Summa Teologica - II-II |
I-II, q. 100, a. 4, ad 1; infra, q. 22, a. 1; C. G., III, c. 118
Pare che nell'antica legge si dovessero dare dei precetti sulla fede.
1. Il precetto ha di mira ciò che è necessario e dovuto.
Ora, per l'uomo è sommamente necessario che egli creda, stando alle parole di S. Paolo [ Eb 11,6 ]: « Senza la fede è impossibile piacere a Dio ».
Quindi era assolutamente necessario dare dei precetti sulla fede.
2. Il nuovo Testamento è contenuto nell'antico come la realtà figurata nella sua figura, secondo le spiegazioni date [ I-II, q. 107, a. 3 ].
Ma nel nuovo Testamento sono dati espressamente dei precetti sulla fede, poiché sta scritto [ Gv 14,1 ]: « Voi credete in Dio: credete anche in me ».
Quindi nell'antica legge si dovevano dare dei precetti sulla fede.
3. Comandare l'atto di una virtù e proibire i vizi contrari sono sullo stesso piano.
Ora, nell'antica legge troviamo molti precetti che proibiscono gli atti contro la fede: nell'Esodo [ Es 20,3 ], p. es., si legge: « Non avrai altri dèi di fronte a me »; e nel Deuteronomio [ Dt 13,1ss ] si comanda di non ascoltare le parole dei profeti e dei sognatori che volevano allontanare il popolo dalla fede in Dio.
Perciò nell'antica legge non dovevano mancare dei precetti sulla fede.
4. Come si è detto sopra [ q. 3, a. 1 ], la confessione è un atto di fede.
Ma nell'antica legge non mancano dei precetti sulla confessione e la propagazione della fede.
Infatti nell'Esodo [ Es 12,26s ] è prescritto che si manifesti ai propri figli che lo chiedono quale sia la ragione dei riti pasquali; e nel Deuteronomio [ Dt 13 ] viene comandato di uccidere colui che sparge dottrine contro la fede.
Quindi l'antica legge doveva dare dei precetti sulla fede.
5. Tutti i libri dell'antico Testamento sono inclusi nella legge antica: infatti il Signore [ Gv 15,25 ] afferma che nella legge sta scritto: « Mi hanno odiato senza ragione », e tuttavia queste parole si trovano nei Salmi [ Sal 35,19 ].
Ora, nell'Ecclesiastico [ Sir 2,8 ] si dice: « Voi che temete il Signore, credete in lui ».
Quindi nell'antica legge non dovevano mancare dei precetti sulla fede.
L'Apostolo [ Rm 3,27 ] chiama l'antica legge « la legge delle opere », in contrapposizione alla « legge della fede ».
Perciò nella legge antica non si dovevano dare dei precetti sulla fede.
La legge può essere imposta soltanto da chi comanda sui propri sudditi: quindi i precetti di una legge qualsiasi presuppongono la sottomissione di chi riceve la legge a colui che la istituisce.
Ora, la prima sottomissione dell'uomo a Dio avviene mediante la fede, poiché sta scritto [ Eb 11,6 ]: « Chi si accosta a Dio deve credere che egli esiste ».
Perciò la fede è presupposta ai precetti della legge.
Per questo nell'Esodo [ Es 20,2 ] le parole riguardanti la fede precedono i precetti della legge, quando si dice: « Io sono il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto ».
E così pure nel Deuteronomio [ Dt 6,4 ] troviamo la promessa: « Ascolta, Israele. Il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo »; e subito inizia l'esposizione dei precetti.
Ma poiché nella fede molti sono i dogmi subordinati alla fede nell'esistenza di Dio, che è il primo e principale di essi, come si è detto sopra [ q. 1, a. 7 ], per questo, presupposta la fede in Dio mediante la quale la mente umana accetta di sottomettersi a lui, si possono dare molteplici precetti sulle altre verità della fede.
Così S. Agostino [ In Ioh. ev. tract. 83 ], spiegando quel testo evangelico [ Gv 15,12 ]: « Questo è il mio comandamento », afferma ad es. che molti sono i precetti che ci sono stati dati sulla fede.
Ma nell'antica legge non c'erano da spiegare al popolo i segreti della fede.
Presupposta quindi la fede in un unico Dio, nell'antica legge non furono dati altri precetti sulle verità di fede.
1. La fede è necessaria come principio della vita spirituale.
Quindi è presupposta alla ricezione della legge.
2. Anche in quel testo il Signore presuppone già in parte la fede, cioè la fede in un unico Dio, quando dice: « Voi credete in Dio »; quindi comanda qualcosa di più, cioè la fede nell'Incarnazione, secondo la quale un solo essere è Dio e uomo.
Ma questo sviluppo della fede è proprio del nuovo Testamento.
Perciò aggiunge: « Credete anche in me ».
3. I precetti negativi riguardano i peccati, che corrompono la virtù.
Ora, la virtù viene corrotta da difetti particolari, come si è già notato [ q. 10, a. 5 ].
Perciò, presupposta la fede in un unico Dio, nell'antica legge bisognava dare delle proibizioni per stornare gli uomini dai difetti particolari capaci di corrompere la fede.
4. Anche la confessione e l'insegnamento della fede presuppongono la sottomissione dell'uomo a Dio mediante la fede.
Quindi nell'antica legge furono dati dei precetti sulla confessione e sull'insegnamento della fede più che sulla fede stessa.
5. Anche in quel testo si presuppone la fede nell'esistenza di Dio.
Infatti vi si trova la premessa: « Voi che temete il Signore »; il che non potrebbe verificarsi senza la fede.
E le parole che seguono: « Credete in lui », vanno riferite a certi dogmi particolari, specialmente alle cose promesse da Dio a coloro che gli ubbidiscono.
Infatti il testo continua: « e il vostro salario non verrà meno ».
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