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Lo Spirito Santo nella Morale |
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E 7 |
Vita e amore |
Rif. |
Si considerano qui i temi della vita e della morte solo nella prospettiva delle due vie. |
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Il punto di partenza è la morale ebraica primitiva, fondata sulla fede nella retribuzione temporale e l'esperienza naturale del desiderio insaziabile di vivere: la vita è il bene supremo, la morte il male supremo. |
Dopo il dramma di Gb. e del Qo., il tema delle due vie rimane perché l'anelito dell'uomo resta lo stesso: vivere, sottrarsi allo sheol triste e incerto. |
Allora viene la trasposizione cristiana, iniziata alla fine dell'A. T.; le due vie si caricano di tutto un contenuto al quale si può fare qui solo una breve allusione: la morte è il frutto del peccato in Adamo, la vita è l'eredità di quelli che credono in Cristo vincitore della morte, perché è la vita, |
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e lo è attraverso la morte. |
Testi |
Rilievi |
Rif. |
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La vita è benedizione di Dio, la morte è maledizione e castigo del peccato. |
La giustizia conduce alla vita, il peccato alla morte. |
Questa concezione di vita-morte è ancora temporale. |
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Dio è la sorgente della vita. |
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La morte del giusto appare come uno scandalo; di qui il grido di invocazione dei poveri. |
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Dopo l'esilio, la conclusione del dramma si esprime già così: vita eterna per i giusti, morte eterna per gli empi. |
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Il tema delle due vie, morte e vita, è molto frequente sulle labbra di Cristo. |
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In Paolo, il tema si amplifica: in Adamo, noi siamo legati a Satana, al peccato, alla morte; in Cristo, c'è la salvezza, la grazia, la vita. |
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La dottrina di Gv. su Cristo, vita del mondo, |
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ha origine dal binomio « vita-morte ». |