Summa Teologica - III

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Articolo 4 - Se la materia del corpo di Cristo dovesse essere tratta da una donna

In 3 Sent., d. 12, q. 3, a. 2, sol. 2; Comp. Theol., c. 221

Pare che la materia del corpo di Cristo non dovesse essere tratta da una donna.

Infatti:

1. Il sesso maschile è più nobile del sesso femminile.

Ora, c'era la massima convenienza che Cristo assumesse ciò che è perfetto nella natura umana.

Quindi egli non doveva assumere la carne da una donna, ma piuttosto da un uomo, come da una costola dell'uomo fu formata Eva.

2. Chiunque viene concepito da una donna rimane chiuso nel suo seno.

Ma Dio che « riempie il cielo e la terra » [ Ger 23,24 ] non può chiudersi nel piccolo seno di una donna.

Quindi non doveva essere concepito da una donna.

3. Quanti vengono concepiti da una donna contraggono una certa impurità, secondo quelle parole [ Gb 25,4 ]: « Come può giustificarsi un uomo di fronte a Dio e apparire puro un nato di donna? ».

Ma in Cristo non ci doveva essere alcuna impurità, essendo egli « la Sapienza di Dio » [ 1 Cor 1,24 ], di cui si legge [ Sap 7,25 ] che « nulla di contaminato si infiltra in essa ».

Quindi Cristo non doveva assumere il corpo da una donna.

In contrario:

S. Paolo [ Gal 4,4 ] afferma: « Dio mandò il suo Figlio, nato da donna ».

Dimostrazione:

Per quanto il Figlio di Dio avesse potuto assumere la carne umana da qualunque materia, a suo piacimento, tuttavia era convenientissimo che la assumesse da una donna.

Primo, perché in tal modo fu nobilitata tutta la natura umana.

Da cui le parole di S. Agostino [ Lib. LXXXIII quaest. 11 ]: « La liberazione dell'umanità doveva manifestarsi in ambedue i sessi.

Se dunque era opportuno che [ il Verbo ] assumesse un uomo, perché è il sesso più nobile, conveniva tuttavia che la liberazione del sesso femminile apparisse nel fatto che quell'uomo era nato da una donna ».

Secondo, perché ciò dà risalto alla verità dell'incarnazione.

Per cui S. Ambrogio [ De Incarn. 6 ] scrive: « Trovi molte cose naturali e altre soprannaturali.

Secondo le leggi della natura Cristo è stato racchiuso nel seno », di una donna, « ma al di là delle leggi di natura una vergine lo ha concepito e una vergine lo ha partorito: affinché tu lo credessi Dio, vedendolo cambiare la natura; e lo credessi uomo, perché nato da una donna secondo le leggi naturali ».

E S. Agostino [ Epist. 137,3.9 ] scrive: « Se Dio onnipotente non avesse prodotto nell'utero materno l'uomo assunto, ma lo avesse formato in qualunque altro modo, presentandolo improvvisamente, non avrebbe forse confermato l'errore di chi nega che egli abbia assunto un vero uomo, e non avrebbe forse eliminato l'aspetto misericordioso di ciò che compiva in modo miracoloso?

Invece il mediatore fra Dio e l'uomo, unendo in una sola persona le due nature, comparve in modo da sublimare l'abituale con l'insolito, e attenuare l'insolito con l'abituale ».

Terzo, perché vengono così a completarsi i modi diversi della generazione umana.

Infatti Adamo fu plasmato « dal fango della terra » [ Gen 2,7 ] senza l'intervento dell'uomo e della donna; Eva fu tratta dall'uomo senza il concorso della donna [ Gen 2,21s ]; gli altri uomini nascono dal concorso dell'uomo e della donna.

Rimaneva dunque un quarto modo riservato a Cristo: di nascere da una donna senza il concorso dell'uomo.

Analisi delle obiezioni:

1. Il sesso maschile è più nobile di quello femminile, e perciò Cristo assunse la natura umana nel sesso maschile.

Ma perché il sesso femminile non fosse esposto al disprezzo, era bene che egli assumesse la carne da una donna.

Da cui le parole di S. Agostino [ De agone christ. 11.12 ]: « Uomini, non mancate di stima verso voi stessi: il Figlio di Dio ha assunto un uomo.

Donne, non mancate di stima verso voi stesse: il Figlio di Dio è nato da una donna ».

2. Contro Fausto, che avanzava questa obiezione, S. Agostino [ Contra Faustum 23,10 ] risponde: « La fede cattolica, la quale crede che Cristo, Figlio di Dio, è nato da una Vergine secondo la carne, certamente non intende chiudere il Figlio di Dio nel seno di una donna così da escludere la sua presenza altrove, come se egli avesse abbandonato il governo del cielo e della terra e si fosse allontanato dal Padre.

Piuttosto voi, o Manichei, non comprendete in alcun modo questi misteri, avendo un cuore incapace di superare le immagini corporee ».

E altrove [ Epist. 137,2 ] ribadisce il concetto: « Sono uomini capaci soltanto di rappresentarsi dei corpi, nessuno dei quali può essere tutto in ogni luogo, poiché necessariamente distribuisce in più luoghi le sue innumerevoli parti.

Ma la natura dell'anima è ben diversa da quella del corpo.

Quanto più dunque la natura di Dio, che è il Creatore dell'anima e del corpo!

Egli sa essere tutto dovunque senza essere contenuto in alcun luogo, sa venire senza abbandonare il luogo dov'era, sa andarsene senza abbandonare il luogo che prima occupava ».

3. Nella concezione di un uomo da parte di una donna non c'è nulla di impuro, se ciò viene considerato come opera di Dio, secondo le parole degli Atti [ At 10,15 ]: « Non chiamare profano ciò che Dio ha creato ».

C'è tuttavia una qualche impurità a causa del peccato, in quanto il concepimento avviene attraverso l'unione tra l'uomo e la donna accompagnata dalla libidine.

Questo però non è il caso di Cristo, come si è visto sopra [ q. 28, a. 1 ].

Tuttavia, posto anche che ci fosse una qualche impurità, essa non avrebbe potuto colpire il Verbo di Dio, che è assolutamente immutabile.

Da cui le parole di S. Agostino [ Contra quinque haer. 5 ]: « Dio, Creatore dell'uomo, domanda: Che cosa ti turba nella mia nascita?

Non sono stato concepito per impulso di libidine.

Ho fatto io la madre da cui sarei nato.

Se i raggi del sole possono asciugare la melma delle fogne senza imbrattarsi, molto più lo splendore dell'eterna luce può purificare tutto ciò che essa irradia senza esserne macchiato ».

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