Summa Teologica - II-II |
Pare che il furto e la rapina non siano peccati specificamente distinti.
1. Il furto e la rapina si distinguono tra loro come un peccato occulto si distingue da un peccato manifesto: poiché il furto dice usurpazione occulta, mentre la rapina è violenta e palese.
Ora, negli altri generi di peccati il fatto di essere manifesto non fa mutare la specie.
Quindi il furto e la rapina non sono peccati specificamente distinti.
2. Le azioni morali ricevono la specie dal fine, come sopra [ I-II, q. 1, a. 3; q. 18, a. 6 ] si è visto.
Ma il furto e la rapina mirano allo stesso fine, cioè al possesso dei beni altrui.
Quindi non differiscono nella specie.
3. Si rapisce una cosa per possederla, come si rapisce una donna per abusarne: infatti S. Isidoro [ Etym. 10 ] scrive che « rapitore suona corruttore, e rapita equivale a corrotta ».
Ora, si parla di rapimento sia che la donna venga presa pubblicamente, sia che venga presa di nascosto.
Perciò anche una cosa può essere detta rapita sia che venga presa di nascosto, sia che venga presa pubblicamente.
Quindi tra il furto e la rapina non c'è differenza.
Il Filosofo [ Ethic. 5,2 ] distingue il furto dalla rapina, dicendo che il furto è occulto, mentre la rapina è violenta.
Il furto e la rapina sono vizi contrari alla giustizia, in quanto con essi si compie un'ingiustizia ai danni di altri.
Ora, secondo Aristotele [ Ethic. 5,9 ], « uno non soffre un'ingiustizia che contro la propria volontà ».
Quindi il furto e la rapina sono peccati in quanto la sottrazione è contro la volontà del proprietario.
Ma una cosa può essere involontaria in due modi, come spiega Aristotele [ Ethic. 3,1 ], cioè per l'ignoranza o per la violenza.
Quindi la rapina e il furto sono peccaminosi per motivi diversi.
E così sono specificamente distinti.
1. Negli altri generi di peccati la malizia non dipende dai vari tipi di involontarietà, come invece accade nei peccati contrari alla giustizia.
Perciò dove si trova questa diversità, là si trova anche una diversità specifica del peccato.
2. Il fine remoto è identico per la rapina e per il furto: ma ciò non basta per un'identità specifica, poiché c'è una diversità nei fini immediati, o prossimi.
Infatti il rapinatore tenta di ottenere lo scopo con la forza, il ladro invece con l'astuzia.
3. Il ratto di una donna non può essere occulto per la donna che viene rapita.
Perciò, anche se è occulto per gli altri, rimane sempre una rapina per la donna a cui si fa violenza.
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