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Le realtà umane |
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F 41 |
Straniero |
Rif. |
Il problema dello straniero è tanto antico quanto quello dell'umanità. |
È tuttavia uno di quelli che hanno avuto nella Scrittura la trattazione più esplicita. |
La Bibbia fa sua la legislazione, ancora rara a quell'epoca, che umanizza il problema obbligando all'ospitalità verso lo straniero. |
Ben presto questo obbligo prende un rilievo commovente: lo straniero diventa infatti un tipo religioso, il sacramento stesso della vocazione di Israele, che fu esso stesso straniero. |
Di più, la presenza dello straniero in mezzo al popolo ricorda a questo la sua vocazione e il significato della sua elezione per la salvezza delle nazioni. |
Tutta la legislazione in favore dello straniero ha le sue radici in questa vocazione. |
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Meglio ancora: Cristo e la Chiesa assumeranno per vocazione l'aspetto dello straniero. |
L'accoglienza dello straniero, |
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per il cristiano, non è dunque più solo un atto di filantropia, ma il riconoscimento della propria vocazione. |
Testi |
Rilievi |
Rif. |
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Lamenti di coloro che vivono come stranieri; tragica situazione degli stranieri in un paese nemico. |
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Tre dei più antichi testi legislativi fissano già le leggi dell'ospitalità e del rispetto dello straniero. |
Da sottolineare: il motivo di questa legge non è in una qualunque filantropia, ma è nel ricordo del proprio stato di straniero in Egitto. |
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Stesse disposizioni in Dt. |
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La legislazione resta tuttavia severa sul matrimonio con straniere; soprattutto il Dt., e poi al ritorno dall'esilio. |
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L'esperienza dell'esilio fa progredire ancora il motivo dell'aiuto allo straniero. |
Israele deve amare lo straniero non più soltanto perché egli è vissuto straniero in Egitto, ma perché è egli stesso straniero, in una terra che appartiene a Dio. |
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Il racconto dettagliato dell'accoglienza di una straniera esplicita la vocazione di Israele: la salvezza delle nazioni. |
Più ancora: la parte degli stranieri in questa salvezza, |
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poiché la straniera figura nella genealogia di Cristo, che non ricorda invece le donne ebree. |
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Cristo realizza pienamente il mistero dello straniero. |
La sua incarnazione è paragonata da san Giovanni all'« accamparsi » del nomade. |
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Giovanni vede anche la sua Pasqua come la realizzazione del suo « passaggio » di straniero. |
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Cristo ha talmente assunto la fisionomia del viandante, che accogliere questo è accogliere Cristo. |
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A loro volta, i cristiani sono stranieri e viandanti, e lo mostrano con il loro distacco dal mondo. |
Stranieri sulla terra, ma concittadini dei cieli, « con Cristo » che è in cielo. |
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