Summa Teologica - I-II |
C. G., IV, c. 19
Pare che l'amore non possa causare l'odio.
1. Come insegna Aristotele [ Praed. 10 ], « le cose che si distinguono per contrapposizione sono per natura simultanee ».
Ma l'amore e l'odio, essendo contrari, si distinguono per contrapposizione.
Quindi per natura sono simultanei.
Quindi l'amore non è causa dell'odio.
2. Tra i contrari uno non è causa dell'altro.
Ma l'amore e l'odio sono contrari.
Quindi l'amore non è causa dell'odio.
3. Ciò che segue non è causa di ciò che precede.
Ma l'odio sembra precedere l'amore: infatti l'odio implica un allontanamento dal male, mentre l'amore è un avvicinarsi al bene.
Quindi l'amore non è causa dell'odio.
S. Agostino [ De civ. Dei 14,7; cf. c. 9 ] insegna che tutte le affezioni sono prodotte dall'amore.
Quindi anche l'odio, che è un'affezione dell'anima, è causato dall'amore.
Come si è già spiegato [ a. prec. ], l'amore consiste in una certa affinità, o convenienza, tra chi ama e l'oggetto amato; l'odio invece è piuttosto una ripugnanza, o dissonanza.
Ora, in ogni ordine di cose ciò che conviene a un dato soggetto va messo prima di ciò che gli si oppone: infatti una cosa è contraria a un'altra perché corrompe od ostacola ciò che ad essa conviene.
Quindi è necessario che l'amore venga prima dell'odio; e che nulla sia oggetto di odio se non perché è contrario al bene amato.
E in questo senso l'odio è sempre causato dall'amore.
1. Tra le cose che si distinguono per contrapposizione alcune sono simultanee sia realmente che concettualmente: come due specie di animali, o due specie di colori.
Altre invece sono simultanee concettualmente, ma nella realtà una viene prima dell'altra e ne è la causa: come nelle specie dei numeri, delle figure e dei movimenti.
Altre infine non sono simultanee né realmente né concettualmente, come la sostanza e l'accidente: infatti la sostanza è nella realtà causa dell'accidente, e in ordine di ragione l'ente viene attribuito concettualmente prima alla sostanza che agli accidenti, essendo attribuito a questi ultimi solo in quanto inerenti alla sostanza.
- Ora, l'amore e l'odio sono per natura simultanei concettualmente, ma non realmente.
Quindi nulla impedisce che l'amore sia causa dell'odio.
2. L'amore e l'odio sono contrari in rapporto al medesimo oggetto, ma in rapporto a oggetti contrari non sono contrari, bensì successivi l'uno all'altro: infatti l'amore per una cosa e l'odio per il suo contrario appartengono al medesimo principio.
E così l'amore per una cosa è causa dell'odio per il suo contrario.
3. In ordine di esecuzione l'allontanarsi da un termine precede l'avvicinarsi al termine contrapposto.
Ma in ordine di intenzione è vero il contrario: infatti si recede dal primo per accedere al secondo.
Ora, un moto appetitivo appartiene più all'intenzione che all'esecuzione.
Trattandosi perciò di moti appetitivi, ne deriva che l'amore viene prima dell'odio.
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