Summa Teologica - III |
In Ephes., c. 1, lect. 7
Pare che il corpo di Cristo non sia salito al di sopra di ogni creatura spirituale.
1. Tra esseri i cui attributi non vengono predicati in maniera univoca non si può fare una vera comparazione.
Ora, la localizzazione non può essere attribuita nel medesimo senso ai corpi e alle creature spirituali, come risulta da quanto si è detto nella Prima Parte [ q. 8, a. 2, ad 1,2; q. 52, a. 1 ].
Quindi non si può dire che il corpo di Cristo sia salito al di sopra di ogni creatura spirituale.
2. S. Agostino [ De vera relig. 55.107 ] afferma che lo spirito è superiore a qualsiasi corpo.
Ora, a una realtà più nobile si deve un luogo più alto.
Quindi Cristo non è salito al di sopra di ogni creatura spirituale.
3. In qualsiasi luogo c'è sempre un corpo, poiché in natura il vuoto assoluto non esiste.
Se dunque nessun corpo occupa fisicamente in natura un luogo più alto dello spirito, non ci potrà essere un luogo al di sopra di ogni creatura spirituale.
Quindi il corpo di Cristo non è potuto ascendere al di sopra di tutte le creature spirituali.
S. Paolo [ Ef 1,20s ] afferma: « Lo ha costituito al di sopra di ogni principato e autorità, e di ogni altro nome che si possa nominare non solo nel secolo presente, ma anche in quello futuro ».
Una realtà deve occupare un luogo tanto più alto quanto più essa è nobile: sia che la localizzazione avvenga mediante un contatto fisico, come negli esseri corporei, sia che avvenga mediante un contatto spirituale, come nelle sostanze spirituali.
Così infatti a queste ultime è dovuto per una certa congruenza un luogo celeste, che è il supremo tra i luoghi, poiché le sostanze spirituali sono le supreme nell'ordine delle sostanze.
Ora il corpo di Cristo, pur essendo al di sotto delle sostanze spirituali per la condizione della sua natura, le supera tuttavia in dignità a motivo della sua unione ipostatica con Dio.
In forza quindi della congruenza suddetta gli è dovuto un luogo superiore a quello di ogni altra creatura, anche spirituale.
S. Gregorio [ In Evang. hom. 29 ] infatti afferma che « il creatore di tutte le cose si elevò per virtù propria al di sopra di tutte le cose ».
1. Sebbene il luogo non sia attribuito in modo univoco alle sostanze corporali e a quelle spirituali, tuttavia c'è questo di comune: che in entrambi i casi all'essere più nobile viene assegnato un luogo superiore.
2. L'argomento è valido per il corpo di Cristo considerato nella condizione della sua natura corporea, non secondo l'unione ipostatica.
3. Il confronto suddetto può essere fatto in due modi.
Primo, considerando la natura stessa dei vari luoghi: e allora è vero che nessun luogo è tanto alto da superare in dignità una sostanza spirituale; per cui in questo senso l'argomento è valido.
Secondo, considerando la dignità degli esseri ai quali il luogo viene attribuito.
E in questo senso al corpo di Cristo spetta di essere al disopra delle creature spirituali.
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