Conferenza con Massimino |
15.14 - Sono ammirato, carissimo.
Infatti dal momento che dite che lo Spirito Santo è della sostanza del Padre, se il Figlio è della sostanza di Dio Padre e della sostanza del Padre è anche lo Spirito Santo, perché l'uno è il Figlio e l'altro no?
Come si spiega per voi che, essendo della stessa sostanza ed essendo uguale al Figlio, come dici, non è stato costituito erede di tutte le cose e che non è anch'egli figlio?
Perché non viene chiamato con lo stesso appellativo con cui è chiamato Cristo, Primogenito di ogni creatura? ( Col 1,15 )
O se è uguale al Figlio, allora non è unico l'Unigenito, avendo anche un altro generato con lui, e per di più della medesima sostanza del Padre di cui dite che è generato il Figlio.
Certo, provoca dolore ascoltare questo.
Infatti non paragonate quella magnificenza così grande alla nobiltà dell'anima, ma alla fragilità del corpo.
Dal corpo certamente nasce la carne, il figlio corporeo, ma dall'anima non nasce l'anima.
Se, dunque, la nostra anima genera rimanendo incorruttibile e impassibile, senza avvertire alcuna diminuzione, né contaminazione, ma, legittimamente, secondo le leggi divine, genera un figlio, e se, attribuendo con sapienza il consenso al corpo, essa si mantiene integra, quanto più lo farà Dio onnipotente?
Già poco fa ho detto che ogni paragone umano deve tacere di fronte a Dio; se, tuttavia, ci sforziamo di parlare come possiamo, allora dobbiamo dire che, a maggior ragione, Dio Padre incorruttibile ha generato il Figlio in modo incorruttibile.
E lo ha generato; fidati della mia prudenza, dato che ho delle testimonianze delle sacre Scritture: Chi narrerà la sua nascita? ( Is 53,8 )
Ha generato come ha voluto, come potente, senza sottrarre nulla, senza interporre alcuna invidia, lo ha generato potente.
L'ho già detto, agli uomini religiosi non si confà dire calunnie; io professo il Verbo di Dio, il Verbo di Dio non mortale, non corruttibile.
Riguardo al corpo che ha assunto per la nostra salvezza, la Scrittura dice: La mia carne riposerà nella speranza - cioè la speranza della resurrezione - perché non abbandonerai la mia anima nell'inferno, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione. ( Sal 16,9 )
Se quello che è chiamato santo è il Figlio di Dio, il quale non vede la corruzione, perché certamente il terzo giorno è resuscitato dai morti, quanto più la divinità, che ha assunto il corpo, rimane incorruttibile?
Perché dici quello che non comprendi?
Se non ti darò una risposta ad ogni cosa, giustamente sarò giudicato un uomo senza intelligenza, anche se non è proprio della religione attaccare con ingiurie.
Io infatti non solo affermo che la sapienza del Figlio di Dio è immortale, ma proverò che anche la sapienza dei santi di Dio è immortale.
Infatti, se anche loro, cioè i loro corpi, sono chiamati all'immortalità, quanto più quella loro sapienza viva, che fiorisce in tutti i credenti fino alla consumazione dei secoli, rimane senza dubbio immortale?
È possibile che nella prolissità dell'esposizione abbia omesso di trattare dell'immortalità di Dio onnipotente, di cui san Paolo apostolo disse: Colui che solo ha l'immortalità; ( 1 Tm 6,16 ) tuttavia svolgerò il testo e farò seguire l'interpretazione accompagnato da Dio che dispensa e dona la sua grazia.
Si descrive il Padre come il solo che abbia l'immortalità, così come il solo potente e il solo sapiente.
Chi poi degli uomini spirituali ignora che l'anima umana sia immortale?
Inoltre c'è l'affermazione del Salvatore che dice: Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima, ( Mt 10,28 ) in quanto essa è immortale.
Essendo dunque l'anima immortale, a maggior ragione vediamo che tutte le potenze celesti sono immortali.
Il Salvatore dice: Se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte. ( Gv 8,51 )
E se colui che osserva la parola di Cristo non vedrà mai la morte, quanto più è immortale, secondo la potenza della sua divinità, colui la cui parola ha tanta forza?
Già poi abbiamo spiegato quel testo: Colui che solo ha l'immortalità.
Certamente il Figlio ha l'immortalità, ma la riceve dal Padre.
Anche tutte le potenze celesti hanno l'immortalità, ma la ricevono attraverso il Figlio, poiché ogni cosa è attraverso di lui.
Ma solo il Padre ha veramente l'immortalità, perché non l'ha ricevuta da nessuno, perché non ha un genitore, perché non ha origine.
Il Figlio, poi, come tu stesso hai detto, è generato dal Padre.
Affermi più volte che il Figlio è uguale al Padre, mentre lo stesso Unigenito di Dio sempre e ovunque proclama il Padre suo autore e, come ho detto poco fa, ha affermato di aver ricevuto da lui la vita, dicendo: Come il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso. ( Gv 5,26 )
Osserva, dunque, che con la vita ha ricevuto dal Padre anche l'immortalità, l'incorruttibilità e l'inaccessibilità.
Il Padre invece ha la vita in sé, senza riceverla da un altro; e perciò è davvero beato e il solo potente.
Chi spogliò se stesso? ( Fil 2,7 ) Il Padre o il Figlio?
Chi si affrettò a essere gradito con la sua obbedienza, se non colui che diceva: Io faccio sempre le cose che gli sono gradite? ( Gv 8,29 )
Chi è colui che, avvicinandosi alla tomba di Lazzaro, diceva: Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato.
Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato? ( Gv 11,41-42 )
Chi è in verità colui che, plasmando gli occhi del cieco nato, ai discepoli che gli chiedevano: Chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco? rispose: Né lui ha peccato, né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio; devo compiere le opere di colui che mi ha mandato? ( Gv 9,2-4 )
Costui è senza dubbio il Figlio carissimo del Padre, che, anche ricevendo i pani, non li spezzò subito, ma prima guardò al cielo, ringraziò il suo genitore, e poi li spezzò e li distribuì.
Così certamente ha fatto anche nella stessa passione, anzi prossimo alla passione, come riferisce l'evangelista. ( Mt 26,26 )
Infatti: Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò. ( 1 Cor 11,23-24 )
Questi è il Figlio che, - per non importunarvi io con l'eloquenza del discorso o con l'abbondanza delle testimonianze, adducendone moltissime, ma per finire con una sintesi -, proclamò che nulla, nemmeno la morte di un passero, accade senza il permesso del Padre, dicendo: Due passeri non si vendono forse per un soldo?
Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza la volontà del Padre. ( Mt 10,29 )
Costui, del suo potere che ha ricevuto dal Padre, diceva: Ho il potere di offrire la mia vita e il potere di riprenderla di nuovo.
Questo comando ho ricevuto dal Padre mio. ( Gv 10,18 )
Se così riferiscono i Vangeli, si accetti ciò che si legge.
Se tuttavia ho detto qualcos'altro o, dimenticandomene, ho omesso qualcosa, sarò ripreso.
Infatti non sono tale da non accettare una correzione.
Inoltre, san Paolo apostolo prescrive che il vescovo sia pronto ad apprendere; ( 1 Tm 3,2 ) ed è pronto ad apprendere colui che ogni giorno impara e progredisce insegnando cose migliori.
Se si dirà qualcosa in modo migliore, non la rifiutiamo; siamo preparati a tutto, anche se siamo ingiuriati.
Tuttavia, perché la verità non sia coperta dallo strepito, non ci lamentiamo della nostra offesa, ma proclamiamo la gloria di Dio.
15.15 - È certo che l'Apostolo dice: Il quale, esistendo nella forma di Dio.
Chi potrebbe negare che il Figlio è nella forma di Dio? Infatti che sia Dio, che sia Signore, che sia Re, ritengo di averlo illustrato ampiamente.
E poiché san Paolo apostolo ci insegna che non considerò una rapina essere uguale a Dio, anche noi lo diciamo; ma che spogliò se stesso, facendosi obbediente al Padre fino alla morte, e alla morte di croce, ( Fil 2,6-8 ) lo proclamiamo con tutte le forze.
Noi siamo stati detti figli per grazia, non siamo nati così per natura; perciò l'Unigenito è Figlio, perché lo è secondo la natura della sua divinità, cioè è nato Figlio.
Se tu per caso gli attribuisci un fratello, perché sostieni che lo Spirito Santo gli è pari e uguale e parimenti affermi che è della sostanza del Padre; se è così, dunque il Figlio non è più unigenito, dal momento che anche un altro è della stessa sua sostanza.
Noi non applichiamo il termine natura al Padre, Dio non nato; crediamo quello che ha detto Cristo: Dio è spirito. ( Gv 4,24 )
Il Figlio è nato, come abbiamo detto; noi affermiamo anche che è il vero Figlio e non neghiamo che sia simile al Padre; per di più siamo ammaestrati in ciò anche dalle sacre Scritture.
Infatti, poiché siamo accusati di ammettere diverse nature, sappi questo, che noi diciamo che il Padre spirito ha generato uno spirito prima di tutti i secoli, che Dio ha generato Dio; e il resto che abbiamo già detto precedentemente.
Il vero Padre non nato ha generato il vero Figlio.
Ma quando il Signore nel Vangelo dice: Che conoscano te l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo, ( Gv 17,3 ) chiama il Padre il solo vero, e nello stesso modo il solo buono e il solo potente e il solo sapiente.
Penso che nemmeno il diavolo abbia osato dire che il Padre ha generato prima di ogni cosa un Figlio non perfetto.
Infatti non lo ha generato tale da perfezionarsi.
L'uomo, col quale hai proposto il paragone, se avesse potuto generare un figlio perfetto, non avrebbe generato un piccolo, che, trascorsi gli anni, possa compiere la volontà del padre.
Il Padre, invece, che è davvero beato e il solo potente, ha generato il Figlio quale è ora, e quale rimane senza fine, non tale da doversi perfezionare, ma perfetto; e lui, che ha ricevuto la perfezione dal genitore, da questo ha ricevuto anche la vita.
È del Salvatore l'affermazione: Sulla parola di due o tre testimoni sarà risolta ogni cosa. ( Mt 18,16 )
Hai proposto la testimonianza apostolica: Essendo nella forma di Dio, non ha ritenuto una rapina. ( Fil 2,6 )
Tu l'hai interpretata a tuo arbitrio; parimenti anche noi rispondiamo come pensiamo.
Certamente starà all'arbitrio di coloro che ascoltano scegliere una delle due opinioni; ma certamente in base a quanto leggono, ammetteranno che il Figlio è obbediente al Padre, lui che si spogliò, assumendo la forma di servo e a cui, come abbiamo detto, il Padre ha dato un nome che è sopra ogni nome, ( Fil 2,7.9 ) nel caso che qualcuno preferisca la tua interpretazione.
15.16 - Io salgo al Dio mio e Dio vostro, ( Gv 20,17 ) come mi sembra, tu affermi che il Signore lo abbia detto per la forma di servo che ha assunto.
Perché egli, umiliandosi fino ad esistere in un corpo umano, benché avesse vinto la morte e trionfato sul diavolo dopo la sua resurrezione, si esprime in questa maniera dicendo: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, quando non era più necessaria l'umiltà della carne per i Giudei, come dici, ma si tramandava integra la regola della fede?
Così anche in un'altra circostanza, dopo la sua resurrezione, riuniti i suoi discepoli sul monte degli Ulivi, diceva: Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra.
Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. ( Mt 28,18-20 )
E se il Figlio ha detto ciò per umiltà e non per verità, perché l'Apostolo ha osato ripeterlo?
Dice infatti: Perché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria. ( Ef 1,17 )
O ancora: Dio e Padre del Signore nostro Gesù, lui che è benedetto, sa. ( 2 Cor 11,31 )
E: Perché con un solo animo e una sola voce rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. ( Rm 15,6 )
Inoltre dice e aggiunge: Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. ( 2 Cor 1,3 )
In verità, perché prima dell'incarnazione di Cristo, anche lo Spirito Santo diceva al Figlio: Perciò Dio, il tuo Dio ti ha consacrato? ( Sal 45,8 )
E per quanto vorrai argomentare, non potrai provare che questa unzione sia stata fatta sul corpo; se infatti leggiamo che è stato battezzato, ( Mt 3,16 ) invece non leggiamo che sia stato consacrato nel corpo.
Però dalla stessa lettura del testo, quando dice: Dio, il tuo Dio ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali, ( Sal 45,8 ) senza dubbio si capisce che l'olio di letizia, in luogo del termine olio, designa quella letizia di cui diceva Salomone: Io ero la sua delizia ogni giorno, dilettandomi davanti a lui in ogni istante; dilettandomi sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo. ( Pr 8,30-31 )
Per quanto concerne le parole: Io ero la sua delizia ogni giorno, senza dubbio nel libro della Genesi si legge che il Padre si deliziava davanti a tutte le opere del Figlio: E Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. ( Gen 1,31 )
Lodando l'opera di suo Figlio, gioiva e si rallegrava nel Figlio; ugualmente anche il Figlio, compiuta la volontà del Padre, si rallegrava al cospetto del suo genitore.
Tutta la Scrittura ispirata da Dio è utile per insegnare. ( 2 Tm 3,16 )
Perciò non passerà neppure un iota o un segno. ( Mt 5,18 )
Il Signore disse: Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. ( Mt 24,35 )
15.17 - Si sa che in principio era il Figlio, ed era presso il Padre, ed era Dio; e così era in principio presso Dio, come primogenito di ogni creatura; e ogni cosa è stata fatta attraverso di lui, e senza di lui nulla è stato fatto. ( Gv 1,1-3 )
Ciò non può applicarsi alla persona dello Spirito Santo.
E nelle sacre Scritture non troverai affermazioni tali da poter sostenere che egli sia uguale al Figlio.
Perché anche il Figlio era in principio; però il Padre è prima del principio e senza principio, come non generato e non nato.
Il Figlio invece era in principio come primogenito di ogni creatura. ( Col 1,15 )
Era prima di ogni creatura, prima che qualsiasi cosa esistesse, ed era presso Dio, ed era Dio, e questi era in principio presso Dio.
15.18 - Che dirai, se sentirai il Padre dire: A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori, dal seno dell'aurora ti ho generato? ( Sal 110,3 )
Professi che secondo la carne è nato dal seno della madre, cosa che nemmeno i Giudei pongono in dubbio.
E perché non vengono addotte queste testimonianze, che dimostrano che la sua nascita avvenne in principio, come ci insegna anche la testimonianza precedente?
Se per il corpo, nel quale egli spogliò se stesso, come dice l'Apostolo: da ricco che era si è fatto povero per noi, ( 2 Cor 8,9 ) si è sentito debitore di suo Padre, a maggior ragione è necessario che, come Figlio carissimo, offra sempre al suo genitore, che lo ha generato tale e tanto grande, la venerazione e l'ossequio dovuti.
Hai proseguito ottimamente dicendo che per la forma di servo è sottomesso anche ai genitori. ( Lc 2,51 )
Se infatti risulta sottomesso ai genitori che egli stesso ha creato, poiché ogni cosa è stata creata attraverso di lui, e infatti sappiamo che non dopo i tempi, ma prima dei tempi il Figlio è stato generato dal Padre; se è sottomesso ai genitori, come proclama l'autorità delle sacre Scritture con grandissima chiarezza, a maggior ragione, senza dubbio, egli è sottomesso al suo genitore che lo ha generato tale e tanto grande, secondo quanto dice l'apostolo Paolo: Quando tutto sarà sottomesso al Figlio, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. ( 1 Cor 15,28 )
Tu vuoi che noi diciamo e professiamo che ogni cosa è sottomessa al corpo, anzi di più, all'economia che assunse per la nostra salvezza, e che il corpo è sottomesso al Padre, ma non il Figlio stesso, l'Unigenito di Dio.
Noi infatti sappiamo e crediamo che il Padre non giudica nessuno, ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. ( Gv 5,22-23 )
Questo infatti professiamo, che anche nella resurrezione, quando tutto sarà sottomesso al Figlio, e tutti lo onorano e lo venerano e lo adorano, nemmeno allora il Figlio si innalzerà, ma, pur essendogli tutti sottomessi, si sottometterà al Padre, tanto da dire: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi sin dalla fondazione del mondo. ( Mt 25,34 )
15.19 - Già si è detto che ti è sembrato opportuno alterare un testo, a tuo arbitrio, a favore della tua interpretazione.
Rimangono tuttavia le parole apostoliche secondo le quali non sappiamo pregare come bisogna, ma lo stesso Spirito intercede per noi con gemiti inenarrabili. ( Rm 8,26 )
E poiché ti è sembrato opportuno mettere a tacere l'argomento, dicendo: " Dunque lo Spirito Santo è tanto miserabile da gemere? ", sappi che noi non riteniamo lo Spirito Santo miserabile, perché dalla stessa lettura del testo appare la gloria dello Spirito Santo, che non geme per sé; ma, ascolta la lettura del testo, geme per i santi . ( Rm 8,27 )
Perciò, nemmeno il Figlio prega e intercede per sé ma senza dubbio per noi, come ho già illustrato precedentemente.
Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto. ( Lc 16,10 )
15.20 - In nessun altro modo si può affermare che il Padre e il Figlio siano uno, se non in quella maniera con cui tu ed io possiamo provarlo in conformità agli esempi di cui tu stesso ti sei servito.
Infatti, se come tu dici e l'Apostolo conferma: Chi si unisce al Signore, forma con lui un solo spirito, ( 1 Cor 6,17 ) senza dubbio è un solo spirito nel consenso, adempiendo la volontà di Dio, secondo il magistero del Salvatore, che ci ha insegnato a pregare in modo da dire fra le altre nostre preghiere anche questa: Sia fatta la tua volontà come in cielo, così in terra. ( Mt 6,10 )
Certamente la terra siamo noi.
Come dunque fra i celesti si fa la volontà di Dio, anche fra noi si compia ciò che chiediamo e lo si adempia con le opere, perché siamo fatti un solo spirito con Dio, quando vogliamo ciò che Dio vuole.
Lo stesso Figlio, prossimo alla passione, si rivolse a suo Padre, dicendo: Abbà, Padre, passi da me questo calice; però non ciò che io voglio ma ciò che vuoi tu. ( Mc 14,36 )
Dicendo non ciò che io voglio ma ciò che vuoi tu, mostra che davvero la sua volontà è sottomessa alla volontà del Padre, per compiere la volontà del quale è disceso dal cielo, come ha detto: Sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. ( Gv 6,38 )
Dunque, la volontà del Figlio è in armonia e in conformità con la volontà del Padre.
Quanto maggiore è il Figlio come Dio rispetto ad ogni creatura, tanto più in armonia risulta con la volontà del Padre e tanto più aderisce al suo genitore.
Dico aderisce al suo genitore, come figlio carissimo, in amore, affetto, unanimità, concordia e conformità.
Tutto ciò che proviene dalle sacre Scritture dobbiamo accoglierlo con la massima venerazione.
Infatti la sacra Scrittura non giunge al nostro magistero per essere corretta.
Ah se fossimo degni di essere chiamati buoni discepoli delle Scritture!
15.21 - Accetto il testo che hai proposto: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? ( 1 Cor 3,16 )
Infatti Dio non abita in un uomo che non sia stato prima santificato e purificato dallo Spirito Santo.
Infine, anche a quella beata vergine Maria si diceva: Lo Spirito Santo scenderà su di te, certo per santificarla e purificarla.
Poi segue: Su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. ( Lc 1,35 )
Che poi la potenza dell'Altissimo sia Cristo, lo hai sostenuto anche tu.
La verità non si fa emergere con argomentazioni, ma è provata da testimonianze certe.
Per questo motivo dovete addurre testimonianze che lo Spirito Santo è Dio, è Signore, è Re, è Creatore, è artefice, siede col Padre e col Figlio, ed è adorato, se non dagli esseri celesti o terrestri, almeno, per così dire, devi dimostrare che è adorato dagli abitanti degli inferi.
Diciamo questo, senza sminuire lo Spirito Santo.
Infatti lo Spirito Santo, come già abbiamo affermato in precedenza, è colui senza il quale nessuno può dire Signore Gesù. ( 1 Cor 12,3 )
Lo Spirito Santo è colui nel quale gridiamo: Abbà, Padre. ( Rm 8,15 )
Lo Spirito Santo è tale e tanto grande che anche gli angeli desiderano fissare lo sguardo in lui. ( 1 Pt 1,12 )
È tale, tanto potente, che dovunque in ogni creatura, sia in oriente che in occidente, sia a settentrione che a meridione, chiunque lo adori non può dire Signore Gesù, senza lo Spirito Santo.
La sua natura è tale che è presente ovunque in tutti coloro che adorano Dio in verità. ( Sal 145,18 )
È tale e tanto grande che in qualunque luogo uno sia battezzato, nello stesso momento, in oriente e in occidente, dovunque lo Spirito Santo è presente.
Guarda quanto è grande la potenza dello Spirito Santo.
Se infatti qualcuno sminuisce lo Spirito Santo, sminuisce anche il Dio unigenito, per il quale sono state fatte tutte le cose e senza il quale nulla è stato fatto. ( Gv 1,3 )
Ugualmente, chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. ( Gv 5,23 )
15.22 - Sostieni che Cristo, il nostro Salvatore, non ha detto: "Che loro e noi siamo uno ", ma che essi siano uno nella loro natura e sostanza, concordi per l'uniformità e in certo modo uniti e fusi, e che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono uno per la medesima natura indivisibile.
Do lettura di un testo attraverso il quale è possibile, leggendolo, provare cosa Cristo ha detto.
Così ha detto nel Vangelo, pregando il Padre per i discepoli: Padre, falli una cosa sola, come noi siamo uno; come io sono in te e tu in me, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me. ( Gv 17,21-23 )
Credo ciò che leggo: ha fatto menzione dell'amore, non della sostanza.
È certo, poi, che lo stesso Salvatore abbia detto: Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama.
Chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò; verremo e dimoreremo presso di lui. ( Gv 14,21.23 )
Se infatti quella così grande sublimità e maestà del Padre e del Figlio può essere contenuta nella piccola dimora della nostra mente, quanto a maggior ragione il Figlio con certezza e senza alcun dubbio starà nel Padre?
Tuttavia vi starà in modo tale da essere Figlio, diverso dal Padre.
Certamente essi, come hai illustrato, sono una cosa sola ( unum ), ma non uno solo ( unus ); una cosa sola riguarda la concordia, uno solo il numero che indica la singolarità.
Infatti hai addotto anche la testimonianza di san Paolo che accogliamo di buon animo, poiché è sicura garanzia di verità ciò che proviene dagli stessi avversari.
Hai proclamato che Paolo ha detto: Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere.
Ora né chi pianta, né chi irriga è qualche cosa, ma Dio che fa crescere.
Chi pianta e chi irriga sono una cosa sola e ciascuno riceverà la sua mercede secondo il proprio lavoro. ( 1 Cor 3,6-8 )
Dunque, presta attenzione al fatto che, benché siano una cosa sola per la concordia, tuttavia ciascuno riceverà la sua mercede secondo il proprio lavoro.
Guarda anche ciò che ha detto il Signore: Io e il Padre siamo una cosa sola. ( Gv 10,30 )
Noi con fede certa lo accogliamo e lo accettiamo.
Colui che dice Io è il Figlio; colui che dice e il Padre dimostra che il Padre è distinto.
Ha detto una cosa sola ( unum ), non " uno solo " ( unus ).
Più volte si è detto che una cosa sola ( unum ) si riferisce alla concordia.
In che modo il Padre e il Figlio non sono una cosa sola, quando il Figlio proclama: Io faccio sempre le cose che sono gradite al Padre? ( Gv 8,29 )
Non sarebbe una cosa sola con il Padre, se talvolta facesse cose contrarie al Padre.
Così, inoltre, anche gli apostoli sono una cosa sola con il Padre e con il Figlio, in quanto, guardando in ogni cosa alla volontà di Dio Padre, a imitazione del Figlio sottomesso all'unico Dio Padre, anch'essi si riconoscono a Lui sottomessi.
E leggiamo che il Salvatore non solo ha pregato per gli Apostoli, perché fossero una cosa sola, ma anche per coloro che dovevano credere per la loro parola, dicendo: Non prego solo per questi, ma anche per coloro che per la loro parola crederanno in me; che siano tutti una cosa sola come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.
Come abbiamo detto, ha fatto menzione dell'amore, non della divinità.
Chi poi ignora che Paolo è Paolo e Apollo è Apollo, quando lo stesso Paolo dice: Ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me? ( 1 Cor 15,10 )
Infatti chi più fatica, più ottiene. Tuttavia, sono una cosa sola per consenso, armonia, amore, quando fanno ciò che vuole Dio.
15.23 - Dici che c'è un solo Dio. Considera ancora se il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un solo Dio, o se si deve ritenere solo il Padre come unico Dio, il cui Figlio, Cristo, è nostro Dio.
Secondo il costume giudaico ci esorti a professare un solo Dio?
O piuttosto, per la sottomissione del Figlio, secondo quanto ritiene la fede cristiana, si dimostra che c'è un solo Dio, il cui Figlio è nostro Dio, come abbiamo detto?
Infatti credi a Paolo che dice che il Padre e il Figlio non sono uno solo ( unus ), e lo afferma quasi in ogni lettera: Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo. ( Rm 1,7; 1 Cor 1,3; 2 Cor 1,2; Gal 1,3; Ef 1,2 )
E ancora: C'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose, e noi esistiamo per lui. ( 1 Cor 8,6 )
E questi è colui che è proclamato da noi cristiani unico Dio e che il Figlio proclama l'unico buono, dicendo: Nessuno è buono, se non Dio solo. ( Mc 10,18 )
Non perché Cristo non sia buono, infatti egli stesso dice: Io sono il buon pastore. ( Gv 10,11 )
Non perché lo Spirito Santo non sia buono, ascolta il profeta che proclama: Il tuo spirito buono mi guidi sul retto cammino. ( Sal 143,10 )
Ascolta poi la testimonianza del Salvatore che dice: L'uomo buono trae fuori il bene dal tesoro del suo cuore. ( Lc 6,45 )
E anche ogni creatura di Dio è senz'altro buona.
Se la creatura è buona, se l'uomo è buono, se lo Spirito Santo è buono, se Cristo è buono, bisogna ricercare in che senso uno solo sia buono.
Certamente il Salvatore ha detto: Nessuno è buono, se non Dio solo, per il fatto che egli stesso è la fonte della bontà e da nessuno ha ricevuto il suo essere buono.
Infatti anche Cristo è buono, ma ha ricevuto dal suo genitore l'essere buono; anche ogni creatura di Dio è buona, e ha ottenuto di essere buona attraverso Cristo.
Ma sia il Figlio, sia coloro che sono stati fatti attraverso di lui, hanno ricevuto la loro bontà da quell'unica fonte di bontà, ciascuno secondo la misura della propria fede.
Il Padre solo, invece, non ha ricevuto da nessuno il suo essere buono.
E perciò Cristo ha detto: Nessuno è buono, se non Dio solo. ( Mc 10,18 )
Così dunque uno solo è Dio, poiché uno solo è incomparabile, uno solo è immenso, come già abbiamo illustrato.
15.24 - Non neghiamo che il Figlio ami il Padre, dato che leggiamo: Che il mondo sappia che amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. ( Gv 14,31 )
Si sa che il Figlio è amato e ama e, come egli stesso afferma, adempie il mandato del Padre.
E perciò sono una cosa sola ( unum ), secondo quanto dice: Io e il Padre siamo una cosa sola. ( Gv 10,30 )
Infatti, riguardo alle parole: Chi ha visto me, ha visto il Padre, ( Gv 14,9 ) bisogna credere con fede certa che chi vede il Figlio, attraverso il Figlio vede e comprende il Padre.
15.25 - Hai dichiarato che il Padre è maggiore per la forma di servo: cosa che mi sembra essere del tutto insensata.
Sappiamo infatti, cosa che anche tu stesso hai affermato, che nella forma di servo fu fatto minore anche degli Angeli.
Né infatti hai glorificato abbastanza Dio, dichiarando il Padre maggiore per la forma di servo.
Per la forma di servo anche gli Angeli sono maggiori.
E infatti Cristo non è venuto per questo, per insegnarci che per la forma di servo il Padre è maggiore; ma per questo la Verità è venuta a noi, per mostrarci inequivocabilmente e insegnarci che il Padre è maggiore del Figlio, e di questo Figlio che è Dio grande.
Noi infatti glorifichiamo il Padre al punto da dichiararlo maggiore di un Dio grande e da annunciarlo più sublime dell'eccelso.
Vedrai tu se in verità questo è l'onore dovuto a Dio, riconoscere che il Padre è maggiore del Figlio per la forma di servo che questi ha assunto.
15.26 - Dici che la divinità si manifestò ai padri; e poco prima hai affermato che senza dubbio la divinità è invisibile.
Certamente non si manifestò il Padre, che è invisibile, e se diciamo che il Padre è stato visto, rendiamo mendace l'Apostolo che disse: Che nessuno tra gli uomini ha mai visto, né può vedere. ( 1 Tm 6,16 )
E non solo ne consegue che ci opponiamo al Nuovo Testamento, ma che allo stesso modo contraddiciamo anche l'Antico.
Da ultimo così disse Mosè: Nessun uomo può vedere Dio e restare vivo. ( Es 33,20 )
Certamente, nel libro della Genesi lo stesso Mosè spiegò che, da quel primo uomo Adamo fino alla stessa incarnazione, il Figlio fu sempre visto.
Infatti se cerchi testimoni, senz'altro devi considerare il Padre che dice al Figlio: Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza.
E prosegue: E Dio fece l'uomo. ( Gen 1,26.27 )
Certo quale Dio, se non il Figlio? Certamente anche tu nei tuoi trattati hai esposto ciò.
Questo Figlio, dunque, che è profeta di suo Padre, che anche diceva: Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile; ( Gen 2,18 ) questo Figlio fu visto da Adamo, secondo quanto leggiamo di Adamo che dice: Ho udito il tuo passo nel giardino, e mi sono nascosto, perché ero nudo.
Soprattutto considera ciò che Dio disse a lui: Chi ti ha fatto sapere che eri nudo?
Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare? ( Gen 3,10-11 )
Questo Dio fu visto anche da Abramo; ( Gen 18,1 ) e che il Figlio fu visto da Abramo, se lo vuoi credere, lo ha affermato in modo inequivocabile lo stesso Dio unigenito quando nel santo Vangelo dice: Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò. ( Gv 8,56 )
Quel Figlio fu visto anche da Giacobbe, ed egli si preparò a lottare con Giacobbe nella figura con la quale sarebbe venuto, e cioè nella figura di uomo.
Perciò Giacobbe diceva: Ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva. ( Gen 32,23 )
E questo luogo fu chiamato: Visione di Dio.
E certamente affermava proprio questo Dio, il quale in una profezia combatteva con Giacobbe, cosa che abbiamo visto essersi compiuta nella passione di Cristo.
Disse infatti allo stesso Giacobbe: Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, ( Gen 32,30 ) cioè: Uomo che vide Dio.
Possiamo provare che egli fu visto anche nel Nuovo Testamento.
Di lui gli apostoli dicevano: E noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre. ( Gv 1,14 )
Per il resto se, come tu tenti di dimostrare, si sostenesse che il Padre fu visto, per voi sarebbero mendaci tutte le Scritture.
Infatti, da ultimo che il Padre è invisibile, lo proclama Paolo, ( 1 Tm 6,16 ) e lo afferma il Signore nel Vangelo. ( Gv 1,18 )
Assai spesso ci accusi di dire con audacia e presunzione cose che non bisogna dire, il che starà all'arbitrio di chi legge verificare.
Né infatti parliamo così, per ottenere la lode di qualcuno, ma per il desiderio di cercare la fraternità, che è tra noi; o forse a causa di essa anche tu stesso hai ritenuto degno provocarci, perché dessimo una risposta, affinché quelli che si riconoscono in noi accettino la tua, come dire, professione di fede; e fu necessario che io ti rispondessi per il timore di Dio.
Dal momento che non soltanto con le parole hai tentato di privarmi del loro discepolato, ma mi hai dato anche un tuo trattato, era necessario che io rispondessi con le cose che ho esposto sull'invisibilità di Dio onnipotente.
E anche tu stesso, sia pure con un'altra finalità, pur tuttavia hai sostenuto con tue parole che lo Spirito Santo è stato visto sotto forma di colomba, e anche sotto forma di fuoco. ( Mt 3,16; At 2,3 )
Il Figlio certamente, sotto forma di uomo; ma il Padre, né sotto forma di colomba, né sotto forma di uomo; mai si trasformò in una qualche forma, e mai si trasformerà.
A proposito di ciò sta scritto: Io sono colui che sono, e non cambio. ( Es 3,14; Ml 3,6 )
Il Figlio certamente già costituito nella forma di Dio, come tu stesso hai affermato, prese la forma di servo, che non prese il Padre; ugualmente lo Spirito Santo assunse l'aspetto di colomba, che non assunse il Padre.
Sappi, dunque, che, poiché uno solo è invisibile, uno solo è anche incomprensibile e immenso.
Desidero ardentemente essere discepolo delle sacre Scritture; infatti credo che la tua Reverenza mantenga le affermazioni a cui ho così risposto, poiché, se sosterrai che il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo hanno una sola potenza, una sola sostanza, una sola divinità, una sola maestà, una sola gloria; se lo affermerai sulla base delle sacre Scritture, se sosterrai di aver letto ciò scritto in qualche altro luogo, noi preferiamo essere discepoli delle sacre Scritture.
Io, Massimino vescovo, sottoscrivo.
E dopo il dibattito tra i presenti Agostino dettò le seguenti note: hai detto che ho parlato munito dell'aiuto dei prìncipi, non per timore di Dio; ma agli uomini, ai quali Dio dona l'intelletto, appare con sufficiente chiarezza chi parla per timore di Dio, colui che con sottomissione ascolta il Signore che dice: Ascolta, Israele, il Signore è il tuo Dio, il Signore è uno solo; ( Dt 6,4 ) cosa che noi docilmente ascoltiamo e fedelmente proclamiamo; o colui che non vuole ascoltare ciò, così da sostenere che ci sono due signori e due dèi; e così, introducendo due dèi e due signori, mostra di non temere il solo Signore Dio che dice: Ascolta, Israele, il Signore è il tuo Dio, il Signore è uno solo.
Sai inoltre che il tuo discorso davvero prolisso ha riempito il tempo nel quale avremmo potuto rispondere, e il tempo della giornata rimasto certamente non è sufficiente, perché le cose che hai detto siano almeno rilette da noi.
Saprai tuttavia che tutte le cose che hai proposto, per provare che il Figlio di Dio è Dio, e un Dio grande, e che è nato dal Padre, e che una cosa è lui, un'altra il Padre, dal momento che il Padre non è lo stesso che il Figlio, hanno comportato grandi ritardi, a causa dei quali ti appropriasti del tempo necessario; come se tu dovessi provare a noi ciò che anche noi riconosciamo come vero.
Infatti, non diciamo che il Padre è lo stesso che il Figlio, o che il Padre o il Figlio sono lo stesso che lo Spirito Santo nella Trinità.
Precisamente diciamo che il primo è uno, il secondo è un altro, il terzo un altro ancora: ma tutti contemporaneamente sono un solo Signore Dio.
Se infatti dicessimo che ci sono due signori dèi: uno grande, l'altro più grande; uno buono, l'altro più buono; uno sapiente, l'altro più sapiente; uno clemente, l'altro più clemente; uno potente, l'altro più potente; uno invisibile, l'altro più invisibile; uno vero, l'altro più vero; e se con questo modo hai pensato di arrivare a qualcos'altro, a persuaderci di avere due signori dèi: se, dunque, affermassimo questo, Dio stesso ci convincerebbe di errore, dicendo, cosa che ho già ricordato: Ascolta, Israele, il Signore è il tuo Dio, il Signore è uno solo. ( Dt 6,4 )
È come se ci dicesse: O figli degli uomini, fino a quando sarete duri di cuore? perché amate cose vane e cercate la menzogna? ( Sal 4,3 )
Fino a quando vi creerete due signori dèi? Perché non volete ascoltarmi quando proclamo: Ascolta, Israele, il Signore è il tuo Dio, il Signore è uno solo, ma contro di me proclamate: " i nostri signori sono due signori dèi "?
Forse fareste questo, se voleste essere Israele? Dal momento che questo nome significa: " L'uomo che vede Dio "; ti chiedo di darmi licenza: se tu non vuoi, io voglio essere Israele.
Voglio certamente essere calcolato nel novero di coloro ai quali è concesso vedere Dio.
E a lui rendiamo grazie, perché ci fa vedere ora come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia, come dice l'Apostolo. ( 1 Cor 13,12 )
Vediamo perciò, per sua stessa concessione, anche se finora come in uno specchio in maniera confusa, tuttavia vediamo come queste due cose non siano contrarie fra loro, che uno sia il Padre, un altro il Figlio, un altro lo Spirito Santo, e che tuttavia questi tre siano contemporaneamente un solo Signore Dio.
Per quanto ho potuto ho fatto in modo che anche tu vedessi questo: ma hai preferito resistere, dal momento che non hai voluto essere Israele.
Ma se finora per caso non puoi vedere ciò, credi e vedrai.
Infatti, queste cose sono viste dalla mente, non dagli occhi della carne.
E certamente sai che cosa ha detto il profeta: Se non crederete, non capirete. ( Is 7,9b )
Dunque quando senti: Il Signore è il tuo Dio, il Signore è uno solo, non voler creare due signori, il Padre e il Figlio.
E quando senti: Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio; e nel medesimo luogo: Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo; ( 1 Cor 6,19.15 ) quando dunque senti queste cose, non voler negare che lo Spirito Santo è Dio, per non rendere le membra del Creatore tempio di una creatura.
Prima credi che questi tre sono tre nelle loro singole persone e tuttavia, contemporaneamente, che non sono tre signori dèi, ma un solo Signore Dio; e se credi e preghi, il Signore stesso ti darà la facoltà di capire, affinché ciò che credi meriti certamente di vederlo, e inoltre, di capirlo.
Infatti, considera con attenzione tutto ciò che hai detto nella tua prolissa esposizione, e vedrai che procede da questo errore, ossia dal fatto di creare due signori dèi, contro la parola chiarissima del Signore Dio che dice: Il Signore è il tuo Dio, il Signore è uno solo; ( Dt 6,4 ) inoltre, negate che lo Spirito Santo sia Dio, mentre non potete negare che il suo tempio sia santo.
Per ora, dopo il nostro dibattito, nel quale noi presenti abbiamo parlato alternativamente, sarà sufficiente che ti abbia avvertito: ma se il Signore vorrà, poiché il discorso è lungo, e tu hai fretta di tornare indietro, porrò la prosecuzione del nostro discorso davanti agli occhi di coloro che vorranno leggerla, con tutta la trasparenza che potrò, e dimostrerò, che tu lo voglia o no, che tu, certamente con veritieri testimoni divini, hai voluto tuttavia provare i vostri falsi dogmi.
E di sua mano: Io Agostino vescovo sottoscrivo.
Parimenti di sua mano, Massimino: Quando avrai terminato questo libretto, e me lo avrai inviato, se non darò risposta ad ogni cosa, allora sarò degno di rimprovero.
Sono terminati gli Atti. Li ho raccolti.