Supplemento alla III parte

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Articolo 2 - Se il maleficio possa essere un impedimento matrimoniale

Pare che il maleficio non possa essere un impedimento matrimoniale

Infatti:

1. Tali malefici sono opera dei demoni.

Ma i demoni non hanno il potere di impedire l'atto matrimoniale più delle altre azioni materiali, che essi non possono impedire: altrimenti porterebbero il disordine in tutto il mondo, impedendo di mangiare, di camminare, ecc.

Quindi i malefici non possono impedire il matrimonio.

2. Le opere di Dio sono superiori a quelle del diavolo.

Ma il maleficio è opera del diavolo.

Perciò esso non può impedire il matrimonio, che è opera di Dio.

3. Nessun impedimento dirime il matrimonio contratto, se non è perpetuo.

Ora, il maleficio non può essere un impedimento perpetuo: poiché il demonio ha potere solo sui peccatori, per cui eliminato il peccato cessa il maleficio; oppure può essere tolto con un altro maleficio, o con gli esorcismi della Chiesa, i quali sono ordinati a reprimere il potere dei demoni.

Quindi il maleficio non può impedire il matrimonio.

4. Il rapporto sessuale non può essere impedito se non immobilizzando la potenza generativa, che è il principio di tale atto.

Ma la facoltà generativa di un uomo è pressoché uguale rispetto a tutte le donne.

Perciò il maleficio non può essere un impedimento rispetto a una donna se non lo è rispetto a tutte le altre.

In contrario:

1. Nel Decreto [ di Graz. 2,33,1,4 ] si fa la questione: « Se a causa di donne fattucchiere e malefiche », ecc.

E si conclude: « Se non si riesce a guarirli, i coniugi possono dividersi ».

2. Il potere dei demoni è superiore a quello dell'uomo, secondo l'espressione del libro di Giobbe [ Gb 41,24 ]: « Non esiste un potere simile sulla terra », ecc.

Ma uno può essere reso impotente con una bevanda, o con la sterilizzazione, per cui il matrimonio risulta impedito.

Quindi a maggior ragione ciò può avvenire per opera del demonio.

Dimostrazione:

Alcuni affermano che il maleficio esiste solo nella credulità della gente, che attribuisce al maleficio degli effetti naturali le cui cause sono occulte.

- Ma ciò è contro l'insegnamento dei Santi Padri, i quali scrivono che i demoni hanno potere sui corpi e sull'immaginazione dell'uomo, secondo la permissione di Dio.

Per cui i fattucchieri col loro aiuto possono fare dei malefici.

L'opinione suddetta deriva poi da una mancanza di fede.

Poiché costoro non credono che esistano i demoni se non nella persuasione del volgo: nel senso che l'uomo attribuirebbe al demonio le paure che egli si crea; e anche perché allora l'immaginazione fortemente impressionata presenta delle figure sensibili in cui si pensa di vedere dei demoni.

- Ma questa spiegazione è incompatibile con la vera fede, per cui crediamo che ci sono degli angeli caduti dal cielo, i demoni [ Lc 10,17ss; Lc 11,14ss; Ap 12,7ss ], i quali per la sottigliezza della loro natura possono fare molte cose che noi non possiamo.

E quelli che li inducono a fare tali cose sono chiamati fattucchieri.

Per questo motivo altri affermano che col maleficio si può creare un impedimento al rapporto sessuale, che però non sarebbe mai perpetuo, così da dirimere un matrimonio già contratto.

E dicono che le leggi antiche, le quali ne parlano, sono state abrogate.

- Ma ciò è in contrasto con l'esperienza.

Ed è contro le leggi più recenti [ Decretales 4,15,7 ], che concordano con quelle antiche [ Decr. di Graz. 2,33,1,4 ].

Perciò si devono distinguere due casi.

Se l'impotenza dovuta al maleficio è perpetua, allora dirime il matrimonio.

Se invece non è perpetua, non lo dirime.

E per averne la prova la Chiesa ha stabilito un triennio, come per l'impotenza naturale, di cui abbiamo parlato sopra [ a. prec. ].

Tuttavia tra il maleficio e l'impotenza naturale c'è questa differenza: che l'impotente per natura è tale rispetto a qualsiasi donna; per cui in caso di dichiarazione di nullità del matrimonio non si concede all'uomo di risposarsi con un'altra donna.

Invece in caso di maleficio uno può essere impotente rispetto a una donna e non a un'altra: e allora, quando la Chiesa dirime il matrimonio, concede a entrambi i coniugi di contrarne un altro.

Analisi delle obiezioni:

1. Il peccato originale, che ha reso l'uomo schiavo del demonio, si trasmette a noi mediante la generazione: perciò Dio permette al demonio di agire col maleficio più su questo che sugli altri atti dell'uomo; come del resto la virtù dei fattucchieri si esercita più sui serpenti che sugli altri animali, come fa notare S. Agostino [ De Gen. ad litt. 11,28.35 ], poiché il demonio tentò la donna servendosi del serpente [ Gen 3 ].

2. Un'opera di Dio può essere impedita dal demonio per divina permissione, e non perché il diavolo sia più forte di Dio così da poterne distruggere l'opera con la prepotenza.

3. Un maleficio è perpetuo nel senso che non ha alcun rimedio da parte dell'uomo: sebbene Dio possa prestarvi rimedio tenendo a freno il demonio, e anche il demonio desistendo.

E d'altra parte non è vero che un maleficio possa essere sempre eliminato da un altro maleficio: come confessano gli stessi fattucchieri.

Del resto, anche se si potesse rimediare con un altro maleficio, l'impedimento sarebbe da ritenersi perpetuo: poiché non si deve in alcun modo invocare con un maleficio l'aiuto del demonio.

E così pure non è detto che se uno è caduto sotto il potere del demonio per un peccato, cessando il peccato debba cessare tale soggezione.

Poiché talora il castigo continua anche dopo che è cessata la colpa.

E gli stessi esorcismi della Chiesa, quando una disposizione divina lo richiede, non sempre valgono a reprimere il demonio rispetto a tutte le molestie corporali.

Valgono però sempre contro quelle infestazioni diaboliche per cui principalmente sono stati istituiti.

4. Il maleficio può rendere impotenti rispetto a tutte le donne, o rispetto a una soltanto: poiché il demonio è una causa volontaria, che non agisce per necessità fisica.

Inoltre l'impedimento dovuto al maleficio può dipendere da un influsso diabolico sull'immaginativa, per cui risulta eliminata del tutto in un uomo la concupiscenza verso una data donna, e non verso le altre.

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