Discorsi sul Nuovo Testamento

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Dalla lettera di Giacomo

Gc 2,10 Ove si afferma: " Chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto "

1 - Il giudizio con misericordia
2 - La parola dell'apostolo Giacomo suscitano una questione
3 - La legge contiene molti precetti
4 - Ama Dio ed ama il prossimo, per amare anche te stesso
5 - La carità è la radice di tutti i beni
6 - I peccati quotidiani
7 - Hai dentro di te ciò che devi domare
8 - Ci amiamo scambievolmente per amore di Dio

1 - Il giudizio con misericordia

Prima del Salmo, è risuonata ai nostri orecchi una lettura terribile, poiché: Chiunque osservi tutta la legge ma la trasgredisca anche in un punto solo, è colpevole di tutto. ( Gc 2,10 )

Perciò, in così grande pericolo, chi è che non gridi: Pietà di noi, Signore, pietà di noi? ( Sal 123,3 )

Ritirata infatti la sua misericordia, non potremo richiamarlo alla memoria con grande forza; né potremo darvi risalto con molta efficacia.

Non entrare in giudizio con il tuo servo - dice un uomo, pur santo, ma uomo tuttavia - non entrare in giudizio con il tuo servo; nessun vivente, davanti a te, è giusto. ( Sal 143,2 )

Non ha voluto, perciò, che si entrasse in giudizio con lui: Il giudizio sarà senza misericordia verso chi non usa misericordia. ( Gc 2,13 )

Per contro vediamo d'intendere un'altra sentenza, e vediamo dove dobbiamo riporre la speranza.

Infatti, se verso chi non usa misericordia il giudizio sarà senza misericordia, indubbiamente chi usa misericordia sarà giudicato con misericordia.

Questa affermazione: Il giudizio sarà senza misericordia verso chi non usa misericordia l'ha esposta l'apostolo Giacomo; dalla sua lettera è stata proclamata appunto la terribile lettura.

Al contrario questa poi che noi abbiamo citato: Chi usa misericordia sarà giudicato con misericordia l'ha pronunciata il Signore, quando ha affermato: Beati i misericordiosi, perché proprio questi otterranno misericordia. ( Mt 5,7 )

Ne segue che la speranza è nella misericordia di Dio se la nostra miseria non è priva di opere di misericordia.

Che desideri dal Signore? La misericordia. Date e vi sarà dato. ( Lc 6,38 )

Che desideri dal Signore? Il perdono. Perdonate e vi sarà perdonato. ( Lc 6,37 )

2 - La parola dell'apostolo Giacomo suscitano una questione

Nondimeno, di solito si domanda come si debba intendere: Chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto. ( Gc 2,10 )

C'è infatti da temere e da guardarsi dal giudicare che il reato del ladro sia pari a quello dell'omicida o dell'adultero; è questo un errore pericoloso e dannoso; c'è molta differenza tra il furto e l'omicidio.

È chiaro quindi: Chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto.

Ma ci viene fatta l'obiezione: uno si guarda dall'omicidio, si guarda dall'adulterio, si guarda dalla falsa testimonianza, si guarda dall'idolatria, si guarda da qualsiasi sacrilegio meritevole di condanna; ha commesso un furto, è ora considerato e omicida e adultero e falso testimone e idolatra e sacrilego perché ha rubato?

No di certo dunque chi cade in un solo errore diventa colpevole di tutto.

Ma spiegando proprio questo, il medesimo Apostolo, autore della Lettera, ha così proseguito: Infatti colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha detto anche: Non uccidere.

Ora se tu non uccidi, ma commetti adulterio, ti rendi trasgressore della legge. ( Gc 2,11 )

Dopo aver posto davanti agli occhi questo pericolo, e aver fatto tremare tutti, come volendo consolare, ha aggiunto: Così parlate, così agite, come persone che debbono essere giudicate secondo una legge di libertà.

Infatti il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia. ( Gc 2,12-13 )

Pertanto, sia nel caso che possiamo sciogliere il nodo di tale questione, come pure, se eventualmente il nostro sforzo risulti sopraffatto dalla difficoltà che comporta, o anche se io sia incapace di pensare qualcosa di valido da dire, oppure di esporre ciò che potrò pensare, siate ferventi nelle opere di misericordia.

Questo è chiaro, questo è evidente, questo non ha bisogno di chi spieghi, ma di chi ascolti e metta in pratica.

Tuttavia proverò comunque a chiarire anche quello; ci sostenga presso Dio la vostra preghiera.

In realtà è il momento di ascoltare, non di pregare; se però vi attendete da Dio ciò che dirò, pregate.

3 - La legge contiene molti precetti

La legge contiene molti precetti; e appunto quella legge che è detta Decalogo comprende dieci precetti.

I dieci precetti, poi, sono per così dire generali, cui vanno tutti riferiti innumerevoli altri.

Tuttavia è un discutere all'infinito sul come gli altri precetti si devono ricondurre a questo numero esiguo di dieci.

Sia pure in tal maniera, secondo l'aiuto del Signore, potremo dimostrare che, come tutti gli altri precetti si possono ricondurre a questi - il che, come ho detto, costa lunghissima fatica - così questi dieci sono ricondotti a due.

Di numero veramente sono dieci.

Un precetto: " Il culto si deve soltanto all'unico Dio e a nessun altro " è ivi contenuto: Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra. ( Es 20,4 )

Il Signore tuo Dio è l'unico Signore. ( Dt 6,4 )

Il secondo precetto è: Non pronuncerai invano il nome del Signore Dio tuo. ( Es 20,7 )

Il terzo precetto è: Osserva il giorno di sabato. ( Dt 5,12 sec. LXX )

Questi precetti riguardano Dio.

Quanto all'osservanza del sabato, è quasi superfluo insegnare qualcosa al Cristiano.

Al contrario, non solo non è superfluo, ma ciò è fondamentale: quell'osservanza è in figura.

Infatti, di sabato, si proibiscono al popolo le opere servili.

Che forse non sono proibite anche a noi le opere servili?

Ascolta il Signore: Chiunque commette il peccato è servo del peccato. ( Gv 8,34 )

Sperare tuttavia dal Signore appunto questo, che non commettiamo peccato, equivale all'osservanza del sabato; perciò è stato scritto infatti: Dio cessò nel settimo giorno da tutte le sue opere. ( Gen 2,2 )

Dio riposò: Dio fa riposare te.

Infatti perché Dio doveva riposare?

Quando si era affaticato, egli che creò tutte le cose con la sua Parola?

Questi tre precetti, dunque, riguardano Dio.

Gli altri sette riguardano l'uomo.

Onora il padre e la madre; non commettere adulterio; non uccidere, non dare falsa testimonianza; non rubare; non desiderare la moglie del tuo prossimo; non desiderare cosa che appartenga al tuo prossimo. ( Es 20,12-17 )

Se ami Dio, né veneri alcun altro, né pronunci invano il suo nome, dedichi a lui anche il sabato perché egli riposi in te, quando ti fa riposare.

Se poi ami il prossimo, onori anche i genitori e non commetti adulterio e non uccidi e non condanni alcuno con falsa testimonianza e non derubi alcuno e non brami la moglie di un altro e non desideri cosa che appartenga ad un altro.

E per questo: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente; ( Mt 22,37 ) e amerai il prossimo tuo come te stesso. ( Mt 22,39 )

In questi due comandamenti si contiene tutta la Legge e i Profeti. ( Mt 22,40 )

Ascolta anche l'Apostolo: La pienezza della legge è l'amore, ( Rm 13,10 ) egli dice.

Non ti ha mandato a compiere molti precetti, né dieci né due: la sola carità contiene tutto.

Ma la stessa carità è duplice: verso Dio e verso il prossimo.

Verso Dio, in che misura? Con tutto.

Che s'intende per tutto? Non certo con l'udito e con l'odorato e con la mano e con il piede.

Con che si può amare totalmente? Con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente.

Amerai la fonte della vita con tutto ciò che in te vive.

Allora, se devo amare Dio con tutto ciò che in me è vivo, che mi rimane di che amare il prossimo?

Nell'importi il dovere di amare il prossimo, infatti, non ti è stato detto: Con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, ma: come te stesso.

Dio, con tutto ciò che sei, perché egli è migliore di te; il prossimo come te stesso, perché è ciò che tu sei.

4 - Ama Dio ed ama il prossimo, per amare anche te stesso

Sono dunque due i precetti: tuttavia se ne devono avere a cuore tre.

Sono stati dati due precetti: ama Dio e ama il prossimo, tuttavia scorgo che se ne devono avere a cuore tre.

Non si direbbe infatti: E il prossimo come te stesso, se tu non amassi anche te stesso.

Se sono tre le cose da amare, perché i precetti sono due?

Perché? Ascoltatelo. Dio non ha creduto di doverti esortare ad amarti: non c'è infatti nessuno che non si ami.

Poiché però molti, amandosi male, si perdono, col dirti di amare il tuo Dio con tutto te stesso, ti è stata data la norma di come ti devi amare.

Vuoi amarti? Ama Dio con tutto te stesso: è qui che ti troverai infatti per non perdere te stesso in te.

Se ti ami in te stesso, verrai meno anche a te e ti darai alla ricerca di molte cose fuori di te.

Da tale caso come punto di partenza, l'Apostolo fece derivare tutti i mali quando affermò: Gli uomini saranno infatti egoisti.

Ecco, hai scelto di amarti: vediamo se almeno ti conservi in te.

È sbagliato, non vi rimani; per aver deviato da Dio, sei caduto anche fuori di te.

È in lui infatti il fondamento, a lui dovevi aderire, dovevi fare di lui la tua roccaforte, il tuo luogo di rifugio.

Ma ora hai sciolto il vincolo del tuo amore, o lo hai strappato da lui e avvinto a te: neppure in te rimani.

Ascolta infine l'Apostolo stesso: Gli uomini saranno infatti egoisti, amanti del denaro. ( 2 Tm 3,2 )

Non è vero, come ho detto, che addirittura non saresti rimasto in te? Sei forse tu il denaro?

Ecco, sei venuto meno anche a te stesso perché ti sei allontanato da Dio.

Che resta se non che tu dissipi l'intero patrimonio della tua mente, vivendo nello sperpero con le meretrici, cioè in compagnia delle dissolutezze e delle varie passioni e che sia costretto dall'indigenza a pascere i porci, cioè posseduto come sei dall'immonda avarizia, a che si pascano di te i dèmoni immondi?

Ma quel figlio, avendo subìto la stretta del bisogno, sfinito dalla fame, tornato in sé, disse ( Lc 15,17 ) - tornato in sé, perché era venuto meno a se stesso, e in se stesso si trovò provvisto di tutto, aveva cercato dovunque la felicità senza trovarla in nessun luogo -, tornato in se stesso, che cosa disse? Mi alzerò e andrò.

Dove andrò? dal padre. ( Lc 15,18 )

Tornato ormai in sé, ma ancora prostrato a terra, mi alzerò e andrò; non più a giacere a terra, non più a rimanervi.

Dunque ti è stata assegnata la norma quanto al modo di amarti: Ama chi è migliore di te, ed hai amato te.

Ma lo dico migliore per natura, non per volontà.

Indubbiamente si trovano molti uomini migliori di te per volontà, ma solo Dio lo è per natura: creatore, fondatore, fattore, da nessuno fatto.

Fìssati in lui. Comprendi una buona volta, e di': Quanto a me.

Che cosa: Quanto a te? Stare vicino a Dio è mio bene. ( Sal 73,28 )

Perché questo? Rifletti su che cosa ha detto sopra: Hai fatto perire chiunque si allontana da te. ( Sal 73,27 )

Appunto perché ha fatto perire chiunque si allontana da lui, hai trovato te.

Quanto a me, stare vicino a Dio è il mio bene, cioè non allontanarmi da Dio, non sottrarmi a Dio.

Vuoi sapere invece che cosa ti si promette a questo riguardo?

Ma chi si unisce al Signore forma un solo spirito con lui. ( 1 Cor 6,17 )

Tale è dunque il tuo amore, o l'amore di te, cioè l'affezione con la quale ti ami, per amare Dio.

Ora ti affido anche il prossimo, che devi amare come te stesso; vedo infatti che hai cominciato ad amare te stesso.

Colui che devi amare come te stesso, conducilo dove hai condotto te stesso.

Infatti se tu amassi l'oro e lo avessi e amassi il prossimo tuo come te stesso, per amore divideresti ciò che avevi e lo renderesti partecipe del tuo oro.

Ma, a causa della divisione, avreste di meno entrambi.

Perché allora non possiedi Dio, presso il quale non patirai affatto limitazioni per la presenza di chi eredita con te?

Quanti che siano coloro che potrai persuadere, quanti essi siano coloro che potrai invitare, chiamare, costringere ad amare Dio, egli è tutto per tutti ed è tutto per i singoli.

5 - La carità è la radice di tutti i beni

Pertanto, ama Dio e ama il prossimo come te stesso.

Noto infatti che ami te stesso, perché ami Dio.

La carità è la radice di tutte le opere buone.

Così come l'avarizia è la radice di tutti i mali, la carità è la radice di tutti i beni.

Perciò la carità è la pienezza della legge. ( 1 Tm 6,10 )

Quindi dico subito: chi ha peccato contro la carità si è fatto reo di tutti i peccati.

Chi in realtà danneggia proprio la radice, a quale parte dell'albero non procura danno?

Che facciamo allora? Chi ha peccato contro la carità si è fatto reo di tutti i peccati.

Chi in realtà danneggia proprio la radice, a quale parte dell'albero non procura danno?

Che facciamo allora? Chi ha peccato contro la carità si è fatto reo di tutti i peccati: è assolutamente vero; ma in un modo ferisce la carità il ladro, in un altro l'adultero, in un altro l'omicida, in un altro il sacrilego, in un altro il blasfemo.

Tutti peccano contro la medesima carità, perché dove la carità è piena e perfetta, non vi può essere nulla di peccaminoso.

È appunto essa che cresce in noi, per raggiungere finalmente la perfezione; e la raggiunge a tal punto che non è possibile un avanzamento ulteriore.

Quando sarà così perfetta da non aver modo di crescere ancora, da non trovarsi di che essere interiormente accresciuta, scompariranno i peccati.

Ma quando si verificherà questo se non allora quando la morte sarà assorbita dalla vittoria? ( 1 Cor 15,54 )

Poiché non vi sarà affatto il peccato, sarà il momento di dire: Dov'è, o morte, la tua vittoria?

Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? ( 1 Cor 15,55 )

Dov'è? Qui non c'è più; ecco, ormai non pungi, non togli la vita.

Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? E che vuol dire: Dov'è il tuo pungiglione?

Ascolta chi spiega: Ma il pungiglione della morte è il peccato. ( 1 Cor 15,56 )

In conseguenza, fratelli, chi commette peccati di minore gravità, è reo di tutti e chi commette qualche peccato assai grave, un vero crimine, è reo di tutti.

Ma l'uno è più colpevole, l'altro lo è di meno; entrambi, tuttavia, colpevoli di tutti, così che nella diversità dei peccati non possa cercarsi altro che la maggiore e la minore gravità.

Uno ha commesso un furto; se avesse avuto la carità non avrebbe commesso quel furto.

Dice l'Apostolo: Infatti non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non avrai desideri e qualunque altro comandamento si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso.

L'amore non fa alcun male al prossimo.

La pienezza della legge, poi, è la carità. ( Rm 13,9-10 )

Perciò, anche chi commette un furto, è reo di tutti i peccati, perché ferisce la carità; anche chi commette adulterio, è reo di tutti i peccati, perché ha ferito la carità.

Come infatti non ha danneggiato tutto chi ha colpito la radice?

Ma l'uno ha recato un danno minore, l'altro maggiore.

6 - I peccati quotidiani

Tuttavia anche colui che ha recato minor danno, non sia indolente: Sarà infatti senza misericordia il giudizio verso chi non usa misericordia. ( Gc 2,13 )

Ai fedeli che hanno ricevuto il Battesimo sono stati rimessi tutti i peccati; non è più rimasto alcuno che quella santificazione non abbia già tolto e fatto scomparire.

È certo: chi ne dubita? Ma se si lasciasse allora il corpo, l'innocenza immediatamente dopo si conserverebbe proprio come si era ricevuta; ma per il fatto che quaggiù si continua a vivere, se l'ingiustizia è stata cancellata, resta la debolezza.

Attraverso certe sottilissime fessure di questa debolezza e in qualche modo della fragilità umana, dal mare entra ciò che va a raccogliersi nel fondo della nave.

Non ha lasciato passare l'omicidio; il naufrago ha evitato l'ondata.

Non sai però che il fondo della nave non considerato si è riempito?

Ma, attraverso flutti più potenti e certi umori penetrati inosservati, tutto spazzò via, lavando, il sacramento del Battesimo.

Ma per la fragilità di questa nave che è portata dal vasto mare e che è squassata dalle tentazioni come da tempeste, perché di necessità s'introducono dei peccati per quanto meno gravi, è stato dato un altro rimedio, non potendosi dare ancora il sacramento del Battesimo.

Il Battesimo è unico; quotidiano questo, che ho già fatto conoscere: Il giudizio sarà senza misericordia verso chi non usa misericordia.

Date e vi sarà dato; perdonate e vi sarà perdonato. ( Lc 6,38 )

E in certa maniera nelle vostre preghiere venite purificati ogni giorno dai peccati lievi e meno gravi, se direte di cuore, se direte con sincerità, se direte con fede: Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. ( Mt 6,12 )

7 - Hai dentro di te ciò che devi domare

Se non perdoni al tuo nemico, fai di te il tuo nemico.

Vuoi sapere quant'è la differenza?

Ad esempio: quel tale ti ha danneggiato portandoti via il denaro; da parte tua ti danneggi non meritando perdono.

Al più potrai dire: È stato assai crudele, vuole il mio sangue.

Quello vuole il sangue del tuo corpo; tu vuoi la morte della tua anima.

Non perdono, dici, mi ha fatto troppo male, è stato per me un nemico assai accanito.

Tu sei peggiore verso te stesso. Non perdono.

Ti prego, perdona, dimentica. Quello non me ne prega, però. Prega tu per lui.

Non perdono davvero. Vuoi litigare e non sai con chi devi farlo.

A te piace litigare; ritorna in te, adìrati, ma non peccare. ( Sal 4,5 )

Adìrati contro di te, per non peccare; sii crudele con te stesso, punisciti.

Ti porti dentro ciò che devi domare, e dormi.

Badi a litigare di fuori col tuo vicino, col tuo consorte, col tuo compagno, con chi possiede qualcosa con te.

Tu non badi, tu non guardi all'altra legge nelle tue membra, che muove guerra alla legge della tua mente, e ti rende schiavo della legge del peccato, che è nelle tue membra.

Mi ha spogliato però. Mentre sei condotto schiavo, ti adiri contro chi ti ha spogliato!

Ti sei riconosciuto, hai notato dove ti trovi.

Hai conosciuto chi ti fa schiavo, mostrati combattivo e cerca chi ti riscatti.

Così come anch'egli, l'Apostolo, dopo aver detto: Mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra; ( Rm 7,23 ) sono uno sventurato, disse, chi mi libererà dal corpo di questa morte?

La grazia di Dio, per mezzo di Gesù Cristo Signore nostro. ( Rm 7,24-25 )

Ma chi invoca la grazia? Uno che non è consapevole della sua pena.

Apri la mente, dunque, fa' attenzione a dove sei trascinato.

La giustizia però mi fa piacere.

So che piace: provi compiacenza per la legge di Dio secondo l'uomo interiore, ( Rm 7,22 ) ma tu vedi un'altra legge nelle tue membra; ti compiaci della legge di Dio, altra è la legge nelle tue membra.

Per questa strada tu vivi, per quella muori. I briganti ti hanno abbandonato sulla via, tra la vita e la morte, però, mentre eri disteso a terra, sei stato trovato da un misericordioso Samaritano di passaggio, è stato sparso su di te vino ed olio, hai ricevuto il sacramento dell'Unigenito, sei stato sollevato sul giumento di lui, hai creduto nel Cristo incarnato; sei stato condotto nella locanda, vieni curato nella Chiesa.

8 - Ci amiamo scambievolmente per amore di Dio

È in conseguenza di ciò che parlo: questo, anch'io, questo facciamo noi tutti; adempiamo il compito dell'albergatore.

A quello fu detto: Rifonderò al ritorno ciò che spenderai in più. ( Lc 10,35 )

Dio voglia che anche noi spendiamo almeno ciò che abbiamo ricevuto!

Ma quanto che sia quello che diamo, fratelli, è denaro del Signore.

Siamo vostri compagni di servizio: viviamo di quello di cui ci nutriamo.

Nessuno ce lo riconosca quale benemerenza; saremmo servi infingardi se non lo facessimo.

Se però l'abbiamo fatto, non ce lo dobbiamo arrogare, perché non l'abbiamo fatto con lo sforzo nostro.

Amiamolo tutti, sia egli caro a tutti, per lui amiamoci scambievolmente.

Tutti abbiamo un unico re; raggiungiamo tutti l'unico regno.

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