Summa Teologica - II-II

Indice

Articolo 1 - Se l'ingiustizia sia un vizio specifico

Supra, q. 58, a. 5, ad 3; infra, q. 79, a. 2, ad 1; In 5 Ethic., lectt. 2, 3

Pare che l'ingiustizia non sia un vizio specifico.

Infatti:

1. Nella Scrittura [ 1 Gv 3,4 ] si legge: « Ogni peccato è iniquità ».

Ma l'iniquità pare identificarsi con l'ingiustizia: poiché la giustizia non è che una certa uguaglianza, per cui l'ingiustizia pare identificarsi con l'inuguaglianza, o iniquità.

Quindi l'ingiustizia non è un peccato specifico.

2. Nessun peccato specifico si contrappone a tutte le virtù.

Invece l'ingiustizia si contrappone a tutte le virtù: infatti nell'adulterio si contrappone alla castità, nell'omicidio alla mansuetudine, e così via.

Perciò l'ingiustizia non è un peccato specifico.

3. L'ingiustizia si contrappone alla giustizia, che risiede nella volontà.

Ora, secondo S. Agostino [ De duab. anim. 10.12 ], « nella volontà risiedono tutti i peccati ».

Quindi l'ingiustizia non è un peccato specifico.

In contrario:

L'ingiustizia è il contrario della giustizia.

Ma la giustizia è una virtù specifica.

Quindi anche l'ingiustizia è un vizio specifico.

Dimostrazione:

Ci sono due tipi di ingiustizia.

La prima è l'illegalità, che si contrappone alla giustizia legale.

E questa ingiustizia è certamente per essenza un vizio specifico: poiché ha di mira un oggetto specifico, cioè il bene comune.

Tuttavia quanto all'intenzione essa è un vizio generale: poiché dal disprezzo del bene comune uno può essere indotto a tutti i peccati.

E così pure tutti i vizi, in quanto sono contrari al bene comune, hanno l'aspetto di ingiustizia, quali emanazioni di essa, analogamente a quanto si è detto della giustizia [ q. 58, aa. 5,6 ].

C'è poi un secondo tipo di ingiustizia, che nasce da una certa disuguaglianza rispetto ad altri: in quanto cioè uno vuole una quantità maggiore di beni, p. es. di ricchezze e di onori, o una quantità minore di mali, p. es. di travagli e di danni.

E in questo caso l'ingiustizia ha una materia specifica ed è un vizio particolare, contrapposto alla giustizia particolare.

Analisi delle obiezioni:

1. Come la giustizia legale si definisce in rapporto al bene comune, così la giustizia divina si definisce in rapporto al bene divino, che è incompatibile con qualsiasi peccato.

E in base a ciò qualsiasi peccato è un'iniquità.

2. L'ingiustizia, anche quella particolare, si contrappone direttamente a tutte le virtù: poiché, stando alle spiegazioni date [ q. 58, a. 9, ad 2 ], tutte le azioni esterne, oltre che alle virtù morali rispettive, appartengono anche alla giustizia, sebbene in maniera diversa.

3. La volontà, come anche la ragione, abbraccia tutta la materia morale, cioè tanto le passioni quanto le azioni esterne che si riferiscono agli altri.

La giustizia invece regola la volontà solo in rapporto alle azioni esterne che riguardano gli altri.

E così pure l'ingiustizia.

Indice