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Lettera 218

Scritta tra il 427/428.

Agostino esorta Palatino a progredire e a perseverare nella sapienza cristiana, evitando di riporre la speranza di ben vivere nelle proprie forze ( n. 1-2 ) e a vigilare e pregare per non soggiacere alla tentazione ( n. 3-4 ).

Agostino a Palatino, suo dilettissimo signore e figlio carissimo

1 - Palatino progredisca nella saggezza cristiana

Mi ha arrecato grandissima gioia la notizia della tua condotta più coraggiosa e più fruttuosa al cospetto di Dio nostro Signore, poiché fin dalla giovinezza hai preferito l'istruzione per trovare la sapienza fino alla canizie. ( Sir 6,18 )

Orbene, canizie è la saggezza dell'uomo e lunghi anni sono una vita senza macchia. ( Sap 4,8-9 )

Una tal vita conceda alle tue preghiere e alle tue istanze il Signore, il quale sa dare doni buoni ai suoi figli. ( Mt 7,7-8.11; Lc 11,9-10.13 )

Sebbene tu abbia moltissimi amici che t'incoraggiano e moltissimi incoraggiamenti verso la via della salvezza e della gloria eterna, ma soprattutto la grazia di Cristo, la cui voce tanto efficace è risuonata nel tuo cuore, ciononostante vogliamo farti giungere anche noi una parola d'incoraggiamento grazie all'affetto, che ti dobbiamo, mediante la presente in risposta al tuo saluto, con la quale non vogliamo ridestarti come un pigro o un dormiente, ma incitarti e spronarti come uno che già corre.1

2 - Non confidare nelle proprie forze, ma in Dio

Poiché sei stato saggio nello scegliere, ti occorre, o figlio, essere anche saggio per essere perseverante.

Sia dunque compito della tua saggezza conoscere da chi proviene questo dono: Esponi al Signore la tua via e spera in lui; sarà proprio lui ad agire e a far risplendere la tua giustizia come il sole di mezzogiorno. ( Sal 37,5-6 )

Sarà lui a dirigere i tuoi passi e a far proseguire in pace il tuo cammino. ( Pr 4,27 )

Come hai disprezzato ciò che potevi sperare nel mondo, per non vantarti dell'abbondanza delle ricchezze, che avevi cominciato a bramare come fanno i mondani, così anche adesso non confidare nelle tue forze per portare il giogo del Signore e il suo fardello, e quello sarà soave e questo leggero. ( Mt 11,29-30 )

Nel Salmo infatti sono ugualmente biasimati non solo coloro che confidano nelle loro forze ma anche coloro che si vantano dell'abbondanza delle loro ricchezze. ( Sal 49,7 )

In realtà ancora non ti vantavi delle ricchezze, ma con somma saggezza hai disprezzato la brama che avevi di vantarti.

Guardati che non ti s'insinui di soppiatto la confidenza nelle tue forze, poiché sei solo un uomo e maledetto è chi ripone la sua speranza nell'uomo. ( Ger 17,5 )

Devi al contrario confidare pienamente con tutto il cuore in Dio, ed egli sarà la tua forza in cui poter confidare con amore rispettoso e con gratitudine, al quale poter dire con umiltà e con fede: Amerò te, Signore, mia forza, ( Sal 18,2 ) poiché lo stesso amore di Dio che quando è perfetto, scaccia il timore, ( 1 Gv 4,18 ) si diffonde nei nostri cuori non in virtù delle nostre forze, che sono umane, ma - come dice l'Apostolo - in virtù dello Spirito Santo datoci in dono. ( Rm 5,5 )

3 - A evitare il peccato non basta la volontà

Veglia dunque e prega per non soccombere alla tentazione. ( Mt 26,41; Mc 14,38; Lc 22,46 )

La stessa preghiera ti avverte che hai bisogno dell'aiuto del tuo Signore, affinché tu non riponga la speranza di ben vivere in te stesso.

Tu infatti preghi non per avere la ricchezza e gli onori della vita presente o altri beni umani menzogneri, ma per non soccombere alla tentazione.

Se si potesse ottenere ciò solo con la volontà, non lo si chiederebbe con la preghiera; di conseguenza, se, per non soccombere alla tentazione, bastasse la volontà, non pregheremmo affatto, ma d'altra parte non potremmo nemmeno pregare, se mancasse la volontà.

Dio dunque ci aiuti affinché abbiamo la volontà, ma noi dobbiamo pregare affinché siamo capaci di compiere ciò che avremo voluto, quando da Dio avremo ricevuto il dono di avere retti sentimenti.

E poiché tu hai già ricevuto questo dono, hai anche giusto motivo di ringraziarne Dio.

Che cosa infatti possiedi che tu non abbia ricevuto?

Se poi lo hai ricevuto, bada di non vantartene come se non lo avessi ricevuto, ( 1 Cor 4,7 ) cioè come se l'avessi potuto avere da te stesso.

Sapendo invece da chi lo hai ricevuto, affinché ti venga perfezionato domandalo a Colui dal quale t'è stato concesso che avesse inizio.

Con timore e tremore adòperati quindi per la tua salvezza, poiché è Dio a operare in te il volere e l'agire secondo la sua benevolenza. ( Fil 2,12-13 )

La volontà infatti viene preparata da Dio, ( Pr 8,35 sec. LXX ) dal quale sono guidati i passi dell'uomo, e questi vorrà la via di Dio. ( Sal 37,23 )

Questi santi pensieri ti preserveranno in modo che la tua sapienza sia amore di Dio, ( Gb 28,28 ) cioè che tu sia buono per dono di Dio e riconoscente alla grazia di Cristo.

4 - La comunione degli animi perfetta solo nello Spirito Santo

I tuoi genitori, pur congratulandosi con te, in spirito di fede della speranza migliore che hai cominciato a riporre nel Signore: ( Fil 1,27; 1 Cor 12,9.13; Ef 2,18 ) sentono tuttavia la tua mancanza.

Quanto a noi invece, sia tu assente o presente nel corpo, desideriamo averti partecipe dello stesso Spirito, in virtù del quale l'amore di Dio è diffuso nel nostro cuore, ( Rm 5,5 ) affinché, ovunque sarà il nostro corpo, in nessun modo la nostra anima possa essere separata.

Abbiamo gradito assai i mantelli di pelo di capra da te inviataci quando per primo, ci hai ricordato, la necessità di non cessare mai di pregare e di conservare l'umiltà nelle preghiere.

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1 Cicer., Ad Quint. fr. 1, 1, 45