Summa Teologica - III |
In 3 Sent., d. 2, q. 1, a. 2, sol. 1
Pare che il Figlio di Dio avrebbe dovuto assumere la natura umana in tutti i suoi individui.
1. La natura umana fu assunta direttamente e per se stessa.
Ma ciò che spetta a una natura per se stessa spetta a tutti gli individui che in essa sussistono.
Era dunque conveniente che la natura umana fosse assunta dal Verbo di Dio in tutti i suoi suppositi.
2. L'incarnazione divina procedette dalla divina carità, come attesta il Vangelo [ Gv 3,16 ]: « Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito ».
Ma la carità porta a comunicarsi agli amici per quanto è possibile.
Ora al Figlio di Dio, secondo le spiegazioni date [ q. 3, a. 7 ], era possibile assumere più nature umane: quindi anche tutte, per la medesima ragione.
Era dunque conveniente che il Figlio di Dio assumesse la natura umana in tutti i suoi suppositi.
3. Un abile artigiano porta a compimento il suo lavoro per la via più breve.
Ma l'assumere tutti gli uomini alla filiazione naturale sarebbe stata una via più breve che per mezzo di un solo Figlio naturale « condurre molti alla filiazione adottiva », per usare l'espressione di S. Paolo [ Gal 4,5 ].
Quindi la natura umana doveva essere assunta dal Figlio di Dio in tutti i suoi suppositi.
Il Damasceno [ De fide orth. 3,11 ] afferma che il Figlio di Dio « non assunse la natura umana nella sua specie, e neppure in tutte le sue ipostasi ».
Non era conveniente che la natura umana fosse assunta dal Verbo in tutti i suoi suppositi.
Primo, perché ciò avrebbe impedito nella natura umana la molteplicità dei suppositi, che le è connaturale.
Non esistendo infatti nella natura assunta altro supposito all'infuori della persona assumente, come si è detto sopra [ a. 3; q. 2, a. 6 ], se fosse stato assunto ogni individuo della natura umana ne sarebbe seguita l'esistenza di un solo supposito della natura umana, che sarebbe appunto la persona assumente.
Secondo, perché ciò diminuirebbe la dignità del Figlio di Dio incarnato, il quale è « il primogenito tra molti fratelli » [ Rm 8,29 ] secondo la natura umana, come è « il primogenito di ogni creatura » [ Col 1,15 ] secondo la natura divina.
Nel caso, infatti, gli uomini avrebbero avuto tutti la stessa dignità.
Terzo, perché era conveniente che a un solo supposito divino incarnato corrispondesse l'assunzione di una sola natura umana, in modo che ci fosse l'unità da entrambe le parti.
1. Si dice che l'essere assunta spetta alla natura umana per se stessa nel senso che ciò non le spetta in ragione della persona, come al contrario spetta alla natura divina l'assumere in ragione della persona.
Non invece nel senso che l'assunzione dipenda dai princìpi essenziali della natura umana, o le convenga come una sua proprietà naturale: perché allora converrebbe a tutti i suoi suppositi.
2. L'amore di Dio verso gli uomini si manifesta non solo nell'assunzione stessa della natura umana, ma principalmente in ciò che egli ha patito nella natura umana per gli altri uomini; secondo le parole di S. Paolo [ Rm 5,8ss ]: « Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi ».
Il che non sarebbe avvenuto se avesse assunto la natura umana in tutti gli uomini.
3. La brevità della via che distingue un saggio artefice esige che egli non usi molti mezzi dove ne basta uno solo.
Era dunque convenientissimo che per mezzo di un solo uomo fossero salvati tutti gli altri.
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