|
Cristo |
|
B 2 |
Figlio dell'uomo |
Rif. |
Nel N.T. questa espressione si trova, salvo una o due eccezioni, solo sulla bocca di Gesù che parla di se stesso. |
Sotto l'influsso della profezia di Daniele, dove appariva il misterioso Figlio dell'Uomo, questa figura messianica era divenuta comune in alcuni ambienti fervorosi. |
Gesù adotta l'espressione e se la applica, perché egli è veramente il Messia atteso da questi fedeli di Jahvè: colui che preesisteva presso Dio, il Salvatore dei giusti, il nuovo Adamo, il Giudice celeste e universale degli ultimi giorni. |
Inoltre, sorpassando in questo le idee ambientali, l'espressione "Figlio dell'Uomo" riveste, per Gesù e per i suoi discepoli, un aspetto di debolezze e di sofferenze che l'A.T. sottintende spesso in questo modo di parlare: Gesù è pure il Servo sofferente. |
|
Essa ha anche il vantaggio di essere, tra le designazioni del Messia, forse la meno compromessa con il nazionalismo e la meno carica di messianismo politico; |
|
la più comune, anche, che quindi permetteva a Cristo di passare inosservato. |
|
Testi |
Rilievi |
Rif. |
|
"Figlio dell'Uomo" ( in ebraico: Figlio d'Adamo ) è prima di tutto un titolo di povertà, di debolezza, di peccato applicato a tutti gli uomini. |
|
Essi sono deboli e menzogneri, in opposizione a Dio infallibile e fedele. |
|
|
|
Dio dà questo nome a Ezechiele per segnare la distanza che c'è tra lui e il profeta. |
|
|
Daniele predice la venuta, sulle rovine degli imperi distrutti, di un Figlio dell'Uomo dal regno universale ed eterno. |
L'interpretazione che ne dà sembra essere collettiva, ma fin dal giudaismo l'interpretazione corrente era personale. |
|
|
Gesù si attribuisce questo titolo per sottolineare il suo abbassamento. |
È dunque in relazione a Numeri ed Ezechiele. |
|
|
Egli se lo applica anche per sottolineare il suo messianismo glorioso. |
In relazione a Daniele ( soprattutto
Mt 26 ). |
|
|
|
Prendendo la realtà della carne, Cristo si presenta come figlio d'uomo. |
|
|
In Giovanni l'immagine del Figlio dell'Uomo prende maggior rilievo. |
Egli è un personaggio celeste preesistente. |
Bisogna quindi attendere il suo sacrificio perché gli uomini riconoscano in lui Colui che è. |
|
|
Egli è il vero mediatore tra Dio e gli uomini, |
|
la vera scala di Giacobbe, precisamente per il suo duplice carattere di preesistente e di umiliato. |
|
|
Egli dispone a suo piacimento della vita eterna; la dona a chi giudica degno, mediante il suo Pane di vita. |
|
|
Il suo abbassamento nella morte sarà vera glorificazione, e principio di glorificazione per una moltitudine. |
|
|
Il Figlio dell'Uomo è proprio quello di Daniele. |
Egli ritornerà alla fine dei tempi come trionfatore glorioso e come giudice, meritando di giudicare per il suo abbassamento. |
|
|
Anche secondo i sinottici, nostro Signore usa molto l'espressione "Figlio dell'Uomo", specialmente nelle descrizioni della fine dei tempi e del Regno futuro e nelle parole riguardanti il suo abbassamento e le sue sofferenze. |