Discorsi sui tempi Liturgici |
1 - Le due nascite di Cristo
2 - Tre stati di vita nella Chiesa
3 - Dove ti trovi, Cristo, per causa mia?
4 - Contro gli usi pagani del capodanno
È spuntato per noi questo giorno solenne del Natale del Signore nostro Gesù Cristo; giorno di Natale, nel quale è nato Cristo, il vero giorno; proprio oggi, perché da oggi il giorno comincia a crescere.
Due sono le nascite del Signore nostro Gesù Cristo una divina, l'altra umana, ambedue mirabili; quella divina senza una donna come madre, quella umana senza un uomo come padre.
Quanto predisse il santo profeta Isaia: La sua generazione chi potrà spiegarla? ( Is 53,8 ) lo possiamo riferire ad ambedue le nascite.
Chi potrà infatti spiegare esaurientemente il fatto che Dio genera?
Chi potrà spiegare esaurientemente il fatto che una vergine partorisce?
Il primo fatto al di là dei tempi, il secondo in un determinato giorno ambedue senza che l'uomo li possa comprendere ma ambedue con sua grande meraviglia.
Ecco la prima nascita: In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. ( Gv 1,1 )
Di chi era il Verbo? Del Padre. Chi era il Verbo? Il Figlio.
Mai il Padre è stato senza il Figlio. E tuttavia il Padre, benché mai fu senza il Figlio generò il Figlio.
Il Padre lo generò, ma il Figlio non iniziò ad esistere.
Non ha inizio il Figlio, che è stato generato senza inizio.
E tuttavia è Figlio e tuttavia è generato.
Dirà qualcuno: Come può essere generato e non avere inizio?
Se è generato ha un inizio; se non ha un inizio come può essere stato generato?
Come, non te lo so proprio dire.
Chiedi a me che sono un uomo come è stato generato Dio?
La tua domanda mi mette in difficoltà, ricorro però al profeta: La sua generazione chi potrà spiegarla?
Vieni insieme a me a considerare la sua nascita umana, vieni con me a considerare questa nascita nella quale annientò se stesso prendendo la natura di servo ( Fil 2,7 ); forse potremo capire almeno questa, forse potremo dire qualcosa almeno su questa.
Chi infatti potrà mai capire questa espressione: Egli, pur avendo la natura divina, non stimò una rapina la sua uguaglianza con Dio? ( Fil 2,6 )
Chi potrà capire questo? Chi potrà convenientemente penetrarlo con il pensiero?
Quale intelligenza ardirà approfondirlo? Quale lingua oserà definirlo?
Quale mente potrà comprenderlo fino in fondo?
Per ora quindi non pensiamo a questo: è troppo alto per noi.
Ma perché non fosse troppo alto per noi, annientò se stesso, prendendo la natura di servo e divenendo simile agli uomini. ( Fil 2,7 )
Dove? Nella Vergine Maria.
Parliamone perciò un poco, forse questo lo potremo capire.
Un angelo porta l'annunzio, la Vergine ascolta, crede e concepisce.
La fede nel cuore e Cristo nel grembo.
Vergine concepisce: è meraviglioso!
Vergine partorisce: è ancor più meraviglioso!
Rimane vergine anche dopo il parto.
Chi potrà pienamente spiegare anche questa nascita?
Vi dico una cosa che vi farà piacere, carissimi.
Nella Chiesa le membra di Cristo conducono tre tipi di vita: la vita coniugale, la vedovile e la verginale.
Poiché questi tre tipi di vita, questi tre tipi di castità sarebbero stati vissuti nelle membra sante di Cristo, tutti e tre questi tipi di vita hanno dato testimonianza a Cristo.
Il primo, la vita coniugale: quando la Vergine Maria concepì, anche Elisabetta, moglie di Zaccaria, aveva concepito: portava già nel grembo l'araldo di questo Giudice.
Maria, la tutta santa, venne dalla sua parente per farle visita.
Il bambino esultò di gioia nel grembo di Elisabetta.
Il bambino esultò, la madre profetizzò. ( Lc 1,39-56 )
La castità coniugale rende testimonianza a Cristo.
Dove e quando la castità vedovile rese testimonianza a Cristo?
In Anna. Avete ascoltato poco fa, quando vi è stato letto il Vangelo, che Anna era una santa profetessa, vedova, di ottantaquattro anni, che era vissuta sette anni con il marito; frequentava il tempio del Signore e serviva il Signore nella preghiera giorno e notte.
Anche questa vedova rese testimonianza a Cristo.
Lo vide nella sua piccolezza di bambino, lo riconobbe nella sua grandezza e ne diede testimonianza. ( Lc 2,36-38 )
Hai in questo esempio la testimonianza della vita vedovile.
In Maria hai l'esempio di vita verginale. ( Lc 1,2 )
Ciascuno scelga di questi tre tipi di vita quello che vuole.
Chi volesse essere al di fuori di questi tre tipi di vita dimostrerebbe di non avere intenzione di essere tra le membra di Cristo.
Non dicano le sposate: Noi non apparteniamo a Cristo.
Ebbero marito anche delle sante donne.
Non si inorgogliscano le vergini.
Quanto più sono elevate in onore tanto più si umilino in ogni cosa. ( Sir 3,18 )
Tutti i modelli che possono riguardare la nostra salvezza sono posti davanti ai nostri occhi, nessuno cerchi di escludervisi.
Nessuno abbia altra donna all'infuori della propria moglie, anche se è preferibile non avere moglie.
Se cerchi un esempio di castità coniugale hai Susanna, ( Dn 13,1ss ) se cerchi un esempio di castità vedovile hai Anna, se cerchi un esempio di castità verginale hai Maria.
Il Signore Gesù volle essere uomo per noi.
Non si pensi che sia stata poca la misericordia: la Sapienza stessa giace in terra!
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. ( Gv 1,1 )
O cibo e pane degli angeli!
Di te si nutrono gli angeli, di te si saziano senza stancarsi, di te vivono, di te sono come impregnati, di te sono beati.
Dove ti trovi invece per causa mia?
In un piccolo alloggio, avvolto in panni, adagiato in una mangiatoia.
E per chi tutto questo? Colui che regola il corso delle stelle succhia da un seno di donna: nutre gli angeli, parla nel seno del Padre, tace nel grembo della madre.
Ma parlerà quando sarà arrivato in età conveniente, ci annunzierà con pienezza la buona novella.
Per noi soffrirà, per noi morirà, risorgerà mostrandoci un saggio del premio che ci aspetta, salirà in cielo alla presenza dei discepoli, ritornerà dal cielo per il giudizio.
Colui che era adagiato nella mangiatoia è divenuto debole ma non ha perduto la sua potenza: assunse ciò che non era ma rimase ciò che era.
Ecco, abbiamo davanti il Cristo bambino: cresciamo insieme con lui.
Quanto ho detto potrebbe bastare alla vostra Carità.
Ma poiché vedo qui presenti molte persone a motivo della solennità, è necessario che aggiunga alcune cose.
Sta per arrivare il Capodanno.
Voi qui siete tutti cristiani e, grazie a Dio, è cristiana tutta la città.
Ci sono ormai soltanto due gruppi di uomini: i Cristiani e i Giudei.
Non fate ciò che Dio non vuole: giochi nocivi, divertimenti scostumati.
Non fatevi giudici di voi stessi, per non cadere nelle mani del vero Giudice.
Date ascolto: siete cristiani, siete membra di Cristo.
Pensate a quello che siete, riflettete a quale prezzo siete stati riscattati.
Insomma, volete che vi dica che cosa fate? - Parlo a coloro che fanno tali cose; non ve la prendete, voi che siete contrari a queste cose; mi riferisco soltanto a coloro che le fanno e a coloro che le giustificano -.
Volete che vi dica dunque ciò che fate e quale dispiacere causate a noi?
Forse i giudei fanno di queste cose?
Almeno vergognatevene, in maniera da non farle più!
Nel giorno della nascita di S. Giovanni, cioè sei mesi fa - questi i mesi che intercorrono tra la nascita dell'araldo e la nascita del Giudice - imitando un rito superstizioso dei pagani, i cristiani andarono sulla spiaggia del mare e fecero delle abluzioni rituali.
Io ero assente ma, come venni poi a sapere, i presbiteri indotti a ciò dalle norme penitenziali della Chiesa imposero ad alcuni una proporzionata penitenza ecclesiastica.
Alcuni cominciarono a mormorare dicendo: Quanto ci voleva a dircelo?
Se ci si avvisasse prima non lo faremmo.
Se i presbiteri ci avessero preavvertiti non lo avremmo fatto.
Allora ecco che il vescovo vi preavverte; vi ammonisco, vi avverto, vi preavviso.
Ascoltate il vescovo che ve lo ordina, ascoltate il vescovo che vi ammonisce, ascoltate il vescovo che vi prega, ascoltate il vescovo che ve ne supplica.
Vi supplico per colui che oggi è nato; vi supplico, ve lo comando: nessuno faccia di tali cose.
Io ho compiuto il mio dovere.
È meglio che mi ascoltiate quando ammonisco, anziché mi dobbiate sentire quando sono severo.
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