Giudici |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
I Daniti alla ricerca di un territorio |
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1 In quel tempo non c'era un re in Israele e la tribù dei Daniti cercava un territorio per stabilirvisi, perché fino a quei giorni non le era toccata nessuna eredità fra le tribù d'Israele. |
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2 I figli di Dan mandarono dunque da Zorea e da Estaol cinque uomini della loro tribù, uomini di valore, per visitare ed esplorare il paese; dissero loro: « Andate ad esplorare il paese! ». Quelli giunsero sulle montagne di Efraim fino alla casa di Mica e passarono la notte in quel luogo. |
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3 Mentre erano presso la casa di Mica, riconobbero la voce del giovane levita; avvicinatisi, gli chiesero: « Chi ti ha condotto qua? Che fai in questo luogo? Che hai tu qui? ». |
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4 Rispose loro: « Mica mi ha fatto così e così, mi dà un salario e io gli faccio da sacerdote ». | ||||||
5 Gli dissero: « Consulta Dio, perché possiamo sapere se il viaggio che abbiamo intrapreso avrà buon esito ». |
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6 Il sacerdote rispose loro: « Andate in pace, il viaggio che fate è sotto lo sguardo del Signore ». | ||||||
7 I cinque uomini continuarono il viaggio e arrivarono a Lais e videro che il popolo, che vi abitava, viveva in sicurezza secondo i costumi di quelli di Sidòne, tranquillo e fidente; non c'era nel paese chi, usurpando il potere, facesse qualcosa di offensivo; erano lontani da quelli di Sidòne e non avevano relazioni con nessuno. | ||||||
8 Poi tornarono ai loro fratelli a Zorea e a Estaol e i fratelli chiesero loro: « Che notizie portate? ». | ||||||
9 Quelli risposero: « Alziamoci e andiamo contro quella gente, poiché abbiamo visto il paese ed è ottimo. E voi rimanete inattivi? Non indugiate a partire per andare a prendere in possesso il paese. |
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10 Quando arriverete là, troverete un popolo che non sospetta di nulla. Il paese è vasto e Dio ve lo ha messo nelle mani; è un luogo dove non manca nulla di ciò che è sulla terra ». |
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La migrazione dei Daniti |
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11 Allora seicento uomini della tribù dei Daniti partirono da Zorea e da Estaol, ben armati. |
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12Andarono e si accamparono a Kiriat-Iearim, in Giuda; perciò il luogo, che è a occidente di Kiriat-Iearim, fu chiamato e si chiama fino ad oggi l'accampamento di Dan. | ||||||
13 Di là passarono sulle montagne di Efraim e giunsero alla casa di Mica. |
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14 I cinque uomini che erano andati a esplorare il paese di Lais dissero ai loro fratelli: « Sapete che in queste case c'è un efod, ci sono i terafim, una statua scolpita e una statua di getto? Sappiate ora quello che dovete fare ». | ||||||
15 Quelli si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane levita, cioè alla casa di Mica, e lo salutarono. | ||||||
16 Mentre i seicento uomini dei Daniti, muniti delle loro armi, stavano davanti alla porta, | ||||||
17 i cinque uomini che erano andati a esplorare il paese vennero, entrarono in casa, presero la statua scolpita, l'efod, i terafim e la statua di getto. Intanto il sacerdote stava davanti alla porta con i seicento uomini armati. | ||||||
18 Quando, entrati in casa di Mica, ebbero preso la statua scolpita, l'efod, i terafim e la statua di getto, il sacerdote disse loro: « Che fate? ». | ||||||
19 Quelli gli risposero: « Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi e sarai per noi padre e sacerdote. Che cosa è meglio per te, essere sacerdote della casa di un uomo solo oppure essere sacerdote di una tribù e di una famiglia in Israele? ». |
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20 Il sacerdote gioì in cuor suo; prese l'efod, i terafim e la statua scolpita e si unì a quella gente. | ||||||
21 Allora si rimisero in cammino, mettendo innanzi a loro i bambini, il bestiame e le masserizie. | ||||||
22 Quando erano già lontani dalla casa di Mica, i suoi vicini si misero in armi e raggiunsero i Daniti. | ||||||
23 Allora gridarono ai Daniti. Questi si voltarono e dissero a Mica: « Perché ti sei messo in armi? ». |
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24 Egli rispose: « Avete portato via gli dèi che mi ero fatti e il sacerdote e ve ne siete andati. Ora che mi resta? Come potete dunque dirmi: Che fai? ». |
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25 I Daniti gli dissero: « Non si senta la tua voce dietro a noi, perché uomini irritati potrebbero scagliarsi su di voi e tu ci perderesti la vita e la vita di quelli della tua casa! ». | ||||||
26 I Daniti continuarono il viaggio; Mica, vedendo che essi erano più forti di lui, si voltò indietro e tornò a casa. | ||||||
Presa di Lais. Fondazione di Dan e del suo santuario |
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27 Quelli dunque, presi con sé gli oggetti che Mica aveva fatti e il sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Lais, a un popolo che se ne stava tranquillo e sicuro; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme. | ||||||
28 Nessuno le prestò aiuto, perché era lontana da Sidòne e i suoi abitanti non avevano relazioni con altra gente. Essa era nella valle che si estende verso Bet-Recob. |
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29 Poi i Daniti ricostruirono la città e l'abitarono. La chiamarono Dan dal nome di Dan loro padre, che era nato da Israele; ma prima la città si chiamava Lais. |
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30 E i Daniti eressero per loro uso la statua scolpita; Gionata, figlio di Ghersom, figlio di Manàsse, e i suoi figli furono sacerdoti della tribù dei Daniti finché gli abitanti del paese furono deportati. |
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31 Essi misero in onore per proprio uso la statua scolpita, che Mica aveva fatta, finché la casa di Dio rimase a Silo. |
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Indice |
18,1 | la tribù dei Daniti cercava un territorio: la tribù di Dan non riuscì a impossessarsi del proprio territorio, che si trovava a occidente di quello di Beniamino, perché gli Amorrei la respingevano verso la montagna (
Gdc 1,34 ). Il grosso della tribù fu perciò costretto a emigrare; tuttavia una parte rimase nel territorio originario come attesta la storia di Sansone, cronologicamente posteriore. 18,1ss I daniti, che una volta risiedevano nella regione di Zorea e di Estaol ( cf. Gdc 13,2+ ); non poterono restarvi ( cf. Gs 19,40+ ) e furono scacciati dagli amorrei, secondo Gdc 1,34-35. La loro migrazione verso il nord è preceduta da una esplorazione che ricorda quella di Caleb ( Nm 13 ). La data è incerta. L'assenza della menzione dei filistei ( qui e in Gdc 1,34-35 ) suggerirebbe il primo momento del periodo dei Giudici; in più, il posto che Dan occupa accanto ad Aser nel cantico di Debora ( Gdc 5,17 ) sembra indicare che sia già insediato nel nord. Ma questo argomento non è sicuro e la facilità della migrazione si spiegherebbe meglio come la conseguenza della vittoria di Debora e Barak. Abbiamo qui un altro esempio di azione individuale di una sola tribù ( cf. Gdc 1 ), e una prova in più che i movimenti di tribù sono continuati anche dopo la morte di Giosuè ( vedi la mezza tribù di Manàsse, Nm 32,1+ ). |
18,2 | cinque uomini: il TM aggiunge: « fuori dai loro confini, uomini », omesso dai LXX. |
18,7 | Lais: così era chiamata la città ( Lesem secondo
Gs 19,47 ) prima di cambiare il suo nome in Dan. che vi abitava: con i LXX; il TM ha il femminile. - non c'era nel paese … offensivo: correzione minima di un testo molto corrotto. - con nessuno: con il TM, idem nel v 28; BJ con i LXX ha invece: « con gli aramei ». |
18,14 | il paese di Lais: con il TM; « Lais », assente in BJ e nei LXX, è forse una glossa. |
18,16 | dei Daniti: accidentalmente spostato alla fine del versetto nel TM. Il passo che segue, con le sue ripetizioni, è forse dovuto alla fusione di due fonti: una racconta la visita dei cinque emissari al giovane levita, mentre i seicento danìti prendono la statua scolpita ( v 18a ); l'altra mostra che sono gli emissari che si impadroniscono dell'immagine, e il sacerdote, rimasto sulla soglia con il grosso della truppa, li interpella ( vv 16-17.18b ). |
18,30 | Giònata, figlio di Ghersom: non solo è levita legittimo, ma si riallaccia a Ghersom, figlio di Mosè, e dunque a Mosè stesso ( vedi Es 2,22;
Es 18,3 ). La deportazione a cui si accenna è forse quella operata da Tiglat-Pilèser III nel 734 a.C. ( 2 Re 15,29 ). Quando fu scritto il libro dei Giudici? furono deportati: questo versetto è un'aggiunta che poi viene ripetuta anche in v 31a con in più una nota sul sacerdozio di questo primo santuario danita. La discendenza levitica del suo primo ministro è verisimile; ma essa ha urtato i copisti, che hanno aggiunto una nota sopra il rigo, per trasformare il nome di Mosè ( mosheh ) in quello di Manàsse ( manasheh ). L'esilio, ricordato qui, corrisponde alla deportazione che seguì alla campagna di Tiglat-Pilezer, nel 734. - figlio di Manasse: BJ con il TM legge tuttora: « figlio di Mosè ». |
18,31 | La fine del versetto è una altra aggiunta che, contrariamente al v 30, ha invece come punto di riferimento la chiusura del santuario di Silo, dopo la presa dell'arca all'epoca di Samuele ( 1 Sam 4 ). |