Summa Teologica - III |
In 4 Sent., d. 4, q. 3, a. 3, sol. 2; C. G., IV, c. 72; Quodl., 6, a. 4; In Ioan., c. 3, lect. 1; c. 6, lect. 7
Pare che nessuno possa salvarsi senza il battesimo.
1. Dice il Signore [ Gv 3,5 ]: « Se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio ».
Ora, si salvano soltanto coloro che entrano nel regno di Dio.
Quindi nessuno si può salvare senza il battesimo, che lo rigenera con l'acqua e con lo Spirito Santo.
2. Nel libro De Ecclesiasticis dogmatibus [ 74 ] si legge: « Noi crediamo che nessun catecumeno abbia la vita eterna anche se è morto in buona condotta, eccetto il caso del martirio, dove il sacramento del battesimo trova tutta la sua pienezza ».
Ma se qualcuno si potesse salvare senza il battesimo, ciò sarebbe vero massimamente dei catecumeni di buoni costumi, i quali mostrano di possedere « la fede che opera mediante la carità » [ Gal 5,6 ].
Nessuno quindi si può salvare senza il battesimo.
3. Il sacramento del battesimo, come si è detto sopra [ a.1; q. 65, a. 4 ], è necessario per salvarsi.
Ma il necessario è « ciò senza di cui una cosa non può essere », come spiega Aristotele [ Met. 5,5 ].
Nessuno quindi può conseguire la salvezza senza il battesimo.
S. Agostino [ Quaest in Hept. 3,84 ] scrive: « Ad alcuni la santificazione invisibile fu concessa e giovò senza i sacramenti visibili; al contrario la santificazione visibile, operata dai sacramenti visibili, può essere concessa ma non può giovare senza la santificazione invisibile ».
Poiché dunque il sacramento del battesimo appartiene alla santificazione visibile, uno può conseguire la salvezza mediante la santificazione invisibile, senza il sacramento del battesimo.
Si può essere senza battesimo in due modi.
Primo, di fatto e di proposito, come capita a coloro che non sono battezzati né vogliono esserlo.
E allora si ha evidentemente il disprezzo del sacramento da parte di coloro che hanno l'uso del libero arbitrio.
Perciò chi è senza battesimo in questo modo non può conseguire la salvezza, poiché né sacramentalmente né intenzionalmente è incorporato a Cristo, nel quale soltanto è possibile la salvezza.
Secondo, uno può essere senza battesimo di fatto, ma non di proposito: p. es. quando uno desidera di essere battezzato, ma viene accidentalmente prevenuto dalla morte prima di ricevere il battesimo.
Ora, costui può conseguire la salvezza senza il battesimo attuale grazie al desiderio del battesimo, il quale nasce dalla « fede che opera mediante la carità » [ Gal 5,6 ], attraverso la quale l'uomo viene santificato interiormente da Dio, il cui potere non è vincolato ai sacramenti.
Ed è quanto dice appunto S. Ambrogio [ De ob. Valent. ] parlando di Valentiniano, che era morto da catecumeno: « Io ho perduto lui che stavo per rigenerare, ma lui non ha perduto la grazia che aveva domandato ».
1. « L'uomo guarda l'apparenza, ma il Signore guarda il cuore », si legge nella Scrittura [ 1 Sam 16,7 ].
Ora, chi desidera di « essere rigenerato nell'acqua e nello Spirito Santo » viene rigenerato di fatto nel suo intimo anche quando manca l'abluzione esterna; e in questo senso S. Paolo [ Rm 2,29 ] dice che « la vera circoncisione è quella del cuore, nello spirito e non nella lettera: quella la cui gloria non viene dagli uomini, ma da Dio ».
2. Nessuno giunge alla vita eterna se non è assolto da ogni colpa e da ogni debito di pena.
Ora, questa assoluzione generale si ha nell'atto del battesimo e nel martirio, per cui si dice che nel martirio « il sacramento del battesimo trova tutta la sua pienezza », cioè la totale liberazione dalla colpa e dalla pena.
Se dunque muore un catecumeno col desiderio del battesimo ( altrimenti non morirebbe in stato di buona condotta, dato che questa non ci può essere senza « la fede che opera mediante la carità » ), egli non ottiene subito la vita eterna, ma sconterà la pena dovuta ai suoi peccati; « tuttavia si salverà come attraverso il fuoco », secondo le parole di S. Paolo [ 1 Cor 3,15 ].
3. In tanto si dice che il battesimo è necessario per salvarsi in quanto uno non può avere la salvezza se non riceve il battesimo almeno col desiderio, il quale « dinanzi a Dio vale come l'opera compiuta » [ Agost., Enarr. in Ps. 57,3 ].
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