Supplemento alla III parte |
Pare che questa purificazione non sarà fatta col fuoco.
1. Il fuoco, quale parte del [ nostro ] mondo, ha bisogno di purificazione come anche le altre sue parti.
Ora, l'identica cosa non può essere insieme purificante e purificata.
Quindi non sarà il fuoco a purificare.
2. Come il fuoco ha un potere purificatore, così lo ha anche l'acqua.
Non si potrà dunque purificare tutto per mezzo del fuoco poiché alcune cose, come dice anche l'antica legge [ Nm 31,22s ], bisogna che siano purificate con l'acqua.
Perciò la purificazione col fuoco per lo meno non potrà essere universale.
3. La purificazione sembra destinata a dividere e a rendere più pure le parti di cui l'universo è composto.
Ma tale divisione degli elementi fu operata all'inizio solo dalla potenza di Dio: poiché con essa egli compì l'opera della distinzione.
Per cui lo stesso Anassagora attribuì questa segregazione a un atto dell'intelletto che muove tutte le cose [ cf. Arist., Phys. 3,4 ].
Quindi sembra che la purificazione finale del mondo sarà fatta non per mezzo del fuoco, ma immediatamente da Dio.
1. Si legge nei Salmi [ Sal 50,3 ]: « Davanti a lui un fuoco divorante, intorno a lui si scatena la tempesta », e subito dopo [ Sal 50,4 ] si parla del giudizio: « Convoca il cielo dall'alto, e la terra al giudizio del suo popolo ».
Perciò la purificazione finale del mondo sarà effettuata col fuoco.
2. Sta scritto [ 2 Pt 3,12 ]: « I cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno ».
Perciò sembra che la purificazione del mondo avverrà col fuoco.
La purificazione finale toglierà al mondo la contaminazione della colpa e l'impurità che deriva dalla commistione degli elementi, e lo preparerà al suo stato di gloria.
In vista di questi tre fini dunque la purificazione col fuoco è massimamente conveniente.
Primo, perché il fuoco, essendo l'elemento più nobile, ha delle proprietà naturali assai simili a quelle della gloria, come si vede bene nella luce.
- Secondo, perché il fuoco non si amalgama ai corpi estranei come gli altri elementi, per l'efficacia della sua potenza attiva.
- Terzo, perché la sfera del fuoco è molto lontana dalla terra da noi abitata, e il fuoco d'altra parte non è per noi di uso tanto comune quanto la terra, l'acqua e l'aria.
Per cui non può essere inquinato come questi elementi.
- Oltre a ciò poi il fuoco ha una grande efficacia nel purificare e dividere fino alle parti più sottili.
1. Il fuoco da noi usato non è quello esistente nella materia sua propria, che è lontana da noi, ma è il fuoco mescolato a una materia estranea.
E così il fuoco esistente nella sua purezza potrà purificare il nostro fuoco e liberarlo dagli elementi estranei.
2. La purificazione del mondo effettuata dal diluvio si riferiva soltanto alla contaminazione del peccato, specialmente del peccato di concupiscenza [ Gen 6,5ss ], che allora dominava.
Perciò la purificazione fu fatta allora giustamente con l'acqua, che è il suo contrario.
Ma la seconda purificazione riguarda sia la contaminazione della colpa, sia l'impurità derivante dalla mistura degli elementi.
Per l'uno e per l'altro scopo quindi la purificazione sarà compiuta meglio col fuoco che con l'acqua.
Questa infatti è priva della potenza disgregatrice, e serve piuttosto ad aggregare gli elementi, per cui l'impurità naturale degli elementi non verrebbe tolta così bene come col fuoco.
- Inoltre verso la fine del mondo sarà molto diffuso il vizio della tiepidezza, dato l'invecchiamento del mondo: poiché, come leggiamo in S. Matteo [ Mt 24,12 ], allora « in molti si raffredderà la carità ».
È bene quindi che la purificazione avvenga mediante il fuoco.
E neppure esiste qualcosa al mondo che non possa venire purificato col fuoco.
Ci sono però degli oggetti che non possono essere purificati col fuoco senza la loro distruzione, come le stoffe, i recipienti di legno e altre cose del genere.
Per questo la legge prescriveva che essi fossero purificati con l'acqua.
Ma alla fine dei tempi tutto sarà distrutto dal fuoco.
3. Mediante l'opera della distinzione le cose hanno ricevuto le diverse forme che le distinguono tra loro.
E ciò non poteva essere fatto se non dall'Autore della natura [ cf. I, q. 47, a. 1 ].
Invece, con la purificazione finale le cose dovranno tornare alla purezza originaria di quando furono create.
E in quest'opera la natura creata potrà servire al Creatore come strumento.
E tale compito le viene affidato in quanto esso contribuisce alla sua dignità e nobiltà.
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