Discorsi su argomenti vari |
1.1 - Esortazioni ai battezzati
2.2 - Come devono vivere e testimoniare la fede i battezzati, tempio di Dio
Rivolgo la mia parola a tutti quelli che la nostra sollecitudine pastorale abbraccia, invitandoli all'ascolto e all'attenzione, ma in particolare ora mi rivolgo a voi la cui recente infanzia della vita dello Spirito è stata contrassegnata dalla culla dei Sacramenti.
Infatti soprattutto a voi è diretto l'invito della parola di Dio attraverso l'apostolo Pietro: Allontanate da voi ogni forma di male: basta con gli imbrogli e le ipocrisie, con l'invidia e la maldicenza.
Come bambini appena nati desiderate il latte puro e spirituale per crescere verso la salvezza, se voi davvero avete gustato quanto è buono il Signore. ( 1 Pt 2,1-3 )
E che lo avete davvero gustato sono testimone io che, facendomi vostra nutrice, vi ho fatto attingere questa dolcezza.
Dunque agite in modo conforme alla vostra santa infanzia secondo l'ammonimento ascoltato, allontanando da voi malizia inganni, ipocrisie, invidie, maldicenze, e mantenete fedelmente questa vostra innocenza così da non perderla nel crescere.
É malizia cercare il male altrui; è inganno agire fingendo; è ipocrisia adulare con lodi false; è invidia provare risentimento della felicità altrui; è maldicenza criticare per gusto di mordere più che per sincerità.
E ancora: la malizia prova piacere del male altrui; l'invidia si tormenta del bene dell'altro; l'inganno rende doppio il cuore, l'ipocrisia rende doppia la parola; la maldicenza ferisce la fama.
Invece l'innocenza della vostra infanzia santa, in quanto figlia della carità, non gode della ingiustizia, la verità è la sua gioia: ( 1 Cor 13,6 ) è semplice come colomba, astuta come serpente, ( Mt 10,16 ) non per desiderio di nuocere, ma per guardarsi da chi può nuocerle.
2.1 - A mantenere questa purezza di vita io vi esorto: Il regno dei cieli appartiene a quelli che sono come loro, ( Mt 19,14 ) che sono cioè umili, spiritualmente piccoli.
Non abbiate per loro disprezzo o avversione: è segno di vera grandezza l'esser piccolo, mentre la superbia è fallace grandezza di chi è debole.
E quando la superbia si sia impadronita di un animo, sollevandolo in alto lo fa precipitare, gonfiandolo lo svuota, riempiendolo lo spezza.
Mentre la persona umile non può fare del male, il superbo non può non farne: intendo riferirmi all'umiltà di chi non aspira a eccellere per transitori successi mondani, ma è volto sinceramente a un bene eterno che sa di poter raggiungere, non con le proprie forze ma con l'aiuto che riceve.
Chi ha questa umiltà non può desiderare il male di nessuno perché nessun male potrebbe accrescere il suo bene.
La superbia invece produce subito invidia, e chi prova invidia non può che desiderare il male di colui il cui bene lo tormenta.
Anche l'invidia quindi porta subito a volere il male, e di qui derivano imbrogli, ipocrisie, maldicenze e tutto quel male che non si vorrebbe mai ricevere da un altro.
Se conservate quindi intatta la pia umiltà, che secondo le Scritture è il segno distintivo della santa infanzia, godrete sicuramente della immortalità dei beati: A costoro appartiene il regno dei cieli.
Se dunque non si deve essere superbi nei rapporti tra noi uomini, a maggior ragione non si deve esserlo con Dio, ribellandosi alla sua volontà.
Se è vero che nei rapporti tra noi non si deve fare all'altro quello che non si vorrebbe fosse fatto a noi, e nessuno tollererebbe la disobbedienza di chi di diritto gli è sottoposto, nel rapporto con Dio si deve ancor più badare di non comportarsi proprio nel modo con cui non si vorrebbe che un altro si comportasse con noi.
3.2 - Ingannano pertanto se stessi coloro che ritengono sia sufficiente non fare a nessuno quello che non vorrebbero fosse fatto a loro e si corrompono in una vita di lussuria in modo che si può dire tentino di fare contro Dio quello che non vorrebbero fosse fatto contro di loro da un uomo: essi infatti non vorrebbero certo che qualcuno rovinasse la loro casa, ma essi con la loro cieca miserabile dissolutezza distruggono proprio quella casa di Dio che è in loro, sordi alla voce dell'Apostolo che dice: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui, perché santo è il tempio di Dio che siete voi. ( 1 Cor 3,16-17 )
Nessuno si inganni: non si può credere di poter continuare a conservarsi innocenti nei riguardi degli altri mentre si fa del male a se stessi fino a restare privi della presenza di Dio e a venir puniti da Dio vendicatore.
Chi si abbandona alla sfrenatezza dei rovinosi piaceri non solo cessa di essere tempio di Dio, ma diventa un cumulo di rovine tra cui abitano tristi demoni: e a questi comincia a rivolgere suppliche e a rendere onore.
É scritto: Così alla fine quell'uomo si trova in condizioni peggiori di prima. ( Lc 11,26; Mt 12,45 )
É ancora l'apostolo Pietro che rivolge il suo ammonimento a voi che il seme immortale ha rigenerato: prima egli vi aveva messi in guardia contro i perversi desideri di male che portano gli uomini a fare quello che non vorrebbero fosse fatto a loro; poi vi mette in guardia dai turpi piaceri illeciti della carne e dagli empi sacrilegi: con questi non vengono danneggiate altre persone, perché non viene fatto ad altri quello che non si vorrebbe per sé, ma poiché si disubbidisce a Dio, al quale tutto deve essere sottomesso, viene fatto proprio al Signore dei signori quello che nessuno vorrebbe fosse fatto a sé dai propri servi.
Questo dunque è l'insegnamento di Pietro: Poiché dunque Cristo ha sofferto nel suo corpo, anche voi fortificatevi con i suoi stessi sentimenti. ( 1 Pt 4,1 )
4.2 - Chi è morto nella carne non ha più legami con il peccato, non è più schiavo delle passioni umane, ma vive il resto della sua vita mortale seguendo la volontà di Dio.
Basta con il tempo trascorso nel soddisfare le passioni del paganesimo: vizi, malvagi desideri, ubriachezze, orge, bagordi, e nel vergognoso culto degli idoli. ( 1 Pt 4,1-3 )
Davvero è finito il tempo dedito alle spregevoli opere del peccato, così come è finito il tempo della schiavitù in Egitto.
Ormai il Mar Rosso, cioè il Battesimo consacrato dal sangue di Cristo, ha fatto cadere il faraone, ha fatto perire gli egiziani: ( Es 14,26-28 ) voi non avete da temere nulla dai peccati del passato, quasi fossero nemici che vi inseguano alle spalle.
D'ora innanzi impegnatevi a procedere attraverso il deserto di questa vita per giungere alla terra promessa, alla Gerusalemme celeste che è la terra dei viventi.
Badate che il vostro cuore, che si può dire il vostro palato interiore, non perda il gusto della parola di Dio, provando fastidio di essa come fu per la manna, e non rimpiangete i cibi del tempo dell'Egitto ( Nm 11,4-6; Nm 21,5 ) mormorando contro i celesti alimenti che vi sono ora donati.
Non datevi alla fornicazione, come fecero allora alcuni dei vostri padri, e non imitateli tentando Cristo, come essi tentarono Dio. ( Es 17,1-7 )
Se, assetati della fede dei pagani, incontrerete l'amarezza della loro resistenza, come quella delle acque che Israele non riuscì a bere, ( Es 15,23 ) imitando la pazienza del Signore e immergendo, per così dire, il legno della croce ( Es 15,25 ) nella vostra amarezza, questa vi diventarà dolce.
Con la medesima medicina della croce potrà esser vinta la tentazione del serpente qualora vi morda: basterà guardare il serpente innalzato, ( Nm 21,8; Gv 3,14 ) segno del trionfo sulla morte che è stata vinta nella carne del Signore.
Se l'avversario amalecita tenterà di ostacolare e impedire il vostro cammino, vincetelo con il medesimo segno della croce ( Es 17,8-13 ) tenendo stese le braccia supplici con perseveranza.
Siate cristiani genuini e autentici, non imitate quelli che sono cristiani solo di nome e non si manifestano tali nella vita.
Vi ripeto, e lo si deve ripetere spesso: Basta con il tempo trascorso nel soddisfare le passioni del paganesimo.
Detestate e aborrite i cani che tornano sopra il loro stesso vomito, detestate e aborrite la casa spazzata e vuota nella quale entrano altri sette spiriti peggiori dei primi per rendere peggiore di prima la condizione futura dell'uomo. ( Lc 11,26 )
Fate abitare sempre entro di voi colui che vi fa mondi.
Con autorità vi esortiamo a non ricevere invano la grazia di Dio. ( 2 Cor 6,1 )
Quindi ripetiamo ancora: Basta con il tempo trascorso nel soddisfare i desideri dei pagani.
E ascoltate anche l'apostolo Paolo: Sto parlando con esempi umani perché possiate capire.
Come prima avevate posto voi stessi al servizio della impurità e della malvagità che conducono alla ribellione contro Dio, così ora mettetevi al servizio di ciò che è giusto per vivere una vita santa. ( Rm 6,19 )
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