La bellezza della croce

Ad uno sguardo superficiale e pessimistico sembra che il nostro tempo sia invaso da oscurità e da notti di vario genere ( confrontare: la nuova evangelizzazione-lineamenta - prg 6 )

É per questo che volendo dire qualcosa della bellezza della Croce sosteremo sul tema della NOTTE, della notte messianica,

per desiderare ed implorare con fiducia la Luce del Giorno,

per vivere da credenti cristiani di fronte alle notti di cui la Croce è simbolo

Il metodo che adoperiamo per approfondire questo argomento è di natura esperienziale e biblica profondamente convinti che la Parola di Dio può illuminare la vita personale e collettiva e generare trasformazione e speranza.

Valorizzeremo quindi il metodo della LECTIO DIVINA SAPIENZIALE che favorisce un contatto saporoso- mistico con il Mistero contemplato.

1. STATIO.

Mi preparo ad approfondire il simbolo della notte situandomi nel mio piccolo cuore abitato dal Cuore di Gesù.

Mi apro all'azione dello Spirito Santo ripetendo con calma « Vieni Spirito Santo, illumina le mie notti »

2. LETTURA SAPIENZIALE DEL TESTO SACRO

La tradizione giudaica usava distinguere quattro notti fondamentali nella storia dell'umanità e della sua salvezza.

Le evochiamo

La prima notte era stata quella della creazione, quando le tenebre furono spazzate via dalla Parola di Dio: « Sia la luce! » ( Gen 1,2 ).

La seconda notte era stata quella dell'alleanza con Abramo: « Mentre il sole tramontava e si faceva buio fitto, il Signore concluse quest'alleanza con Abramo » ( Gen 15 ).

La terza notte è legata alla liberazione dalla schiavitù d'Egitto, è la notte della Pasqua e della libertà. ( Es 15 )

La quarta è quella del Messia, una notte a cui succederà il giorno che non avrà più tenebre ( Gv 19 )

Queste quattro tappe scandiscono il cammino, teso a fare di noi, per tanti aspetti figli della notte, figli della Luce redenti dall'Amore

Assaporiamo tre testi espressivi di queste notti:

Gen 1,2; Gen 22,1-19; Gv 19,17-37

-1. Gen 1,1-2: La notte della creazione o dell'amore umile - prima notte

In principio Dio creò il cielo e la terra.

La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.

Dio disse "sia la Luce e la Luce fu"

-2. Gen 22,1-19 La notte di Abramo o della fede - seconda notte

Dio mise alla prova Abramo e gli disse: « Abramo! ».

Rispose: « Eccomi! ».

Riprese: « Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò ».

Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato.

Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo.

Allora Abramo disse ai suoi servi: « Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi ».

Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.

Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: « Padre mio! ».

Rispose: « Eccomi, figlio mio ».

Riprese: « Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto? ».

Abramo rispose: « Dio stesso si provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio! ».

Proseguirono tutti e due insieme.

Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna.

Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.

Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: « Abramo, Abramo! ».

Rispose: « Eccomi! ».

L'angelo disse: « Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente!

Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito »

-3. Gv 19,17- 37. La notte del Messia o dell'amore crocefisso

Gesù portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù in mezzo.

Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: « Gesù il Nazareno, il re dei Giudei ».

Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco.

I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: « Non scrivere: "Il re dei Giudei", ma: "Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei" ».

Rispose Pilato: « Quel che ho scritto, ho scritto ».

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato - e la tunica.

Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.

Perciò dissero tra loro: « Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca ».

Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte.

E i soldati fecero così.

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.

Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: « Donna, ecco tuo figlio! ».

Poi disse al discepolo: « Ecco tua madre! ».

E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé

Agonia e morte di Gesù

Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: « Ho sete ».

Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.

Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: « È compiuto! ».

E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

3. MEDITAZIONE DEL SIMBOLO

Il simbolo della notte è ricco di riferimenti biblici, di grandi insegnamenti , di vissuti universali.

É una realtà ambivalente, terribile come la morte e indispensabile come la vita

C'E' NOTTE E NOTTE

- C'è la notte naturale , quella che succede al giorno e che quando ha finito il suo compito fa spazio al giorno per vivere l'obbedienza alle leggi della creazione.

Cosi quali creature di Dio, il giorno e la notte, sono esortate a benedire il Signore "lodatelo ed esaltatelo nei secoli". ( Dn 3,71 )

- C'è la notte cosmica che avvolge di silenzio, di incanto, di riposo tutte le cose e tutti i viventi

- C'è la notte simbolo di terrore, sventure.

Il Signore si manifestò contro gli egiziani durante la notte: la sua mano uccideva i primogeniti d'Egitto e proteggeva i primogeniti di Israele per compiere la parola della Scrittura « Israele è il mio primogenito » ( Es 4,22 )

- C'è la notte dell'ignoranza, della fragilità, del buio delle varie dimensioni della persona: notte del corpo, notte degli affetti, notte della mente, notte dell'agire.

- C'è la notte mistica-spirituale ben descritta nel racconto dell'Esodo: durante il lungo cammino della traversata del deserto una colonna di fuoco illuminava la notte degli Ebrei mentre di giorno una nube oscura indicava loro il cammino.

Questa nube in qualche modo palpabile significava contemporaneamente l'oscurità di Dio e la sua Presenza.

- C'è la notte del Cristo Signore che con il suo mistero pasquale di morte e risurrezione realizza la Salvezza di tutti gli uomini che la vogliono accogliere ( cfr Gestsemani - Calvario )

- C'è la notte del peccato, del male, dell'ignoranza, dell'inganno, delle tenebre ( cfr la vendita di Gesù Gv 13,30; l'arresto di Gesù Lc 22,47 )

- C'è la notte del riposo, della quiete: esikia della psiche, del corpo,dello spirito

- C'è la notte del sonno: abbracciando la notte e accogliendo il dono del sonno, Dio veglia « non dorme, non prende sonno il custode di Israele »

- C'è la notte feconda del cosmo: mentre uomini e animali dormono, le piante continuano ad essere attive purificando l'aria che respiriamo.

Continuano a maturare i frutti degli alberi, continuano a crescere le spighe del nostro pane quotidiano

- C'è la notte feconda dell'amore « di notte, insonne, nel mio letto, cercavo l'amore della mia vita » ( Ct 3,1 ); « dormivo, ma il mio cuore vegliava - Che sento? È il mio amato che bussa » ( Ct 5,2 )

- C'è la notte del pianto: dopo il rinnegamento Pietro pianse amaramente ( Lc 22,62 )

- C'è la notte della ricerca: Nicodemo « andò da Lui di notte » ( Gv 3,2 )

- C'è la notte della preghiera, della lotta con Dio ( Gen 32 )

- C'è la notte del vuoto, della povertà, dello spogliamento affettivo, mentale, operativo, del crollo delle illusioni e ambizioni ( cfr le varie purificazioni del cammino spirituale per accogliere il dono della Risurrezione )

- C'è la notte del dolore e della morte come spazio aperto alla Risurrezione

- C'è la notte degli amici di Dio: i santi che come stelle illuminano le tante notti della storia e le orientano verso il Giorno ( cfr Gen 28,10-17 il sogno di Giacobbe; l'esperienza mistica di Elia. 1 Re 19,9-4 )

- C'è la notte dell'incontro con il Risorto "resta con noi perché si fa sera" ( di Emmaus Lc 24,29 )

- C'è la notte dell'attesa dell'incontro definitivo del Cristo Sposo che verrà nel mezzo della notte ( Mt 25,6 ).

Nella sua attesa la Sposa si impegna a pensare a Lui giorno e notte imitando i viventi(   Ap 4,8 ) e gli eletti del cielo ( Ap 7,15 ) che giorno e notte proclamano le lodi divine.

Nello stesso tempo l'apostolo giorno e notte lavora ( 1 Ts 2,9; 2 Ts 3,8 ), esorta ( At 20,1 ) e prega ( 1 Ts 3,10 )

Cosi già in terra i servi del Cristo Signore anticipano in qualche modo il giorno senza fine in cui non ci sarà più notte ( Ap 21,25; Ap 22,5 )

LA NOTTE CHE DA' LUCE A TUTTE LE NOTTI - Exultet pasquale

Rigustiamo qualche frammento della stupenda preghiera della veglia pasquale

« Questa è la notte in cui i nostri padri, i figli di Israele usciti dall'Egitto, hanno attraversato grazie a te, il mar rosso all'asciutto

Questa è la notte che ha disperso le tenebre del peccato con l'illuminazione della colonna di fuoco.

Questa è la notte che, oggi, in tutto l'universo restituisce alla grazia e rende partecipi della santità i fedeli di Cristo, separati dalla corruzione del secolo  e dalle tenebre del peccato.

Questa è la notte in cui, dopo aver spezzato i vincoli della morte, Cristo è risalito vincitore dagli inferi ».

È questa la notte pasquale cui ogni cristiano deve partecipare

Il CROCIFISSO, LUCE DELLE NOTTI

La contemplazione del crocifisso è una esperienza di fede che libera l'amore.

Cosi ne ha parlato Benedetto XVI in una Messa celebrata a Cipro "Molti potrebbero essere tentati di chiedere perché noi cristiani celebriamo uno strumento di tortura, un segno di sofferenza, di sconfitta e di fallimento.

É vero che la croce esprime tutti questi significati.

E tuttavia a causa di Colui che è stato innalzato sulla croce per la nostra salvezza, rappresenta anche il definitivo trionfo dell'amore di Dio su tutti i mali e le notti del mondo".

L'uomo, infatti, "non può salvare se stesso dalle conseguenze del proprio peccato", "dalla morte".

"Soltanto Dio può liberarlo dalla sua schiavitù morale e fisica.

E poiché Dio ha amato così tanto il mondo, ha inviato il suo Figlio unigenito non per condannare il mondo – come avrebbe richiesto la giustizia – ma affinché attraverso di Lui il mondo potesse essere salvato".

Il legno della croce è quindi diventato "lo strumento per la nostra redenzione", e la sofferenza e la morte, che erano conseguenze del peccato, si sono trasformate nel "mezzo stesso attraverso il quale il peccato fu sconfitto".

In questo contesto, la Croce è "qualcosa di più grande e misterioso di quanto a prima vista possa apparire".

"Indubbiamente è uno strumento di tortura, di sofferenza e di sconfitta, ma allo stesso tempo esprime la completa trasformazione, la definitiva rivincita su questi mali, e questo lo rende il simbolo più eloquente della speranza che il mondo abbia mai visto".

"Parla a tutti coloro che soffrono – gli oppressi, i malati, i poveri, gli emarginati, le vittime della violenza – ed offre loro la speranza che Dio può trasformare la loro sofferenza in gioia, il loro isolamento in comunione, la loro morte in vita, le loro notti in giorno.

Offre speranza senza limiti al nostro mondo decaduto".

É per questa ragione, che il mondo "ha bisogno della croce".

"Un mondo senza croce sarebbe un mondo senza speranza, un mondo in cui la tortura e la brutalità rimarrebbero sfrenati, il debole sarebbe sfruttato e l'avidità avrebbe la parola ultima".

4. LA CONTEMPLAZIONE DEL SIMBOLO

- Leggo con calma i testi proposti ,me ne impregno.

Ne invoco l'esperienza

La notte proprietà di Dio

Sal 74,16 Tuo è il giorno e tua è la notte, tu hai fissato la luna e il sole;

Sal 19,3 Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia.

La notte luogo di discernimento

Sal 16,7 Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio animo mi istruisce.

Sal 17,3 Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte, provami al fuoco: non troverai malizia.

La notte luogo di lotta

Sal 6,7 Sono stremato dai miei lamenti, ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, bagno di lacrime il mio letto.

Sal 22,3 Mio Dio, grido di giorno e non rispondi; di notte, e non c'è tregua per me.

Sal 42,4 Le lacrime sono il mio pane giorno e notte,mentre mi dicono sempre: « Dov'è il tuo Dio? ».

Sal 13 " fino a quando Signore, fino a quando?

Sal 32,4 Giorno e notte pesava su di me la tua mano, come nell'arsura estiva si inaridiva il mio vigore.

Sal 55,11 giorno e notte fanno la ronda sulle sue mura; in mezzo ad essa cattiveria e dolore.

La notte luogo di preghiera

Sal 1 Beato l'uomo che medita la tua legge giorno e notte.

Sal 42,9 Di giorno il Signore mi dona il suo amore e di notte il suo canto è con me, preghiera al Dio della mia vita.

Sal 91,1 Chi abita al riparo dell'Altissimo passerà la notte all'ombra dell'Onnipotente.

Sal 91,5 Non temerai il terrore della notte né la freccia che vola di giorno,

Sal 119,55 Nella notte ricordo il tuo nome, Signore, e osservo la tua legge.

Sal 119,62 Nel cuore della notte mi alzo a renderti grazie per i tuoi giusti giudizi.

5. AZIONE: un aiuto per vivere il simbolo; esercizio di meditazione

1. Il sonno e la morte eventi di trasformazione interiore.

Passi di un cammino:

- Primo passo: entro nella notte come in un santuario dove Dio mi visiterà.

- Secondo passo: mi spoglio dei miei abiti e chiedo al Signore di liberarmi dai miei sentimenti e pensieri negativi , superficiali, pericolosi e dannosi

- Terzo passo: getto nel Signore ogni mia preoccupazione e mi abbandono alla sua Misericordia

- Quarto passo: spengo la luce materiale e mi apro alla Luce spirituale

- Quinto passo: mi sento nelle mani di Dio cui ho consegnato la mia vita in un ultimo atto di offerta che abbraccia la notte" nelle tue mani affido il mio spirito" ( compieta )

- Sesto passo: mentre il corpo riposa nella pace il cuore veglia nella pace.

2. Andare in pace: preghiera di compieta alla fine del giorno

"Ora lascia, Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli".

- È un buon esercizio, alla fine di ogni mia giornata, domandarmi: dove ho fatto esperienza di salvezza, dove ho incontrato il Signore, anche in piccole cose?

- È un buon esercizio per prendere congedo da ogni giornata nella consolazione e nella fiducia: « Signore, anche oggi i miei occhi hanno visto la tua salvezza!

Grazie della pace e fammi vivere questa notte e anche domani nella tua pace »

3. Il mistero della sofferenza, del male

Il simbolo della notte evoca il mistero della sofferenza, della lotta, del male.

Mi metto davanti al Crocefisso e nel silenzio del cuore accolgo le tre domande che Ignazio pone negli Esercizi spirituali

a. guarda che cosa ho fatto per te

b. tu che cosa hai fatto per me

c. che cosa oggi vuoi fare per me

Marisa Bisi