Contro le Lettere di Petiliano

Indice

Libro II

11.25 - Chi sono i veri figli del traditore

Petiliano: Ma alcuni diranno: " Non siamo figli di un traditore "; uno è figlio di colui del quale imita le opere.

Figli certissimi, infatti, e quindi simili ai loro genitori, sono coloro che ha generati non questa carne e sangue, ma la vita e le opere simili a quelle dei loro genitori.

11.26 - Agostino: Fino a poco fa non dicevi niente contro di noi; ora hai incominciato a dire qualcosa, ma in nostro favore.

La tua affermazione ti conduce a questo: se tu non dimostri che oggi noi, con cui tratti, siamo traditori, omicidi e autori di altri eventuali crimini, qualunque crimine mostrerai nei nostri predecessori, non lo puoi assolutamente rinfacciare a noi.

Non possiamo, infatti, essere figli di coloro, di cui facciamo opere diverse.

Vedi in che situazione ti sei messo.

Se tu riuscissi a convincere di una colpa simile un nostro contemporaneo, che vive con noi, ciò non pregiudicherebbe affatto tutte le nazioni, che sono benedette nella discendenza di Abramo, ( Gen 22,18 ) e dalle quali tu, separandoti, sei considerato un sacrilego.

Così, a meno che tu non conosca tutti gli uomini del mondo, cosa impossibile, e che non solo abbia appreso i loro costumi e le loro azioni, ma abbia anche dimostrato che sono tanto cattivi come tu dici, non hai motivo di rimproverare al mondo, che è nei santi, non so quali genitori, ai quali tu dimostri che essi sono simili.

Né potrà esserti di aiuto, se anche riuscirai a dimostrarlo, il fatto che quelli che non sono peccatori, prendono sacramenti comuni con i peccatori.

Prima, perché dovete guardare voi stessi: con chi li celebrate, a chi li date, da chi li ricevete, e non volete che vi siano rinfacciati; e poi, se è vero che sono figli di Giuda, che fu un diavolo tra gli Apostoli, quanti ne imitano le azioni, perché non chiamare figli degli Apostoli, quanti hanno in comune con i peccatori, non le azioni, ma i sacramenti di Dio, come gli Apostoli che consumarono la cena del Signore con il traditore?

Perciò essi sono molto diversi da voi: voi infatti, a persone che hanno conservato l'unità, rimproverate ciò che fate voi che avete lacerato l'unità.

12.27 - Petiliano: Il Signore Cristo dice di sé ai Giudei: " Se non faccio le opere del Padre mio non mi credete ". ( Gv 10,37 )

12.28 - Agostino: Ho già risposto sopra: questo è vero, ed è a favore nostro e contro di voi.

13.29 - Petiliano: I falsi e i menzogneri il Signore li rimprovera più volte, così: " Siete figli del diavolo; e fin dall'inizio egli fu accusatore, e non rimase nella verità ". ( Gv 8,44 )

13.30 - Gli scismatici sono figli del diavolo

Agostino: Noi non leggiamo: Egli fu accusatore, ma: Egli fu omicida.

Cerchiamo poi in che senso il diavolo fu omicida fin da principio, e scopriamo che uccise il primo uomo, non brandendo la spada o colpendolo con la violenza fisica, ma inducendolo al peccato e facendolo cacciare dalla felicità del paradiso.

Quello che allora era il paradiso, ora è la Chiesa.

Dunque sono figli del diavolo, quelli che, separando gli uomini dalla Chiesa, li uccidono.

Ma come per mezzo della parola di Dio, noi veniamo a sapere dov'è situato il paradiso, così mediante la parola di Cristo, apprendiamo dov'è la Chiesa.

Egli infatti disse: In tutte le nazioni, cominciando da Gerusalemme. ( Lc 24,47 )

Pertanto, chiunque separa la gente da questa universalità, per condurla ad un partito qualsiasi, dimostra di essere figlio del diavolo e omicida.

Ma anche il testo che hai citato per dire del diavolo: Egli fu accusatore e non rimase nella verità, vedi a chi si addice.

Voi infatti accusate il mondo di crimini commessi da altri, che voi siete stati più capaci di accusare che confutare; e non siete rimasti nella verità di Cristo.

Egli infatti dice che la Chiesa sta in tutte le nazioni, a partire da Gerusalemme; voi invece che sta nel partito di Donato.

14.31 - Chi sono i persecutori dei profeti

Petiliano: Per tre volte Cristo presenta la demenza dei persecutori in questi termini: " Razza di vipere, come potrete sfuggire al giudizio della Geenna?

Ecco: io vi mando profeti, sapienti e scribi, ma voi li ucciderete, li crocifiggerete e li flagellerete nelle vostre sinagoghe, finché ricada su di voi tutto il sangue giusto, che avete sparso sulla terra, dal sangue di Abele, il giusto, fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che avete ucciso tra il tempio e l'altare ". ( Mt 23,33-35 )

Che forse sono davvero figli di vipere nella carne, o piuttosto serpenti nello spirito, che flagellano con malizia a tre lingue, con tatto mortale e con una spirale velenosa?

Sono veramente diventati vipere, essi, che con i loro morsi hanno vomitato la morte sopra popoli innocenti.

14.32 - Agostino: sono i Donatisti

Agostino: Se dicessi che tutto ciò riguarda i peccatori come voi, mi rispondereste: " Provalo ".

E perché? Tu l'hai provato?

Ora, se tu credi d'averlo provato solo perché lo hai detto, non c'è bisogno di ripeterlo.

Leggi queste stesse parole in tuo favore e noi contro di voi.

Così anch'io le ho provate, se questo è provare.

Eppure impara che significa provare.

Non vado, infatti, a cercare argomenti esterni, per provare che siete vipere.

Ecco, è proprio delle vipere non avere in bocca la solidità della verità, ma il veleno della maledizione, come sta scritto: Veleno di aspidi sta sotto le loro labbra.

E dato che questo testo ognuno può applicarlo all'altro, il salmista, come se gli si chiedesse chi sono coloro di cui parla, ha subito aggiunto: Quelli la cui bocca è piena di maledizione e di amarezza. ( Sal 14,3 )

Quando dunque dite tali cose contro uomini sparsi in tutto il mondo, e che non conoscete affatto, e dei quali moltissimi non hanno mai sentito nominare né Ceciliano e né Donato, e non li sentite rispondere, sommessamente: " Tutto ciò che dite non ci riguarda, non l'abbiamo visto, non l'abbiamo fatto, e ciò che dite, lo ignoriamo totalmente ", voi, che non cercate altro che dire ciò che non potete mai provare, che altro dimostrate se non di avere la bocca piena di maledizione e di amarezza?

Vedi ora se voi riuscite a dimostrare di non essere vipere, senza dimostrare che tutti i Cristiani, di tutte le nazioni, sono dei traditori e degli omicidi, e non dei cristiani!

Al contrario, se anche di tutte le persone sparse nel mondo, voi riusciste a conoscere e a mostrare la vita e le opere, già prima di farlo, poiché fate accuse avventate, la vostra bocca è viperina, la vostra bocca è piena di maledizione e di amarezza.

Mostrateci ora, se potete, quale profeta, quale sapiente, quale scriba, abbiamo ucciso, crocifisso e flagellato nelle nostre assemblee!

Badate che, nonostante tutto l'impegno, non proverete mai che Donato e Marcolo sono stati profeti, sapienti e scribi, perché non lo furono.

Ma se anche ci riusciste, come fate a provare che sono stati uccisi da noi, se neppure li conoscevamo?

E tanto meno li conosceva il mondo, che voi maledite con la vostra bocca velenosa?

Ora, da che potete dimostrare che noi abbiamo un animo simile agli uccisori di coloro, che non potete neppure dimostrare che sono stati uccisi?

Riflettete a tutte le accuse; vedete se qualcuna di esse, o circa il mondo o rivolta al mondo, potete dimostrarla: a quel mondo, però, che non vi stancate di maledire, e quindi dimostrate che sono vere, contro di voi, le false accuse che lanciate contro di lui.

14.33 - I Donatisti sono assassini dei Profeti perché rifiutano le profezie

Del resto, se volessimo dimostrare che voi siete gli assassini dei Profeti, non andiamo molto lontano, per raccogliere, in ogni parte, le stragi che i vostri furiosi capi dei Circoncellioni e le solite bande di ubriaconi e di pazzi hanno compiuto fin dall'inizio dello scisma, e che non cessano mai di compiere.

Prendo la più recente: Si citino gli oracoli divini, che rigiriamo nelle nostre e vostre mani: e prendiamo per assassini dei Profeti, quelli che scopriamo contestatori della parola dei Profeti.

Che cosa si può dire più brevemente? Che cosa si può mostrare con più rapidità?

Sareste più teneri se conficcaste un ferro nelle viscere dei Profeti, che cercare di uccidere con la lingua la parola dei Profeti!

Dice il profeta: Si ricorderanno e si convertiranno al Signore tutti i confini della terra. ( Sal 22,28 )

Ecco, si realizza; ecco, si compie.

Voi invece, non solo, di fronte a queste parole, vi otturate le orecchie incredule, ma anche contro ciò che già è compiuto, spalancate le vostre bocche cattive.

Abramo sentì dire: Nella tua discendenza, saranno benedette tutte le nazioni, ( Gen 22,18 ) e: Credette e gli fu imputato a giustizia. ( Rm 4,3 )

Voi lo vedete realizzato e protestate e non volete che vi si imputi come ingiustizia; ma vi sarebbe giustamente imputato, anche se non credeste che non si è ancora realizzato ma solo promesso.

Anzi, non solo voi non volete che vi si imputi a ingiustizia, ma, se per questa empietà subite qualche castigo, volete che vi si imputi a giustizia.

Ora, se queste non possono definirsi persecuzioni dei Profeti, perché non si fanno con la spada, ma con la parola, per quale motivo Dio ha detto: Figli degli uomini, i loro denti sono come lance e saette, e la loro lingua come spada affilata? ( Sal 57,5 )

Ma se io raccogliessi tutte le testimonianze di tutti i Profeti sulla Chiesa diffusa nel mondo, voi tentereste di distruggerle e cancellarle con le vostre contestazioni?

Ma ne siete impediti, perché in tutta la terra si è diffuso il loro suono e sino ai confini della terra le loro parole. ( Sal 19,5 )

Tuttavia ne citerò una sola, presa dalla bocca del Signore, il testimone dei testimoni: Era necessario che si adempissero tutte le cose che sono state scritte nella Legge, nei Profeti e nei Salmi su di me.

Quali siano tutte queste cose ce le indichi lui stesso.

Allora aprì loro l'intelligenza per comprendere le Scritture, e disse: Così sta scritto e così doveva essere: che il Cristo patisse e risorgesse dai morti, e nel suo nome si predicasse la penitenza e la remissione dei peccati per tutte le nazioni, incominciando da Gerusalemme. ( Lc 24,44-47 )

Ecco quanto sta scritto nella Legge, nei Profeti e nei Salmi, circa il Signore.

Ecco ciò che il Signore ha spiegato di sé e della sua Chiesa: ha mostrato sé e rivelato essa.

Voi invece, che resistete a queste testimonianze così evidenti e che, non potendo distruggerle, cercate di alterarle, che fareste se trovaste le membra dei Profeti, se siete così crudeli verso le parole dei Profeti, da non ascoltare neppure il Signore, il realizzatore, il rivelatore e l'interprete dei Profeti?

In effetti, per quanto vi è possibile, uccidete anche lui, quando non cedete a lui.

15.34 - Un testo della Scrittura sui persecutori

Petiliano: È di voi che Davide parla in questo testo contro i persecutori: " La loro gola è un sepolcro aperto; le loro lingue parlano con inganno; veleno di aspidi è sotto le labbra di quanti hanno la bocca piena di maledizione e di amarezza; i loro piedi sono veloci nello spargere il sangue.

Afflizione e infelicità nelle loro vie; essi non hanno conosciuta la via della pace.

Ai loro occhi non esiste il timore di Dio.

Lo comprenderanno, forse, tutti gli operatori di iniquità, che divorano il mio popolo come il pane? ". ( Sal 14,3-4 )

15.35 - I Donatisti sono persecutori delle anime perché dividono la Chiesa

Agostino: Un sepolcro aperto è la loro gola: da essa emanano menzogne mortifere.

Una bocca menzognera, infatti, uccide l'anima. ( Sap 1,11 )

Ma se niente è più vero delle parole di Cristo sulla sua Chiesa diffusa in tutte le nazioni, a partire da Gerusalemme, ( Lc 24,47 ) niente è più falso di quanto dite voi, nel partito di Donato.

Le lingue ingannatrici, invece, le hanno quelli che, pur conoscendo le loro opere, non solo si dicono uomini giusti, ma anche giustificatori di uomini poiché di uno solo è stato detto: Egli giustifica l'empio, ( Rm 4,5 ) perché è giusto e giustificatore. ( Rm 3,26 )

Ormai, del veleno di aspidi e della bocca piena di maledizione e di amarezza, abbiamo parlato abbastanza.

Quanto ai piedi veloci nello spargere il sangue, hai detto che li avevano anche i Massimianisti: ne è testimone la sentenza del vostro concilio plenario, più volte citata negli Atti proconsolari e municipali.

Ora, che io sappia, essi non hanno ucciso nessuno fisicamente.

Allora avete capito che si può spargere il sangue anche uccidendo spiritualmente le anime con la spada dello scisma, visto che lo avete condannato in Massimiano.

Vedete, perciò, se non siano i vostri piedi veloci nello spargere il sangue, quando separate la gente dall'unità del mondo, se avete fatto bene a dirlo dei Massimianisti, che separarono alcuni dal partito di Donato.

Possibile che non conosciamo la via della pace ( Sal 14,3; Is 59,7-8 ) noi, che ci sforziamo di conservare l'unità dello spirito nel vincolo della pace, ( Ef 4,3 ) e la conoscete voi, che al discorso, che tenne Cristo ai suoi discepoli dopo la resurrezione, tanto pacifico da iniziarlo con questo saluto: Pace a voi, ( Gv 20,19 ) vi opponete talmente, che dimostrate di non saper dire altro che questo: "Quanto hai detto tu sull'unità di tutte le nazioni, è falso; quanto diciamo noi sui crimini di tutte le nazioni è vero "?

Le direbbero, questi, tale cose, se avessero davanti ai loro occhi il timore di Dio?

Vedete, quindi, se ripetendo ogni giorno queste cose, voi non tentiate di ridurre il popolo di Dio diffuso nel mondo, come i denti consumano il pane.

16.36 - Petiliano: Il Cristo Signore ci ammonisce ancora: " Guardatevi dai falsi profeti; essi vengono a voi in vesti di agnelli, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete ". ( Mt 7,15-16 )

16.37 - Lupi rapaci sono i Donatisti, i quali si coprono con pelli di pecora

Agostino: Se ti chiedo da quali frutti riconoscete che siamo lupi rapaci, incominci a citare i crimini altrui, che però non sono mai stati provati neppure in quelli ai quali vengono attribuiti.

Se invece me lo chiedi tu da quali frutti noi riconosciamo che i lupi rapaci siete voi, io ti rinfaccio il crimine dello scisma; certo, tu lo negherai, ma io te lo dimostrerò subito: perché tu non sei in comunione con tutte le nazioni e con le Chiese fondate dal lavoro degli Apostoli.

A questo punto tu risponderai: " Io non comunico con i traditori e con gli omicidi ".

Ti replica la discendenza di Abramo: "Eccoli i crimini: essi, o non sono veri o non sono miei ".

Ma per ora li accantono; mostrami tu la Chiesa.

Ora mi risuonerà quella voce, che il Signore mi ha esortato a non ascoltare nei falsi profeti, che mostrano le loro parti e cercano di separarci dal tutto: Ecco, il Cristo è qui; eccolo, è là. ( Mt 24,23 )

Ma fino a che punto pensi che manchino di buon senso le vere pecore di Cristo, alle quali fu detto: Non ci credete, tanto da ascoltare il lupo che dice: Ecco, è qui il Cristo, e non ascoltare il pastore che dice: In tutte le nazioni, a partire da Gerusalemme? ( Lc 24,47 )

17.38 - Alcune accuse contro Agostino

Petiliano: Sì, sì, malvagio persecutore, quale che sia il velo di bontà con cui ti coprirai; quale che sia il nome di pace con cui farai la guerra coi baci; quale che sia la parola di unità con cui seduci la gente; tu, che fino ad ora seduci e inganni, sei davvero un figlio del diavolo, visto che, con la tua condotta, riveli tuo padre.

17.39 - Agostino: Calcola che queste invettive le abbiamo lanciate noi contro di voi; e se vuoi sapere a chi si addicono di più, ricorda quanto ho detto in precedenza.

18.40 - Tu prendi illecitamente il titolo di vescovo

Petiliano: Non mi meraviglio tanto che tu assuma illecitamente il titolo di vescovo.

È questo l'autentico stile del diavolo: ingannare gli altri, pur di attribuirsi un titolo di santità, come dichiara l'Apostolo: " Nessuna meraviglia che Satana stesso si camuffi da angelo della luce e i suoi ministri da ministri di giustizia ". ( 2 Cor 11,14-15 )

Non mi meraviglio, quindi, che tu assuma il falso nome di vescovo.

In effetti, anche gli angeli decaduti, amanti delle fanciulle di questo mondo e che si corruppero con la corruzione della carne, quantunque svestiti delle virtù divine, abbiano cessato di essere angeli, tuttavia conservano il nome di angeli e si considerano sempre angeli che, cessata la milizia divina e diventati simili al diavolo, passarono al suo esercito, come proclama il grande Dio: " Il mio spirito non dimorerà in eterno in queste persone, perché sono carne ". ( Gen 6,3 )

Ora, a questi colpevoli e a voi, Cristo Signore dirà: " Andate nel fuoco eterno, che il Padre mio ha preparato per il diavolo e i suoi angeli ". ( Mt 25,41 )

Ma se non ci fossero gli angeli cattivi, il diavolo non avrebbe i suoi angeli i quali, come dice anche il santo Apostolo, nel giudizio della resurrezione dovranno essere condannati dagli uomini santi: " Non sapete che giudicheremo gli angeli? ". ( 1 Cor 6,3 )

Se fossero veri angeli, gli uomini non potrebbero giudicare gli angeli di Dio.

Così, anche i sessanta apostoli che, lasciati i Dodici con Cristo Signore, apostatarono dalla fede, agli occhi dei miseri sono ancora ritenuti apostoli, tanto che Mani e gli altri, in loro nome coinvolgono numerose anime in molte sette diaboliche, che essi hanno create per catturarle.

In effetti, lo sciagurato Mani, se pure fu apostolo, va incluso tra i sessanta, anche se il suo nome non si trova tra i Dodici.

In realtà, eletto Mattia al posto di Giuda, il traditore, per chiamata di Cristo fu ordinato come tredicesimo apostolo, Paolo, che si qualifica come l'ultimo degli apostoli, per evitare che, dopo di lui, nessuno si ritenesse apostolo.

Ecco, infatti, che disse: " Io sono l'ultimo degli apostoli, e non sono degno di essere chiamato apostolo; perché ho perseguitato la Chiesa di Dio ". ( 1 Cor 15,9 )

E non vi lusingate, dicendo: " Paolo lo fece da giudeo ", sebbene anche voi ci fate del male come pagani.

Voi conducete una guerra ingiusta, e noi non possiamo contrapporci.

Voi infatti bramate vivere ed uccidere noi, la nostra vittoria, invece, è fuggire o essere uccisi.

18.41 - Bisogna provare, non parlare a vuoto

Agostino: Vedi come citi i testi delle Scritture e come li interpreti: essi non c'entrano nulla con la questione che stiamo trattando.

Certo, tu li hai citati per dimostrare che vi sono falsi vescovi, come vi sono falsi angeli e falsi apostoli.

Lo sappiamo anche noi che esistono falsi angeli, falsi apostoli e falsi vescovi e, come dice un vero apostolo, falsi fratelli. ( 2 Cor 11,26 )

Ma poiché queste accuse possiamo farcele a vicenda da una parte e dall'altra, c'è bisogno di qualche prova, non di chiacchiere.

Comunque, se vuoi sapere a chi si addice l'accusa di menzogna, ricorda quanto detto sopra e lo scoprirai; di modo che non annoiamo i lettori, ripetendo sempre le stesse cose.

E tuttavia, che cosa può riguardare la Chiesa diffusa in tutto il mondo, ciò che tu potrai dire della sua paglia, che si trova con essa in tutto il mondo?

Oppure ciò che hai detto di Mani o delle altre sette diaboliche?

Se infatti non riguarda il grano, tutto ciò che si dice della paglia, che si trova con esso, quanto meno riguardano le membra di Cristo sparse in tutto il mondo, i mostri che, da molto tempo e apertamente, si sono separati.

19.42 - Un avviso di Cristo sulla persecuzione

Petiliano: Il Signore Cristo ci ordina: " Quando gli uomini vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; che se anche in quest'altra vi perseguiteranno, fuggite in un'altra.

In verità vi dico: non finirete di percorrere le città di Israele, finché venga il Figlio dell'Uomo ". ( Mt 10,23 )

Ora, se, riguardo ai Giudei e ai Pagani, egli ci ha messo sull'avviso, tu, che ti dichiari cristiano, non devi imitare le crudeltà delle genti.

Oppure il vostro servizio a Dio comporta che siamo uccisi dalle vostre mani?

Errate, errate, o miseri, se lo pensate. Dio infatti non ha dei carnefici per sacerdoti!

19.43 - Questo avviso non riguarda eretici o scismatici, ma i predicatori del Vangelo

Agostino: Fuggire di città in città, di fronte alla persecuzione, non è stato ordinato o permesso agli scismatici, come voi, ma ai predicatori del Vangelo, che voi combattete.

È facile provarlo: certamente voi ora state nelle vostre città, e nessuno vi perseguita.

Dovete quindi uscire allo scoperto e rendere ragione della vostra separazione.

Non è vero, infatti, che come la fragilità della carne viene scusata, quando cede alla violenza della persecuzione, così la verità deve cedere alla falsità.

Del resto, se subite una persecuzione, perché non lasciate le città dove abitate, per adempiere il testo del Vangelo che citate?

Se invece non la subite, perché non ci rispondete?

Ma se voi, per rispondere a noi, temete di esporvi ad una persecuzione, come potete imitare i predicatori ai quali è stato detto: Ecco, vi mando come agnelli in mezzo ai lupi, ( Mt 10,16 ) e: Non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima? ( Mt 10,28 )

E come potete non contraddire al precetto dell'apostolo Pietro: Siate sempre pronti a dare una risposta a chi vi chiede ragione della vostra fede e della vostra speranza? ( 1 Pt 3,15 )

Infine, perché voi, con le vostre violentissime bande siete crudeli, anche se senza motivo, verso le chiese dei Cattolici, ovunque potete, come dimostrano innumerevoli esempi?

Ma voi dite di difendere i vostri territori, e quindi vi opponete con bastoni e massacri a chiunque potete.

Perché in questo caso non avete ascoltato la voce del Signore, che dice: Ma io vi dico di non opporti al malvagio? ( Mt 5,39 )

Ora, se qualche volta ci si può opporre legalmente ai violenti con la forza fisica, senza, trasgredire il precetto del Signore: Ma io vi dico di non opporvi al malvagio, perché non è possibile farlo anche per consentire che, per mezzo delle autorità regolari e legittime, un uomo pio cacci un empio, e uno giusto un ingiusto, dalle sedi che occupano illecitamente o che trattengono contro il diritto di Dio?

Non è certo allo stesso modo che i falsi profeti subirono, da Elia, una persecuzione, come Elia stesso la subì da parte di un re criminale! ( 1 Re 18 )

Oppure, dato che il Signore fu flagellato dai persecutori, per questo dobbiamo paragonare ai suoi patimenti, quelli che egli cacciò dal tempio dopo averli flagellati?

Quindi, non vi resta che ammettere, che non si deve cercare altro, se non la risposta a questa domanda: la vostra separazione dalla comunione col mondo, è stato un atto giusto o empio?

Se si scopre che è stata un'azione empia non vi meravigliate se a Dio non manchino ministri per flagellarvi: la persecuzione, infatti, non viene da noi, ma, come sta scritto: Dalle vostre stesse azioni. ( Sap 11,21 )

20.44 - Dice Petiliano: Voi avete ucciso tante volte il Cristo vivente

Petiliano: Dal cielo Cristo Signore gridò a Paolo: " Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?

Ti è duro ricalcitrare al pungolo ". ( At 9,4-5 )

Allora lo chiamò Saulo, per imporgli, dopo il battesimo, un nuovo nome.

Per voi, invece, non è duro perseguitare tante volte il Cristo nei suoi sacerdoti, malgrado il grido del Signore: " Non toccate i miei unti". ( Sal 105,15 )

Contate quanti sono i corpi dei santi: altrettante volte avete ucciso il Cristo vivente.

Infine, se anche tu non fossi un sacrilego, non puoi essere santo: sei infatti un omicida.

20.45 - Agostino: Voi avete perseguitato i Massimianisti

Agostino: Difendete voi stessi la persecuzione che subirono dai vostri, quelli che si separarono da voi con Massimiano; e nella vostra difesa troverete la nostra.

Se infatti dite di non averla fatta voi, leggiamo gli Atti proconsolari e municipali; se dite di esservi comportati bene con loro, perché voi stessi respingete simili castighi?

Se dite: " Ma noi non abbiamo fatto uno scisma ", si indaghi bene e, prima di sapere come stanno le cose, nessuno vi accusi di essere persecutori.

Se dite che neanche gli scismatici avrebbero dovuto subire la persecuzione, chiedo se le legittime autorità non dovevano cacciarli neppure dalle basiliche, nelle quali tramavano per sedurre i deboli.

Se dite che neppure questo si doveva fare, restituite prima le basiliche a Massimianisti, e poi discutete con noi.

Se dite che dovevano farlo, allora chiedetevi quali castighi dovrebbero ricevere dalle autorità legittime quelli che, resistendo ad esse, resistono all'ordine di Dio. ( Rm 13,2 )

Perciò l'Apostolo dice con chiarezza: Non è senza motivo che porta la spada: egli infatti è vindice di ira verso colui che agisce male. ( Rm 13,4 )

Ma se dopo una più attenta ricerca della verità si scoprisse che gli scismatici non dovevano essere puniti neppure dai pubblici ufficiali e né cacciati dai luoghi dove progettavano le loro insidie e i loro inganni; e dite di essere dispiaciuti che i Massimianisti abbiano subito delle persecuzioni da parte di alcuni vostri seguaci, perché da tutto il campo del Signore, cioè da tutto il mondo, il frumento del Signore non dovrebbe gridare con maggior forza: "Neppure noi riguarda ciò che commette la nostra zizzania o paglia, perché ci dispiace "?

Se voi riconoscete che, per avere la purificazione, basta dispiacervi di tutto il male che fanno i vostri, perché, allora, vi siete separati?

Così su questo vi accusa la vostra stessa difesa.

Se infatti voi non vi separate dai malvagi, che sono nel partito di Donato, poiché ciascuno porta il proprio fardello, ( Gal 6,5 ) perché vi siete separati dai malvagi di tutto il mondo, supposti o inventati?

Forse per portare tutti insieme il fardello dello scisma?

20.46 - Questa accusa non viene provata

E tuttavia noi vi chiediamo; mostrateci chi, dei vostri, è stato ucciso dai nostri.

Veramente, che gli imperatori abbiano emanato una legge per uccidervi, io non lo ricordo.

Quanto a coloro con i quali siete soliti alimentare il vostro immenso odio, e cioè Marcolo e Donato, per dirla con garbo non è certo se essi si siano gettati dal precipizio spontaneamente, come la vostra setta non cessa di offrirci esempi quotidiani, o se siano stati gettati per ordine di qualche autorità.

In realtà, se è inverosimile che i maestri dei Circoncellioni si siano dati una morte, per essi consueta, non è più inverosimile che le autorità romane abbiano ordinato dei supplizi, per esse inconsueti?

Quindi, di questa faccenda, che ritenete tanto odiosa, se è vera la vostra versione, che c'entra il grano del Signore?

La paglia volata fuori accusi pure la paglia rimasta dentro; non la si potrà separare tutta, se non con l'ultimo ventilabro.

Ma se è falsa, perché meravigliarsi se la paglia spazzata via dal soffio leggero dello scisma, si fa per dire, perseguita il grano del Signore con false accuse?

Perciò, a tutte queste odiose accuse, il frumento di Cristo, che ha avuto l'ordine di crescere insieme alla zizzania nel campo, cioè in tutto il mondo, con chiara e ferma voce risponde: " Se quanto dite non lo provate, non riguarda nessuno; se invece lo provate, non riguarda me ".

Ne consegue che quanti si sono separati dall'unità del frumento a causa dei crimini della zizzania e della paglia, proprio per il peccato del dissenso e dello scisma, non possono difendersi neppure dall'accusa di omicidio, poiché la Scrittura dice: Chi odia il suo fratello è omicida. ( Gv 3,15 )

21.47 - Paolo, persecutore, venne guarito dal battesimo

Petiliano: Dunque, come abbiamo detto, Cristo Signore ha gridato a Paolo: " Saulo, Saulo, perché, mi perseguiti? Ti è duro recalcitrare al pungolo ".

E Paolo rispose: " Chi sei tu, Signore? ".

Ed egli replicò: " Io sono il Cristo, il Nazzareno, che tu perseguiti ".

Allora Saulo, tremando e stupito, disse: " Signore, che vuoi che io faccia? ".

E il Signore a lui: " Alzati ed entra in città, e ti sarà indicato quel che devi fare ".

E il racconto continua: " Saulo si alzò da terra e, aperti gli occhi, non vide niente ".

O cecità vendicatrice della follia: tu offuschi la luce degli occhi del persecutore con una nube, che solo il battesimo farà scomparire!

Vediamo ora che successe nella città.

" Anania ", sta scritto, " entrò da Saulo e, dopo avergli imposte le mani, gli disse: Saulo, fratello mio, il Signore Gesù che ti è apparso sulla via, lungo il viaggio, mi ha mandato a ridarti la vista e riempirti di Spirito Santo.

E subito caddero dai suoi occhi come delle squame e ci vide.

Si alzò e fu battezzato ". ( At 9,4-6.8.17-18 )

Ora, visto che Paolo, liberato col battesimo dal reato di persecuzione, riebbe gli occhi innocenti, perché tu, persecutore e traditore, accecato da un falso battesimo, non vuoi farti battezzare da coloro che perseguiti?

21.48 - Neppure questa accusa viene provata

Agostino: Ma tu non provi né che è un persecutore e né che è un traditore, colui che vuoi ribattezzare.

E se lo provi di qualcuno, non bisogna ribattezzare né un persecutore e né un traditore se già è stato battezzato col battesimo di Cristo.

Quanto a Paolo, bisognava battezzarlo, proprio perché non era mai stato lavato con questo battesimo.

Quindi, non ha niente di simile alla causa che stiamo trattando l'esempio di Paolo che avete voluto citare.

Ma se tu non lo avessi inserito, alla tua puerile declamazione non avresti trovato uno spazio per dire: O cecità vendicatrice della follia, che solo il battesimo farà scomparire!

Con quanta più forza, infatti, bisogna gridare contro di voi: O cecità vendicatrice della follia!, non paragonabile a quella di Paolo, ma di Simone, e che neppure dopo il battesimo è scomparsa da voi? ( At 8,9-19 )

In effetti, se i persecutori devono farsi battezzare da quelli che essi hanno perseguitato, Primiano si faccia battezzare dai Massimianisti, che con tanta violenza perseguitò.

22.49 - Come Giuda il traditore voi non avete la pace e il battesimo

Petiliano: Ma ci opponete sempre questo testo: disse Cristo agli apostoli: " Chi si è lavato una volta, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi; ma è tutto puro ".

Se tu esamini a fondo queste parole, sarai colpito da quelle che seguono: Ecco infatti come parlò, dicendo: " Chi si è lavato una volta, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi; ma egli è tutto puro.

E voi siete puri, ma non tutti ". ( Gv 13,10 )

Si espresse così per via di Giuda, che stava per tradirlo.

Dunque, tu che sei diventato traditore, hai perso il battesimo.

Infine, dopo che l'apostolo traditore di Cristo fu condannato, il Signore lo ribadì in modo più completo agli undici così: " Voi siete già puri per la parola che vi ho annunciata; rimanete in me e io in voi ". ( Gv 15,3.4 )

E ancora, sempre agli undici: " Vi do la mia pace, vi lascio la mia pace ". ( Gv 14,27 )

Ora, visto che queste cose il Signore le disse agli undici apostoli, come abbiamo detto, dopo la condanna del traditore, voi, che siete traditori, non avete la pace e il battesimo.

Indice