Mare
Secondo la cosmologia babilonese, Tiamat ( il mare ), dopo aver contribuito alla nascita degli dei, era stato vinto e assoggettato da uno di essi. La fantasia popolare o poetica, riprendendo queste immagini mitiche, attribuiva a Jahvè la vittoria, anteriore all'organizzazione del caos, e se lo figurava come colui che ancora tiene assoggettati il mare e i mostri suoi ospiti ( Gb 3,8+; Gb 9,13; Gb 26,12; Gb 40,25s; Sal 65,8; Sal 74,13-14; Sal 77,17; Sal 89,10-11; Sal 93,3-4; Sal 104,7.26; Sal 107,29; Sal 148,7; Is 27,1; Is 51,9 ) |
Gb 7,12 |
La terra è rappresentata come se riposasse sulle acque dell'oceano inferiore ( Es 20,4 ). | Sal 24,2 |
Immagini di un ritorno al caos. La terra riposa, per mezzo di colonne ( Sal 75,4; Sal 104,5; Gb 9,6; Pr 8,27 ), sull'oceano inferiore ( Sal 24,2 ). Queste colonne sono scosse e le acque scatenate raggiungono le montagne. Dopo il v 4 BJ restituisce il ritornello, omesso da TM, secondo i vv 8 e 12 |
Sal 46,4 |
Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra: in Isaia ( Is 65,17; Is 66,22 ), l'espressione era solo il simbolo del rinnovamento dell'epoca messianica. Dopo Cristo ( Mt 19,28; 2 Pt 3,13 ), san Paolo apre prospettive più realistiche: tutta la creazione sarà un giorno rinnovata, liberata dalla schiavitù della corruzione, trasformata dalla gloria di Dio ( Rm 8,19+ ). |
Ap 21,1 |
Schedario biblico |
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Mare | F 32 |
Dio onnipotente | A 11 |
Dio guerriero | A 26 |
Discesa agli inferi | B 95 |
Figure di Battesimo | D 11 |
Sofferenza | F 4 |