X stazione |
Dal Libro dei Salmi ( Sal 22,19 )
Si dividono le mie vesti, sulla mia tunica gettano la sorte.
Sentimenti e pensieri di Gesù
Sto in silenzio.
Mi sento umiliato da un gesto apparentemente banale.
Sono già stato spogliato ore fa.
Il mio pensiero va a mia Madre, qui presente.
La mia umiliazione è pure la sua.
Anche in questo modo viene trafitta la sua anima.
A Lei devo la tunica che mi è stata strappata e che è un simbolo del suo amore per me ( cfr Mt 27,35 ).
La tua tunica, Signore, ci fa meditare su un momento di grazia e insieme su avvenimenti che violano la dignità dell'uomo.
La grazia è quella del Battesimo.
Al bambino appena diventato cristiano si dice: « Sei diventato nuova creatura e ti sei rivestito dì Cristo.
Questa veste bianca sia segno della tua nuova dignità: aiutato dalle parole e dall'esempio dei tuoi cari, portala senza macchia per la vita eterna.
( Rito del Battesimo dei bambini, Consegna della veste bianca; cfr Gal 3,27 ).
Qui sta la verità più profonda dell'esistenza umana.
Nello stesso tempo, l'amore con il quale custodisci ogni creatura, ci fa pensare a situazioni tremende: il traffico di esseri umani, la condizione dei bambini-soldato, il lavoro che diventa schiavitù, i ragazzi e gli adolescenti derubati di sé stessi, feriti nella loro intimità, barbaramente profanati.
Tu ci spingi a chiedere umilmente perdono a quanti subiscono questi oltraggi e a pregare perché finalmente si svegli la coscienza di chi ha oscurato il cielo nella vita delle persone.
Davanti a Te, o Gesù, rinnoviamo il proposito di « vincere il male con il bene » ( cfr Rm 12,21 ).
Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, che non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte.
È come albero piantato lungo corsi d'acqua, che da frutto a suo tempo; le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene ( Sal 1,1-3 )