La pastorale della salute nella Chiesa Italiana

Indice

1. Fondamento e motivazione della pastorale Sanitarie

Persona - Salute - Malattia

5. Nel mondo sanitario italiano è in corso una profonda evoluzione, dovuta a fattori culturali e al progresso della scienza e tecnologia medica.

Notevoli conquiste e forti squilibri caratterizzano questo periodo di trasformazioni.

6. Il concetto di salute ha acquistato nuove e importanti connotazioni.

Non si rapporta, infatti, unicamente a fattori fisici e organici, ma coinvolge le dimensioni psichiche e spirituali della persona, estendendosi all'ambiente fisico, affettivo, sociale e morale in cui la persona vive e opera.

Un rapporto profondo viene avvertito tra salute, qualità della vita e benessere dell'uomo.

7. In corrispondenza a quello di salute, anche il concetto di malattia è cambiato.

Non più configurabile come semplice patologia, rilevabile attraverso analisi di laboratorio, la malattia è intesa anche come malessere esistenziale, conseguenza di determinate scelte di vita, di spostamenti di valori e di errate gestioni dell'ambiente materiale umano.

8. Il binomio salute-malattia si configura in maniera diversa dal passato.

Grazie alle acquisizioni delle scienze biologiche o mediche e alla tecnica applicata alla medicina, la malattia non viene più accolta come una calamità da accettarsi quasi passivamente o come una fatalità che porta alla morte.

Molte malattie una volta fatali possono essere ora guarite; ad ogni malessere, la medicina può offrire cura o sollievo.

L'ospedale, a sua volta, tende ad essere considerato non come « il luogo della morte », ma come luogo di speranza e di vita.

9. Alla luce di queste mutate maniere di pensare la malattia e la salute, prende risalto il momento preventivo degli interventi sanitari,2 e appare evidente che alla tutela della salute debbano contribuire tutte le forze operanti nella società, dalla famiglia alla scuola, dalla politica alla religione.

10. Se, da un lato, è cresciuto l'impegno dello stato verso la salute, attraverso numerosi interventi legislativi e grandi investimenti di risorse, dall'altro è aumentata nei cittadini la consapevolezza del proprio diritto alla difesa e promozione della salute, bene da assicurare a tutti attraverso strutture territorialmente vicine alla popolazione.

Accanto ai diritti emergono anche le responsabilità dei cittadini nel campo sanitario; in modo particolare si fa luce il dovere della partecipazione attiva all'elaborazione delle leggi, dei programmi e delle strategie concernenti la tutela e la promozione della salute.

È in questa linea di partecipazione che s'inserisce il volontariato.

11. Gli aspetti positivi indicati non nascondono le carenze presenti nel mondo sanitario.

I principi che stanno alla base delle riforme sono spesso mortificati dalle lentezze burocratiche, i contrasti politici e l'inefficienza organizzativa, causando una diffusa insoddisfazione tra i cittadini.

I criteri che guidano le scelte assistenziali rischiano di emarginare i malati più poveri e bisognosi: gli anziani disabili, gli handicappati fisici gravi e psichici, i morenti …

I fenomeni della disumanizzazione della medicina e dell'assistenza sanitaria e le sue implicanze etiche derivanti dalla scienza e dalle sue applicazioni suscitano gravi interrogativi sul destino della persona e sulla salvaguardia della sua dignità.

12. È a questo mondo della sanità che la chiesa, in forza della sua missione, è chiamata ad aprirsi, animata da speranza, da spirito di collaborazione e dalla volontà di rendere un contributo essenziale alla salvezza dell'uomo.

Rilevanza della pastorale sanitaria

13. L'attività svolta dalla chiesa nel settore della sanità è espressione specifica della sua missione e manifesta la tenerezza di Dio verso l'umanità sofferente.

14. Nella persona e nell'azione di Cristo, Dio si avvicina a chi soffre e ne redime la sofferenza.

Tale movimento dell'iniziativa di Gesù rivive nella chiesa, nel compito affidatole di evangelizzazione, santificazione e servizio fraterno prestato ai sofferenti.3

Nel Vangelo, infatti, è posto espressamente in luce il rapporto tra il compito missionario di evangelizzazione e il potere di guarire i malati ( Mt 10,1; Mc 6,3; Lc 9,1-6; Lc 10,9 ).4

15. Gli Atti degli apostoli, poi riferiscono l'azione di questi a favore dei malati ( At 3,1-11; At 9,32ss; At 14,8ss; At 19,11ss ), e Paolo annovera il carisma della guarigione tra quelli della chiesa primitiva ( 1 Cor 12,28-30 ).

16. Lungo tutto il cammino, la chiesa ha manifestato la sua fedeltà all'insegnamento di Cristo e degli apostoli, garantendo una presenza significativa nel mondo della sofferenza, con istituzioni religiose dedicate a questo scopo, con opere di assistenza nelle aree più difficili e delicate della sanità, con significativi apporti nella stessa promozione legislativa dello stato.5

17. Il santo padre, nei suoi viaggi pastorali, richiama frequentemente questa verità: « L'assistenza agli infermi fa parte della missione della chiesa …

La chiesa, come Gesù suo redentore, vuol essere sempre vicina a coloro che soffrono.

Essa li eleva al Signore con la preghiera.

Offre loro consolazione e speranza.

Li aiuta a trovare un senso nelle apprensioni e nel dolore, insegnando loro che la sofferenza non è una punizione divina … ».6

18. Il cristianesimo ha un messaggio di vita da annunciare non solo a coloro che soffrono, ma anche a quanti scelgono di assistere e accompagnare i malati.

Il loro servizio prestato con spirito di fede assume un valore autenticamente evangelico; la solidarietà umana e l'altruismo sociale si trasformano in espressione di religiosità.

Il Signore, infatti, ha voluto costituire quasi un'identità morale e spirituale tra la persona che soffre e lui stesso, quando ha asserito: « In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me » ( Mt 25,40 ).

La pastorale della sanità

19. La pastorale della sanità è stata variamente intesa e realizzata dalla comunità cristiana lungo i secoli, in sintonia con l'evoluzione della cultura e della medicina e lo sviluppo della riflessione teologica sulla prassi ecclesiale.

Essa può essere descritta come la presenza e l'azione della chiesa per recare la luce e la grazia del Signore a coloro che soffrono e a quanti ne prendono cura.

Non viene rivolta solo ai malati, ma anche ai sani, ispirando una cultura più sensibile alla sofferenza, all'emarginazione e ai valori della vita e della salute.

20. La pastorale della sanità persegue i seguenti obiettivi generali:

- illuminare con la fede i problemi del mondo della sanità, sottesi alla ricerca, alle acquisizioni scientifiche e alle tecniche di intervento, e in cui sono implicate la natura e la dignità della persona umana;

- svolgere opera di educazione sanitaria e morale nella prospettiva del valore inestimabile e sacro della vita, per promuovere e costruire nella società « una cultura della vita », dalla nascita alla morte;

- contribuire all'umanizzazione delle strutture ospedaliere, delle istituzioni erogatrici di servizi sociosanitari, delle prestazioni sanitarie e dei rapporti interpersonali tra utenti e personale socio-sanitario;

- sollevare moralmente il malato, aiutandolo ad accettare e valorizzare la situazione di sofferenza in cui versa e accompagnandolo con la forza della preghiera e la grazia dei sacramenti;

- aiutare coloro che si trovano in una situazione di disabilità e di handicap a recuperare il senso della vita anche in condizioni di minorazione, scoprendo il superiore valore dell'« essere » rispetto a quello del « fare »;

- aiutare la famiglia ed i familiari a vivere senza traumi e con spirito di fede la prova della malattia dei propri cari;

- favorire la formazione degli operatori sanitari ad un senso di professionalità basato sulla competenza, sul servizio e sui valori fondamentali della persona del sofferente;

- sensibilizzare le istituzioni e gli organismi pastorali presenti nel territorio ( parrocchie, consigli pastorali ) alle problematiche della salute e dell'assistenza agli infermi, indicando piste operative per un responsabile coinvolgimento nei progetti socio-sanitari.

21. Nella pastorale della sanità emergono alcune esigenze di fondo che meritano particolare attenzione:

- Priorità dell'evangelizzazione e della catechesi.

La frattura fra Vangelo e cultura esistente nella società italiana si riflette anche nel mondo della sanità.

Il processo di secolarizzazione ha attutito la sensibilità spirituale e morale anche di non pochi credenti, ponendoli in atteggiamento di difesa se non di rifiuto verso la trascendenza e i valori spirituali e morali.

Ne sono state investite alcune realtà tipiche del mondo sanitario: la presenza e la finalità del dolore nella vita umana, il significato della morte, il valore del servizio verso chi soffre.7

« Occorre, quindi, por mano ad un'opera d'inculturazione che raggiunga e trasformi, mediante la forza del Vangelo, i criteri di giudizio, i valori determinanti, le linee di pensiero, i modelli di vita, in modo che il cristianesimo continui ad offrire, anche all'uomo della società industriale avanzata, il senso e l'orientamento dell'esistenza ».8

La preoccupazione della comunità ecclesiale d'immettere elementi evangelici nel vasto settore della sanità e dell'assistenza deve tradursi in progetti di catechesi e di formazione, raggiungendo non solo gli ammalati e gli operatori sanitari, ma anche le famiglie e le istituzioni educative.

- La celebrazione dei sacramenti.

La pastorale sanitaria, sia nelle parrocchie come nelle strutture di ricovero, trova uno dei suoi cardini fondamentali nella celebrazione dei sacramenti.

Il nuovo rituale romano Sacramento dell'unzione e cura pastorale degli infermi e il documento della Conferenza episcopale italiana: Evangelizzazione e sacramenti della penitenza e dell'unzione degli infermi hanno sapientemente illustrato l'importanza dell'incontro dei malati con Cristo nei sacramenti e nella preghiera, offrendo preziose indicazioni pastorali.

Il sacramento della riconciliazione libera il malato dai peccati e lo rende disponibile ad unire le sue pene alla passione di Cristo ( Cf. CEI, Evangelizzazione e sacramenti della penitenza e dell'unzione degli infermi, 108 ).

Memoriale della passione del Signore, l'eucaristia è il centro del ministero pastorale e della vita spirituale del sofferente.

Partecipando alla celebrazione eucaristica o nutrendosi del corpo di Cristo portato dal sacerdote, dal diacono o dai ministri straordinari dell'eucaristia nelle corsie delle istituzioni sanitarie o nelle abitazioni domestiche o ricevendo la comunione sotto forma di viatico, il malato è fortificato e munito del pegno della risurrezione ( cf. Sacramento dell'unzione e cura pastorale degli infermi 26 ).

L'unzione degli infermi è la « forma propria e più tipica dell'attenzione del Cristo totale ( di Cristo e della chiesa ) » verso la difficile e fondamentale esperienza umana della sofferenza.9

Dalla riscoperta di questo sacramento - attraverso un'opportuna catechesi e significative celebrazioni individuali e comunitarie, atte a creare una nuova mentalità - conseguiranno grandi vantaggi spirituali, consolazione e conforto per coloro il cui stato di salute è gravemente compromesso dalla malattia o dalla vecchiaia ( cf. CEI, Evangelizzazione e sacramenti della penitenza e dell'unzione degli infermi 137-140 ).

È attraverso un'illuminata celebrazione che i segni sacramentali possono essere compresi e vissuti in tutto il loro senso profondo.

Molti sono i fattori che contribuiscono a rendere significativa la celebrazione dei sacramenti nelle famiglie e nelle istituzioni sanitarie: le condizioni ambientali favorevoli, il sereno rapporto tra malati e quanti li assistono, la partecipazione dei familiari, degli operatori sanitari e dei volontari, la scelta di testi liturgici appropriati e di riflessioni adatte alla situazione vissuta dal malato.

- L'umanizzazione della medicina e dell'assistenza ai malati.

La denuncia d'un degrado d'umanità nel mondo sanitario raccoglie consensi generali e trova espressione in un diffuso disagio da parte dei malati e degli stessi operatori sanitari.

Le cause invocate per spiegare tale fenomeno sono molteplici: interessi politici ed economici, eccessiva burocratizzazione del sistema assistenziale, inadeguata efficienza amministrativa, conflitti contrattuali, deterioramento della scala dei valori che rende più ardua la considerazione del malato come persona …

Per la sua valenza evangelizzatrice, l'umanizzazione entra tra le sue funzioni specifiche della pastorale.

Promuovendo progetti intesi a rendere più umani gli ambienti di salute o cooperando a quelli già in atto, gli operatori sanitari e pastorali sono chiamati a offrirvi il contributo specifico della loro visione cristiana dell'uomo.

- Rilevanza dei problemi morali.

Il progresso scientifico e tecnico verificatosi nel mondo della sanità ha sollevato gravi problemi di ordine morale, che riguardano il rispetto della vita umana in tutte le sue fasi: fecondazione in vitro, manipolazioni genetiche, nuove pratiche abortive, sterilizzazione, sperimentazione clinica e trapianti, « accanimento terapeutico » e eutanasia …

Anche l'insorgere di nuove malattie ( alcoolismo, tossicodipendenza, AIDS … ), la cui propagazione è collegata con il comportamento e la cultura dominante, pone delicati interrogativi morali.

Per un'efficace proposta di valori nel mondo sanitario, è necessario che la comunità cristiana si doti di strumenti idonei a formare eticamente gli operatori sanitari ( scuole di etica, centri di ricerca … ) e partecipi, con competenza e responsabilità, a quelle iniziative o strutture già presenti e operanti nel settore della sanità ( insegnamento dell'etica nelle scuole per operatori sanitari, comitati etici … ).

- L'estensione della pastorale dell'ospedale al territorio.

Il raggio di azione della pastorale sanitaria non può esaurirsi nell'area delle strutture di ricovero, ma deve estendersi a tutto il territorio nel quale si svolge la vita del cittadino, riscoprendo il rapporto naturale tra ammalato e famiglia, famiglia e comunità civile ed ecclesiale.

L'ospedale infatti si configura ormai come un servizio integrato con altre strutture sanitarie e aperte alla partecipazione dei cittadini e non più l'unico punto di riferimento per essere curati e guariti.

Le concrete implicazioni pastorali di questo spostamento d'accento dall'ospedale al territorio sono numerose e investono di nuove responsabilità sia gli operatori pastorali impegnati nelle strutture di ricovero che quelli operanti nelle comunità parrocchiali.

È esigito un modo nuovo di impostare la pastorale sanitaria, che domanda rinnovamento tempestivo e creativo.

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2 Opportuna ed espressiva è la definizione di salute proposta nel I convegno nazionale della consulta per la pastorale della sanità della CEI: « Una persona è sana quando è abitualmente capace di vivere, utilizzando le facoltà e le energie in suo possesso e realmente disponibili per il compimento della sua missione, in ogni situazione che incontra, anche difficile e dolorosa, e quando è capace di sviluppare in ogni situazione della propria vita il massimo di amore oblativo in Cristo, di cui è concretamente capace in quel momento… » ( Chiesa e riforma sanitaria, Brezzo di Bedero 1982, p. 28 );
o quella più essenziale: la salute comporta un « equilibrio dinamico nella persona tra corpo, psiche e spirito; e, all'esterno, tra persona e ambiente ».
Queste nuove prospettive sulla salute sono quelle accolte dalla riforma sanitaria, realizzata in Italia con la legge n. 833 del 23.12.1978
3 Perciò, in un recente documento del Pontificio consiglio « Cor unum », si afferma che « … l'impegno della chiesa nell'ambito della sanità è un'esigenza di fedeltà al messaggio evangelico di carità, il quale ci insegna il rapporto salvezza-salute e ordina ai discepoli di Cristo di avere una predilezione per i più sfavoriti … » ( Le attività della chiesa nell'ambito della sanità: EV 7/970 ).
Un teologo fa notare che: « La chiesa ha sentito fin dagli inizi la cura degli ammalati come un servizio essenziale ( unzione degli ammalati ), ma anche come espresso modo di carità e quindi dell'esistenza cristiana ( Mt 25,31ss ) » ( M. Vodofivec, Dizionario di pastorale, Brescia 1979, p. 514 )
4 Un esegeta, X. Léon Dufour rileva: « Di fronte alle nostre malattie, Gesù prova compassione e lotta contro di esse, guarendole e prendendole sudi sé …
Il regresso della malattia simboleggia il trionfo progressivo della vita sulla morte.
Ormai, come ogni altra sofferenza, la malattia è situata nella corrente della redenzione » ( « Malattia », in Dizionario del Nuovo Testamento, Brescia 1978, p. 343 )
5 Cf. Pont. Cons. « Cor Unum », Le attività della chiesa nell'ambito della sanità 1.2: EV 7/970
6 « L'Osservatore romano », n. 107, del 9.5.1984, p. 3
7 Nel documento della CEI Evangelizzazione e sacramenti della penitenza e dell'unzione degli infermi ( 1974 ) si faceva notare: « C'è pertanto tutta un'evangelizzazione sul significato della vita, delta malattia, della sofferenza e della morte, che va ripensata ed espressa in fedeltà ai dati della rivelazione e alla vita tradizionale della chiesa.
Si impone soprattutto che l'annunzio cristiano venga proclamato in tutta la sua pienezza e globalità e non sia mutilato in ciò che essa afferma a riguardo della destinazione ultima della vita umana, che dal battesimo fino all'unzione degli infermi è tutta inserita e dinamicamente ritmata nel mistero pasquale di Cristo sofferente, morto e risuscitato » ( n. 125; cf. anche i n. 167 e n. 120 )
8 8 Giovanni Paolo II, Allocuzione al Convegno di Loreto, 11 aprile 1985, 4
9 Biffi G., I malati nella comunità ecclesiale, nota pastorale, Bologna 1987, n. 25