Cerimoniale dei Vescovi

Indice

Capitolo III - Il tempo di quaresima

249. L'osservanza annuale della quaresima è il tempo favorevole nel quale salire fino al santo monte della pasqua.

Infatti il tempo quaresimale, per il suo duplice carattere prepara i catecumeni e i fedeli a celebrare il mistero pasquale.

I catecumeni, sia con l'elezione e gli scrutini, sia con la catechesi, sono condotti ai sacramenti dell'iniziazione cristiana; i fedeli invece con un ascolto più intenso della parola di Dio e con l'impegno della preghiera, attraverso la penitenza sono preparati a rinnovare le promesse del battesimo.129

250. Al vescovo stia dunque a cuore favorire quella preparazione dei catecumeni di cui al n. 406, e presiedere al rito della elezione o iscrizione del nome nella liturgia quaresimale, come è indicato più sotto ai nn. 408-419, e, secondo le circostanze, presiedere alla consegna del simbolo e del Padre nostro, di cui ai nn. 420-424.

251. Negli animi dei fedeli, sia inculcata nella catechesi, insieme alle conseguenze sociali del peccato, quel carattere proprio della penitenza che detesta il peccato in quanto è offesa fatta a Dio; né si dimentichi la parte della Chiesa nell'azione penitenziale e si solleciti la preghiera per i peccatori.

La penitenza del tempo quaresimale non sia soltanto interna e individuale, ma anche esterna e sociale, e sia indirizzata alle opere di misericordia per il bene dei fratelli.130

Sia raccomandata ai fedeli una partecipazione più intensa e fruttuosa alla liturgia quaresimale e alle celebrazioni penitenziali.

Soprattutto siano invitati ad accostarsi in questo periodo, secondo la legge e le tradizioni della chiesa, al sacramento della penitenza, così che possano partecipare con animo purificato alla gioia della domenica di risurrezione.

Conviene molto che, in tempo di quaresima, il sacramento della penitenza venga celebrato in forma più solenne, come è descritto nel "Rituale Romano".131

252. In questo tempo è proibito ornare l'altare di fiori, e il suono degli strumenti è permesso soltanto per sostenere il canto.

Tuttavia fanno eccezione la domenica Lætare ( IV di quaresima ) e le solennità e le feste.

Nella domenica Lætare, si può usare il colore rosaceo.132

Indice

129 Cf. Conc. Vat. II, Costituzione sulla sacra liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 109;
Norme generali per l'ordinamento dell'anno liturgico e dei calendario n. 27
130 Cf. Conc. Vat. II, Costituzione sulla sacra liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 105, n. 109-110
131 Cf. più sotto i nn. 622-632
132 Cf. Messale Romano, Principi e norme, n. 308 f;
S. Congregazione dei riti, Istruzione Musicam sacram, n.66, 5 marzo 1967