Supplemento alla III parte

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Articolo 1 - Se il matrimonio sia un sacramento

Pare che il matrimonio non sia un sacramento.

Infatti:

1. Tutti i sacramenti della nuova legge hanno una forma, che è essenziale al sacramento.

Ora, la benedizione data dal sacerdote nelle nozze non è essenziale al sacramento.

Quindi il matrimonio non è un sacramento.

2. Secondo Ugo di S. Vittore [ De sacram. 1,9,2 ] il sacramento è « un elemento materiale ».

Ora, il matrimonio non ha per materia un elemento materiale.

Quindi non è un sacramento.

3. I sacramenti hanno la loro efficacia dalla passione di Cristo [ cf. III, q. 62, a. 5 ].

Ma l'uomo col matrimonio, il quale implica un piacere, non viene reso conforme alla passione di Cristo, che fu dolorosa.

Quindi il matrimonio non è un sacramento.

4. Ogni sacramento della nuova legge « produce ciò che significa » [cf. III, q. 62, a. 1, ad 1 ].

Ora, il matrimonio non produce l'unione di Cristo con la Chiesa, che esso significa [ Ef 5,32 ].

Perciò non è un sacramento.

5. Negli altri sacramenti si riscontra qualcosa che è insieme « realtà e simbolo » [ cf. III, q. 63, a. 6, ad 3 ].

Ora, ciò non si riscontra nel matrimonio: esso infatti non imprime il carattere, altrimenti non potrebbe essere ripetuto.

Quindi non è un sacramento.

In contrario:

1. S. Paolo [ Ef 5,32 ] afferma: « Questo sacramento è grande ».

Quindi, ecc.

2. Il sacramento è un segno di una cosa sacra.

Ma tale è il matrimonio.

Perciò esso è un sacramento.

Dimostrazione:

I sacramenti sono rimedi destinati a santificare l'uomo e a guarirlo dal peccato mediante segni sensibili.

Poiché dunque tali condizioni si riscontrano nel matrimonio, esso va computato fra i sacramenti.

Analisi delle obiezioni:

1. La forma di questo sacramento è costituita dalle parole che esprimono il consenso matrimoniale, non dalla benedizione del sacerdote, che è solo un sacramentale.

2. Il sacramento del matrimonio esige la cooperazione di chi lo riceve, come la penitenza [ cf. III, q. 84, a. 1, ad 1,2; q. 90, aa. 1,2,3 ].

Come quindi la penitenza non ha altra materia all'infuori degli atti esterni del penitente, in sostituzione dell'elemento sensibile, così avviene anche nel matrimonio.

3. Sebbene il matrimonio non renda conformi alla passione di Cristo nella sofferenza, tuttavia tale conformità si produce quanto alla carità, con la quale egli accettò la passione per unire a sé la Chiesa come sposa [ Ef 5,25ss ].

4. L'unione di Cristo con la Chiesa non è la realtà contenuta in questo sacramento, ma solo la realtà da esso significata: e tale realtà non costituisce alcun sacramento.

Il matrimonio però, come vedremo [ ad 5 ], produce un'altra realtà da esso contenuta e significata.

- Il Maestro delle Sentenze [ 4,26,6 ] parla poi della sola realtà [ significata e ] non contenuta, poiché riteneva che il matrimonio non producesse realtà alcuna.

5. Quelle tre cose si riscontrano anche in questo sacramento.

I « segni sensibili » [ sacramentum tantum ] sono infatti gli atti esterni; la « realtà e sacramento » [ res et sacramentum ] è l'obbligo reciproco dell'uomo e della donna derivante da tali atti; la « realtà contenuta » [ res ultima contenta ] è l'effetto di questo sacramento; la « realtà non contenuta » [ res non contenta ] è invece ciò di cui parla il Maestro delle Sentenze [ 4,26,6; cf. ad 4 ].

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