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Lo Spirito Santo nella Morale |
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E 42 |
Imitare Dio |
Rif. |
La caratteristica di ogni morale umana, anche religiosa, è la conformità a una legge, a un interesse, a un ideale. |
In questo quadro, l'uomo deve agire « come sta scritto ». |
Nel mondo ebraico, gli si domanderà di amare gli altri « come se stesso ». |
Questa piccola parola « come » indica ciò a cui deve ispirarsi la conformità. |
Ora, nell'organismo cristiano, un essere soprannaturale composto essenzialmente di virtù teologali si sovrappone all'organismo semplicemente morale. |
solo le virtù teologali e il loro rapporto particolare con dio Padre che stabiliranno la nuova conformità: bisognerà fare « come Dio »: siate perfetti come il Padre mio è perfetto. |
questa scheda vorrebbe seguire l'insegnamento del N. T. a questo riguardo e vedere come Cristo si è impegnato per rivelare questa nuova conformità teologale della morale cristiana. |
Per questo si seguiranno alcuni esempi importanti. |
Testi |
Rilievi |
Rif. |
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Mentre gli antichi testi della Legge sono puramente morali, il Lv. dà già una ragione teologale alla vita morale. |
questa tocca in qualche modo la santità di Dio. |
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1) Il perdono |
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L'ebraismo aveva tutto un sistema di tariffe per il perdono. |
Si poteva, per esempio, perdonare sette volte al proprio fratello. |
dopo di che, si poteva applicare la legge del taglione: occhio per occhio … |
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Per Cristo, il dovere del perdono si trasforma in una testimonianza del perdono che si è ricevuto personalmente. |
L'esperienza teologale del perdono di Dio porterà all'applicazione morale di questo perdono. |
« Perdona a noi come noi perdoniamo ». |
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Si noti l'aspetto ebraico della « retribuzione » in questa frase, eccettuato questo punto di vista: perdoniamo perché siamo stati perdonati. |
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La misericordia verso gli altri è la prova della misericordia di dio. |
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2) L'amore |
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L'ebraismo conosceva due comandamenti distinti dell'amore: da una parte, amare Dio; dall'altra, amare il prossimo come se stessi. |
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Nella catechesi cristiana viene fatto un primo passo quando si sono riuniti i due comandamenti « che ne fanno uno solo ». |
Si notino le sfumature tra i sinottici. |
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Un secondo passo si ha nella catechesi di Gv. e di Paolo quando si dice che bisogna amare gli altri come si è stati amati da Dio: testimonianza morale dell'esperienza che si ha dell'amore di Dio verso di noi. |
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Per cui bisogna ancora sacrificarsi per gli altri come Dio si è sacrificato per noi. |
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3) La morale coniugale |
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La morale coniugale ebraica rimane relativamente basata sull'egoismo dello sposo e sulla propria soddisfazione nella moglie. |
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Os. è il primo a rialzare il livello della morale coniugale: infatti fa l'esperienza che la sua disgrazia matrimoniale non è che la prova della disgrazia « matrimoniale » di Dio ingannato dalla sua sposa Israele. |
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Si stabilisce allora una dipendenza tra il matrimonio umano e l'amore di Dio per il popolo. |
Ct. si servirà di questa ambivalenza. |
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Tale finalmente è il significato del matrimonio cristiano: riuscire a riprodurre la prova dell'amore di Cristo e della Chiesa: « fare come Cristo; fare come la Chiesa ». |
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4) L'ospitalità |
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Ospitare un altro, e specialmente dei pagani, è la testimonianza dell'ospitalità con la quale cristo ci ha ricevuti. |
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5) La consolazione |
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Noi consoliamo gli altri che dio ci consola. |
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6) Conclusione |
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L'imitazione di Dio si trova già nell'A. T.; ma era stata riferita agli ultimi tempi. |
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Cristo si presenta come il dio da imitare, soprattutto nella sua sofferenza. |
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Paolo stesso osa domandare di essere imitato. |