosanctum Concilium 48; Sacrosanctum Concilium 52 |