Summa Teologica - I-II

Indice

Articolo 8 - Se l'infusione della grazia in ordine di natura sia la prima tra le cose richieste per la giustificazione dell'empio

In 4 Sent., d. 17, q. 1, a. 4; De Verit., q. 28, aa. 7, 8

Pare che l'infusione della grazia in ordine di natura non sia la prima tra le cose richieste per giustificazione dell'empio.

Infatti:

1. L'abbandono del male precede l'accesso al bene, secondo l'espressione del Salmo [ Sal 37,27 ]: « Allontanati dal male e fa il bene ».

Ma la remissione dei peccati rientra nell'abbandono del male, mentre l'infusione della grazia appartiene all'accesso al bene.

Quindi in ordine di natura la remissione della colpa precede l'infusione della grazia.

2. La disposizione precede per natura la forma alla quale dispone.

Ma l'esercizio del libero arbitrio è una disposizione alla ricezione della grazia.

Esso quindi precede l'infusione della grazia.

3. Il peccato impedisce all'anima di tendere a Dio.

Ma togliere gli ostacoli di un moto è un'operazione previa al moto che deve seguire.

Quindi per natura la remissione dei peccati e l'atto del libero arbitrio contro il peccato precedono il moto del libero arbitrio verso Dio e l'infusione della grazia.

In contrario:

La causa per natura precede l'effetto.

Ma l'infusione della grazia è la causa di tutti gli altri elementi richiesti per la giustificazione dell'empio, come si è detto sopra [ a. prec. ].

Quindi viene prima in ordine di natura.

Dimostrazione:

I quattro elementi richiesti per la giustificazione del peccatore sono cronologicamente simultanei, poiché la giustificazione non avviene per fasi successive, come si è visto [ a. prec. ]: però in ordine di natura l'uno precede l'altro.

E fra tutti il primo è l'infusione della grazia; il secondo è il moto del libero arbitrio verso Dio; il terzo è il moto del libero arbitrio contro il peccato; il quarto è la remissione della colpa.

E il motivo di ciò sta nel fatto che in ogni moto la prima cosa è sempre l'impulso della causa movente, la seconda la disposizione della materia, ossia il moto di ciò che è mosso, e l'ultima il fine o termine del moto, nel quale viene a terminare la mozione della causa movente.

Ora, la mozione della causa movente, cioè di Dio, non è altro che l'infusione della grazia, come sopra [ a. 6 ] si è notato; il moto o la disposizione del mobile è invece il duplice moto del libero arbitrio, e da ultimo il termine o fine del moto è la remissione della colpa, come risulta evidente dalle cose dette in precedenza [ aa. 1,6 ].

Perciò in ordine di natura nella giustificazione dell'empio la prima cosa è l'infusione della grazia; la seconda è il moto del libero arbitrio verso Dio; la terza è il moto del libero arbitrio contro il peccato ( infatti chi viene giustificato detesta i peccati perché offendono Dio, e quindi il moto del libero arbitrio verso Dio precede per natura il moto del libero arbitrio contro il peccato, in quanto causa e motivo di esso ); la quarta e ultima è infine la remissione dei peccati, che è il termine a cui è ordinata tutta questa trasmutazione, secondo le spiegazioni date [ aa. 1,6 ].

Analisi delle obiezioni:

1. L'abbandono di un termine e il raggiungimento del termine contrario possono essere considerati in due modi.

Primo, dal lato del soggetto mobile.

E allora in ordine di natura l'abbandono del primo termine precede il raggiungimento del secondo: infatti nel soggetto mobile prima viene l'abbandono di uno dei termini, e poi il raggiungimento dell'altro grazie al movimento.

Ma dal lato della causa agente è vero il contrario.

Infatti la causa agente con la forma che in essa preesiste agisce per rimuovere il suo contrario: come il sole con la sua luce agisce per togliere le tenebre.

Quindi per il sole la funzione di illuminare precede quella di togliere le tenebre, mentre per l'aria che deve essere illuminata l'essere liberata dalle tenebre precede in ordine di natura il conseguimento della luce, sebbene si tratti cronologicamente di due fatti simultanei.

E poiché l'infusione della grazia e la remissione della colpa sono indicate all'attivo come opera di Dio che giustifica, in ordine di natura l'infusione della grazia precede la remissione della colpa.

Se però si considera la cosa dal lato dell'uomo giustificato, è vero il contrario: poiché allora in ordine di natura la liberazione dalla colpa precede il conseguimento della grazia giustificante.

- Oppure si può dire che nella giustificazione la colpa è il termine di partenza e la giustizia quello di arrivo, ma la grazia è causa sia della remissione della colpa che del conseguimento della giustizia.

2. La disposizione del soggetto precede il conseguimento della forma in ordine di natura; tuttavia segue l'operazione dell'agente che dispone il soggetto medesimo.

E così il moto del libero arbitrio precede in ordine di natura il conseguimento della grazia, ma segue la sua infusione.

3. Come insegna il Filosofo [ Phys. 2,9 ], tra i moti dello spirito nell'ordine speculativo viene prima il moto riguardante i princìpi, e nell'ordine pratico quello relativo al fine; negli atti esterni invece la rimozione degli ostacoli precede il conseguimento del fine.

E poiché il moto del libero arbitrio è spirituale, in ordine di natura esso si volge a Dio come al suo fine prima di togliere l'ostacolo del peccato.

Indice