Summa Teologica - I |
Infra, q. 93, a. 1, ad 2; In 1 Sent., d. 3, q. 3, ad 5; d. 28, q. 2, a. 1, ad 3; a. 3; In 2 Sent., d. 16, q. 1, a. 1; C. err. Graec., c. 10; In 1 Cor., c. 11, lect. 2; In 2 Cor., c. 4, lect. 2; In Col., c. 1, lect. 4; In Hebr. c. 1, lect. 2
Pare che immagine non sia un nome proprio del Figlio.
1. Il Damasceno [ De fide orth. 1,13 ] dice che lo Spirito Santo è « immagine del Figlio ».
Quindi [ immagine ] non è un nome proprio del Figlio.
2. Secondo S. Agostino [ Lib. LXXXIII quaest. 74 ] rientrano nel concetto di immagine la somiglianza e l'espressione.
Ma ciò conviene anche allo Spirito Santo: poiché anch'egli procede da altri secondo somiglianza.
Quindi anche lo Spirito Santo è immagine.
Quindi essere Immagine non è proprio del Figlio.
3. Anche l'uomo, al dire di S. Paolo [ 1 Cor 11,7 ], è immagine di Dio: « L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio ».
Quindi ciò non è proprio del Figlio.
Dice S. Agostino [ De Trin. 6,2.3 ]: « Solo il Figlio è Immagine del Padre ».
I Padri greci usano dire che lo Spirito Santo è immagine del Padre e del Figlio.
I latini invece il nome di Immagine non lo attribuiscono che al Figlio: poiché nella Scrittura non si trova riferito che al Figlio.
Infatti S. Paolo [ Col 1,15 ] afferma: « Egli è l'immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura »; e altrove [ Eb 1,3 ]: « è irradiazione della gloria di Dio e impronta della sua sostanza ».
La ragione poi di questa [ riserva dei Padri latini ], secondo alcuni, starebbe nel fatto che il Figlio è simile al Padre non solo nella natura, ma anche nella nozione di principio; lo Spirito Santo invece non conviene in alcuna nozione né col Padre né col Figlio.
- Ciò però non pare sufficiente.
Poiché dalle relazioni in Dio non può provenire né uguaglianza né disuguaglianza, come spiega S. Agostino [ Contra Maxim. 2,14; De Trin. 5,6.7 ]; e così neppure quella somiglianza che sarebbe richiesta per l'immagine.
Perciò altri dicono che lo Spirito Santo non può essere detto immagine del Figlio per il fatto che non si può parlare dell'immagine di un'immagine.
E neppure lo si può dire immagine del Padre in quanto ché l'immagine si riferisce senza intermediari al soggetto di cui è immagine, mentre lo Spirito Santo si riferisce al Padre mediante il Figlio.
E neppure può essere simultaneamente immagine del Padre e del Figlio: poiché sarebbe l'immagine unica di due [ Persone distinte ], il che è impossibile.
Quindi ne concludono che lo Spirito Santo in nessun modo può essere immagine.
- Ma tutto ciò non ha valore.
Come infatti si dirà in seguito [ q. 36, a. 4 ], il Padre e il Figlio sono un unico principio dello Spirito Santo: e così nulla impedisce che del Padre e del Figlio, in quanto sono un unico principio, ci sia un'unica immagine: dal momento che anche l'uomo è una sola immagine di tutta la Trinità.
Perciò si deve procedere diversamente, e dire che come lo Spirito Santo, sebbene nella sua processione riceva, non meno del Figlio, la stessa natura del Padre, tuttavia non è detto nato, così, quantunque riceva una forma simile a quella del Padre, tuttavia non è detto immagine.
Poiché il Figlio procede come Verbo, e il concetto di verbo [ mentale ] implica somiglianza di specie con il soggetto da cui procede; invece [ tale somiglianza ] non è implicata nel concetto di amore, sebbene convenga a quell'Amore che è lo Spirito Santo, in quanto amore divino.
1. Il Damasceno e gli altri Dottori greci usano comunemente il nome di immagine per indicare una somiglianza perfetta.
2. Sebbene lo Spirito Santo sia simile al Padre e al Figlio tuttavia, per i motivi addotti [ nel corpo ], non è chiamato immagine.
3. L'immagine di una data cosa può trovarsi nei vari soggetti in due differenti modi.
Primo, [ può trovarsi ] in un soggetto della stessa natura specifica: come l'immagine del re si trova nel suo figlio.
Secondo, [ può trovarsi ] in un soggetto di natura diversa: come l'immagine del re si trova nella moneta.
Ora, il Figlio ( di Dio ) è immagine del Padre nella prima maniera; l'uomo invece è detto immagine di Dio nella seconda.
Per indicare quindi che nell'uomo l'immagine è imperfetta non si dice semplicemente che l'uomo è immagine, ma a immagine, per designare cioè la tendenza alla perfezione.
Del Figlio di Dio invece non si può dire che è a immagine del Padre, poiché ne è l'immagine perfettissima.
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