Evang. e sacramento del matrimonio

Indice

Parte I - Il Sacramento del Matrimonio nella fede della Chiesa

21. - Il Matrimonio nella storia della salvezza

La parola di Dio proclama che la novità assoluta della storia consiste in una gratuita alleanza d'amore e di vita tra Dio e gli uomini.

È questo l'eterno disegno della sapienza e dell'amore divino: « Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare se stesso e manifestare il mistero della sua volontà, mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nello Spirito Santo hanno accesso al Padre e sono resi partecipi della divina natura » ( Dei Verbum, 2 ).

22. - L'alleanza e la comunione tra Dio e gli uomini è il contenuto centrale della Rivelazione divina e costituisce l'esperienza fondamentale di fede di Israele nel suo itinerario di liberazione e di speranza messianica.

Lungo questo itinerario Dio si propone alla sua comunità, cioè al popolo d'Israele, come uno sposo che lo ama e vuole essere riamato: lo sceglie con un amore gratuito, lo libera e lo salva, lo fa « suo popolo » nell'alleanza, lo guida con una fedeltà sponsale che non viene mai meno.

23. - In tal modo l'alleanza tra Dio e il suo popolo viene ad essere principalmente espressa e significata da quella particolare forma di vita umana che è il Matrimonio e assume come sua immagine il vincolo coniugale.

Già nelle prime pagine della Genesi la comunione coniugale tra Adamo e Eva è chiamata ad essere un'alleanza d'amore: « Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne » ( Gen 2,24 ).

La stessa diversità e reciprocità dell'uomo e della donna, destinati a tale unione, sono presentate come una immagine espressiva del Dio Creatore della vita: « Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.

Dio li benedisse e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi … » ( Gen 1,27-28 ).

24. - Guidato poi dalla parola dei Profeti e dei Sapienti, Israele trova nella realtà umana dell'amore coniugale e familiare il simbolo di quella singolarissima alleanza che unisce Iavhé al suo popolo e questi al suo Dio.

Nell'esperienza e nella ispirazione profetica di Osea l'amore e la fedeltà di Dio per il suo popolo è mirabilmente espresso in termini sponsali: « Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore » ( Os 2,21-22 ).

25. - Sin dalle origini però il peccato, che è causa di divisione in tutta la realtà creata, ha portato disordine e tensione anche nell'esistenza della coppia: « Io porrò inimicizia fra te e la donna … » ( Gen 3,15 ).

Fonte di egoismo e forza disgregatrice, il peccato ha intromesso tra i valori dell'amore, della comunione, e della fecondità l'istinto di dominio e di concupiscenza e il peso della fatica e del dolore.

« Con dolore partorirai i figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà » ( Gen 3,16 ).

Anche questi aspetti degradanti della comunione coniugale sono divenuti nei Profeti immagine quanto mai espressiva della infedeltà del popolo al patto di alleanza con Dio:

l'idolatria è prostituzione ( cfr. Ez 16,25 ),

l'infedeltà è adulterio,

la violazione della legge è abbandono dell'amore sponsale del Signore.

26. - In Gesù Cristo l'alleanza tra Dio e gli uomini si restaura e si fa piena e definitiva.

Egli stesso, figlio di Dio fatto carne ( cfr. Gv 1,14 ), è la nuova ed eterna alleanza, è lo sposo che ama e si dona come Salvatore all'umanità ( cfr. Ef 5,23-25 ).

Con lui anche il Matrimonio è rinnovato: Gesù lo riconduce alla perfezione delle origini, con il superamento di ogni decadenza morale ( cfr. Mt 19,8 ), e, più ancora, ne fa una forma della sequela e dell'imitazione di lui, del servizio al regno di Dio.

27. - Nell'insegnamento dell'apostolo Paolo il Matrimonio entra nell'ambito della vocazione cristiana e appare come un carisma, cioè come un dono dello Spirito Santo, destinato all'edificazione della Chiesa: « Ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo chi in un altro …

Ciascuno continui a vivere secondo la condizione che gli ha assegnato il Signore, … così dispongo in tutte le Chiese » ( 1 Cor 7,7.17 ).

28. - In modo ancora più specifico nella dottrina dell'Apostolo l'unione coniugale dei cristiani, compiendo il segno profetico delineato nella Genesi, assurge a immagine piena dell'unione di Cristo con la sua Chiesa: « Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola.

Questo mistero è grande: lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! » ( Ef 5,31-32 ).

In tal modo il lieto annuncio della novità cristiana del Matrimonio è semplice e sublime: gli sposi trovano ormai nell'amore di Cristo per la Chiesa il modello e l'ideale altissimo della loro comunione di vita; ma in quello stesso amore, sorgente di salvezza per la Chiesa intera, il Matrimonio trova la fonte inesauribile di grazia per il suo esistere e il suo operare.

« E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia, né ruga o alcunché di simile, m santa e immacolata » ( Ef 5,25-27 ).

29. - Ma non è soltanto il Matrimonio cristiano che esprime, come misterioso segno salvifico, l'unione di Cristo con la Chiesa.

La verginità consacrata o il celibato per il regno dei cieli ( Mt 19,12 ) è un nuovo cammino, in cui il battezzato può esser chiamato da Dio e fornito di un particolare dono dello Spirito ( cfr. 1 Cor 7,7 ), per manifestare più compiutamente la realtà ultima e innovatrice della nuova alleanza.

L'amore verginale di Cristo per la Chiesa e la fecondità soprannaturale di questo misterioso connubio è così significata e presentata in modo diverso e oggettivamente più pieno da coloro che sono chiamati alla sequela di Cristo e al servizio del regno di Dio e dei fratelli, col cuore indiviso, nella verginità consacrata ( cfr. 1 Cor 7,32-34 ).

Né questo dono si contrappone al Matrimonio cristiano, ma piuttosto ne indica il profondo significato spirituale e il compimento futuro: « Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo » ( Mt 22,30 ).

Con doni diversi e complementari, perciò, tutto il popolo di Dio nella sua organica realtà, edificata e sorretta dallo Spirito, manifesta e vive il disegno di redenzione e di salvezza, realizzato nel Cristo Risorto, in attesa delle nozze dell'Agnello ( cfr. Ap 19,9 ), segno del compimento gioioso e glorioso dell'eterna alleanza.

30. - Il Matrimonio sacramento della nuova alleanza

Chiamati da Dio ad entrare nell'alleanza e a condividere la comunione d'amore tra Gesù Cristo e la sua Chiesa, gli uomini, rispondendo con l'accoglienza della fede, vengono inseriti in questa nuova realtà di grazia mediante i sacramenti.

« Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura.

Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato » ( Mc 16,15-16 ).

31. - L'inizio e il fondamento di questa alleanza di salvezza si ha nel Battesimo, il suo perfezionamento nella Confermazione e il suo vertice nell'Eucaristia.

Questa infatti, in quanto rinnovazione dell'alleanza, « perfeziona i fedeli nell'unità con Dio e tra di loro » ( Sacrosanctum Concilium, 48 ), rendendoli sempre più partecipi dell'amore di donazione e di comunione di Cristo con la sua Chiesa.

32. - L'Ordine e il Matrimonio significano e attuano una nuova e particolare forma del continuo rinnovarsi dell'alleanza nella storia.

L'uno e l'altro specificano la comune e fondamentale vocazione battesimale ed hanno una diretta finalità di costruzione e di dilatazione del popolo di Dio.

Proprio per questo vengono chiamati sacramenti sociali: « Alcuni propagano e custodiscono la vita spirituale mediante un ministero unicamente spirituale: è il compito del sacramento dell'Ordine; altri fanno questo mediante un ministero ad un tempo corporale e spirituale e ciò si attua col sacramento del Matrimonio, che unisce l'uomo e la donna perché generino una discendenza e la educhino al culto di Dio » ( S. Tommaso. Contra Gentes, IV, 58 ).

33. - La Chiesa, alla luce della parola di Dio e sotto la guida continua dello Spirito Santo, crede e insegna che il Matrimonio è uno dei sette sacramenti della nuova alleanza.

« Come un tempo Dio venne incontro al suo popolo con un patto d'amore e fedeltà, così ora il Salvatore degli uomini e sposo della Chiesa viene incontro ai coniugi cristiani attraverso il sacramento del Matrimonio » ( Gaudium et spes, 48 ).

Il Matrimonio è quindi nella sua celebrazione un segno espressivo e santificante che trae la sua capacità di grazia dal mistero pasquale del Signore e per suo mezzo l'amore umano dei coniugi è elevato, l'unità indissolubile è perfezionata e il loro rapporto è introdotto nella via della purificazione e della santificazione ( cfr. Concilio di Trento, Sessione XXIV ).

« Con il sacramento l'autentico amore coniugale è assunto nell'amore divino, ed è sostenuto e arricchito dalla forza redentiva del Cristo e dall'azione salvifica della Chiesa, perché i coniugi, in maniera efficace, siano condotti a Dio e siano aiutati e rafforzati nello svolgimento della loro sublime missione » ( Gaudium et spes, 48 ).

34. - Gli sposi partecipano all'amore cristiano in un modo originale e proprio, non come singole persone, ma assieme, in quanto formano una coppia.

Il vincolo che unisce l'uomo e la donna e li fa « una sola carne » ( cfr. Gen 2,24 ) diventa in virtù del sacramento del Matrimonio segno e riproduzione di quel legame che unisce il Verbo di Dio alla carne umana da lui assunta e il Cristo Capo alla Chiesa suo Corpo nella forza dello Spirito.

Per questo la coppia cristiana non si sostiene soltanto per la naturale complementarietà esistente tra uomo e donna, né si regge unicamente sulla volontà di comunione degli sposi; ma ha la sua originale sorgente in quel legame che indissolubilmente unisce il Salvatore alla sua Chiesa e la sua ultima matrice nel mistero della comunione Trinitaria.

35. - Gli sposi poi partecipano insieme all'amore cristiano con quella realtà che caratterizza la loro esistenza quotidiana, e cioè con l'amore coniugale.

In tal modo la novità cristiana significata e conferita dal Matrimonio-sacramento non emargina, né vanifica, ma assume in pienezza l'amore, secondo tutti i suoi valori, le sue note ed esigenze.

Gli sposi cristiani sono aiutati dalla grazia sacramentale a vivere, purificandole, le dimensioni tipiche dell'amore coniugale, di un amore cioè capace di fondere in armoniosa sintesi i valori dello spirito, dell'affettività e della corporeità;

di un amore unico, che costituisce i coniugi in un'amicizia profonda ed esclusiva e li rende un cuor solo e un'anima sola;

di un amore indissolubile e fedele, impegnato per sempre nella reciproca promozione personale;

di un amore fecondo, che li pone al servizio della vita per arricchire la comunità umana e cristiana ( cfr. Enciclica Humanae vitae, 9 ).

36. - Il Matrimonio e i sacramenti dell'iniziazione cristiana

Il Matrimonio cristiano ha una essenziale relazione con il Battesimo e l'Eucaristia.

La realtà sacramentale del Matrimonio ha la sua radice nel Battesimo dei due sposi, che nell'acqua e nello Spirito ( cfr. Gv 3,5 ) sono diventati membri del Corpo di Cristo e appartengono in tutto il loro essere e agire al Signore e alla Chiesa.

Nel mutuo consenso che si scambiano fra loro per stabilire il patto coniugale esercitano il sacerdozio battesimale, di cui sono stati insigniti e possono quindi sposarsi nel Signore, divenendo insieme imitatori e partecipi del suo amore per la Chiesa.

37. - Il Matrimonio cristiano trova inoltre nell'Eucaristia il suo momento fontale e la sua piena capacità di realizzazione.

L'Eucaristia infatti fa presente il sacrificio che sigilla la nuova alleanza di Dio con gli uomini: gli sposi vi trovano il fondamento del loro patto coniugale e la possibilità di rinnovarlo in un continuo impegno di reciproca e fedele donazione.

E poiché l'Eucaristia è « segno di unità e vincolo di carità » ( cfr. S. Agostino - In Io. Tract XXVI ) i coniugi partecipando al Corpo e Sangue del Signore, perfezionano e consolidano la loro comunione di vita e si aprono al servizio dei fratelli.

In tal modo l'Eucaristia che unisce e edifica la Chiesa, si fa vincolo e costruzione della famiglia cristiana, che è parte viva e cellula primaria della Chiesa stessa.

38. - Il patto coniugale

« L'intima comunità di vita e d'amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dal patto coniugale, vale a dire dall'irrevocabile consenso personale » ( Gaudium et spes, 48 ), la cui manifestazione è per i battezzati segno sacramentale del Matrimonio.

39. - Per la comprensione del Matrimonio cristiano non si può essere attenti solo allo stato di vita della coppia e della famiglia, ma si deve anche dare adeguato rilievo all'originalità del momento iniziale.

Questo non rappresenta solo il primo momento cronologico, al quale seguiranno altri di simile valore, ma costituisce anche e propriamente la sorgente e il fondamento di una nuova situazione di vita che, in forza del sacramento, può e deve essere vissuta in Gesù Cristo e nella Chiesa.

40. - Il patto coniugale che segna l'inizio del Matrimonio è costituito dall'irrevocabile consenso personale, cioè dalla decisione e dalla scelta personale di darsi e riceversi reciprocamente e così costituire l'intima comunità di vita e d'amore coniugale.

In tal modo è da superarsi una concezione del consenso che ne faccia esclusivamente un contratto, fonte di un vincolo puramente giuridico.

In realtà il consenso o patto coniugale, pur comportando necessariamente aspetti giuridici, ha come suo pieno contenuto l'amore stesso degli sposi, come amore totale, unico, definitivo e fecondo.

41. - L'atto profondamente umano del patto coniugale ha una essenziale e inscindibile dimensione interiore ed esteriore, individuale e sociale.

Di fronte ad una cultura che spesso tende a privatizzare il rapporto interpersonale dell'amore, giungendo sino al rifiuto o al disinteresse dell'istituto matrimoniale, la retta ragione individua nella dichiarazione pubblica e comunitaria del patto, non un'indebita ingerenza della società, ma una ineliminabile esigenza sociale dello stesso amore coniugale.

42. - Poiché la famiglia è elemento primordiale e fondamentale della società civile ( cfr. Gaudium et spes, 52 ), il patto coniugale che la origina, deve realizzare e manifestare la sua dimensione comunitaria entrando nel tessuto ordinato e vincolante della convivenza umana.

Inoltre il Matrimonio costituito e alimentato da un amore che si attua tra un solo uomo e una sola donna e che per l'intera esistenza esclude tutti gli altri ( cfr. 1 Cor 7,39 ), esige di farsi riconoscere mediante una pubblica dichiarazione, perché solo così può proclamare e rivendicare le sue note di unicità e di esclusività.

43. - Per i battezzati il patto coniugale è assunto nel disegno salvifico di Dio e diventa segno sacramentale dell'azione di grazia di Gesù Cristo per la edificazione della sua Chiesa.

Per questo è stata sempre sentita l'esigenza che la decisione e la scelta degli sposi cristiani fossero espresse dinnanzi alla Chiesa secondo le modalità da essa stabilite.

In tal modo il patto coniugale, segno e strumento dell'azione del Salvatore, è costitutivo della coppia cristiana, facendola partecipe del vincolo sponsale di Cristo con l'umanità redenta.

44. - La grazia del Matrimonio

L'amore coniugale cristiano è nel mondo presenza e testimonianza della grazia del Salvatore, che purifica, rinnova ed eleva la realtà umana.

Nell'incontro sacramentale Gesù Cristo dona agli sposi un nuovo modo di essere per il quale sono come configurati a lui sposo della Chiesa e posti in un particolare stato di vita entro il popolo di Dio.

Così gli sposi, mediante il sacramento, ricevono quasi una consacrazione che attinge, trasformandola, tutta la loro esistenza coniugale ( cfr. Gaudium et spes, 48 ).

Nell'incontro sacramentale il Signore affida ai coniugi anche una missione per la Chiesa e per il mondo, arricchendoli di doni e di ministeri particolari ( cfr. Lumen gentium, 11 ).

La vita nuova della grazia e gli aiuti necessari per vivere in conformità al nuovo modo di essere e di agire costituiscono il dono specifico del sacramento del Matrimonio.

45. - Penetrando più profondamente nella fede della Chiesa, gli sposi scoprono nell'intervento redentore di Cristo il dono di una purificazione e di una elevazione ( cfr. Gaudium et spes, 49 ).

Chiamati ad una continua conversione di fronte all'esperienza del peccato, vengono resi capaci di partecipare alla vittoria di Cristo superando la tentazione dell'egoismo; e di dedicare la loro esistenza al servizio del regno di Dio.

Ricevono, inoltre, la grazia di una elevazione del loro amore, che li abilita e li impegna ad una crescente attuazione di quei valori umani di donazione, di fedeltà e di generosa fecondità, che nel Vangelo trovano pienezza di verità e di motivazione.

46. - Nel contesto della vita nuova degli sposi cristiani assume particolare significato l'esigenza della indissolubilità.

La fedeltà assoluta di Dio al suo popolo, rivelata e attuata definitivamente in Gesù Cristo, che l'Apostolo presenta come l'« amen » e il « sì » delle promesse di Dio ( cfr. 1 Cor 1,20 ), è proposta agli sposi non come ideale irraggiungibile, né come legge puramente esteriore, ma come Vangelo, cioè come legge di grazia che viene incontro alla debolezza umana, rivelando così la straordinaria potenza dello Spirito santificatore.

47. - Già membri della Chiesa e partecipi della sua missione con il Battesimo, gli sposi ora esperimentano un modo nuovo di essere nella comunità cristiana diventando, in forza del sacramento, « testimoni e cooperatori della fecondità della madre Chiesa » ( Lumen gentium, 35 ).

Sono in tal modo chiamati a vivere il sacerdozio profetico e regale di Cristo, ricevuto con il Battesimo, in forme e contenuti nuovi, secondo uno stile coniugale e con le realtà proprie della loro esistenza.

Per questo la coppia e la famiglia cristiana si possono dire quasi una chiesa domestica ( cfr. Lumen gentium, 11 ), cioè comunità salvata e che salva; essa infatti, in quanto tale, non solo riceve l'amore di Gesù Cristo che salva, ma lo annuncia e lo comunica vicendevolmente agli altri.

48. - La vita nuova nello Spirito che i coniugi dovranno condurre, sarà indubbiamente soggetta a tentazioni e difficoltà.

Il sacramento assicura quegli aiuti di grazia che li sosterranno lungo la vita, specialmente quando le circostanze concrete renderanno ardua la piena fedeltà alla vocazione e alla missione ricevuta.

Il Concilio ricorda che Gesù Cristo « rimane con loro perché, come egli stesso ha amato la Chiesa e si è dato per lei, così anche i coniugi possano amarsi l'un l'altro fedelmente, per sempre, con mutua dedizione » ( Gaudium et spes, 48 ).

Nessuna difficoltà, anche gravissima, dell'esistenza coniugale e familiare può deludere la ferma speranza che anima gli sposi credenti: « in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati » ( Rm 8,37 ).

49. - La legge nuova della coppia cristiana

Il sacramento del Matrimonio, effondendo il dono dello Spirito che trasforma l'amore sponsale, diventa la legge nuova della coppia cristiana.

La grazia, mentre testimonia l'amore gratuito di Dio che si comunica agli sposi, sollecita la loro libera risposta di credenti mediante un'esistenza che sia conforme al dono ricevuto.

La morale coniugale cristiana non rimane così una imposizione esteriore, ma diventa un'esigenza della vita di grazia, un frutto dello Spirito che agisce nel cuore degli sposi e li guida alla libertà dei figli di Dio.

50. - I sacramenti della fede, in quanto sono sorgente e alimento della vita nuova, con la loro celebrazione promulgano la legge di Cristo e con il dono dello Spirito la incidono nel cuore.

Anche il sacramento del Matrimonio, offrendo ai coniugi un dono particolare di grazia, si propone ad essi come legge di vita.

In tal modo al sacramento deve essere ricondotta, come a suo fondamento e a suo costante sostegno, la vita morale della coppia cristiana nei suoi molteplici valori e impegni, anche in quelli radicati nella stessa natura dell'uomo.

51. - Non possiamo nasconderci le difficoltà ognora più gravi che si frappongono alla vita coniugale e all'ideale di perfezione evangelica proposto agli sposi cristiani.

L'amore fedele e il servizio alla vita nella paternità responsabile e nella piena accoglienza di ogni uomo che nasce si oppongono oggi a una mentalità largamente diffusa, egoistica e permissiva, che ne accentua e ne aggrava il già arduo adempimento.

Né del resto possiamo dimenticare che il tesoro di grazia ricevuto dagli sposi è affidato a un fragile vaso di creta ( cfr. 2 Cor 4,7 ).

Per questo i coniugi cristiani, anziché perdersi d'animo, dovranno sapersi mantenere, come ogni cristiano, in umile atteggiamento di conversione e di ricerca del perdono di Dio.

Nell'assidua preghiera, nel ricorso ai sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia, nel gioioso rinnovarsi di un loro impegno di vero amore troveranno la via di un progressivo adempimento della legge di Dio ( cfr. Enciclica Humanae vitae, 25 ).

52. - Il Vangelo della grazia diventa comandamento per la libertà, il dono di Dio si fa compito per l'uomo.

La grazia di Cristo donata alla coppia è un germe che ha in sé l'urgenza e il dinamismo della crescita.

Per questo i coniugi trovano nella partecipazione sacramentale all'amore del Signore Gesù non solo il modello sublime ma anche lo stimolo efficace perché la loro esistenza si configuri, giorno per giorno, come sequela e imitazione di Cristo, crescita nella comunione vicendevole e nella dedizione ai figli, servizio e missione nella Chiesa, amore e sollecitudine per ogni uomo, desiderio e speranza della gloria di Dio.

53. - Il sacramento del Matrimonio fonda così le più radicali e impegnative esigenze morali e le píù ardite aspirazioni spirituali della coppia e della famiglia, chiamate a raggiungere la santità cristiana.

È una vocazione che si esprime e si attua non al di fuori della vita coniugale, bensì all'interno delle molteplici realtà e dei vari doveri del Matrimonio.

« I coniugi - scrive il Concilio - compiendo in forza di tale sacramento il loro dovere coniugale, nello spirito di Cristo, per mezzo del quale tutta la loro vita è pervasa di fede, speranza e carità, tendono a raggiungere sempre più la propria perfezione e la mutua santificazione, ed assieme rendono gloria a Dio » ( Gaudium et spes, 48; cfr. Lumen gentium, 41; Apostolicam actuositatem, 4 ).

54. - Evangelizzazione, fede e sacramento del Matrimonio

Come per gli altri sacramenti così anche per il Matrimonio cristiano è prioritaria la necessità della evangelizzazione.

I sacramenti infatti sono sacramenti della fede ed esigono perciò l'annuncio e l'accoglienza del Vangelo da parte di coloro che li celebrano.

Per la celebrazione del Matrimonio la fede riveste una specifica importanza, perché il consenso personale degli sposi suppone sempre di per sé una matura consapevolezza e responsabilità.

Gli sposi, inoltre, si presentano come ministri che celebrano il sacramento, e come soggetti che si aprono a ricevere la grazia di Cristo.

Lo stesso segno sacramentale è costituito dal patto coniugale, cioè dal loro consenso e dalla loro libera scelta.

55. - Come ministri, gli sposi, se hanno l'intenzione di fare quanto intende fare Cristo e la Chiesa, celebrano validamente il sacramento: il loro è un Matrimonio vero e reale che, in forza dell'agire onnipotente e gratuito di Dio, comunica ad essi un nuovo modo di essere che li f à segno dell'unione nuziale di Cristo con la Chiesa.

Come destinatari del sacramento, gli sposi non possono ricevere la grazia dell'amore nuovo di Cristo per la Chiesa se non sono ad esso disponibili: e la fede è la prima e fondamentale disposizione per accogliere il dono della novità cristiana.

Così il Matrimonio, pur essendo vero e reale, non è fecondo di grazia, se nei battezzati che si sposano manca la fede.

Solo quando convertendosi al Vangelo, ritornano alla fede, la loro interiore fisionomia e la loro configurazione a Cristo, diventano efficace dono di grazia e possono essere adeguatamente vissute.

Come protagonisti di un patto coniugale elevato dal Signore alla dignità di sacramento, gli sposi sono chiamati ad esprimere nel loro consenso un impegno umano di vero amore coniugale, ed anche una volontà di accoglienza della novità che Cristo vi ha introdotto.

Là ove manca l'impegno umano di vero amore coniugale non si danno né consenso valido né, di conseguenza, sacramento valido.

Là ove manca l'accoglienza cristiana della novità del Signore si dà consenso valido e, quindi, sacramento valido, ma non immediatamente fecondo di grazia; valido, perché i due sono con il Battesimo definitivamente e irreversibilmente membri di Gesù Cristo e della Chiesa; non fecondo di grazia, perché l'amore di Dio può essere accolto solo da chi è a lui disponibile e aperto.

56. - La Chiesa, mentre riconosce la straordinaria efficacia dell'opera redentrice quale si rivela nel Matrimonio vero e reale, anche dei battezzati non credenti, sente ineliminabile ed urgente il compito primario che il Signore le ha affidato, quello dell'evangelizzazione.

L'annuncio costante della Parola nel disegno d'amore di Dio è necessario sia per suscitare una fede viva in chi ancora non la possiede o l'ha rifiutata, sia per svilupparla in chi la conserva e la vive ( cfr. C.E.I. Il rinnovamento della catechesi, 25, 2 febbraio 1970 ).

Solo nella fede, quindi, la Chiesa è chiamata a celebrare il Matrimonio cristiano, perché solo con essa il sacramento raggiunge la sua piena efficacia di grazia.

Nella sua azione pastorale la Chiesa perciò deve non solo assicurarsi della validità dei gesti sacramentali, ma anche impegnarsi in una continua evangelizzazione e catechesi che conduca i fedeli ad una loro consapevole e fruttuosa celebrazione.

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