Summa Teologica - I |
In 1 Sent., d. 10, q. 1, a. 4; C. G., IV, c. 19; Comp. Theol., cc. 46, 47
Pare che Spirito Santo non sia il nome proprio di una persona divina.
1. Nessun nome comune alle tre persone può essere proprio di una sola.
Ma Spirito Santo è comune alle tre persone.
Infatti S. Ilario [ De Trin. 8, nn. 23,25 ] dimostra che nella Sacra Scrittura col nome di Spirito di Dio alcune volte è indicato il Padre, come nel passo [ Is 61,1; Lc 4,18 ]: « Lo Spirito del Signore è su di me »; altre volte è designato il Figlio, come quando Gesù stesso disse [ Mt 12,28 ]: « Se io scaccio i demoni in virtù dello Spirito di Dio », volendo con ciò indicare che egli scacciava i demoni con la potenza della sua natura [ divina ]; altre volte ancora è indicato lo Spirito Santo, ad es. dove si legge [ Gl 2,27; At 2,17 ]: « Effonderò il mio Spirito sopra ogni uomo ».
Quindi Spirito Santo non è il nome proprio di una persona divina.
2. I nomi delle persone divine sono termini relativi, come dice Boezio [ De Trin. 5 ].
Ma Spirito Santo non è un termine relativo.
Quindi non può essere il nome proprio di una persona divina.
3. Essendo Figlio il nome di una persona divina, non si può dire: il Figlio di questo o di quello.
Invece si usa dire: lo spirito di questo o di quell'uomo, come in quel brano della Scrittura [ Nm 11,17 ]: « Il Signore disse a Mosè: Prenderò parte del tuo spirito per darlo a loro ».
E altrove [ 2 Re 2,15 ]: « Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo ».
Pare dunque che Spirito Santo non sia il nome proprio di una persona divina.
Dice la Sacra Scrittura [ 1 Gv 5,7 Vg ]: « Sono tre che rendono testimonianza in cielo: il Padre, il Verbo e lo Spirito Santo ».
« Tre che cosa? » si domanda S. Agostino, e risponde [ De Trin. 7, cc. 4,6; cf. 5,9 ]: « Tre persone ».
Quindi Spirito Santo è il nome di una persona divina.
In Dio ci sono due processioni; la seconda però, quella dell'amore, non ha un nome proprio, come si è detto sopra [ q. 27, a. 4, ad 3 ].
Quindi anche le relazioni che ne sorgono mancano di un nome proprio, come si è già spiegato [ q. 28, a. 4 ].
E da ciò deriva che neppure la persona che procede secondo questa processione può avere, per lo stesso motivo, un nome proprio.
Tuttavia, come per indicare quelle relazioni furono dall'uso adottati alcuni nomi comuni, cioè processione e spirazione, che propriamente significano più gli atti nozionali che le relazioni, così per designare la persona divina che procede per processione d'amore fu adottato secondo l'uso della Scrittura il nome di Spirito Santo.
E di ciò si possono trovare due motivi di convenienza.
Primo, la comunanza della persona chiamata Spirito Santo.
Spiega infatti S. Agostino [ De Trin. 15,19; cf. 5,11.12 ]: « Essendo lo Spirito Santo comune alle due [ persone ], esso è chiamato propriamente con denominazioni comuni a entrambe: infatti il Padre è Spirito e il Figlio è Spirito; il Padre è santo e il Figlio è santo ».
- Secondo, il significato proprio [ di Spirito Santo ].
Nel mondo fisico infatti spirito significa impulso e moto: infatti chiamiamo spirito il fiato e il vento.
Ora, è proprio dell'amore muovere e spingere la volontà di chi ama verso la realtà amata.
Ma a quelle cose che sono ordinate a Dio viene attribuita la santità.
Quindi convenientemente è detta Spirito Santo la persona divina che procede come l'amore con cui Dio si ama.
1. Se l'espressione spirito santo viene considerata come due parole distinte, allora è comune a tutta la Trinità.
Poiché con la parola spirito si indica l'immaterialità della sostanza divina: infatti nel mondo fisico lo spirito [ vento o fiato ] è una sostanza invisibile e di minima densità: perciò a tutte le sostanze immateriali e invisibili diamo il nome di spirito.
Con l'aggettivo santo invece si indica la purezza della bontà divina.
- Se al contrario si considera l'espressione Spirito Santo come una parola sola allora, per la ragione già detta [ nel corpo ], in forza dell'uso della Chiesa essa è stata adottata per designare una delle tre divine persone, quella che procede secondo la processione dell'amore.
2. Sebbene Spirito Santo non sia un termine relativo, tuttavia viene usato come se lo fosse, in quanto fu adottato per designare una persona distinta dalle altre per la sola relazione.
- Si potrebbe però anche scorgere in questo termine una relazione se Spirito venisse preso nel senso di spirato.
3. Nel termine Figlio è indicata soltanto la relazione di un soggetto derivante da un principio verso quel principio; in quello di Padre invece è indicata la relazione di principio, e così pure in quello di Spirito, in quanto include l'idea di impulso.
Ora, nessuna creatura può essere principio di una persona divina, ma al contrario.
Quindi si può dire Padre nostro e Spirito nostro, non però Figlio nostro.
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