Spiegazione del metodo di orazione |
293 La massima è un detto o un passo scritturale che racchiude una verità necessaria alla salvezza, espressa con parole interiori che vogliono farci conoscere ciò che si deve o non si deve fare, stimare o disprezzare, cercare o fuggire, amare o odiare, ecc…
Il Nuovo Testamento ne è pieno.
294 Alcune di queste massime o sentenze contengono verità di precetto, e impongono l'obbligo di praticare la verità in esse contenuta.
Come queste: Perdona e sarai perdonato. Non giudicare e non sarai giudicato. ( Lc 6,37 )
Sono massime precettistiche, perché Nostro Signore ordina effettivamente di metterle in pratica, pena la dannazione.
Altre, invece, si limitano a consigliare, perché non siamo assolutamente obbligati a metterle in pratica, se vogliamo salvarci.
Propongono solo i mezzi che sono necessari per acquistare una maggiore perfezione.
Come la seguente: Se vuoi essere perfetto, vendi ciò che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo. Poi vieni e seguimi. ( Mt 19,21 )
295 Alcune di esse sono chiare e intelligibili, facili a capirsi, come la seguente: Amate i vostri nemici, beneficate chi vi odia, pregate Dio per chi vi perseguita o vi calunnia ( Mt 5 ).
Altre invece sono oscure e di difficile interpretazione e hanno bisogno di una spiegazione, come le seguenti: Se il tuo occhio è oggetto di scandalo e di caduta, strappalo e lancialo lontano da te. ( Lc 6,27-28 )
Chi vuole seguirmi e non odia suo padre, sua madre, ecc. … non sarà mio discepolo. ( Lc 14,26 )
E tante altre simili a queste, che non debbono essere prese alla lettera.
296 Dobbiamo, innanzi tutto, penetrarci interiormente della necessità o dell'utilità della massima sulla quale vogliamo fare orazione; dobbiamo farlo con un sentimento di fede, cercando di imprimere bene nella mente il passo scritturale che la contiene.
297 Si chiama "spirito di una massima" la santa impressione e il buon effetto che essa deve produrre, dopo un adeguato tempo di meditazione, come in questa che è stata scelta come oggetto di meditazione: A un uomo cosa può servire guadagnare tutto il mondo se perde la sua anima? ( Mt 16,26 )
Questa massima, se è ben meditata e gustata, persuade lo spirito che non esiste altra vera fortuna, al di fuori di quella che ci fa guadagnare la gloria eterna; che dobbiamo considerare proficuo in questo mondo solo ciò che contribuisce alla nostra salvezza e che il vero bene lo avremo solo in cielo.
Essa ci aiuta a concepire un vero disprezzo per tutto ciò che il mondo ama e cerca con tanta passione; ci aiuta a distaccarci dai beni caduchi, fallaci e passeggeri della terra, per farci attaccare a quelli del cielo, che sono veri, duraturi, eterni.
298 Lo spirito di questa massima: Se qualcuno vuole seguirmi rinneghi se stesso, porti la sua croce e segua i miei passi ( Mt 16,24 ) ci consiglia di fare violenza a noi stessi per resistere alle inclinazioni viziose che spingono al male e per superare la ripugnanza e le difficoltà che potremo trovare nella pratica delle virtù.
Ricevere, con sottomissione alla santa volontà di Dio e come provenienti dalle sue mani, ( Gb 2,10 ) ogni sorta di afflizioni, di pene e di avversità, e sopportarle pazientemente per amare e imitare Nostro Signore.
299 Lo spirito di quest'ultima massima: Chi vorrà salvare la sua vita la perderà, e chi perderà la sua vita per mio amore la conserverà per la vita eterna ( Mt 16,2 ) consiste nel disprezzare e nel respingere i piaceri sensuali, nel rifuggire le comodità della natura; e nel non temere, almeno volontariamente, le sofferenze e le mortificazioni, e soprattutto nel non fuggirle.
Questo spirito consiste nel fare volentieri penitenza e nel sopportare le fatiche, soprattutto quelle che sono d'obbligo e a cui siamo tenuti, nella nostra condizione, senza lasciarci fermare dalla paura di nuocere alla salute, e a disporci a sacrificarla volentieri al Signore, sostenuti da queste parole del Vangelo: Chi perderà la sua vita per il suo amore la salverà. ( Mt 16,25 )
300 Era lo spirito di questa massima che spingeva gioiosamente i primi cristiani al martirio, e che faceva sopportare agli antichi Padri del deserto le austerità - eccessive e prolungate - con tanto coraggio e costanza.
Nostro Signore ha mantenuto la sua promessa, dando loro non solo la vita eternamente beata del cielo, ma concedendo anche di trascorrere, fino a tarda età, e completamente esenti dalle malattie, i lunghi anni della loro vita terrena.
301 Quanto s'è detto finora, vale anche per le altre massime, ognuna delle quali ha un suo spirito speciale.
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