Summa Teologica - II-II |
I-II, q. 62, a. 4; supra, q. 4, a. 7; In 3 Sent., 23, q. 2, a. 5
Pare che la speranza preceda la fede.
1. Nel commentare quel passo dei Salmi [ Sal 37,3 ]: « Confida nel Signore e fa' il bene », la Glossa [ P. Lomb. di Cassiod. ] afferma che « la speranza è introduzione alla fede e inizio della salvezza ».
Ma la salvezza dipende dalla fede, dalla quale siamo giustificati.
Quindi la speranza precede la fede.
2. Quanto si trova nella definizione di una cosa deve venire prima ed essere più noto di essa.
Ma la speranza si trova nella definizione della fede data da S. Paolo [ Eb 11,1 ]: « La fede è sostanza delle cose che si sperano ».
Perciò la speranza viene prima della fede.
3. La speranza precede l'atto meritorio, poiché l'Apostolo [ 1 Cor 9,10 ] insegna che « colui che ara deve arare nella speranza di avere la sua parte ».
Ma l'atto della fede è meritorio.
Quindi la speranza precede la fede.
Nel Vangelo [ Mt 1,2 ] si legge: « Abramo generò Isacco », cioè, come spiega la Glossa [ interlin. ], « la fede generò la speranza ».
Assolutamente parlando, la fede precede la speranza.
Infatti l'oggetto della speranza è il bene futuro arduo e possibile a conseguirsi.
Quindi perché uno speri si richiede che l'oggetto della speranza gli sia proposto come raggiungibile.
Ora, l'oggetto della speranza è in un senso la beatitudine eterna e in altro senso l'aiuto di Dio, come sopra [ aa. 2, 4; a. 6, ad 3 ] si è visto.
E sia l'una che l'altra cosa è a noi proposta dalla fede, la quale ci fa conoscere che possiamo raggiungere la vita eterna e che è a nostra disposizione l'aiuto di Dio, poiché sta scritto [ Eb 11,6 ]: « Chi si accosta a Dio deve credere che egli esiste, e che ricompensa coloro che lo cercano ».
Perciò è chiaro che la fede precede la speranza.
1. Come la Glossa aggiunge nel passo citato, la speranza è detta introduzione alla fede, cioè alle realtà credute, « perché mediante la speranza si giunge a vedere quanto abbiamo creduto ».
Oppure si può affermare che è introduzione alla fede in quanto dà stabilità e perfezione alla fede dell'uomo.
2. Nella definizione della fede troviamo le cose che si sperano perché l'oggetto della fede è per se stesso inevidente.
Quindi era necessario designarlo con una circonlocuzione mediante le realtà che vengono dopo la fede.
3. Non è detto che tutti gli atti meritori debbano essere preceduti dalla speranza, ma basta che siano accompagnati o seguiti da essa.
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