Comunione e Comunità Missionaria |
25. - Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo ( Mc 1,15 ).
Con questo proclama Gesù inizia la sua missione e la caratterizza come itinerario di conversione verso il Regno.
Tale deve essere lo scopo di ogni missione nella Chiesa.
A Saulo, per esempio, quando lo chiama e lo investe della missione ai pagani, Cristo affida il compito missionario con queste parole: « Ti sono apparso per costituirti ministro e testimone …
Ti mando per aprire gli occhi ( ai pagani ) affinché passino dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio e ottengano la remissione dei peccati e l'eredità in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in me » ( At 26,16-18 ).
In questa luce prendono rilievo e profilo gli scopi principali di ogni azione missionaria della Chiesa.
« Evangelizzare è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda ».28
Come il suo Signore, la Chiesa si sente riempita dello Spirito che la invia ad « annunciare ai poveri il lieto messaggio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, a rimettere in libertà gli oppressi, a predicare un anno di grazia del Signore » ( cfr. Lc 4,18-19 ).
Questa buona novella vuole suscitare nel cuore e nella vita dell'uomo la conversione che
nasce dall'ascolto della gioiosa notizia del regno di Dio,
provoca l'adesione personale a Cristo Signore,
dispone nella Chiesa al Battesimo e all'Eucaristia, e
si consolida nel proposito di una vita nuova.
È un cammino mai concluso perché accompagna la vita intera di una persona e la storia dell'umanità.
La fedeltà della Chiesa a questo annuncio si esprime innanzi tutto con l'accoglierlo in se stessa.29
È dal confronto insistente con il Vangelo che la Chiesa trae freschezza, slancio e forza per proclamarlo al mondo e dare credibilità alla sua missione.
La missione della Chiesa è salvifica perché il centro di essa è costituito dall'incontro dell'uomo con Cristo che è l'Uomo nuovo.
La Chiesa proclama che in Cristo c'è la Verità dell'uomo perché in Lui ogni persona può rinnovarsi profondamente nella libertà e nell'amore.
La novità dell'annuncio che la missione comunica con la Parola, i sacramenti e la carità, introduce l'uomo in quell'evento pasquale che cambia l'esistenza, la trasforma con la forza dello Spirito e la fa nuova.
Chi accoglie Gesù Cristo e si lascia investire dall'evento della sua morte e risurrezione partecipa alla sua stessa vita: non vive più per se stesso, ma vive per il Signore.
Questa realtà misteriosa ma reale faceva dire all'apostolo Paolo: « Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me » ( Gal 2,20 ).
Si comprende allora che la missione non si limita a suscitare la conversione e la fede, ma sorregge anche i passi successivi che conducono al Battesimo, alla vita nella Chiesa e alla testimonianza nel mondo.
La missione vuole avviare, far crescere e sostenere quel cammino della fede che dal suo primo inizio porta alla piena maturità di Cristo.
La predicazione missionaria della Parola genera nuove comunità: « La parola di Dio si diffondeva e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli » ( At 6,7 ).
Il Concilio Vaticano II ce lo ricorda chiaramente in questi termini: « Il fine proprio dell'attività missionaria è l'evangelizzazione e l'impiantazione della Chiesa nei popoli e gruppi in cui essa non ha messo radici ».30
Oggi le nostre comunità corrono il rischio di mortificare questo slancio missionario a motivo di problemi e situazioni difficili interne alla Chiesa nel nostro Paese.
Al contrario vogliamo non solo riaffermare l'importanza e la priorità della missione universale e delle specifiche vocazioni missionarie, ma anche di promuovere ogni forma di cooperazione tra le Chiese sparse nel mondo.
Senza questa prospettiva veramente « cattolica » e senza questa apertura universale, le nostre comunità rischiano di perdere il senso di quell'unità che si costruisce non per riduzione di interessi o per concentrazioni di iniziative, ma attraverso coraggiose dilatazioni degli spazi della carità.
Mentre lavora ed opera per far sorgere nuove comunità nel mondo, la missione promuove anche una salutare rigenerazione delle Chiese e comunità cristiane del nostro Paese.
Il generoso impegno verso le giovani Chiese e la forte testimonianza che esse offrono avrà un effetto positivo per le nostre comunità aiutandole a ritrovare slancio evangelico, iniziativa e fiducia nella forza della parola di Dio, ricchezza di vocazioni e ministeri.
La Chiesa attraverso la missione è spinta a vivere con gli uomini per cercare con loro il vero senso della storia, rivelare il loro destino ultimo e condurli alla salvezza nel regno di Dio.
Essa non ha di mira interessi terreni ma è unicamente guidata dalla volontà di servire l'uomo, tutto l'uomo e ogni uomo, aprendo il suo animo a Dio e a quei valori in cui si realizza pienamente nel rapporto con Lui.
Tali valori trovano espressione nello « shalôm » - pace che è sintesi di tutti i beni: « Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda ma è giustizia, pace e grazia nello Spirito Santo » ( Rm 14,17 ).
Sono valori che debbono essere tradotti nelle realtà storiche e incarnati nel vissuto sociale.
Ecco alcune mète verso cui tendere, insieme a tutti gli uomini di buona volontà:
è il vincolo della vera fraternità tra gli uomini, il segno del nuovo culto per il cristiano, perché esclude ogni forma di egoismo e di predominio sugli altri.
Nella assoluta docilità a Dio, segno di autentica libertà, genera gesti e iniziative di corretta liberazione e conduce verso la comunione piena;
dono originario di Dio ad ogni creatura e promessa di beatitudine fatta da Cristo ai suoi discepoli: « Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati » ( Mt 5,6 ).
La giustizia del Regno è un modo di vivere nuovo, basato sulla comunione totale di ciò che siamo, di ciò che abbiamo e di ciò che facciamo, una superiore qualità di vita che vale più del cibo e del vestito ( cfr. Mt 6,25-34 ).
È vivere realmente la condivisione e la solidarietà evangelica sull'esempio di Cristo che non solo ha amato i poveri ma si è fatto povero per noi;
da perseguire incessantemente, come primo e ultimo obiettivo della missione, in nome di Cristo e secondo la sua preghiera: « Che tutti siano una cosa sola, Padre … perché il mondo creda che tu mi hai mandato » ( Gv 17,21 ).
La Chiesa è segno e strumento dell'unità del genere umano,31 nella misura in cui ogni sua comunità impara da Cristo a promuovere tutto ciò che è « vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato » ( cfr. Fil 4,8 ), e collabora onestamente per riportare al Padre per mezzo di Cristo tutta la creazione: « Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio » ( 1 Cor 3,23 ).
30. - Mentre la Chiesa dona al mondo l'annuncio e la grazia della salvezza, si vede altresì gratificata di sempre nuove energie spirituali.
Di fatto annunciando il Regno,
si converte sempre più alle esigenze del Vangelo;
promuovendo la giustizia cresce nella carità;
impiantando nuove comunità, partecipa alla ricchezza di nuove culture e, grazie anche al loro apporto, vive in continuità la sua Pentecoste.
La missione apre la Chiesa a quella pienezza del Regno che trascende ogni realizzazione storica e resta sempre dono gratuito di Dio.
Indice |
28 | Paolo V , Es. Ap. Evangelii nuntiandi, n. 14, 8.12.1975 |
29 | Cfr. Ivi, n. 15 |
30 | Conc. Ecum. Vat. II, Decr. Ad gentes, n. 6 |
31 | Cfr. Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, n. 1 e n. 9 |