Direttorio di pastorale familiare

Indice

C - Situazioni particolari

Coppie sterili

113 - Attenzione alle coppie sterili

Nel vissuto concreto delle coppie e delle famiglie si incontrano anche alcune situazioni particolari, che pure richiedono un'attenzione specifica e puntuale.

Bisognosi di particolare e discreta cura pastorale sono i coniugi che fanno l'esperienza della sterilità fisica: si tratta, infatti, di una dura prova e di una sofferenza, in continua crescita, che domanda di essere compresa e adeguatamente valutata.

a) sostenendole nella sofferenza, aiutandole a vivere altre forme di fecondità spirituale …

La comunità dei credenti è chiamata a illuminare e sostenere questi sposi nella sofferenza, aiutandoli a scoprire nella loro situazione dolorosa « l'occasione per una particolare partecipazione alla croce del Signore, fonte di fecondità spirituale ».22

È necessario essere loro particolarmente vicini per aiutarli a riconoscere che anch'essi possono vivere un'autentica fecondità spirituale, continuando a generare amore nella loro coppia coniugale e a crescere nell'amore verso ogni altra persona.

Infatti, « ogni atto di vero amore verso l'uomo testimonia e perfeziona la fecondità spirituale della famiglia, perché è obbedienza al dinamismo interiore profondo dell'amore come donazione di sé agli altri ».23

Nella consapevolezza che « anche quando la procreazione non è possibile, non per questo la vita coniugale perde il suo valore », si tratta di invitare queste coppie ad allargare il loro amore al di là dei vincoli della carne e del sangue e a rendere « altri servizi importanti alla vita delle persone umane, quali ad esempio l'adozione, le varie forme di opere educative, l'aiuto ad altre famiglie, ai bambini poveri o handicappati »,24 l'affidamento di minori.

114 - … b) invitando gli uomini di scienza a cercare prevenzioni e cure adeguate

Nel medesimo tempo, la Chiesa manifesti la sua attenzione pastorale anche continuando a invitare e a incoraggiare gli uomini di scienza « a proseguire nelle loro ricerche, allo scopo di prevenire le cause della sterilità e potervi rimediare, in modo che le coppie sterili possano riuscire a procreare nel rispetto della loro dignità personale e di quella del nascituro »,25 senza ricorrere alla fecondazione artificiale, che rimane in se stessa illecita e contrastante con la dignità della procreazione e dell'amore coniugale.26

Disagio e devianza dei figli

115 - Di fronte alle famiglie con situazioni di disagio e devianza dei figli:

C'è bisogno di essere vicini con discrezione e sollecitudine alle famiglie che vivono in situazioni difficili e dolorose a motivo della presenza in esse di forme diverse di disagio e di devianza dei figli: da quelle più sopite e capillari a quelle più manifeste e conclamate che si manifestano nella criminalità giovanile, nelle violenze sessuali e, in particolare, nel ricorso alla droga e nella diffusione dell'AIDS.

… mettere in atto forme di prevenzione e recupero che coinvolgano le famiglie …

Se si deve riconoscere che alle radici di tutto ciò, e particolarmente della droga, stanno normalmente anche complesse situazioni e carenze familiari e se, d'altra parte, le famiglie soffrono le conseguenze di questi fenomeni,27 la comunità cristiana deve mettere in atto una complessiva azione pastorale, di prevenzione e di recupero, che coinvolga direttamente le famiglie: queste ultime devono poter vedere nella comunità cristiana, a cominciare dalla parrocchia, un punto di riferimento che le conforti, le sostenga e le aiuti concretamente ad affrontare la situazione.

116 - … proporre e sostenere il modello cristiano di famiglia …

Convinti che « il modello cristiano della famiglia resta il punto di riferimento prioritario su cui insistere in ogni azione di prevenzione, recupero e ripresa della vitalità dell'individuo nella società »,28 è necessario operare a livello pastorale, culturale e sociale perché tale modello venga adeguatamente proposto, rispettato e promosso.

In particolare, occorre agire perché la famiglia sia aiutata, accompagnata e sostenuta nel suo compito educativo, così che i giovani possano riconoscere il significato dell'esistenza quotidiana, trovare il "gusto" di vivere e far proprie le "ragioni" del vivere.

117 - … dare spazio al volontariato in collaborazione con i servizi socio-sanitari …

È pure importante individuare e realizzare interventi precisi volti al superamento dei fenomeni ricordati e al recupero personale, familiare e sociale di chi vive in queste situazioni di degrado.

Ampio spazio al riguardo va riservato alle varie iniziative di volontariato: se bene impostate e caratterizzate da competenze puntuali, vanno incoraggiate e promosse, anche attraverso un'intelligente azione di coordinamento tra le varie forze operanti, in un corretto raccordo con i vari servizi socio-assistenziali presenti sul territorio e in adeguato rapporto con le famiglie di origine dei giovani interessati.

118 - … coinvolgendo altre famiglie perché siano solidali

Occorre anche promuovere un coinvolgimento diretto di altre famiglie.

Esse siano invitate, innanzitutto, a vivere concrete e umili azioni di solidarietà, come avvicinare, ascoltare, confortare e consigliare i genitori addolorati per le situazioni di disagio o di devianza dei loro figli.

Alle famiglie più disponibili e preparate non si tralasci, infine, di proporre forme più precise di impegno in associazioni, cooperative, comunità di sostegno, di recupero e di solidarietà o in altre realtà analoghe.

Famiglie con malati o handicappati

119 - Una situazione difficile …

La presenza nella comunità familiare di persone gravemente malate o di figli o altri membri handicappati è causa di profondi disagi e determina spesso situazioni non facilmente sopportabili: le famiglie si sentono isolate, abbandonate, non accolte e non mancano momenti di scoraggiamento o addirittura di disperazione.

.. che sa anche sprigionare risorse inaspettate

In questi contesti di sofferenza e di dolore, tuttavia, si sanno dischiudere anche prospettive di grande carità, affetto, dolcezza e maturità umana.

La presenza di malati, handicappati e sofferenti sa sprigionare nelle famiglie risorse inaspettate di condivisione, di prossimità, di scoperta del senso più genuino della vita.

La sofferenza può diventare, così, avvicinamento più vero, e forse a volte ritrovato, al mistero di Dio, come pure avvicinamento al mistero dell'uomo, nella riscoperta di aver bisogno degli altri, di fraternità più limpida e sciolta al di là di ogni barriera o distinzione.

La stessa persona malata o handicappata diventa capace di comunicare a quanti la incontrano e vivono con lei, in modo misterioso ma reale, ciò che c'è di più vero nella sua vicenda di sofferenza e nella vita intera.

120 - Compiti dei familiari e loro sostegno

Nello stesso tempo, agli altri membri della famiglia è chiesto non solo di aprirsi alla condivisione e di garantire la vicinanza e l'assistenza, ma anche di mettersi in atteggiamento di vera accoglienza di quelle ricchissime lezioni di vita, che possono venire dai loro congiunti nella malattia o nella sofferenza.

Né si può dimenticare che, « a loro volta, i familiari hanno bisogno di sostegno per vivere, senza smarrirsi, il peso imposto dalla malattia di un loro congiunto ».29

È necessario, perciò, educarli a tenere presso di sé i congiunti in difficoltà, accompagnarli con la preghiera e mediante una discreta e profonda opera di direzione e di consiglio spirituale.

Di grande aiuto sarà anche la vicinanza premurosa e fattiva di persone e famiglie amiche e di quanti, attraverso l'azione di volontariato, si renderanno presenti con visite non solo episodiche ma costanti, sapranno esprimere gesti di genuina solidarietà e non mancheranno di creare le condizioni, da tutti accettate, perché il peso della cura delle persone malate o handicappate possa essere distribuito e condiviso, soprattutto in certi momenti o periodi dell'anno.

Famiglie dei migranti

121 - Accoglienza, integrazione, riconoscimento dei diritti

Le famiglie gravate dai problemi legati all'emigrazione o all'immigrazione sono sempre più numerose e bisognose di attenzione e di assistenza anche nel nostro Paese.

Esse « devono poter trovare dappertutto, nella Chiesa, la loro patria »:30 le comunità cristiane, perciò, si aprano alla loro accoglienza e integrazione, sia mediante gesti concreti e semplici di solidarietà, sia attraverso interventi più continuativi e istituzionali.

Sia individualmente, sia tramite adeguate forme associative, singoli e famiglie facciano appello all'opinione pubblica e si adoperino presso quanti hanno autorità nella vita sociale, economica e politica, affinché anche alle famiglie dei migranti siano riconosciuti i diritti ad essere protette come famiglie, al rispetto della loro cultura, al ricongiungimento con tutti i familiari, all'educazione religiosa e scolastica dei figli.31

Coniugi in età anziana

122 - Valori e problemi dell'età anziana nel matrimonio

Una particolare considerazione va riservata ai coniugi in età anziana.

La loro è una situazione nella quale è possibile sia approfondire l'amore coniugale offrendo la testimonianza di una fedeltà lunga e ininterrotta, sia mettere a servizio degli altri, in forma nuova, la saggezza accumulata e le energie ancora rimaste.

Ma è anche una situazione facilmente caratterizzata da reciproche insofferenze, da pesante solitudine, da sofferenza per la malattia o il progressivo declino delle forze, dall'amarezza di sentirsi di peso agli altri.

Gli operatori pastorali si impegnino a studiare meglio queste dinamiche e a saperle leggere in ognuno dei coniugi giunti all'età anziana; nello stesso tempo aiutino gli interessati a sapersi conoscere e accettare e a fare ricorso anche agli strumenti umani che possono favorire il superamento di difficoltà e sofferenze.

Opera di evangelizzazione e valorizzazione degli anziani …

La comunità cristiana eserciti innanzitutto la sua cura pastorale aiutando gli anziani a « comprendere e vivere quegli elevati aspetti della spiritualità matrimoniale e familiare, che si ispirano al valore della croce e risurrezione di Cristo »:32

chiarisca nell'annuncio evangelico che l'esistenza umana, secondo il disegno di Dio, ha un pregio e un significato fino all'ultimo istante,

proclami le grandi realtà escatologiche e apra il cuore di questi suoi figli alla speranza cristiana.

Ogni comunità cristiana, inoltre, si premuri sia di valorizzare i molteplici apporti che possono venire dagli anziani, la loro esperienza, la loro competenza e capacità, la loro generosa opera di volontariato, sia di offrire loro momenti di ritrovo, di preghiera, di riflessione, di svago.

123 - … e suggerimenti per il rapporto delle famiglie con i propri membri anziani

Sarà pure necessario richiamare alle famiglie il dovere di provvedere direttamente, per quanto possibile, all'assistenza dei propri anziani, circondandoli di affetto e conservando loro un posto onorato nella vita domestica.

Quando questo non fosse possibile, occorrerà comunque richiamare il dovere di non abbandonarli e di stabilire forme diverse ma reali di vicinanza, di affetto, di riconoscenza e di cura.

Per parte sua, anche attraverso l'opera del volontariato organizzato e mediante molteplici forme di solidarietà tra famiglie, la comunità parrocchiale sarà loro di sostegno e vedrà di vivere nei confronti degli anziani una presenza premurosa e affettuosa, sia che essi rimangano presso le loro famiglie sia che si trovino in case di riposo.

Stato vedovile

124 - Attenzione allo stato vedovile da parte della comunità parrocchiale …

Un'ultima situazione che più volte riguarda la vita familiare è quella dello stato vedovile.

Tale situazione, sia per la sua consistenza numerica, sia per la sua complessa e variegata tipologia, merita anche oggi l'attenzione che Gesù e la Chiesa primitiva le hanno riservato.

La comunità parrocchiale

dia spazio ad una riflessione seria e attuale sulla realtà, sul significato e sulle potenzialità della vedovanza;

sappia aiutare chi è nello stato di vedovanza a rimotivare la propria vita anche per mezzo di momenti di preghiera, di riflessione e di impegno fattivo e operoso nella comunità;

valorizzi e promuova l'esperienza di gruppi e movimenti vedovili cristiani.

… e di famiglie vicine e amiche

Soprattutto attraverso l'azione discreta di famiglie vicine, amiche e attente, si attuino forme di sostegno e di carità spirituale e materiale, in particolare nei primi tempi del lutto;

si dedichi peculiare attenzione ai vedovi e alle vedove giovani, per aiutarli a discernere la loro situazione e a vivere il loro impegno educativo nei confronti dei figli;

ci si adoperi per aiutare queste persone a vivere nella castità;

qualora intendessero passare a nuove nozze, siano illuminate e sostenute perché la loro scelta sia ispirata ad autentici motivi di amore.

125 - La riscoperta del significato spirituale del rimanere nello stato vedovile

La comunità cristiana non tralasci neppure di proporre la vedovanza come dono offerto alla Chiesa e di presentare le ricchezze spirituali proprie dello stato vedovile.

Se, infatti, con la morte di uno dei coniugi si spezza dolorosamente le "comunità" coniugale o familiare, non si spezza però la "comunione", se è vero che per il credente il morire è « andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore » ( 2 Cor 5,8 ).

Si tratta, perciò, di aiutare chi si trova nello stato di vedovanza e intende rimanervi a vivere nella convinzione che la morte, anziché distruggere i legami d'amore contratti con il matrimonio, li può perfezionare e rafforzare.33

Indice

22 Cf Donum vitae, II, 8
23 Familiaris consortio, n. 41
24 Ivi, n. 14; cf Ivi, n. 41
25 Donum vitae, II, 8
26 Cf Ivi, II, 1-5
27 Cf Dalla disperazione alla speranza, I. B
28 Ivi, III. A
29 La pastorale della salute nella Chiesa italiana, n. 37
30 Familiaris consortio, n. 77
31 Cf Carta dei diritti della famiglia, art. 12
32 Cf Familiaris consortio, n. 77
33 Cf Comunione e comunità nella Chiesa domestica, n. 30