Romani |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
I Giudei hanno misconosciuto la giustizia di Dio |
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1 Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera sale a Dio per la loro salvezza. | |||||
2 Rendo infatti loro testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta coscienza; |
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3 poiché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio. |
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4 Ora, il termine della legge è Cristo, perché sia data la giustizia a chiunque crede. |
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Annunziata da Mosè |
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5 Mosè infatti descrive la giustizia che viene dalla legge così: L'uomo che la pratica vivrà per essa. |
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6 Invece la giustizia che viene dalla fede parla così: Non dire nel tuo cuore: Chi salirà al cielo? Questo significa farne discendere Cristo; |
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7 oppure: Chi discenderà nell'abisso? Questo significa far risalire Cristo dai morti. |
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8 Che dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioè la parola della fede che noi predichiamo. |
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9 Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. |
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10 Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. | |||||
11 Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. |
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12 Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l'invocano. |
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13 Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. |
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Sono senza scusa |
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14 Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? |
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15 E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene! |
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16 Ma non tutti hanno obbedito al vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? |
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17 La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo. |
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18 Ora io dico: Non hanno forse udito? Tutt'altro: per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino ai confini del mondo le loro parole. |
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19 E dico ancora: Forse Israele non ha compreso? Già per primo Mosè dice: Io vi renderò gelosi di un popolo che non è popolo; contro una nazione senza intelligenza susciterò il vostro sdegno. |
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20 Isaia poi arriva fino ad affermare: Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non si rivolgevano a me, |
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21 mentre di Israele dice: Tutto il giorno ho steso le mani verso un popolo disobbediente e ribelle! |
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Indice |
10,1-4 | Amore di Paolo per Israele |
10,2 | ma non secondo una retta conoscenza: come lo zelo di Paolo prima della conversione ( At 22,3; Gal 1,14; Fil 3,6; cf. 1 Tm 1,13 ). |
10,3 | giustizia di Dio: la giustificazione non è un bene da conquistare, ma una grazia da accogliere mediante la fede nel Cristo ( cf. Rm 1,16+; Rm 4,25+; Rm 7,7+ ). |
10,5-13 | La salvezza è per tutti La giustizia che viene dalla fede ( v. 6 ) segue una logica alternativa rispetto alla giustizia che viene dalla Legge ( v. 5 ). Grazie alla fede in Gesù Cristo, riconosciuto come Signore, la salvezza, dono di Dio, raggiunge tutti gli uomini senza distinzione tra Ebrei e pagani. Nel testo si susseguono citazioni di Lv 18,5; Dt 9,4; Dt 30,12-14; Is 28,16; Gl 3,5. Per la citazione della profezia di Gioele vedi anche At 2,17-21 con la nota esplicativa. 10,5 Si può essere salvati osservando tutta la legge? |
10,6 | che viene dalla fede: il Dt riassumeva tutta la legge nel precetto dell'amore, praticato dall'uomo che abbia il « cuore circonciso » (
Dt 2,29;
Dt 10,16;
Ger 4,4;
Ger 9,25 ), una circoncisione operata da Dio stesso ( Dt 30,6 ), equivalente del dono della legge « scritta sul cuore » ( Ger 31,33 ). In questo modo era annunziata la « giustizia della fede »: la « parola della fede » è « nel cuore » ( v 8; Dt 30,14; cf. Dt 3,27+; Dt 8,2+ ), parola dettata e attuata in noi dallo Spirito ( Rm 8,4+ ). |
10,7 | nell'abisso: abisso dell'oceano in
Dt 30,13, dello sheol nell'applicazione che ne fa Paolo. Il Targum evocava già Mosè che discendeva dal Sinai e Giona che risaliva dall'abisso. |
10,9 | che Dio lo ha risuscitato dai morti: all'adesione interna del « cuore » corrisponde la professione di fede esterna, quale ha luogo nel battesimo. |
10,14-21 | L'ignoranza d'Israele è senza scusa Paolo vuole dimostrare che l'ignoranza d'Israele, cioè il suo rifiuto del Vangelo, è senza scuse perché esso è stato annunciato dagli inviati di Dio. L'incredulità d'Israele è stata tuttavia preannunciata dalla parola di Dio, consegnata nelle sacre Scritture. Una serie di citazioni bibliche conferma questa tesi paolina: Is 52,7; Is 53,1; Sal 19,5; Dt 32,21; Is 65,1-2. 10,14 senza aver prima creduto in lui: l'argomentazione, che utilizza la Scrittura, è chiara: se Israele nel suo insieme non invoca di fatto il nome del Signore, è perché si è mostrato ribelle alla luce che gli è stata proposta. |
10,17 | per la parola di Cristo: una variante legge: « per la parola di Dio ». |
10,18 | la loro voce: quella dei predicatori del vangelo. |
10,19 | il vostro sdegno: l'allusione alla gelosia di Israele prepara Rm 11,11.14. |
10,21 | disobbediente e ribelle: il testo originale ebraico si riferisce in tutti due i casi ( vv 20 e 21 ) al popolo giudaico; ma nel primo caso si tratta di un Israele che « non invoca più il nome di Jahve » e si trova perciò nella stessa situazione dei pagani. La versione greca, che in Is 65,1 parla di una « nazione » non di un « popolo » come in Is 65,2, facilitava l'applicazione ai pagani. |