Gentili

Il termine gentili significa "appartenente alle nazioni" e deriva dal latino gentiles con il quale la Vulgata ( v. ) traduce l'ebraico gojim e il greco ethnikós.

Questi ultimi due termini indicano nell'Antico Testamento tutti coloro che non appartenevano al popolo d'Israele; nel Nuovo Testamento indicano i "pagani": inizialmente designano i non giudei ( Mt 5,47 ), mentre in seguito sono usati dai cristiani per riferirsi ai non cristiani ( Mt 18,17 ).

Paolo, secondo il primo significato, e chiamato apostolo dei gentili, cioè dei pagani, diversamente dagli altri apostoli che andarono verso i "circoncisi".

La parola deriva dal latino « gentes », « le genti », ossia tutti i popoli al di fuori di quello ebraico.

« Gentili » sono detti così genericamente i non-ebrei ( Ef 3,1 ); talvolta si usa anche chiamarli genericamente « greci » non perché abitavano in Grecia, ma per la loro lingua e cultura ellenistica ( 1 Cor 12,13; Rm 10,12; Col 3,11; Gal 3,27-28 ); oppure, in modo ancor più generale, sono chiamati « pagani » ( Ef 2,11; At 11,18; At 15,23 ), perché non adoravano il Dio di Israele; o anche « non-circoncisi », perché non appartenenti al popolo ebreo tramite il segno della circoncisione ( At 11,3; Gal 2,7-8 ).

Tra i pagani non-circoncisi però vi sono anche i « timorati di Dio » ( At 2,11; At 10,2.35 ): pur non essendo Giudei di nascita, essi simpatizzavano per il Giudaismo e frequentavano le sinagoghe, senza farsi circoncidere ed osservare esplicitamente la Legge di Mosè.