Salmi |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Il Signore, mia parte di eredità |
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1 Miktam. Di Davide. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. |
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2 Ho detto a Dio: « Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene ». |
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3 Per i santi, che sono sulla terra, uomini nobili, è tutto il mio amore. |
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4 Si affrettino altri a costruire idoli: io non spanderò le loro libazioni di sangue né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi. |
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5 Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. |
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6 Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, è magnifica la mia eredità. |
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7 Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio cuore mi istruisce. |
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8 Io pongo sempre innanzi a me il Signore, sta alla mia destra, non posso vacillare. |
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9 Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, |
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10 perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione. |
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11 Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piana nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. |
Indice |
16,1 | Il salmo esprime l'intensa fiducia dell'orante nel suo Signore e il rifiuto di ogni cedimento all'idolatria. Il credente nutre la certezza di venire liberato anche dalla morte ( descritta con le immagini degli inferi e della fossa, v. 10 ) e di godere senza fine alla presenza di Dio. A questa composizione si ispirerà il NT nel presentare la risurrezione di Gesù ( At 2,25-31; At 13,35-36 ). Miktam: senso incerto; BJ traduce: « a voce bassa ». ( ricorre anche nei Sal 56-60 ) Alcuni lo traducono "inno", altri "poema" o "preghiera scritta". Questa rubrica si trova davanti ai salmi la cui recita pubblica poteva provocare la collera dei pagani del periodo ellenistico, padroni di Gerusalemme. |
16,2-3 | Il testo dei
vv 2-3, molto oscuro, è tradotto per congettura cambiando la vocalizzazione. L'ebraico si potrebbe tradurre alla lettera: « Mio Signore, tu mia felicità, non sopra di te. Ai santi, quelli della terra, quelli e questi che impongono (?), tutto il mio piacere è in essi ». - Questi vv potrebbero rivolgersi a coloro che pretendono unire l'adorazione di Jahve al culto degli dèi locali, sincretismo che fu per molto tempo la grande tentazione di Israele ( cf. Is 57,6; Is 65,5; Is 66,3s ). |
16,4 | Le libagioni di sangue alludono ai sacrifici umani offerti alle divinità pagane ( Sal 106,36-38 ). Si affrettino: BJ traduce: « si corre al loro seguito » secondo le versioni; il TM è corrotto ( alla lettera: « pagano il prezzo dello straniero » ). - idoli: alla lettera « infermità », eufemismo. |
16,6 | Allusione alla condizione dei leviti. La loro parte, designata dalle immagini tradizionali della coppa ( cf. Sal 11,6+ ) e della corda d'agrimensura ( Mi 2,4-5 ) è Jahve. Il nome proprio Hilqijjahu, « Jahve è la mia parte », è frequente. |
16,7 | il mio cuore: alla lettera « miei reni », sede dei pensieri e degli affetti segreti ( cf. Sal 7,10; Pr 23,16; Ger 12,2 ). |
16,9 | la mia anima: alla lettera « la mia gloria » ( cf. Sal 7,6+ ). |
16,10 | Dove sono i salvati fra la loro morte e il ritorno di Gesù? Il salmista ha scelto Jahve. Il realismo della sua fede e le esigenze della sua vita mistica reclamano una intimità indissolubile con lui: gli è dunque necessario sfuggire alla morte che ne lo potrebbe separare ( Sal 6,6; cf. Sal 49,16+ ). Speranza ancora imprecisa, che prelude già alla fede nella resurrezione ( cf. Dn 12,2; 2 Mac 7,9+ ). Le versioni traducono « fossa » con « corruzione ». L'applicazione messianica, ammessa dal giudaismo, è stata vista verificata nella resurrezione di Cristo. |