Agricoltura
1) Tecnica e pratica della lavorazione delle risorse della terra ( compresa la zootecnia ), rivolta alla produzione soprattutto di beni alimentari
La storia e l'evoluzione dell'agricoltura vanno di pari passo con lo sviluppo tecnologico umano e lo sviluppo di conoscenze o tecniche di coltivazione.
In generale nella storia dell'agricoltura si passa progressivamente, attraverso varie tappe,
da un'agricoltura di sussistenza,
ad un'agricoltura estensiva basata su latifondo e la rotazione delle colture
fino ad un'agricoltura di tipo intensivo e specializzata, sempre più meccanizzata, con uso di fertilizzanti e tecniche di ingegneria genetica e con finalità di commercializzazione sul relativo mercato agricolo,
sebbene questi tipi di coltivazione continuino a coesistere in diverse parti del mondo, legati al livello di sviluppo economico del rispettivo paese di interesse.
Nel Paleolitico gli uomini erano cacciatori-raccoglitori e si nutrivano con le risorse che la natura offriva loro spontaneamente e cacciando gli animali.
Verso il 10.000 a.C., alla fine dell'ultima glaciazione, qualche gruppo umano incomincia a produrre in forma stabile e continua il cibo che prima trovava o cacciava in abbondanza, nacque così l'agricoltura.
Le prime ad essere coltivate furono le terre ricche d'acqua dei bacini fluviali come il Nilo e la zona tra il fiume Tigri ed Eufrate, terre che venivano inondate periodicamente dalle piene dei grandi fiumi lasciando i terreni puliti livellati morbidi e fertilizzati dal limo, pronti a essere semplicemente seminati, in cui germogliavano cereali di vario tipo.
Dati dalla ricerca molecolare e archeologica generati nel corso degli ultimi 15 anni indicano che l'agricoltura è iniziata in modo indipendente in diverse aree del mondo.
Almeno 11 regioni del Vecchio e del Nuovo Mondo sono state coinvolte come centri indipendenti di origine, comprendenti regioni geograficamente isolate sulla maggior parte dei continenti, ma molti di più sono stati suggeriti
Il primo sviluppo è datato circa 11.500 anni fa, separatamente nella mezzaluna fertile e al Chogha Golan nel moderno Iran, dove orzo selvatico, grano e lenticchie sono stati coltivati e dove le forme domestiche di grano sono apparsi circa 9800 a.C.
L'agricoltura sarebbe quindi evoluta circa 10.000 anni fa attraverso la domesticazione.
Pur esistendo esempi di insediamenti stanziali anche notevoli precedenti all'avvio delle coltivazioni, fu l'introduzione dell'agricoltura a portare allo sviluppo di comunità sedentarie di sempre maggiori dimensioni, progressivamente strutturate in villaggi e città.
L'economia dell'Egitto era basata sull'agricoltura e fu tra le prime popolazioni a utilizzare l'aratro in legno, e zappa; soprattutto nel bacino del Medio Oriente e del Mediterraneo, l'uomo, abbandonata la vita nomade per insediarsi stabilmente, cominciò ad addomesticare gli animali.
L'allevamento garantiva disponibilità di carne e latte, oltreché materie prime come lana e pelli e fino alla scoperta dei motori a scoppio, fu la più importante forza di lavoro come aiuto nell'aratura e nella fertilizzazione del terreno.
Dalle analisi sui reperti scheletrici risulta che gli agricoltori, a differenza dei cacciatori-raccoglitori, soffrissero molto più di salute, anemici, con denti cariati, più bassi di 6 centimetri, dovevano lavorare di più e avessero meno varietà di cibi, in compenso avevano più figli.
Il rapporto tra la proprietà della terra e ruolo sociale divenne ben presto fondamentale.
Nel mondo classico e latino, il sistema agrario si basava sulla divisione della terra in funzione all'esigenza della città e sull'ager publicus oltreché nella rotazione biennale dove, in autunno, circa metà della terra veniva seminata con cereali e l'altra metà veniva lasciata a riposo ( maggese ).
Il secondo anno s'invertivano le due porzioni.
Quando gli ebrei entrarono nella terra promessa spodestarono il popolo dei Cananei ed a quel tempo i raccolti erano numerosi.
Le persone che possedevano pecore e bovini, allevati sul proprio terreno, attuavano una agricoltura autosufficiente ...
Successivamente, ai tempi della monarchia, l'agricoltura cambiò in quando i possedimenti dei terreni vennero accumulati dai nobili a danno degli agricoltori originari.
In questo periodo si sviluppò un sistema di affittuari regi dove degli incaricati erano nominati amministratori delle vigne, delle piantagioni di olive, dei granai e dell'allevamento del bestiame.
Eco di questa situazione è il primo libro di Samuele dove si chiede un re per governare al posto dei giudici, dando così inizio al periodo della monarchia in Israele.
I profeti biblici alzarono la loro voce contro tale sistema.
Ricordo tra tutti il profeta Isaia il quale paragonò Israele alla vigna del Signore, dove Dio fece tutto il necessario affinché producesse frutti ed invece Israele non ascoltò.
Ebbe a dire "Guai a voi, che aggiungete casa a casa e unite campo a campo, finché non vi sia più spazio, e così restate soli ad abitare nel paese" ( Is 5,8 ).
Le vaste proprietà terriere messe insieme nel territorio di Giuda a spese dei poveri rimarranno così deserte: le vigne produrranno poco vino e la messe sarà un decimo del grano seminato.
Isaia denuncia ancora una volta la superbia, il lusso, la ubriachezza e l'ingiustizia.
Dio darà il segnale con l'invasione nemica, l'Assiria e poi Babilonia, che verrà ad invadere il paese di Israele.
Evidentemente c'è un legame tra la terra promessa e ciò che contiene e la fedeltà del popolo verso Dio.
I doni di Dio esigono dal popolo ebreo una fedeltà alla alleanza.
Esdra e Neemia hanno il compito di ricostruire la nazione dopo l'esilio di Babilonia, ricostruire Gerusalemme.
Mettono al centro, in questa ricostruzione, la Parola di Jhavé.
La legge biblica diventa ancora una volta la carta costituzionale e codice civile del vivere del popolo di Israele.
In questo contesto Neemia ordinò che le proprietà fossero restituite ai possessori originari ( Ne 5 ): una situazione che continuò fino alla conquista del paese ad opera degli eserciti greco e romano, quando divenne nuovamente possibile accumulare possedimenti terrieri come nel vangelo di Luca ricorda nella parabole del ricco stolto ( Lc 12,18-19 ).
La storia biblica ci ricorda che per fare agricoltura occorre anche un sistema giusto che aiuti le persone ed un popolo a vivere con serenità del proprio lavoro.
L'agricoltura non era solo un tipo di occupazione, ma anche una forma di cultura espressa nella sua importanza religiosa, politica e socio-economica.
Si pensi ad esempio al sacrificio dove si offrono i primi frutti del raccolto.
Le primizie erano considerate come testimonianza della benedizione e della fecondità che Dio ha accordato a coloro che una volta erano oppressi e che Dio aveva liberato dalla schiavitù egiziana.
Gesù stesso ha vissuto in una cultura tipicamente agraria.
Perciò ricavò molte parabole dall'ambiente e dagli usi agrari ( si pensi alla parabola del seminatore e del grano che cresce con la zizzania Mt 13,24-30 ).
L'agricoltura è parte integrante di un popolo e da sempre c'è un legame con la religione: ambedue si completano a vicenda e fecondano la società dove il cibo è frutto del lavoro dell'uomo e dono di Dio.
Il pasto diventa segno di amicizia e di comunione, di ospitalità e questa ricorda a ciascuno di noi che noi siamo ospiti sulla terra, la terra ci è data in consegna.
L'agricoltore è parte integrante del progetto di amministrare con cura la terra, ciò che produce e degli animali.
Magistero |
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Enciclica Giovanni XXIII - Mater et magistra | 15-5-1961 |
Discorso Paolo VI | 16-4-1969 |
Discorso Giovanni Paolo II | 14-7-1979 |
Discorso Giovanni Paolo II | 16-11-1989 |
Pont. Cons. Giustizia e Pace - Per una migliore distribuzione della terra | 23-11-1997 |
Messaggio Benedeto XVI | 12-10-2005 |
Concilio Ecumenico Vaticano II |
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Squilibrio tra … industria e servizi caratteristica dell'economia contemporanea | GS 63 |
come la tendenza ad aumentare la produzione dei beni nell'… | GS 64 |
Come aiutare oggi l'… | GS 66 |
con una cooperazione internazionale | GS 87 |
L'… nei paesi sottosviluppati | GS 71 |
Compendio della dottrina sociale |
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Giovanni XXIII, agricoltura e segni dei tempi | 94 |
Paesi in via di sviluppo e accesso alla terra | 180 |
Chiesa e società di tipo agricolo | 267 |
Rerum novarum e nascita di banche rurali | 268 |
Mutamenti nell'agricoltura e lavoro agricolo | 299 |
Ridistribuzione della terra e riforma agraria | 300 |
Imprese agricole a conduzione familiare | 339 |
Scienza, tecnologia e agricoltura | 458; 459 |
Biotecnologie e agricoltura | 472 |
Produzione agricola e bisogni primari di tutti | 486 |