Vita di Mosé |
Mosè, giunto nella cavità della roccia, viene ricoperto dalla mano di Dio, come afferma la Scrittura.
Mano di Dio è la Potenza che ha creato il mondo, l'Unigenito Figlio di Dio, per mezzo del quale ogni cosa fu fatta ( Gv 1,2 ).
Egli è il luogo per coloro che corrono, la pista ove si svolge la corsa, come lui stesso ebbe a dire ( Gv 14,16 ).
Ma è diventato anche la roccia per quelli che si mantengono costanti nel bene e la casa per coloro che abbisognano di riposo.
Mosè sente la voce di chi lo chiama e si mette al suo seguito; si muove dietro al Signore, come comanda la legge.
Anche il grande Davide udì e comprese queste cose.
Parlando a colui che gode l'aiuto dell'Altissimo dice: « Egli ti coprirà con l'ombra delle sue ali » ( Sal 91,4 ).
Lo stesso Davide in un altro passo va gridando a se stesso: « La mia anima è legata dietro di te e la tua destra mi sorregge ».
Queste parole del salmo hanno il medesimo significato di quelle udite da Mosè.
Vedere il dorso del Signore significa appunto seguirlo.
Nel racconto si afferma che la mano del Signore viene a posarsi su Mosè, in attesa nella cavità della pietra che lo si chiami e gli si chieda di seguirlo.
Anche il salmo citato dice che la destra di Dio sorregge colui che vi si attacca.
Né il Signore, rivelatosi Mosè, osservante della legge, si esprime diversamente coi suoi discepoli, dando a essi la spiegazione delle cose che erano state dette in figura: « Se uno vuoi venire dietro di me … » ( Lc 9,23 ).
Egli non dice: davanti a me.
Egli propose il medesimo invito a quei tale che lo interrogò intorno ai modo di possedere la vita eterna.
Gli dice infatti: « Vieni, seguimi » ( Lc 18,22 ).
Ora colui che segue va dietro le spalle.
Mosè dunque, ansioso di vedere Dio, viene a sapere che ciò gli sarà possibile a condizione di andare dietro a Dio ovunque voglia condurlo e questo è vedere Dio.
Il passaggio di Dio va inteso nel senso che Dio fa da guida a chi lo segue.
Chi non conosce una strada, non può percorrerla con sicurezza, senza seguire una guida.
Ogni guida, mettendosi davanti, mostra la strada a chi le vien dietro e questi, stando al seguito della guida, non sbaglierà direzione.
Ma se uno guarda a sinistra o a destra o in faccia alla guida, percorrerà un cammino sbagliato.
Perciò Dio dice a Mosè: tu non vedrai la mia faccia.
Non guardare in faccia chi ti guida, perché altrimenti camminerai in direzione contraria.
Il bene non si mette in opposizione con sé stesso, ma si fa compagno di un altro bene.
È il vizio che corre in direzione contraria alla virtù, ma la virtù non si oppone mai a sé stessa.
Per questo motivo Mosè non guarda Dio in faccia, ma sul dorso.
La Scrittura attesta infatti: « Nessuno vedrà la faccia del Signore e vivrà ».
Se consideri che Mosè è fatto degno della grazia di questo invito verso il termine della vita, quando era asceso tanto in alto e aveva avuto teofanie gloriose e terribili, capirai quanto sia importante andare dietro a Dio.
Mosè seguendo il Signore, non incontra più davanti a sé nessun ostacolo di peccato.
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