Formazione al celibato sacerdotale

Indice

Premessa

1. Natura e ragione d'essere di questi orientamenti

Il presente sussidio non offre « norme », ma « orientamenti » generali sull'educazione al celibato sacerdotale; orientamenti che, nella loro essenza, hanno valore per tutte le condizioni sociali, ma che hanno bisogno dell'arte pedagogica per essere posti in atto nei singoli casi.

Esso risponde ad una chiara indicazione dell'enciclica « Sacerdotalis caelibatus », la quale ha auspicato l'emanazione di apposite istruzioni al fine di aiutare opportunamente coloro che nella Chiesa hanno il grave compito di preparare i futuri sacerdoti a vivere il celibato sacerdotale.1

Il documento si inserisce nella vita attuale della Chiesa e ha di mira la formazione al sacro celibato, come dono dello Spirito, liberamente accolto; in nessun modo intende offuscare il valore di condizioni di vita e di impostazioni educative in uso nelle Chiese orientali.

Il celibato sacro è un « prezioso dono » che Dio fa con liberalità ai suoi chiamati; nondimeno è dovere di questi porre le condizioni umane più favorevoli perché il dono possa fruttificare.2

Perciò sarà compito degli educatori promuovere negli alunni l'apprezzamento del dono del celibato, la disposizione ad accoglierlo, il riconoscimento della sua presenza e la sua affermazione nella vita del candidato.

2. Oggetto specifico di questi orientamenti

L'educazione della sessualità - qualunque sia lo stato, matrimoniale o celibatario, cui il soggetto aspira - è un problema difficile e delicato, soprattutto nel contesto socio-culturale odierno.

Tale problema acquista poi una specifica rilevanza nella formazione integrale dei candidati alla vita di consacrazione a Dio.

Come fa rilevare il Sinodo dei Vescovi del 1971, « nel mondo d'oggi, il celibato è da ogni parte minacciato da particolari difficoltà, che, peraltro, i sacerdoti già più volte hanno sperimentato nel corso dei secoli ».3

In realtà, « bisogna riconoscere che il celibato, come dono di Dio, non può essere osservato se il candidato non è convenientemente preparato ad esso ».4

La formazione al celibato consacrato rappresenta un impegno ineludibile per gli educatori, sia della comunità familiare e parrocchiale sia della comunità del seminario, perché su di loro ricade, in grande misura, la responsabilità formativa dei candidati alla vita ecclesiastica.

Il problema della formazione al celibato viene qui considerato principalmente sotto l'aspetto umano alla luce delle scienze dell'educazione; non va però mai dimenticato che tale problema non può essere risolto semplicemente sul piano naturale.

Sia pure con le migliori disposizioni da parte dei candidati e la massima cura da parte degli educatori, è fuori discussione che resta fondamentale e insostituibile l'apporto della grazia - memori delle categoriche affermazioni bibliche al riguardo ( Sal 126; Mc 4,26-29; Mc 10,27; Lc 1,37; Gv 15,5; 1 Cor 3,6; Gal 5,22-23; Fil 4,13 ) - e resta parimenti insostituibile la fedele osservanza di « quelle norme ascetiche che sono garantite dall'esperienza della Chiesa e che nelle circostanze odierne non sono meno necessarie ».5

I giovani dovranno convincersi di non poter percorrere la loro difficile via senza un'ascesi particolare, superiore a quella richiesta a tutti gli altri fedeli, propria degli aspiranti al sacerdozio.6

Fin dagli anni del seminario imparino ad applicarsi, innanzi tutto, a coltivare con tutto l'amore che la grazia ad essi ispira la loro intimità con il Cristo, esplorandone l'inesauribile e beatificante mistero; acquistino un senso sempre più profondo del mistero della Chiesa, al di fuori del quale il loro stato di vita rischierebbe di apparire ad essi inconsistente e incongruo.7

3. Motivi di un continuo aggiornamento

Il problema è sempre esistito, ma ha acquistato un particolare rilievo e una più sentita urgenza ai nostri giorni per una molteplicità di fattori e motivi, tra i quali vanno soprattutto segnalati i seguenti:

- Il celibato sacerdotale è vissuto in modalità diverse secondo l'evolversi della storia.

Esso deve essere una testimonianza salvifica offerta agli uomini secondo le loro attuali esigenze spirituali.

- Le scienze dell'uomo - in particolare la pedagogia, la psicologia e la sociologia - sono in continuo approfondimento e vanno alla ricerca di nuove metodologie, sia teoriche sia pratiche.8

- Lo stesso seminarista palesa un'innovata sensibilità psichica: tende sempre più a rifiutare i vincoli convenzionali per inserirsi nell'umano come gli altri, rivendicando il massimo alla scelta e all'impegno liberi, nell'apertura interiore agli ideali evangelici.

In rispondenza a tutto questo, l'opera educativa sarà attenta a ricercare un continuo personale aggiornamento e a leggere i segni dei tempi nella comunità umana e cristiana d'oggi.

Il necessario periodico aggiornamento s'impone per tutte le istituzioni umane, le quali proclamino valori perenni e non siano espressione di pura verità relativa.

I valori sacerdotali, proprio perché perenni e imperituri, devono essere accolti nel contesto di una Chiesa peregrinante verso il Signore risorto; richiedono di essere espressi entro forme adatte al tempo presente.

Pertanto, l'educatore aiuterà i giovani ad amare i medesimi valori sacerdotali, ma nelle modalità proprie del nostro tempo.

4. Adattamento alle condizioni delle chiese locali

L'educazione al celibato conoscerà certo adattamenti non solo in rapporto alle civiltà od epoche, ma anche in rapporto alle condizioni delle chiese locali.

Il diverso ambiente ecclesiale sospinge a vivere in prospettiva psicologica e antropologica del tutto propria e a testimoniare il vangelo in modo corrispondente.

L'educazione seminaristica dovrà quindi riflettere e ricercare, in modo responsabile, gli indirizzi educativi maggiormente adatti al proprio ambiente locale, secondo le norme date dalle conferenze episcopali, poiché, analogamente al sacerdozio, anche il celibato sacerdotale è una consacrazione a Dio per il popolo, in servizio del quale il sacerdote è inviato.9

Questi orientamenti, offerti per il tempo attuale, non intendono esautorare le responsabilità educative delle chiese locali; anzi, amano ricordare che a queste comunità ecclesiali spetta indagare sulle proprie esigenze spirituali, sul conveniente stile di vita ecclesiastico, sugli opportuni compiti di educazione e di testimonianza del seminario locale.

Ogni singolo presbiterio deve scoprire il disegno di Dio attraverso la meditazione della parola del Signore, applicata alle proprie situazioni concrete.10

5. Adattamento alle condizioni dei singoli individui

Il presente sussidio offre i suoi suggerimenti educativi in parti distinte, che si snodano in un discorso successivo.

L'educatore vorrà accoglierli in una globale visione d'insieme; vorrà poi tener presente che, nonostante le grandi differenze bio-psicologiche e socioculturali esistenti nei singoli candidati alla vita sacerdotale, resta pur sempre vero che il problema della sessualità si presenta sostanzialmente identico per tutti, indipendentemente dalle specifiche condizioni di vita.

Questo carattere universale del problema suggerisce orientamenti generali di soluzione, ma impegna, nello stesso tempo, a ricercare i metodi di applicazione adatti alle esigenze dei singoli; a risolvere le difficoltà di orientamento e di selezione quando sono in atto profonde differenze individuali di tipo normale e, soprattutto, in presenza di autentiche atipie o di vere deviazioni della personalità.

Questi orientamenti sono rivolti all'educazione delle persone normali, quali debbono essere i candidati alla vita sacerdotale.

In condizioni più o meno devianti, saranno necessari interventi specializzati e soluzioni adeguate; ma, in questi casi, è doveroso indicare chiaramente ai candidati che lo stato ecclesiastico non è per loro.

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1 Cfr. Paolo VI, Lett. Encicl. Sacerdotalis caelibatus, n. 61 ( 24 giugno 1967 )
2 Cfr. Optatam totius, n. 10;
Decr. Presbyterorum ordinis, n. 16;
Decr. Perfectae caritatis, n. 12;
Paolo VI. Esort. Ap. Evangelica testificatio, n. 15 ( 29 giugno 1971 );
Doc. SYN. EP., 30 nov. 1971, De sacerdotio ministeriali, pars a., I, n. 4, d.: A.A.S., 63 (1971), p.917
3 Doc. SYN. EP., 30 nov. 1971, De sacerdotio ministeriali, cit., p.917
4 Doc. SYN. EP., 30 nov. 1971, De sacerdotio ministeriali, cit., p.917
5 Presbyterorum ordinis, n. 16
6 Cfr. Paolo VI, Lett. Encicl. Sacerdotalis caelibatus, n.70
7 Cfr. Paolo VI, Lett. Encicl. Sacerdotalis caelibatus, n.75
8 Cfr. Gaudium et spes, n. 1;
Gravissimum educationis, n. 1;
Paolo VI, Lett. Encicl. Sacerdotalis caelibatus, n. 61
9 Cfr. Optatam totius, n.1
10 Cfr. Presbyterorum ordinis, n.16