Summa Teologica - I

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Articolo 3 - Se gli angeli esercitino nei corpi assunti delle operazioni vitali

In 2 Sent., d. 8, q. 1, a. 4; De Pot., q. 6, a. 8

Pare che gli angeli esercitino nei corpi assunti delle operazioni vitali.

Infatti:

1. Agli angeli, messaggeri della verità, non si addice alcuna finzione.

Ma nel caso che il corpo da essi assunto, pur parendo vivo e dotato di operazioni vitali, non compisse in realtà tali funzioni, ci sarebbe un inganno.

Quindi gli angeli esercitano le funzioni vitali nei corpi che assumono.

2. Nelle opere dell'angelo non vi è nulla di inutile.

Ma sarebbe inutile nel corpo assunto dall'angelo la figura degli occhi, del naso e degli altri organi dei sensi se l'angelo non avesse le relative sensazioni per mezzo di questi organi.

Quindi l'angelo mediante il corpo che assume ha delle sensazioni.

Funzione questa quanto mai vitale.

3. Muoversi da un posto a un altro è uno degli atti vitali, come dimostra Aristotele [ De anima 2,2 ].

Ora, gli angeli manifestamente si muovono nei corpi assunti.

Infatti nella Genesi [ Gen 18,16 ] è detto che Abramo, « congedando gli angeli » che gli erano apparsi, « li accompagnava ».

E a Tobia [ Tb 5,7s ] che gli chiedeva: « Conosci la strada per andare nella Media? », l'angelo rispose: « Certo, parecchie volte sono stato là e conosco bene tutte le strade ».

Quindi gli angeli compiono spesso nei corpi assunti delle operazioni vitali.

4. Parlare è un'operazione vitale che si compie per mezzo della voce, la quale, al dire del Filosofo [ De anima 2,8 ], è un suono emesso dalla bocca dell'animale.

Ora, è evidente da molti passi della Scrittura che gli angeli si sono serviti dei corpi assunti per parlare.

Quindi gli angeli nei corpi assunti esercitano operazioni vitali.

5. Mangiare è un'operazione propria dell'animale: perciò il Signore, come si legge in S. Luca [ Lc 24,41ss ], dopo la risurrezione mangiò con i suoi discepoli, per dimostrare di aver ripreso la vita.

Ma gli angeli in certe apparizioni con i corpi assunti mangiarono: leggiamo infatti nella Genesi [ Gen 18,2ss ] che Abramo, dopo aver adorato gli angeli, offrì loro dei cibi.

Quindi gli angeli nei corpi assunti compiono operazioni vitali.

6. Generare un uomo è un atto vitale.

Ma ciò fecero gli angeli per mezzo dei corpi assunti.

Si legge infatti nella Genesi [ Gen 6,4 ]: « C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo -, quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi ».

Quindi gli angeli nei corpi assunti esercitano funzioni vitali.

In contrario:

I corpi assunti dagli angeli non vivono, come si è visto sopra [ a. 1, ad 3 ].

Quindi gli angeli non possono compiere operazioni vitali nei corpi assunti.

Dimostrazione:

Ci sono delle funzioni vitali che hanno delle somiglianze con altre operazioni [ di cose inanimate ]: parlare, p. es., è una funzione vitale, ma in quanto suono assomiglia ad altri suoni degli esseri inanimati; e così il camminare, in quanto moto, assomiglia ad altri movimenti.

Quindi le operazioni vitali possono essere compiute dagli angeli nei corpi assunti per ciò che esse hanno di comune con le operazioni delle realtà inanimate, ma non possono essere compiute in ciò che è proprio degli esseri viventi.

Infatti, secondo l'insegnamento di Aristotele [ De somno et vig. 1 ], « l'atto può esclusivamente trovarsi nel soggetto in cui si trova la potenza corrispondente »: perciò nessuna cosa può compiere un'operazione vitale se non possiede la vita, che è il principio potenziale di tale operazione.

Analisi delle obiezioni:

1. Non è contrario alla verità l'uso della Scrittura di descrivere le realtà spirituali per mezzo di figure desunte dalle realtà sensibili: poiché tali figure non vengono usate allo scopo di far credere che le realtà spirituali siano sensibili, ma solo per farci comprendere certe proprietà delle realtà spirituali per mezzo di figure sensibili, che hanno con quelle una qualche somiglianza.

Quindi non è incompatibile con la veracità degli angeli santi il fatto che i corpi da essi assunti sembrino uomini viventi, per quanto in realtà non lo siano.

I corpi infatti sono assunti dagli angeli all'unico scopo di rappresentare, per mezzo delle proprietà e delle operazioni dell'uomo, le proprietà spirituali degli angeli e le loro operazioni spirituali.

Se invece assumessero dei veri uomini, lo scopo suddetto non sarebbe raggiunto in maniera altrettanto conveniente: poiché le proprietà dei corpi assunti non ci farebbero conoscere gli angeli, ma solo degli uomini.

2. La sensazione è un'operazione del tutto vitale: quindi non si può dire in alcun modo che gli angeli sentono per mezzo degli organi dei corpi assunti.

Non ne segue tuttavia che sia superflua la raffigurazione di tali organi.

Essi infatti non vengono concessi alla loro figura per servire alla sensazione, ma solo per designare le facoltà spirituali degli angeli.

Così, secondo l'insegnamento di Dionigi [ De cael. hier. 15,3 ], l'occhio designa la virtù conoscitiva dell'angelo, e gli altri organi ne indicano le altre facoltà.

3. Il moto causato da un motore [ formalmente ] congiunto è una operazione propriamente vitale.

Ma i corpi assunti dagli angeli non vengono mossi in questa maniera, poiché gli angeli non ne costituiscono le forme.

Quando tuttavia i corpi assunti si muovono, allora anche gli angeli, che si trovano in essi come i motori nei rispettivi corpi mobili, si muovono indirettamente: poiché mentre stanno in un posto non possono essere altrove; il che non può dirsi di Dio.

Quindi mentre Dio, che è in ogni luogo, non si sposta anche se si muovono le cose in cui egli si trova, gli angeli invece indirettamente si muovono secondo il moto dei corpi assunti.

Non si muovono però secondo il moto dei corpi celesti, sebbene si trovino in questi come motori, poiché i corpi celesti, considerati nella loro totalità, non abbandonano mai il luogo in cui si trovano.

Inoltre allo spirito che muove una sfera non viene fissato un luogo corrispondente a un punto determinato della sfera stessa, il quale si troverà ora a oriente e ora a occidente, ma una sede fissa, poiché la virtù motrice si trova sempre a oriente, come dice Aristotele [ Phys. 8,10; cf. De caelo 2,2 ].

4. Gli angeli, propriamente, non parlano per mezzo dei corpi assunti, ma causano qualcosa di simile alla parola, producendo nell'aria dei suoni simili a quelli prodotti dalle voci umane.

5. Anche l'azione del mangiare, propriamente parlando, non può convenire agli angeli, poiché chi mangia ingerisce del cibo che tende a trasformare nella propria sostanza.

Così, quantunque il cibo ingerito dal corpo di Cristo dopo la risurrezione non si sia trasformato nel suo corpo, ma si sia risolto nei primi elementi, tuttavia Cristo aveva un corpo di tale natura che il cibo si sarebbe potuto trasformare in esso: perciò vi fu in quel caso una vera manducazione.

Trattandosi invece degli angeli, né il cibo da essi ingerito si trasformava nel corpo assunto, né la natura di questo corpo ammetteva una simile trasformazione.

Non si trattava quindi di una vera manducazione, ma piuttosto di una figura della refezione spirituale.

Disse infatti l'angelo Raffaele [ Tb 12,18s ]: « Quando ero con voi, a voi pareva di vedermi mangiare, ma io non mangiavo nulla: ciò che vedevate era solo apparenza ».

- Abramo poi offrì dei cibi agli angeli avendoli scambiati per uomini: ma egli, al dire di S. Agostino [ De civ. Dei 16,29 ], intendeva così onorare Dio presente nella loro persona « come è presente nei profeti ».

6. S. Agostino [ De civ. Dei 15,23 ] insegna: « Molti hanno costatato, o affermano di aver sentito da quelli che l'hanno costatato, che i Silvani e i Fauni, detti comunemente incubi, sono stati sovente lascivi con donne e hanno bramato e compiuto l'accoppiamento: sarebbe perciò poco serio negare questo fatto.

Ma i santi angeli di Dio non potevano commettere una tale colpa prima del diluvio.

Per figli di Dio si devono perciò intendere i figli di Set, che erano buoni; la Scrittura invece chiama figlie degli uomini le donne della stirpe di Caino.

Né c'è da meravigliarsi che da essi siano potuti nascere dei giganti: non furono infatti tutti giganti, tuttavia questi furono più numerosi prima che dopo il diluvio ».

- Qualora però ci fossero dei casi in cui qualcuno venisse generato in seguito a un rapporto con i demoni, ciò non potrebbe avvenire per mezzo del seme formato da essi stessi o dai corpi assunti, ma per mezzo del seme di qualche uomo da essi preso a tale scopo.

Uno stesso diavolo, p. es., potrebbe fare da succube rispetto a un uomo e poi divenire incubo rispetto a una donna.

Così infatti agiscono i demoni, come dice S. Agostino [ De Trin. 3, cc. 8,9 ], quando prendono il seme di altre cose per ottenere la generazione di altri esseri.

Chi pertanto viene generato in tal modo non è figlio del demonio, bensì di quell'uomo da cui fu preso il seme.

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