Ci sono due genealogie di Gesù nei Vangeli, una in Mt 1,1-17 e l'altra in Lc 3,23-28.
Ci sono alcune cose difficili da capire in queste genealogie, ed è più facile considerarle insieme.
Prima, alcune difficoltà nella genealogia di Matteo, poi alcune in Luca, e poi alcune difficoltà che si sorgono quando confrontiamo le due genealogie.
Prima di tutto, bisogna notare che il verbo greco usato per "generare" non ha necessariamente il senso di "essere il padre di".
Può essere una generazione indiretta, tramite diverse generazioni, e quindi il senso a volte è "essere l'antenato di".
Quindi, mentre è possibile che ci siano solo quattro generazioni nei circa 400 anni da Giuda ad Aminadab, e solo quattro generazioni nei circa 400 anni da Salmon a Davide, può darsi anche che alcune generazioni siano state saltate nelle genealogie.
Ciò non renderebbe la genealogia sbagliata se non presume di elencare ogni generazione, usando questa parola generale "generare".
Questa spiegazione possibile è invece necessaria per spiegare le tre generazioni mancanti in Mt 1,7, fra Ioram e Uzzia ( chiamato anche Azaria nell'AT - confronta per esempio 2 Re 15,1-7 con 2 Re 15,32-34 ), cioè Acacia, Ioas e Amasia.
Senz'altro fu una scelta consapevole da parte di Matteo di non mettere questi nomi, perché conosceva bene la storia di Israele e le Scritture ebraiche ( il nostro Antico Testamento ), e sembra che abbia copiato direttamente da un brano come 1 Cr 3,5-24.
È più difficile capire perché saltò questi nomi.
Probabilmente era perché voleva che ci fossero 14 generazioni in questa sezione della genealogia ( per cui vedi qui sotto ), e forse saltò proprio questi tre perché erano i più malvagi dei re e collegati con l'idolatria di Acab e di Atalia ( per esempio 2 Re 8,26-27 ).
In Mt 1,11, manca anche Ioiachim ( chiamato anche Eliachim 2 Re 23,34 ) figlio di Giosia e padre di Ieconia; la spiegazione è la stessa.
La prossima difficoltà è in Mt 1,12, in cui Salatiel generò Zorobabel, come Esd 3,2,8; Esd 5,2; Ne 12,1; Ag 1,1,12,14; Ag 2,2,23.
Ma 1 Cr 3,19 dice che Zorobabel era il figlio di Pedaia fratello di Salatiel.
Quindi la difficoltà è in realtà non nella genealogia di Matteo ma in 1 Cronache.
Vedi il commento su 1 Cr 3,17-19.
Infine, le persone da Abiud fino a Giacobbe ci sono sconosciuti.
C'è evidenza che i Giudei possedevano i loro registri genealogici almeno fino alla fine del primo secolo.
Non sarebbe stato difficile dunque per Matteo trovare la genealogia di Gesù nei registri ufficiali, oppure chiedere la genealogia a qualcuno della famiglia di Gesù che sapeva gli antenati della famiglia.
Certamente non c'è nessuna difficoltà in questo.
Mt 1,17 dice che la genealogia contiene tre gruppi di 14 generazioni.
Ci sono infatti 14 nomi da Abramo a Davide ( contando tutti e due ).
Poi da Davide alla deportazione ci sono 14 nomi, non contando Davide ma contando Ieconia.
E infine dalla deportazione fino a Cristo ci sono di nuovo 14 nomi, contando Ieconia nuovamente perché era sia prima della deportazione sia dopo la deportazione.
Ieconia è contato due volte ma Davide no, perché il confine fra i primi due gruppi è una persona ( Davide ), ma il confine fra gli ultimi due gruppi è un evento ( la deportazione ) che non segnala la fine di una generazione.
L'altra domanda è perché Matteo raggruppò la genealogia in questi tre gruppi di 14 generazioni.
È possibile che sia semplicemente un modo per ricordare più facilmente la lista.
I Giudei a volte organizzavano le genealogie in simili schemi.
Altri invece danno al numero 14 qualche valore simbolico, più comunemente che il valore della parola "Davide" era 14.
[ In ebraico, le lettere erano usate anche come numeri, e le tre consonanti ( le vocali era un'aggiunta posteriore alla lingua ebraica, e per questo scopo non contavano ) di ãÌÈåÄã ( Davide ) erano la quarta, la sesta e la quarta lettera dell'alfabeto ebraico.
Questo sistema per dare un valore numero ad un nome si chiama ghimatriah o gematria, e probabilmente sta dietro Ap 13,18 ]
Dato che Matteo saltò delle generazioni per arrivare a questo raggruppamento di 14 generazioni tre volte, il numero 14 non poteva essere visto da Matteo come prova che Gesù era il vero figlio di Davide.
Al massimo possiamo dire che lo scopo di Matteo era di suggerire un numero associato a Gesù Cristo, figlio di Davide ( Mt 1,1 ), e poi dare una genealogia semplificata e più facile da memorizzare basata su questo numero.
In Lc 3,33, c'è un possibile problema.
Alcune versioni italiane ( per esempio Nuova Riveduta, C.E.I., Riveduta, TILC ) hanno "Aminadab, di Admin, di Arni, di Esrom", mentre le genealogie nell'AT ( Rt 4,19; 1 Cr 2,9-10 ) e Mt 1,3-4 hanno "Aminadab, Aram, Esrom" ( usando l'ortografia greca invece di quella ebraica ).
Forse le altre tre genealogie hanno saltato delle generazioni ( che abbiamo visto è possibile nella discussione della genealogia secondo Matteo qui sopra ), e Arni è una forma alternativa di Aram.
Ma c'è molto dubbio sul testo di Luca a questo punto della genealogia, con molte varianti nei manoscritti.
Una variante, nella maggior parte dei manoscritti inclusi alcuni manoscritti importanti, è proprio "Aminadab, di Aram, di Esrom".
Gli altri manoscritti importanti hanno diverse letture, e non sono d'accordo fra di loro su un'alternativa a questa lettura.
Per esempio, il manoscritto più antico ( p4 ) ha "Aminadab, di Admin, di Arni, di Esrom", mentre il Codice Vaticanus ha "di Admin, di Arni" e il Codice Sinaiticus ha "di Adam, di Admin, di Arni, di Esrom".
Quindi anche se non possiamo esserne certi, possiamo dire che non è improbabile che Luca abbia scritto in realtà "Aminadab, di Aram, di Esrom" ( come le versioni Nuova Diodati e Diodati traducono il versetto ), e in quel caso la difficoltà sparirebbe.
In Lc 3,35-36, è scritto "Sala, di Cainam, di Arfacsad".
In Gen 11,12 e 1 Cr 1,18, leggiamo invece "Arpacsad … generò Sela". Possibilmente "generò" nei due brani dell'AT ha il senso di "essere antenato di" (come nel commento sulla genealogia di Matteo qui sopra), ma è difficile capire perché l'autore di Genesi avrebbe saltato una generazione a questo punto, e il fatto che Gen 11,12 dice che Arpacsad generò Sela quando aveva 35 anni rende la spiegazione improbabile.
Più probabile è che non abbiamo il testo originale dell'AT oppure del NT.
In Gen 10,24; Gen 11,12, Cainan, benché non presente nel testo ebraico, è nella Septuaginta, la traduzione greca dell'AT; Arfacsad lo generò quando aveva 135 anni.
Inoltre, un manoscritto importante del Septuaginta ha Cainan a 1 Cr 1,18.
Ciò significa che chiaramente Luca seguiva la Septuaginta ( o una fonte basata sulla Septuaginta ) quando scrisse la sua genealogia, che sarebbe stato naturale perché Luca non era un Giudeo, e anche se capiva l'ebraico, parlava il greco molto meglio.
Questo in sé non renderebbe il testo in Luca giusto, ma ci sono diversi casi nell'AT in cui sembra che la Septuaginta traduca un testo ebraico migliore di quello che è stato tramandato come il testo ebraico che abbiamo adesso ( il testo masoretico ).
Un'altra considerazione è che il manoscritto più antico di Lc 33,36 che abbiamo ( p75 ) e un altro manoscritto importante ( Codice Bezae ) non contengono il nome "Cainam", per cui è possibile ( benché improbabile, alla luce dell'evidenza di tutti gli altri manoscritti ) che non sia stato nel testo scritto da Luca.
Per concludere, questo è veramente un versetto difficile, con tre soluzioni, tutte possibili benché non probabili, e non possiamo essere sicuri quale sia la spiegazione giusta.
Alcune differenze fra le genealogie non creano nessuna difficoltà.
Per esempio, Matteo va da Abraamo a Gesù, mentre Luca va da Gesù ad Adamo, oppure che Matteo inserisce i nomi di quattro donne.
Due genealogie non devono essere identiche per non contraddirsi, se gli autori decidono di includere diversi elementi.
Un'altra differenza è che secondo Matteo, Gesù è un discendente di Davide tramite suo figlio Salomone, mentre secondo Luca è un discendente di Davide tramite suo figlio Natan.
Neanche questo è un problema; non è affatto improbabile che fra tutti gli antenati di Gesù ci siano due modi per arrivare a Davide.
Però, ci sono due punti nelle due genealogie che sembrano proprio contraddirsi, e questi punti saranno discussi qui sotto.
Il primo è il padre di Giuseppe, cioè il nonno paterno di Gesù.
Secondo Matteo è Giacobbe, secondo Luca è Eli.
Una spiegazione spesso proposta è che in realtà Luca dà la genealogia attraverso Maria, e Eli quindi sarebbe il padre di Maria.
Il problema è che Luca non lo dice, e presenta la sua genealogia come quella di Giuseppe.
La soluzione più semplice è che Maria era la figlia di Eli, ma che non aveva fratelli.
Eli quindi adottò Giuseppe come erede, una pratica forse attestata in 1 Cr 2,34-36; Esd 2,61.
Altrimenti bisogna supporre un matrimonio levitico, che la legge comandava in certi casi e che era ancora praticato ai tempi di Gesù, altrimenti la domanda dei Sadducei sarebbe stata irrilevante ( Dt 25,5-10; Mt 22,24-28 ).
Per esempio, Giacobbe morì senza figli, e la vedova sposò Eli che era il parente più stretto.
In questo modo Giuseppe poteva essere considerato il figlio ( biologico ) di Eli e il figlio ( legale ) di Giacobbe.
Alternativamente, siccome sembra che Matteo dia la linea di successione al trono ( siccome elenca tutti i re di Giuda fino alla deportazione ), può darsi che Giacobbe sia morto senza figli, e il diritto di successione al trono sia saltato ad un parente, cioè Giuseppe.
Infatti, Giuseppe non era neanche il padre biologico di Gesù, ma il padre legale, e il diritto di successione sarebbe così passato a Gesù.
Un altro possibile problema è che i nomi Salatiel e Zorobabele sono in tutte e due le genealogie ( Mt 1,12; Lc 3,27 ).
Il problema sarebbe nel nome del padre di Salatiel: è Ieconia ( secondo Matteo ) o Neri ( secondo Luca )?
È possibile risolvere questo problema ipotizzando un altro matrimonio levitico, o che Neri sposò una figlia di Ieconia e che il nome della donna non è dato nelle genealogie ( come era la pratica ).
Ma la soluzione più semplice è che Salatiel e Zorobabele in Matteo sono diversi dalle persone con quei nomi in Luca.
Non è affatto improbabile trovare due nomi ripetuti in quel modo.