Credo la remissione dei peccati
L'espressione "remissione o perdono dei peccati" pare stereotipata e dice poco o niente.
Presa nel contesto della cultura nella quale è nata, essa proclama una giustizia superiore, che fa nascere il volto dell'uomo nuovo:
vero forte non è colui che cova pensieri di vendetta, ma chi sa vincere il male con il bene.
L'espressione "remissione dei peccati" pare non dire più nulla agli uomini dei nostri giorni;
al tempo di Gesù, invece, indicava il fatto più eccitante e desiderato:
era una parola-chiave che esprimeva l'intervento di Dio nell'epoca messianica, intervento che avrebbe portato la pace, la gioia, la serenità.
La salvezza non è soltanto liberazione "dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano" ( Lc 1,71 );
è una liberazione che non sgorga dall'ira di un Dio vendicativo, ma dalla bontà di un Dio infinitamente misericordioso ( Lc 1,78 ).
La vendetta è superata dal perdono divino e dall'invito alla riconciliazione tra gli uomini.
" Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno" ( Lc 23,34 ).
Sono le parole più rivoluzionarie che un uomo, anzi che Dio stesso possa pronunciare.
Viene spezzato così il cerchio infernale del male e l'uomo viene liberato dalla sua carica aggressiva e vendicativa.
Sono parole che proclamano la giustizia superiore, fanno nascere il volto dell'uomo nuovo, inaugurano l'epoca dei cieli nuovi e della terra nuova preannunciata dai profeti.
Vero forte non è colui che cova pensieri di vendetta, ma chi sa vincere il male con il bene, perché si mette dalla parte di Dio che non vuole la morte dei peccatore, ma che egli viva.
Di fronte alla società tecnologica odierna che immagina il futuro programmato dai computer, di fronte al mito marxista che si affida alla lotta di classe per un futuro senza classi, la fede cristiana ricorda che nessun futuro può essere costruito se la libertà e la fantasia creatrice dell'uomo non potranno esprimersi nella "civiltà dell'amore".
Alla violenza la fede cristiana oppone il perdono dei peccati ottenuto da Dio e dai fratelli e, nello stesso tempo, donato ai fratelli.
L'impegno che ciascuno assume, con il Padre nostro, di accordare il perdono al fratello è il segno più autentico del perdono che noi riceviamo da Dio Padre.
L'impegno di riconciliazione prepara poco a poco la risurrezione della carne.
Il Credo mette in relazione "la remissione dei peccati" con la professione di fede nello Spirito Santo.
Infatti, Cristo risorto ha affidato agli Apostoli il potere di perdonare i peccati quando ha loro donato lo Spirito Santo.
Il Battesimo è il primo e principale sacramento per il perdono dei peccati:
ci unisce a Cristo morto e risorto e ci dona lo Spirito Santo.
Secondo la volontà di Cristo, la Chiesa possiede il potere di perdonare i peccati dei battezzati e lo esercita per mezzo dei vescovi e dei sacerdoti normalmente nel sacramento della Penitenza.
"I sacerdoti e i sacramenti sono gli strumenti per il perdono dei peccati; strumenti per mezzo dei quali Gesù Cristo, autore e dispensatore della salvezza, opera in noi la remissione dei peccati e genera grazia". ( CCC 984 - 987 )
"Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse:
"Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me?
Fino a sette volte?".
E Gesù gli disse: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi.
Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti.
Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito.
Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava.
Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.
Impietositosi del servo, il padrone lo Lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva:
Paga quel che devi!
Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo:
Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito.
Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone rutto l'accaduto.
Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse:
Servo malvagio, lo ti ho condonato rutto il debito perché mi hai pregato.
Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?
E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello". ( Mt 18,21-35 )
Unica tavola di salvezza per liberarsi dagli abissi infernali è la "Remissione dei peccati".