Discorsi sui Santi

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Due uomini: Cristo e Giovanni

1 - Come Cristo uomo più grande di Giovanni uomo
2 - Dio, colui che è
3 - Cristo uomo-Dio; Giovanni, uomo buono per volere divino

1 - Come Cristo uomo più grande di Giovanni uomo

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. ( Gv 1,1 )

Concesse forse che il per mezzo di lui sono state create tutte le cose ( Gv 1,1 ) proprio del Verbo, si potesse attribuire a ciascuno di loro?

A noi ha donato la grazia, tenne per sé la Divinità.

Riconosciamo che è uomo per noi, riconosciamo che è Dio al di sopra di noi: egli uomo, egli Dio.

Ma considera entrambi in quanto uomini e Giovanni e Cristo: però, colui che consideri uomo è più grande di Giovanni … e Giovanni alla fine non è degno di sciogliere il legaccio del suo sandalo. ( Gv 1,27 )

Perciò, intendilo più grande e tanto più grande finché Giovanni non risulti minore di lui, sebbene sia il più grande di tutti i giusti.

Cristo, invece, più grande della terra e del cielo; più grande degli Angeli, più grande di tutte le Virtù, più grande di tutti i Troni, Potestà, Dominazioni.

Donde è più grande? perché tutte le cose sono state create per mezzo di lui e niente è stato creato senza di lui. ( Gv 1,3 )

Pertanto, uguale al Padre e, quanto all'umanità, inferiore al Padre; disse infatti: Io e il Padre siamo una cosa sola, ( Gv 10,30 ) colui che affermò: Il Padre è più grande di me. ( Gv 14,28 )

Entrambe le affermazioni quasi contraddittorie ed entrambe vere: la tua mente non sia per la contestazione e le parole del Signore non saranno in contrasto fra loro.

L'Io e il Padre siamo una cosa sola sta ad indicare l'uguaglianza.

Il Padre è più grande di me sta ad indicare la disuguaglianza.

2 - Dio, colui che è

Dove Io e il Padre siamo una cosa sola?

Ascolta l'Apostolo che interpreta in un solo luogo entrambe le affermazioni: Il quale, pur essendo di natura divina, non considerò una rapina la sua uguaglianza con Dio, ( Fil 2,6 ) poiché generato tale.

La rapina è di chi usurpa, come Adamo: questi beni divennero per lui un'appropriazione, perciò, volendo attribuirsi ciò che non era, perdette ciò che aveva.

Come volle arrogarsi l'altrui?

Il serpente gli propose quanto aveva procurato la sua stessa caduta: Dimorerò nel più lontano settentrione e mi farò uguale all'Altissimo. ( Is 14,13-14 )

Questo pensiero precipitò giù il diavolo: tale tentazione del diavolo fece l'uomo partecipe di quella sua superbia.

Infatti, chi era già decaduto ebbe invidia di chi si reggeva in piedi; provocò la caduta di là da dove, a sua volta, era precipitato.

Ecco di chi è propria la rapina.

Non esiste rapina in colui generato uguale, immutabile dall'eternità per l'eternità; chi non è stato mai uguale, mai lo sarà; né si deve dire "è stato", "è", "sarà", ma è.

Quindi, quel che si dice "è stato", ora non è più; d'altra parte, quel che si dice "sarà", non ancora è.

Perciò, egli, allora che ordinò al suo servo Mosè, chiedendogli questi: Qual è il tuo nome? e aggiungendo: Che dirò agli Israeliti? rispose: Io sono Colui che sono.

Dirai pertanto agli Israeliti: colui che è mi ha mandato a voi. ( Es 3,13-14 )

Quando si dice "è", si dice nel modo vero e proprio, autentico; in nessuno tempo e in nessun luogo può essere mutato.

Questo di Dio, questo del Figlio di Dio, questo dello Spirito Santo.

Pertanto, Fratelli, questo sopra tutte le cose, e per questo del Figlio uguale al Padre; di conseguenza, l'Apostolo: Non considerò una rapina la sua uguaglianza con Dio.

3 - Cristo uomo-Dio; Giovanni, uomo buono per volere divino

Come si spiega: Il Padre è più grande di me?

Ma annientò se stesso - fate attenzione, tenete conto del senso dei termini - assumendo la condizione di servo. ( Fil 2,7 )

Fatelo penetrare oltre gli orecchi e ricercate netta distinzione nel fatto che, in riferimento alla condizione di servo, disse: assumendo, invece, quanto alla natura di Dio, non "assumendo", ma disse: Il quale, pur essendo di natura divina … assumendo la condizione di servo, e divenendo simile agli uomini, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.

Per questo Dio lo ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome. ( Fil 2,8-9 )

Secondo quel che diventò, venne esaltato; ciò per cui si fece umile fu quello che lo fece esaltare; infatti, secondo l'uguaglianza di natura col Padre, non è stato esaltato, perché mai umile.

Secondo la natura in cui poté morire, risuscitò e gli fu dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome.

Ecco Cristo che viene pur rimanendo di là; risuscitò e ascese al cielo, da dove non si era allontanato.

Lo ritieni uomo? non pensarlo.

L'uomo, eccolo: colui del quale non è sorto uno più grande tra i nati di donna. ( Mt 11,11 )

Ascoltalo dire di sé, dato che è uomo: Non sono degno di sciogliere il legaccio del suo sandalo. ( Gv 1,27 )

Dunque, rappresentati due uomini: ma l'uno uomo-Dio, l'altro, uomo giusto per dono di Dio; l'uno uomo-Verità, l'altro, uomo verace in grazia della Verità.

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