La Chiesa sacramento i misericordia |
B334-A2
( Pensieri dalla meditazione di don Gianni Paioletti al ritiro di giugno dell'Unione Catechisti )
Fondamentali sono le parabole di Gesù sull'amore misericordioso ( Lc 15; cfr. Gv 8 e Mt 18 ).
Dono della misericordia è il perdono: "Signore, dammi ciò che chiedi e poi chiedimi ciò che vuoi" ( S. Agostino ); per perdonare occorre amore, per chiedere perdono occorre umiltà.
Espressione della misericordia è la Solidarietà, come emerge dalla parabola del Buon Samaritano ( Lc 10,25-37 ).
Ogni fratello è sacramento di Cristo.
Le opere di misericordia ci rendono somiglianti a Cristo.
L'amore non ci abbandona, mentre l'indifferenza acuisce la sofferenza.
Dalla assistenza si passa alla solidarietà in vista dell'indipendenza dal bisogno.
Frutto della misericordia è il Servizio nella comunità e al prossimo, come è esemplarmente attuato da Gesù nella Lavanda dei piedi ( Gv 13,1-17 ).
Dal sacramento dell'amore scaturisce il comandamento dell'amore: espresso in altri termini nella formula "Dalla stola al grembiule", nel senso di essere servi del bene altrui.
La prima Comunità cristiana di Gerusalemme è intessuta di Fraternità ( At 4,32-35 ).
La comunione fraterna è contagiosa: "Guardate come si amano!" ( Tertulliano ), e divenire "un cuor solo e un'anima sola" torna a gloria di Dio.
La Condivisione è altro effetto dell'amore comunitario e misericordioso, come è attestato dalla moltiplicazione dei pani ( Gv 6,9 ) e dalla conversione di Zaccheo ( Lc 19,1-10 ).
La comunione dei beni è segno della comunione dei cuori, tenendo presente che la giustizia ha sempre bisogno della carità.
Questa comunione spirituale evidenzia la Gratuità del dono, secondo il monito del Maestro di scegliere gli invitati più poveri ( Lc 6,32-35, e Lc 14,13-14 ).
E ciò perché "Vi è più gioia nel dare che nel ricevere" ( At 20,35 ), dato che "Dio ama chi dona con gioia" ( 2 Cor 9,7 ), espressioni queste che hanno come implicito il dono di sé.
I salutari aspetti della misericordia evidenziati manifestano la Sollecitudine di chi li vive, a imitazione del Buon Pastore, in ansia per la pecorella smarrita ( Mt 18,12-14 ), o del Padre che non si dà pace finchè il figlio è lontano e smarrito.
L'amore non allontana, né si allontana, ma spinge il cuore oltre gli errori del prossimo.
E ancora con riguardo alla Giustizia è basilare l'applicazione della Dottrina Sociale della Chiesa, caratterizzata dalla scelta preferenziale dei poveri.
Il serio impegno politico-sociale-sindacale è una squisita forma di carità a servizio del bene comune, della promozione dei poveri e della cooperazione internazionale.
È urgente una dimensione pubblica e collettiva della Carità, dato che la carità, nei suoi molteplici aspetti pastorali, spirituali, morali, culturali, attende Cuori appassionati!
Ci animi in questo impegno l'esortazione: "Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello dell'amore vicendevole" ( Rm 13,8 ), tenendo presente che l'amore "verticale" di Dio si incarna e si esprime nell'amore "orizzontale" del prossimo.
La misericordia è espressione della Fede, e quando la fede si sposa con la Carità, genera la Speranza, per cui è più sicuro l'incontro del Signore nell'amore del prossimo che nella preghiera.
Per essere "credenti credibili" occorre quindi coniugare simultaneamente
la Catechesi, per "servire i poveri di Cristo" ( cfr. Lc 10,1-20; Mt 20,1-16 );
la Liturgia, per "servire Cristo nei poveri" ( cfr. 1 Gv 4,7-21 );
la Carità, per "servire i poveri in Cristo" ( cfr. Mt 25,31-46; Lc 16,19-31 ).
Molteplici e pressochè illimitati sono gli aspetti e le sfaccettature della Misericordia, per cui può giovare un ulteriore richiamo quanto meno ad alcuni di questi.
Così è per la Evangelizzazione, considerata da Benedetto XVI "la più bella espressione della carità";
la Predilezione per gli Emarginati, cui ci sollecita la parabola di Lazzaro e del ricco epulone ( Lc 16,19-31 );
la Gentilezza che spanda semi di Gioia, per chi è ferito o stanco di vivere, o è vittima di alienazioni;
la Onesta rettitudine, contro le piaghe sociali e individuali della corruzione, della mafia, della menzogna e dell'ipocrisia;
il Rispetto e la Difesa dei deboli e delle vittime della violenza, valorizzando la dignità della persona umana;
la Promozione della Liberazione dell'uomo, contro la schiavitù, la tratta delle persone, lo sfruttamento delle donne e dei ragazzi, le varie forme di povertà.
La Chiesa è costituita non solo dalla Gerarchia, pur fondamentale, ma da tutti noi Cristiani, e nella misura con cui sapremo animare la nostra vita con la carità e l'amore, di cui abbiamo dato una pur rapida ed incompleta rassegna dei molteplici aspetti che tale virtù può assumere, operiamo perché essa sia nella sua pienezza Sacramento di Misericordia.
Finchè il male fa notizia siamo portati a ritenere che esso superi il bene.
Ma dimentichiamo allora che la Croce è l'unica speranza, e che prima della sua passione Gesù ci ha promesso la pienezza della gioia.
E quando noi siamo misericordiosi ( secondo l'etimo del termine, cioè ridare il cuore al misero ) rinnoviamo il cuore del prossimo, e siamo portatori di gioia.
Don Gianni Paioletti