Genesi
Primo libro della Bibbia, chiamato in ebraico Bereshit ( in principio ) dalla parola con la quale si apre. Si presenta composto da due grandi parti ( capp. 1-11 e capp. 12-50 ) e in esso confluiscono tradizioni letterarie risalenti a epoche e ambienti diversi ( v. Pentateuco ), unificate in un unico racconto probabilmente nel IV sec. a.C.; quindi, pur trovandosi all'inizio della Scrittura, Genesi non è il primo libro a essere stato redatto. Una chiave per la storiaGenesi 1-11 offre una chiave di lettura per decifrare la storia umana. Non si tratta di una preistoria o storia degli inizi, ma della descrizione di ciò che vi è nella profondità del cuore di ogni uomo. Genesi 1-2, che presenta evidenti influssi di antichi miti del vicino Oriente concernenti la creazione, risponde ai quesiti fondamentali dell'uomo relativi all'origine del mondo, della vita umana, della ferita del peccato. Genesi 3 ( v. creazione di Adamo ed Eva ) risponde agli interrogativi relativi alla meravigliosa e delicatissima relazione tra uomo e donna, segnata dall'attrazione ma anche dal conflitto, e alla sofferenza che accompagna il lavoro e la nascita di una nuova vita. Alla spiegazione delle origini dell'odio tra uomo e uomo e dedicato Genesi 4 con il racconto di Caino e Abele ( v. ). La figura di Noè, il giusto salvato dalle acque del diluvio che sommergono la terra distruggendo l'umanità divenuta ribelle al suo Creatore, domina i capitoli 5-10. L'uomo con la sua malvagità può dare avvio a un processo di "decreazione" che riporta la terra, resa da Dio abitabile e feconda e affidata all'uomo perché la custodisca, al caos primitivo. La cosiddetta "tavola dei popoli" ( Gen 10 ) fa risalire l'intera umanità allora conosciuta ai tre figli di Noè: Sem, Cam e Iafet. L'episodio della torre di Babele ( Gen 11 ) rispecchia l'esperienza storica del sorgere di potenze politiche e religiose che tendono a sottomettere e dominare gli altri popoli. I patriarchiNelle vicende dei patriarchi narrate in Genesi 12-50 vengono condensati nell'arco di tre generazioni eventi storici svoltisi nel corso di secoli. L'esperienza di fede dei patriarchi è fondamentale per tutta la Bibbia, che parla del Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Il ciclo relativo ad Abramo ( v. ) è articolato attorno al tema della "promessa"; ad Abramo JHWH promette un erede, un popolo numeroso, una terra. Nonostante le difficoltà presentate dalla storia umana, la promessa si compie, ma secondo i disegni di Dio e non secondo quelli di Abramo, volti ad accelerarne l'attuazione. La promessa rivolta dai tre ospiti accolti da Abramo si adempie con la nascita di Isacco; all'offerta di Isacco a Dio sul monte Moria segue il rinnovamento della promessa. Abramo avrà soltanto un piccolo pezzetto della terra di Canaan, dove seppellirà la moglie Sara. Il compimento della promessa è rinviato. Il matrimonio di Isacco con Rebecca assicura la continuazione della discendenza. Al centro del ciclo di Genesi 25-36 vi è il rapporto tra i due fratelli Esaù e Giacobbe, in conflitto fin dal grembo materno e la vicenda di Giacobbe ( v. ), il quale riceve da Dio il nuovo nome di Israele ( "colui che lotta con Dio" ). I dodici figli di Giacobbe sono all'origine delle dodici tribù di Israele. La storia di Giuseppe ( Gen 37-50 ) narra l'amore fedele di Dio, che riesce a trasformare in bene anche quello che gli uomini progettano per fare il male. Venduto schiavo dai fratelli invidiosi a mercanti egiziani, Giuseppe riesce a divenire viceré dell'Egitto, accoglie i suoi fratelli venuti in quella terra a cercare provviste e li perdona, esortandoli a guardare a Dio che di tutto si serve per compiere i suoi disegni. Giacobbe e i suoi figli si trasferiscono in Egitto. Il racconto di Genesi si conclude con la morte di Giuseppe che, prima di morire, annuncia: "Dio verrà certo a visitarvi e allora voi porterete via di qui le mie ossa" ( Gen 50,25 ). Il compimento di tale annuncio è narrato nel libro dell'Esodo. I richiami nel Nuovo TestamentoIl Nuovo Testamento presenta frequenti richiami al libro della Genesi. Cristo, "generato prima di ogni creatura" ( Col 1,15 ), è la ragion d'essere del mondo creato: "Per mezzo di lui tutte le cose sono state create ... per mezzo di lui e in vista di lui" ( Col 1,15-17 ). Il prologo del Vangelo di Giovanni, con chiaro riferimento alla funzione creatrice della Parola di Dio in Genesi 1, afferma a proposito del Cristo - Verbo: "Tutto è stato fatto per mezzo di lui" ( Gv 1,3 ). Più volte ricorre l'accostamento tra Adamo e Cristo, il nuovo Adamo, l'uomo obbediente alla volontà del Padre suo ( 1 Cor 15,21-22; Rm 5,12-19 ). Abramo viene indicato quale modello di fede ( Gv 8,31-41; Gal 3,6-14; Rm 4,1-25; Eb 11,8-19 ); si menziona anche la nascita miracolosa di Isacco, figlio della promessa ( Gal 4,22-31 ) e il suo sacrificio ( Eb 11,17-19 ). Pietro istituisce un confronto tra l'acqua del diluvio ( Gen 7 ) e quella del battesimo ( 1 Pt 3,20-21 ). |