Censura

È la condanna dogmatica di una teoria teologica erronea o eretica, e al tempo stesso la punizione canonica che intende spingere l'autore a correggersi o immunizzare il corpo ecclesiale dall'errore.

La censura va dall'ammonizione, all'interdetto, alla scomunica.

Essa fu espressa in forme molto articolate fin dalle origini della Chiesa, da parte di vescovi e papi, sinodi e concili ( v. eresia ).

Nel periodo in cui ogni libro era ancora un tesoro manoscritto in poche copie, la censura era efficacissima nell'impedire la trasmissione di testi.

Con la diffusione della stampa dal XV sec. divenne più difficile far applicare il divieto di diffusione e lettura di alcuni testi.

Il concilio Laterancnse V ( bolla Inter sollicitudines di Leone X, 1515 ) rese la censura preventiva un compito specifico dei vescovi, avviando la pratica di concedere l'imprimatur ( il visto per la stampa ) alle opere approvate di carattere teologico o biblico.

Soprattutto come reazione alla Riforma protestante, la censura si inasprì con la compilazione di elenchi di libri proibiti, fino alla decisione centralizzatrice di Paolo IV che nel 1559 creò l'Indice dei libri proibiti ( v. ), istituzionalizzato con l'apposita congregazione vaticana nel 1571.

La cooperazione con le autorità civili in materia non fu affatto semplice nei secoli dell'età moderna: la censura preventiva di pubblicazioni periodiche o la proscrizione di libri veniva richiesta per motivi religiosi ( e affidata a ecclesiastici ), ma poi veniva utilizzata politicamente dai governanti ( che soprattutto con il dispotismo illuminato vollero appropriarsi direttamente e integralmente della censura ).

La lotta per la libertà di stampa iniziò quindi presto ed ebbe un lungo itinerario ( in Gran Bretagna nel 1695 venne abolito per la prima volta il Licensing Act, l'autorizzazione preventiva dei giornali ).

Il rifiuto cattolico del liberalismo moderno nel sec. XIX fu motivato anche dalla polemica contro la tolleranza che metteva sullo stesso piano l'errore e la verità, negando in via di principio la necessità della censura.

L'abolizione dell'Indice nel periodo del concilio Vaticano II fu legata comunque a una nuova riflessione sulla libertà religiosa: le nuove norme sulla censura della Congregazione per la Dottrina della Fede ( 1975 ) confermano la necessità del placet solo per la pubblicazione di edizioni e traduzioni della Bibbia, di libri liturgici, catechismi e testi scolastici di
teologia.

La stessa congregazione rimane competente per la condanna di singole posizioni o testi teologici.

Pena medicinale stabilita dalla Chiesa

Concilio Ecumenico Vaticano II

E strumenti della comunicazione sociale Inter mirifica 12

Codice Diritto Canonico

pene medicinali 1312
quali sono 1331-1333
v. Interdetto; Scomunica; Sospensione
sospensione della … che vieta di celebrare i sacramenti o i sacramentali o di porre atti di governo 1335
assoluzione v. Assoluzione; Remissione